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Il servizio di clowncare viene svolto due volte alla settimana presso i reparti di Pediatria, Dialisi e Sala Prelievi dell'ospedale Santa Maria Annunziata di Ponte a Niccheri (FI). Il progetto “M'illumino d'immenso” si propone il grande scopo, tramite l'insegnamento agli studenti delle tecniche di clowncare, di formare futuri medici consapevoli che il rapporto umano medico-paziente non sia un optional ma un elemento essenziale per il normale svolgimento della professione medica.


lunedì 21 novembre 2011

18 Novembre 2011

Venerdì scorso abbiamo fatto il turno io e Gomitolo, per la prima volta da quasi un mese e mezzo a questa parte il turno è finito in anticipo, alle 12,30 eravamo già usciti, meglio perché di fare turni fino alle 15,30 non ne potevo più e mi stavo stancando troppo. Sala prelievi abbastanza affollata ma con persone gentili e disponibili al dialogo, siamo poi andati in dialisi ma parecchie persone dormivano e così abbiamo parlato con quelli che erano svegli, Gino giovane ha male all'anca e siccome sta male ha deciso che quando fa dialisi non può riposare nemmeno l'altro Gino e così lo sveglia continuamente dicendo...sto male io non devi avere pace nemmeno te...sembrano marito e moglie...a me fanno stiantare quei due....poi siamo andati in pediatria e abbiamo trovato un bimbo operato da poco, mentre eravamo in stanza è arrivato l'altro collega di camera che stava tornando dalla sala operatoria,. Era parecchio nervoso e l'anestesia aiutava a fare peggio visto che si stava svegliando, abbiamo deciso così di uscire e lasciarli in pace, qualche mamma e qualche cucciolo, siccome era tutto tranquillo abbiamo fatto un salto in maternità perché Gomitolo aveva una amica ricoverata e voleva salutarla, abbiamo trovato una futura mamma che stava poco bene e l'abbiamo incoraggiata, sia lei che suo marito sono due belle persone e sicuramente adesso saranno a casa e lei starà meglio, un bacio a tutti voi.
Nuvola

