Cerca nel blog
Visitate il nostro sito internet....
È anche possibile per tutti far giungere un piccolo (o grande...) ma vitale aiuto affinché “M’illumino d’immenso” possa svilupparsi e durare a lungo.
Per devolvere il 5 per mille
alla nostra associazione basta inserire il nostro codice fiscale nell'apposito spazio sulla vostra dichiarazione. Il codice fiscale è 91037630489
A voi non costa niente ma per noi è molto importante
Potete anche fare un versamento di erogazione liberale sul conto corrente postale N° 001005033939 intestato a "Clowncare m'illumino d'immenso onlus"
I versamenti liberali sono detraibili dalle tasse nella dichiarazione dei redditi.
Il servizio di clowncare viene svolto due volte alla settimana presso i reparti di Pediatria, Dialisi e Sala Prelievi dell'ospedale Santa Maria Annunziata di Ponte a Niccheri (FI). Il progetto “M'illumino d'immenso” si propone il grande scopo, tramite l'insegnamento agli studenti delle tecniche di clowncare, di formare futuri medici consapevoli che il rapporto umano medico-paziente non sia un optional ma un elemento essenziale per il normale svolgimento della professione medica.
lunedì 30 luglio 2007
30 luglio 2007
Alla prossima
Nuvola
sabato 28 luglio 2007
28 luglio 2007
Oggi giornata assai intensa. Contrariamente al solito, il maggiore affollamento era nella 15, dove abbiamo trovato ben 4 pazienti, tutti reduci da infortuni.
1) Un bimbo di 2 anni con frattura al femore e con la gamba in trazione: il piccolo era tranquillo, seppure sofferente; mostrava di apprezzare la musica e non disdegnava la nostra compagnia. Altrettanto può dirsi dei genitori, ambedue giovani e ben disposti al dialogo.
2) Un bambino albanese di 8 anni, ferito al fianco da un paio di giorni, molto sofferente e assistito dalla giovane mamma, altrettanto provata. Poco dopo sono arrivati il padre e quello che sembrava essere uno zio: non avevano chiara la ragione della nostra presenza, ma poi l’hanno accettata, anche grazie alle spiegazioni fornite loro da un’infermiera. Ci siamo intrattenuti poco vicino al suo letto, perché era evidente che mamma e figlio avevano soprattutto bisogno di riposare.
3) Una dodicenne in attesa d’intervento al malleolo, ragazzina molto sorridente e accompagnata da genitori di autentico spirito, che hanno gradito il nostro mini concerto sgangherato (chitarra e flauto da naso).
4) Una quindicenne con qualche vertebra fratturata a seguito di una caduta. Con lei c’era la mamma, un po’ stanca ma molto gentile, con la quale abbiamo fatto conversazione, anche a proposito delle imprudenze adolescenziali. La ragazza era un po’ sulle sue (anche a causa di quella strana età che sta vivendo) ma in realtà stava al gioco.
A parte una breve permanenza nell’ambulatorio delle ecografie (dove sono transitati alcuni piccoli un po’ agitati), qualche capata alla 12 (dove u paio di mamme sorridenti erano in attesa di poter liberare la camera e portare a casa i loro bambini), l’abbraccio di bentornata alla caposala Chiara Morten di ritorno dalle ferie e una sosta ai box (breve chiacchierata con il primario e con la dottoressa delle prove allergiche, nella stanza delle infermiera, davanti a un vassoio di paste e una bottiglia di “passito”), il resto del tempo l’abbiamo trascorso piacevolmente alla 32, dove alloggiava una bimba di 22 mesi. La piccola, figlia di una coppia pugliese, è in toscana per le vacanze, ma si è beccata una bronchite. Inoltre, soffre di una lesione cerebrale dalla nascita. Le condizioni della bambina erano buone ed i genitori sono stati molto felici di passare del tempo con noi. Mentre Bombo giocava con la piccina (anche lei ha apprezzato molto la musica!), io parlavo con i genitori, che avevano proprio voglia di spiegarmi la loro situazione. Nella loro regione, hanno problemi con l’assistenza sanitaria ed hanno molto bisogno di trovare dei medici che possano fare un punto chiaro della situazione della bambina e sappiano indicare loro quali azioni siano da intraprendere per consentirne una crescita quanto più ricca di stimoli si possa immaginare. Abbiamo lasciato loro il nostro recapito e siamo rimasti d’accordo che ci terranno al corrente sugli sviluppi.