martedì 15 novembre 2011

14 Novembre 2011





Secondo turno: alla ricerca del naso perduto



La mattinata è iniziata proprio bene:avendo sbagliato autobus,a un certo punto mi rendo conto che stavo allontanandomi dalla mia meta senza capire dove stessi andando. Fortunatamente,un ragazzo e una ragazza(mi ricordo solo il nome di lei, Elena, e che lui aveva un libro di Moravia per le mani)mi hanno dato una mano trasportandomi col furgoncino fino all'ospedale,e si sono incuriositi molto per questo progetto. Arrivata in tempo,volo agli armadietti per cambiarmi e impiastricciarmi ma...Zuppi non era arrivato, era imbottigliato nel traffico, ero un po’ in panico a trovarmi da sola per non so quanto appena al secondo turno,però quando mi sono resa conto che ho fatto fare un sacco di risate alle persone in corridoio mentre parlavo con Zuppi al telefono perché perdevo le scarpe camminando e saltellavo per non inciampare nel mio lunghissimo camice, ho pensato che son abbastanza scema per cavarmela anche finché non arrivava!Arrivato Zuppi, ci mettiamo alla ricerca dei nasi di plastica o del colore: peccato fossero nel fighissimo armadietto nuovo super-accessoriato di cui non avevamo le chiavi -.-". Così ci siamo approcciati alle persone senza l'espediente del naso rosso (anche se io ero vestita abbastanza a cretina da non averne bisogno!) e una signora ci ha scambiato per dottori (addirittura!). Entrati in sala prelievi e salutato un po’ a giro, Zuppi si è messo a parlare a lungo con un signore coi baffi a manubrio e io mi sono guardata intorno: ero alla ricerca di un naso! Ho fatto ridere delle signore con la storia del naso, avevo anche avviato una trattativa con una per barattare il naso con 2 piedi,ma non mi sembrava conveniente lo scambio! Poi si è chiacchierato a lungo con un signore di Monza, che mi ha raccontato della malattia del suo canino e di come si trova a Firenze. C'erano anche 2 sorelle, Fiorenza e Marcella, una sferruzzava e chiacchierava e l'altra chiacchierava e basta, e ci hanno chiesto di salutare "quello col nasone rosso". Siamo passati alla dialisi, dove si è parlato un po’ coi Gini, e il Gino giovane ci ha raccontato del suo cagnone che ha staccato mezza mela di sedere a una signora ! Nell'altra saletta ho parlato con un signore di nome Giovanni(se non ricordo male) scherzando sugli infermieri che non cambiano le batterie agli orologi perché sembrano sempre fermi. Ho chiacchierato un po’ con un signore che parla un po’ male, ma mi sembrava di dargli un po’ noia, non lo so: Zuppi mi ha detto invece che a lui fa piacere parlare, o gli sarò antipatica io, o non sono stata capace di "sintonizzarmi" con lui. C'era il signor Bruno, lo vidi al primo turno, e abbiamo parlato di ippoterapia e fidanzati. Per la prima volta ho parlato a lungo anche con un'infermiera, poi siamo andati via perché era il momento di staccare i macchinari. Ci siamo diretti in pediatria, dove c'era un bimbo piccino bellissimo, Christian, coi suoi genitori, ma il contatto è stato breve perché doveva cambiarsi il pannolino (bell'effetto gli si è fatto insomma!). C'era Rebecca, la ragazzina che ieri ci ha fatto compagnia alla riunione, che stava andando via, e un bimbo di 4 anni di nome Alessandro. Mentre Zuppi parlava col padre, che è straniero ma non ho capito di dove, io ho fatto amicizia con Alessandro che all'inizio sembrava timidino timidino e invece era un cignale peggio del mio e ci siamo messi a giocare con le macchinine, finché non è arrivata l'infermiera per portarlo a pranzare. Uscendo dall'ospedale, Zuppi mi ha presentato un simpatico signore senza una gamba che stava seduto lì al cancello,Giovanni,che mi ha detto che si trova lì ogni lunedì e non mi ricordo quali altri giorni!Era mezzogiorno e mezzo passato ed ero stanchissima (il bimbo mi ha dato il colpo di grazia!!) ma soprattutto grata alle persone che ho incontrato stamattina che mi hanno trasmesso un mare di cose e che spero di aver distratto e divertito un po’oggi!



Piffero



brevissimo report emotivo
Sala prelievi: Luigi vive da solo e si dovrà trasferire vicino ai figli, vendendo la casa dove ha sempre vissuto, la moglie è morta ad Agosto e le ultime parole sono state: "io adesso vado, tu se hai dieci euro dalli cinque e cinque alle nostre nipoti"
Marcella fa i ferri in sala d'attesa, e la sorella, Fiorenza siede accanto, poco tempo fa è morta la loro madre, a 100 anni e 6 mesi di vita, per i 100 anni gli hanno fatto una bella festa. Ogni tanto si lamentava che le gambe la reggevano poco, ed è morta solo di vita, di nient'altro. quando erano piccole Marcella e Fiorenza, i bambini giocando appesero delle bandiere colorate e i fascisti indagarono sulla bandiera rossa che qualcuno denunciò, ma era solo il colore di uno straccio che i bambini avevano trovato in casa.
Dialisi: Gino racconta di come uno dei suoi cani ha staccato a morsi una chiappa a una signora
Pediatria: un babbo di origine rumena mi parla delle differenze che vede tra il suo paese e il nostro e mi fa capire che non esiste nessun paese veramente sviluppato
Piffero fantastica si destreggia come una veterana tra la gente.
Zuppi