Prima di lasciare l’ospedale, ci siamo fermati dal giornalaio ed abbiamo parlato con una signora. Questa lamentava il fatto che i clown d’ospedale vanno solo dai bimbi, mentre nei reparti degli adulti – come la cardiologia, dove è ricoverata sua mamma – c’è (a suo parere) tanta tristezza, che un po’ di “buonamore” potrebbe se non altro intaccare. Noi l’abbiamo incoraggiata e le abbiamo chiesto di manifestare anche agli addetti ai lavori questo suo pensiero, che condividiamo decisamente.
Amen - ità
P.S. Abbiamo incontrato – a 2 anni di distanza – una ragazza Rom che ha la sua postazione accanto al gabbiotto - cassa del parcheggio. Con lei avevamo stretto un rapporto di simpatia nel corso della nostra precedente esperienza a Ponte a Niccheri. Adesso ha una bellissima bimba di circa 7 mesi. Chi avesse dei balocchini adatti a quell’età, può portarglieli perché a lei fa piacere.
lunedì 23 luglio 2007
21 luglio 2007
ieri abbiamo avuto una mattinata interessante. Il lavoro da svolgere in reparto non era esagerato: pochi neonati con situazione tranquilla e rispettive mamme intente ad allattare o a riposare, quindi da non disturbare. Con una di queste ci siamo intrattenuti brevemente. Altri due neonati erano in sala d’attesa per un controllo da prassi: i loro genitori – piuttosto giovani – erano un po’ stanchi (a causa delle veglie notturne) ma di buonissimo umore, soprattutto quando siamo usciti dalla sala d’attesa e li abbiamo lasciati soli. Verrebbe da domandarsi: erano contenti per le nostre gags o perché finalmente ci levavamo di torno?
Procediamo ora in ordine di età crescente…
Alla 32 c’era un bimbo somalo di nemmeno 3 anni, assieme alla mamma. Il piccolo, sofferente di gastroenterite, stava discretamente e la mamma era solo moderatamente preoccupata. Nessuno dei due parlava italiano (e qui mi riferisco a bimbo e mamma, non a me e Pan, che sfoggiamo solitamente un eloquio da far impallidire qualunque letterato), così con la mamma abbiamo comunicato in inglese (per la verità, io e Pan sembravamo Totò e Peppino nella scena di piazza Duomo a Milano in "Totò, Peppino e la malafemmina") e con il bambino a gesti, smorfie e suoni gutturali vari. Il bimbo e la mamma hanno gradito molto il nostro intrattenimento ed hanno sorriso parecchio.
Alla 15 avevamo poi due grandicelli. Un ragazzino di quasi 13 anni (anche lui problemi di gastroenterite) aveva con sé ambedue i genitori, erano di umore sufficientemente alto. Siamo stati a lungo con loro e assieme abbiamo riso con una certa voluttà. Ci hanno ringraziato con evidente sincerità. Infine, alloggiata nella stessa stanza, c’era una ragazzina di 13 anni compiuti che aveva subìto un intervento chirurgico per l’asportazione di una cisti (pare, poco rassicurante). Lei era molto provata, così come il padre – che mostrava segni evidenti di scoramento e preoccupazione. Altro atteggiamento abbiamo constatato nella mamma, molto più reattiva e sorridente. Ciò non deve sorprenderci: nelle situazioni difficili, sono quasi sempre le donne a dimostrare più coraggio. Non è stato semplice farli sorridere, ma il nostro approccio – morbido e garbato – li ha messi a loro agio ed hanno mostrato di gradire la nostra compagnia. Prima di salutarli, gli abbiamo consegnato i tre libri che avevamo lasciato in prestito alle infermiere.
A proposito di infermiere, ancora una volta abbiamo potuto rilevare un clima gioviale e costruttivo, rafforzato dalla sintonia con i medici e con il primario, anche ieri presente in reparto.
Abbiamo approfittato del tempo a disposizione, per fare un giro per l’ospedale, come se ci fossimo persi. Non è successo niente di particolare: abbiamo visto e salutato poche persone. Ma ci andava di "annusare" il clima di quel grande centro d’umanità varia.
All’uscita, infine, ci siamo soffermati a parlare con un uomo che era stato ricoverato lì a lungo ed era tornato per controlli. Aveva davvero voglia di parlarci della sua esperienza e le sue parole – che riferivano di tanta noia, un po’ d malinconia e badilate di senso d’inutilità – ci hanno dato ulteriore conferma della necessità di una nostra "intrusione" nei reparti per gli adulti: vedi medicina o chirurgia. Il dibattito è aperto e tale rimarrà a lungo…
Se Pan ha qualcosa da aggiungere, lo taccia ora, faccia per sempre…
Amen - ità
16 luglio 2007
Buongiorno a tutti voi, stamani mattina Io e Bomboloncammello siamo andati in ospedale. Sandro aveva portato la chitarra e abbiamo iniziato (più lui per la verità) a suonare e cantare fino dal parcheggio, siamo arrivati all’interno che già c’era una buona atmosfera, allegria etc. appena arrivati in reparto abbiamo trovato nel corridoio il babbo di quei due fratellini ustionati che già avevano conosciuto Formaggino l’altra volta e il babbo si è messo a cantare con noi appena ci ha visti, è anche molto intonato e ha cantato tenendo la bambina più piccola in collo e a lei è piaciuto molto sentire che suo padre era tranquillo tanto da poter cantare. Abbiamo poi fatto intrattenimento durante le prove allergiche, stamani è venuta proprio la dottoressa che le fa a chiamarci chiedendoci di aiutarla e questo è stato molto bello, io ho intrattenuto più nella piccola sala d’attesa e Bomboloncammello è stato proprio dentro l’ambulatorio delle prove allergiche suonando la chitarra e cantando cose incomprensibili ma che erano molto molto carine e i bambini erano contenti. Con un signore un pochetto impalato abbiamo provato a farlo diventare una mummia con la carta igienica, alla fine non ha voluto farlo ma rideva (ma forse era una paresi professionale dal momento che ha fatto l’ingegnere tutta la vita), sono comunque sicuro che si ricorderà con piacere di noi e che si sia anche divertito. Abbiamo poi fatto amicizia con un bambino che era caduto dal bordo vasca della piscina e aveva il collare, abbiamo allora consigliato alla mamma di attaccargli un bel guinzaglino e portarlo fuori a pisciare almeno tre/quattro volte al giorno, farlo correre un poco e dargli i croccantini solo dopo la corsa che sennò gli rimanevano sullo stomaco, poi è arrivato anche suo fratello, la zia e i cuginetti, la camera era piena e si sono molto divertiti con qualche giochetto di magia e, collo permettendo, ho anche provato a insegnargli un poco di giocoleria di base con tre palline improvvisate bagnando la carta per le mani. Abbiamo inoltre regalato ai due bambini ustionati un bel dinosauro grande grande, il babbo aveva con sé il gonfietto da materassini e così l’ha gonfiato subito e ai due bambini è piaciuto molto. Abbiamo finito il nostro intervento alle 12.30 circa, Sandro oggi è stato veramente splendido e la chitarra ha funzionato veramente molto bene, diciamo che la maggioranza del lavoro l’ha fatta lui, quindi dico BRAVO, BRAVO e ciao a tutti……..alla prossima.
Nuvola.