12 Novembre 2011

Cari clauni e amici buongiorno, sabato scorso eravamo in turno io e Spadino, è stato un bel turno, abbiamo iniziato dalla sala prelievi e per la prima volta abbiamo utilizzato il pannello scultura “Festina lente” perché era davvero pieno di gente, posti in piedi, e c’era da aspettare parecchio e allora con l’aiuto del pannello abbiamo spiegato la calma, poi si è parlato in modo ironico della morte e ho trovato una signora vedova da poco con la quale avevo già parlato un anno fa insieme a suo marito, abbiamo parlato e scherzato insieme nonostante la drammaticità dell’evento successo e alla fine siamo usciti dalla sala prelievi con un applauso generale, gente tranquilla e caffè pagato dalla signora, una bella esperienza che dimostra che se si mette cuore nelle cose si può fare qualunque cosa e parlare anche di argomenti delicati e strani in maniera giocosa e profondo contemporaneamente. Siamo poi passati alla pediatria dove abbiamo ritrovato una bimba che conoscevamo già e con la quale abbiamo parlato e scherzato, c’era anche un bimbo piccolo vispissimo che ha messo a dura prova Spadino, abbiamo loro promesso di tornare più tardi e di fargli qualche gioco di magia e così ci siamo diretti in dialisi, parecchi dormivano ma con quelli con cui abbiamo parlato c’è stato un buono scambio, abbiamo parlato con diverse infermiere e scherzato e dialogato con diverse persone, piccola pausa pranzo e poi ci siamo messi ad aspettare i due fratelli che hanno la madre in rianimazione, questa settimana la situazione è decisamente migliorata poiché a breve la manderanno alle terme a fare la riabilitazione e loro erano più rilassati e felici. Un bacio a tutti voi



Nuvola



Ciao a tutti, scusate il ritardo con cui vi scrivo questo report, comunque ve lo ha inviato Nuvola descrivendolo molto bene. Io posso aggiungere alcune cose. Appena arriviamo in sala prelievi mi fermo da una ragazza che aveva molta paura dell'ago, mi sono messo a scherzare con lei per allentare la sua tensione, accanto c'era una signora molto preoccupata per suo marito che ha il diabete e che gli effetti collaterali dei farmaci gli hanno procurato dei disturbi cardiaci, e giovedì, cioè oggi, si doveva ricoverare in ospedale, mi diceva la signora che il marito l'ha presa proprio male. Ho cercato di parlargli ma era molto nervoso e ho avuto una risposta non molto ortodossa, solo dopo che lui ha fatto l'analisi del sangue ed è riuscito fuori l'ho di nuovo avvicinato e gli ho detto se li faceva piacere di andarlo a trovare in ospedale, il suo umore stranamente era cambiato e con un sorriso mi ha detto che gli faceva piacere. Oggi quindi telefono e mando un sms alla moglie e lei nel ringraziarmi mi dice che, siccome nel suo reparto fanno passare un persona alla volta lui giustamente preferiva stare con sua moglie e sua figlia..poi dopo raggiungo Nuvola che stava spiegando il pannello e...poi riceviamo improvvisamente un applauso e facciamo sosta al bar.. In pediatria ci si sofferma in una bambina di 12 anni e un bambino rumeno che definire vivace è dir poco....poi siamo andato in dialisi, dove trovo un clima molto più disteso, abbiamo parlato e scherzato con gli infermieri, abbiamo rivisto Mario. Carlo che mi auguro possa rivedere al più presto la sua isola di Capo verde, e mi sono soffermato con Nara che non stava bene... Dopo torniamo in pediatria....ma io mi fermerei qui perché il seguito e lo ha già raccontato Nuvola Vi abbraccio
Spadino

martedì 8 novembre 2011

07 Novembre 2011

Carissimi clauni e amici, ieri mattina è stato un turno parecchio strano, io ero un poco nervosetto per tutta la situazione che si è venuta a creare ultimamente e fare il turno ieri è stato difficile, ma come sempre è stata una bella esperienza, ho trovato tante persone con cui parlare di cose molto importanti e abbiamo toccato temi parecchio difficili e stranamente in linea con tutto ciò che avevo bisogno di approfondire per la mia vita personale per cui diciamo che ieri clown terapia l’hanno fatta i pazienti a me, o meglio…normalmente ce la facciamo reciprocamente, stavolta un poco più loro a me. Devo inoltre ringraziare Pallina che mi è stata vicino per tante ore, mi ha fatto parlare, mi ha consigliato e mi ha alleggerito l’umore in maniera splendida, lascio adesso la parla a lei, buona giornata.