14 luglio 2007
Oggi, contrariamente a quanto previsto, non abbiamo ritrovato il ragazzone con la rotula rotta: era già stato operato e dimesso. I libri che avevo portato per lui, li ho prestati alle infermiere, affinché potessero farsi 4 risate. Il nostro lavoro si è praticamente concentrato su una coppia di fratellini (bimbo di 3 anni e bimba di 2) provenienti dalla Campania. Il loro papà è italiano e la mamma brasiliana. Hanno subìto delle ustioni da acqua bollente e sono qui da mesi, a causa di "cure maldestre" a cui sono stati sottoposti nel luogo in cui abitano. Da un punto di vista medico, sono seguiti dal Meyer, ma sostano a P. a Niccheri. Per l’appunto, quando siamo arrivati noi, il maggiore stava per essere condotto al Meyer per la medicazione. Era molto teso, tremava. Abbiamo cercato di farlo rilassare, così io l’ho accompagnato fino alla macchina della Misericordia, su cui è salito il bimbo assieme alla madre. La sorellina è rimasta con Melina (e in parte con l’infermiera Rosa) ed è stata tranquillissima: non ha mai pianto, pur sorridendo poco…
Siamo riusciti a rivedere il fratello, che ritrovandoci al ritorno si è molto sciolto ed ha parlato con noi.
Un breve colloquio lo abbiamo avuto anche con una mamma che era lì con il suo piccino, nato da pochi giorni. Il problema vero, però, lo aveva proprio lei: durante la gravidanza ha cominciato a non riuscire più a camminare. Adesso la stanno sottoponendo ad accertamenti. L’abbiamo incoraggiata ed abbiamo anche scherzato con lei e poi anche con il marito, che era venuto a prendere lei e il piccolo, per tornare a casa.
L’ambiente ospedaliero ha sempre occhi incuriositi e per lo più sorridenti, nei nostri confronti.
Melina è stata sciolta e a proprio agio. Ha partecipato attivamente e – pare – si è anche divertita. Ma per questo… chiedete a lei.
Formaggino.
13 luglio 2007
Spero che ognuno di voi abbia chiaro tutto, casomai chiedete.
Una bella notizia, stamani dopo la riunione al bar ho incontrato Francesca (una ragazza che conosco oramai da molto tempo e che non sapevo studiasse medicina) che mi ha chiesto di unirsi al gruppo, ancora non conosce niente del progetto ma glielo spiegherò io via via per e-mail o di persona, per questo non so se farà parte del progetto per sempre o per qualche mese solamente, lei è al sesto anno di medicina ed è molto molto carina e solare e spero presto di farvela conoscere di persona (per adesso l’ho inserita.
Quindi, ad oggi, il gruppo è così formato:
Io e Mirko (più Patrizia da casa che curerà l’aspetto amministrativo-palloso per cui applauso)
16 studenti
Valeria (la psicologa)
Andreas (in qualità di clown ad honorem)
Vi saluto e riabbraccio tutti (in particolare Sandro e Tiziana)
Nuvola
10 luglio 2007
quella di oggi è stata una buona mattinata. Al nostro arrivo abbiamo subito fatto tappa nel gabbiotto degli addetti al parcheggio, la cui gentilezza abbiamo voluto premiare con 4 dinosauri gonfiabili, donatici dall’Alcas. In reparto, poi, abbiamo trovato l’infermiera Donatella (facente veci della caposala, Chiara, che è in ferie) con il suo sorriso e la sua inossidabile disponibilità. Quella donna è un vero tesoro. Abbiamo ricevuto da lei tutte le informazioni utili sulla situazione degenze in reparto e siamo subito partiti per il nostro giro.