Nuvola

Turno doppio stamani... Arrivo stranamente puntuale, trovo Nuvola agli armadietti, con piacere vedo subito il fortunatissimo armadietto porta libri riesumato da non so quale corridoio buio dell'ospedale.. Voliamo in sala prelievi, mi fermo subito a parlare con una signora che mi fa i complimenti per il camice, vuole che stia lì con lei, parliamo della triste situazione dell'Italia di oggi, sia della politica che delle tragedie del maltempo, mi mostra quanto è brava con le parole crociate... Non sentendo il solito casino di Nuvola tra la gente di sala prelievi vado a cercarlo e lo trovo sulle ultime seggioline accanto ad una signora, parla piano piano, fitto fitto... capisco che è una cosa seria.. Mi avvicino, la signora splendida parla delle sue strane malattie, quelle più impensabili.... dice però che non è mai capace di ritagliare tempo per sè... Andiamo poi in dialisi: discorsi di etimologia con Gino & Gino, sempre pronti a battibeccare tra loro, una saluto al mitico Bruno, dializzato che fa servizio a Lourdes per "aiutare i malati"... troppo forte! una chiacchierata con Patrizia, che spero di rivedere domenica alla riunione.. Pausa al bar, decidiamo di trattenerci un po' più a lungo per andare a salutare Valerio, quel signore che siamo andati a trovare improvvisando un intervento la sera del suo compleanno.. Via in pediatria, troviamo subito una mamma giovane parecchio stressata, preoccupata della pasticca della pressione ingerita dal suo piccolo, Nuvola ci parla a lungo, io rimango inebetita ad ascoltarlo... durante la "pausa pranzo" incontriamo un uomo su una 50ina in carrozzina,che vedendoci, da lontano ci chiama e dice che dovremmo andare anche nel suo di reparti, perchè anche lui ha bisogno... Psichiatrico con situazione abbastanza critica, credo.. mi si stringe lo stomaco, ancora una volta rimango lì vicino a lui e Nuvola, senza essere capace di spiccicare parola... Incontriamo poi i due ragazzi che hanno la mamma in rianimazione... che belle persone! Due fratelli davvero bravi, buoni d'animo, sanno vedere la luce nel buio... Infine andiamo in dialisi di nuovo, questa volta troviamo il turno del pomeriggio, ci dirigiamo da Valerio, visita veloce, ma lui è stato molto molto contento di averci visto, ci ringrazia della visita, ci saluta con il sorriso.. Stanchi stravolti ci avviamo agli armadietti, senza sapere neanche dove stiamo andando, ore 15:40... Come sempre distrutta ma felice. Grazie Nuvola, grazie a tutti voi clauni.

Pallina

04 Novembre 2011

Oggi per me e' stato il primo giorno in questa avventura il mio turno insieme a Milù e' cominciato in sala prelievi ero un Po agitata all’inizio ma poi ho trovato davanti persone interessate alla nostra compagnia e piacevolissime abbiamo conosciuto un sacco di signore e signori con nomi bellissimi ma molto strani infatti non ricordo bene quali fossero ho avuto il piacere di conoscere gli infermieri e devo dire molto simpatici e molto sorridenti ,dopo di che siamo andate in dialisi dove ho conosciuto due eccellenti uomini che con il loro umorismo e la loro cordialità abbiamo passato un bel Po di tempo !!!oltre a loro ho incontrato altre tre persone nel reparto che hanno parlato con noi. siamo andate in pediatria e abbiamo incontrato dei minuscoli bimbi due gemellini e un altra bimba Matilde siamo state un Po anche in sala d 'aspetto nel reparto dove altri tre neonati aspettavano di fare visite abbiamo avuto il piacere di conoscere il minuscolo Vieri e altri due bimbi bellissimi ,nel corridoio abbiamo incontrato Elia che e' un bimbo di 15 mesi un biondino tutto pepe Milù lo ha fatto ridere con le sue bolle !!alla fine del nostro turno abbiamo incontrato un ragazzo di 17 anni che aveva avuto un incidente in bici anche un brutto incidente ma fortunatamente lui così soprannominato da me l uomo di gomma non si e' fatto niente....e' stata una esperienza meravigliosa in splendida compagnia.