I neonati erano pochi e le mamme tranquille: problemi molto lievi. Per contro, alla stanza 15 c’era un ragazzo di 16 anni che si è rotto il ginocchio in un incidente con il motorino. Abbiamo trascorso con lui un po’ di tempo: era un po’ abbacchiato e nervoso, perché sa che lo attende un piccolo “calvario”. Abbiamo chiacchierato abbastanza allegramente e lo abbiamo incoraggiato a procurarsi del buonumore attraverso la lettura. Sabato provvederò a portargli in prestito qualcuno dei miei libri. Il resto del tempo lo abbiamo trascorso nella zona “prove allergiche”, dove c’è una dottoressa molto collaborativa e che tiene in buona considerazione l’apporto positivo che possiamo offrire noi. Infatti, ci ha subito accolto nell’ambulatorio e ci ha tenuti per parecchio tempo lì con lei, che aveva per le mani una bambina di circa 10 anni che, peraltro, era assolutamente tranquilla. Più tardi, però, sarebbe stato il turno di una bimba di 2 anni. Fortunatamente abbiamo avuto il tempo di stare un po’ in sala d’attesa, dove abbiamo relazionato anche con alcune coppie di neo-genitori, con un ragazzo di 14 anni e suo padre (che avevano proprio bisogno di fare due chiacchiere con persone umane) e dove abbiamo fatto la conoscenza della bambina di due anni, che era lì con mamma e nonno. Una buona mezz’ora per giocare con lei ha fatto sì che si instaurasse quel minimo di confidenza che poi ha facilitato tutto: la piccina ha subìto le numerose punzecchiature delle prove allergiche senza quasi battere ciglio (anzi, sorridendo per buona parte del tempo) per la gioia della dottoressa e della mamma. Noi non abbiamo fatto altro che intrattenerla come avevamo fatto in sala d’attesa, aggiungendo un po’ di drammatizzazione-sdrammatizzazone con piccoli burattini da dito.
Abbiamo anche la lettera d’incarico del primario, che ce la consegnerà sabato, firmata anche dal direttore sanitario. Il primario, inoltre, ci ha esposto un interessante proposito (riguardante una documentazione sulla ricaduta della clownterapia in reparti di neonatologia e annessi), di cui dovrei parlare in prima battuta con Valeria (che prego di contattarmi).
Formaggino (con la collaborazione di Pan)
7 luglio 2007
Stamani con Alessandro (Dott. Pan) siamo stati in ospedale, devo dire che è andata molto bene anche oggi.
Per quello che riguarda il logo da affiggere in ospedale è stato approvato all’unanimità quello che vi ho inviato per e-mail poiché mi hanno risposto solo in 3 di voi dicendo che va bene e per gli altri è valsa la regola del silenzio-assenso ma se a qualcuno non piace e non ha avuto il tempo di dirmelo visto la velocità con cui si è svolta la cosa non si preoccupi che è ancora in tempo basta scrivermelo o dirmelo e ne parleremo insieme, per adesso però c’è quello.
Vi rinnovo l’invito a scrivermi o a contattarmi per eventuali dubbi o anche semplicemente per raccontarmi delle cose. Ne approfitto per fare gli auguri di buon compleanno (in ritardo) a Amedeo che il 02 Luglio ha compiuto 21 anni , inoltre vorrei augurare buon compleanno (questa volta in tempo) a Sara Donnini che compirà 23 anni domani e a Sima che ne farà 20 tondi tondi il 18 di Luglio (e con questo mi sento ancora più anziano).
Per adesso saluto tutti voi splendidi clown e ciao a presto.
Nuvola
2 luglio 2007
Aspetto vostre notizie, vi saluto e vi abbraccio tutti.
Nuvola
28 giugno 2007
1) la lista delle chiamate che avete organizzato
2) le vostre disponibilità per i mesi di Luglio e Agosto, per luglio faremo i lunedì mattina escluso il 23 e tutti i sabati sempre al mattino ma dovremo essere già coperti comunque se qualcuno può fare un turno me lo comunichi entro stasera al massimo domattina.