Flick flock

Ciaoooo a tutti!! Stamattina mi sentivo un po' con gli occhi abbottonati aahahhahah ..siamo andate io e Valentina (Flik Flok) a fare il turno..la new entry!!! che carina, molto simpatica,penso che ci siamo trovate subito bene e siamo entrate in empatia. Abbiamo rotto il ghiaccio ai prelievi con i mitici coumadin, salutato tutti e chiacchierato con Annye e Nicla..che erano in attesa ci hanno ringraziato per avergli fatto passare un po' di tempo piacevole... Siamo entrate nella stanza prelievi cosi gli ho fatto conoscere i mitici infermieri ...c'era un signore simpaticissimo con la papalina e il capellino, Giuseppe, che ha ringraziato l'associazione per quello che facciamo.. Una Ragazza con la madre sorpresa e interessata da noi..le ho chiesto se le andava di far parte del gruppo. Siamo andati in
dialisi ..prima stanza mitici Gini !!! Li ho visti siamo stati un bel po' a parlare di cisti (dato che e' una cosa che mi riguarda) mangiare..ci siamo fatti un po' di risate..erano un po' tutti addormentati,Ho fatto conoscere a Flick Flock il signore nella seconda stanza quello con gli occhiali, piacevolissima persona. Abbiamo salutato Patrizia..l'ho vista un po' provata stanca e preoccupata anche per sua figlia che non trova lavoro..mi ha fatto piacere rivederla.. Bruna era molto giù e non stava per niente bene poverina le faceva male tutto non abbiamo voluto disturbarla. In pediatria 3 piccolini arrivati da poche settimane, piu'2 gemellini e Matilde...meravigliosi!!! Abbiamo incontrato un piccolino di un 1 anno che piangeva lo abbiamo accompagnato con le bolle di sapone nella sala dei giochi =) mentre il fratellino doveva essere visitato. Nella stanza 22 c'era un ragazzo di 17 anni che e' stato investito da un tassista sulle strisce in viale Giannotti ieri sera lui in bici ..ha fatto un bruttissimo incidente!!! Ma fortunatamente non si e' fatto niente, illeso!!!! sua mamma ancora non ci credeva grazie,grazie ,grazie a Vale per la Splendida compagnia,ho sentito proprio un turno come "l'acqua che scorre..." a presto.

Milù

martedì 1 novembre 2011

HAI MAI FATTO UN REGALO DI NATALE A UNO SCONOSCIUTO?...NOO??? E ALLORA LEGGI QUA SOTTO E PROVACI




http://www.shinynote.com/storie-finanziabili/1

QUESTO QUA SOPRA E' IL LINK DI SHINYNOTE DOVE E' POSSIBILE FARE LE DONAZIONI PER LA REALIZZAZIONE DEI REGALI DI NATALE AI PAZIENTI PER QUEST'ANNO, AIUTATECI E DIFFONDETE


Mi chiamo Federico Magherini, in arte Dottor Nuvola e, insieme a tanti splendide ragazze e ragazzi, coordino il progetto di “Clowncare” chiamato “M'illumino d'immenso”.Il nostro lavoro è più identificabile con la parola “Clowncare” più che “Clownterapia”. La differenza è molto semplice: la “Clownterapia” si occupa di portare buonumore ai pazienti (di solito bambini), il “Clowncare” invece è un termine molto più ampio che prevede di portare amore, rispetto, passione, sensibilità e poesia in giro per il mondo includendo ogni persona, con qualsiasi patologia e in qualsiasi situazione si trovi, poiché “Clowncare” significa semplicemente prendersi profondamente cura di tutti gli altri con amore (nella parola “altri” sono perciò inclusi anche gli animali, le piante, l'ambiente e qualsiasi altra forma di vita ed essenza cercando di mettere tutte queste realtà in contatto armonioso e gioioso l'una con l'altra). Per questo non realizziamo solamente interventi di clownterapia nei reparti (cosa che naturalmente facciamo due volte alla settimana e continuativamente a Firenze dal 2007) ma anche di realizzare progetti come il libero scambio di libri all’interno dell’ospedale, la realizzazione di sculture e pannelli per abbellire l’ospedale e saltuariamente anche giornate di pulizia dei giardini esterni dell’ospedale affinché l’ambiente risulti accogliente e pulito.