3) Per Agosto devo ancora fare il programma e decidere i giorni per cui mandatemi ognuno di voi le disponibilità (mandate una mail anche se non potete e dite non posso almeno lo so con certezza)
4) I vostri nomi da clown (veramente urgenti quelli che faranno servizio a luglio) ma comunque mandateli alla svelta tutti voi e non vi preoccupate che se poi non vanno bene li cambierete
5) Chi viene in ospedale per la prima volta porti con sé tutti gli oggetti che pensa possano servire poi li guarderemo insieme, fate due liste di oggetti la prima quelli personali che porterete e poi riporterete a casa (tipo fischietti e roba da soffiarci dentro che ognuno sputerà sul suo) e poi la roba che volete mettere in comune e che lasceremo in un armadietto in ospedale per tutti gli altri che la potranno usare o no a discrezione.
Inoltre ieri con Laura siamo stati in una ditta che solitamente ci fornisce gadget per l’ospedale e ci hanno regalato delle cose che poi vedrete in ospedale, sono delle coppette da gelato da montare e dei dinosauri gonfiabili. Per adesso non mi sembra ci sia altro, rispondete a questa mail anche con dubbi ma rispondete, fatevi sentire e ditemi le vostre prime impressioni a caldo.
Avete fatto l’esperienza del fotografo? Chi non l’avesse fatta per favore la faccia poiché i cartellini sono da fare e anche andare a giro vestiti da scemi è una esperienza da non perdere ma già so che vi sarete sicuramente messi in gioco. Ciao a tutti e buona giornata.
Nuvola
23 Giugno 2007
Due righe, le ultime, sul nome del progetto “M’illumino d’immenso”, questo nome perché spero che tutti noi e tutti quelli che incontreremo da tristi e sconsolati si illumineranno d’immenso grazie a noi.
Ciao a tutti e mille grazie ancora.
Nuvola
M'illumino d'immenso
Il punto di partenza reale dell'intera vicenda può essere riconosciuto nell'incontro di Patch Adams con la Facoltà di Medicina di Firenze che ebbe luogo il 18 giugno scorso.
Il desiderio degli studenti di trasformare l'entusiasmo trasmesso da Patch in azioni reali e il desiderio di condivisione delle loro esperienze di due clown ha dato vita a questo progetto.
Un gruppo di persone molto diverse fra loro ma con un fondamentale denominatore comune: la passione.
Ecco la memoria del primo incontro.
23 Giugno 2007
Buongiorno a tutti voi, vi scrivo queste due righe per ringraziarvi dell’incontro di ieri. Tornato a casa mi sono letto quello che avete scritto e mi pare che lo spirito sia quello giusto, grazie anche di aver sopportato tre ore di clownlogorrea, spero di non avervi annoiato troppo. Devo dire che quello che sta venendo fuori mi piace veramente molto e credo ci siano grandi potenzialità e che le persone che incontreremo via via nel percorso lo sentiranno in modo forte. Ci siamo messi all’anima una cosa che ci impegnerà abbastanza ma sono convinto che darà una nuova spinta vitale a tutti noi, almeno a me la sta già dando e dobbiamo ancora iniziare. Spero che tutti noi riusciremo a tener fede allo spirito per molto molto tempo, mi piacerebbe inoltre potervi da ora in poi ascoltare il più possibile sperando che vogliate dirmi i vostri dubbi sulla cosa se ce ne sono o ce ne saranno e poterli affrontare insieme e magari risolverli. Sono inoltre contento oltre ogni limite per la presenza di Sepideh e Sima che spero vorranno apportare più Farsi (sarebbe la lingua per gli ignoranti come Sandro) possibile al progetto dal momento che più lingue parleremo in ospedale e più persone riusciremo a coinvolgere nella gioia. Con queste due splendide ragazze vorrei inoltre, sempre che loro vogliano, fare un piccolo corso di aggiornamento nel quale ci insegneranno a cantare quante più cose possibile nella loro lingua.
Due righe, le ultime, sul nome del progetto “M’illumino d’immenso”, questo nome perché spero che tutti noi e tutti quelli che incontreremo da tristi e sconsolati si illumineranno d’immenso grazie a noi.
Ciao a tutti e mille grazie ancora.
Nuvola