Inoltre ogni anno noi clowndottori che lavoriamo all'ospedale di Santa Maria Annunziata di Ponte a Niccheri (FI) in occasione del Natale facciamo dei regali a tutti, a tutti vuol dire che li facciamo per la pediatria, per la dialisi , per la sala prelievi e per i “corridoi”.Mi spiego meglio, siccome noi lavoriamo anche con tante persone anziane in dialisi, molti di loro hanno ovviamente un famiglia che si prende cura di loro, ma molti altri no. Allora noi da 4 anni ogni anno prepariamo dei piccoli regali che poi portiamo in ospedale per augurare un sereno Natale a tutte le persone. Per chi è malato il Natale non è un'occasione di festa ma di tristezza poiché la felicità generale intorno a loro aumenta di giorno in giorno ed i loro problemi si fanno sentire più forte, le loro difficoltà aumentano poiché desidererebbero fare ciò che tutti fanno e a volte non possono. Per noi clowndottori il Natale è un periodo difficile di lavoro poiché ci troviamo a consolare situazioni davvero difficili e ogni anno proviamo ad alleviare queste sensazioni. Siccome poi da qualche anno a questa parte nessuno è più abituato a ricevere un regalo disinteressato da uno sconosciuto (che poi è il lavoro base di babbo Natale) noi abbiamo deciso di preparare tanti piccoli regali da donare a chi incontriamo, per i corridoi, al bar, fuori dall'ospedale, in sala prelievi, al pronto soccorso e dovunque capiti, a volte succede che le persone pensino che vogliamo dei soldi in cambio e quando diciamo che è un regalo per fare un regalo e non per avere un ritorno le persone si stupiscono e questo cambia in parte la sensazione che avranno durante la loro giornata, molte volte facciamo dei regali “di rinquarto” ossia regaliamo alle persone delle cose totalmente inadatte a loro e gliele regaliamo solo perché a loro volta trovino una persona adatta a cui regalarla, in questo modo facciamo loro provare la sensazione di poter regalare qualcosa a qualcuno che magari neanche conoscono solo per la voglia di farlo!Ogni regalo è incartato da tutti noi personalmente e viene sempre accompagnato da una frase o una poesia. Ogni anno ci concentriamo su un messaggio diverso da lanciare in base al clima che respiriamo durante l'anno, a volte può essere la pace, a volte l'integrazione e l'accoglienza dello straniero o del diverso, a volte è uno spunto su come affrontare il dolore in maniera positiva, oppure comunichiamo che fermarsi a osservare il cielo fa bene, e così via.


Ovviamente realizzare tutto questo ha un costo ed è per questo motivo che vi chiediamo una mano per poterlo realizzare ancora una volta, per far sì che la gratuità e la disponibilità all'altro a prescindere diventino sempre più forti come sensazioni benefiche.


Molte volte avere quest'atteggiamento quando si è malati, anche gravi, aiuta a spostare il baricentro dai propri problemi e a rimettere a posto le priorità della vita e questo molte volte porta a innescare un processo di guarigione.Noi per “guarigione” non intendiamo che non dovremo mai morire ma che dovremmo arrivare a compiere quel passo con la consapevolezza di aver fatto tutto il possibile per migliorare il mondo che ci ospita, in maniera da lasciare la vita in modo sereno, come se dovessimo partire per un lungo viaggio meraviglioso per vedere e vivere realtà che neanche immaginiamo, morire con lo “spirito di ricerca”. E la ricerca, ve lo assicuro, non finisce mai se viviamo e moriamo così.

29 Ottobre 2011

Cari clauni e amici, vi inoltro il velocissimo report di Pituffo del turno di oggi, lei ha descritto bene il turno, e quindi io mi concentrerò sul raccontarvi il dopo-turno..ossia quando Puffetta e Pituffo hanno deciso che ero troppo scemo perché avevo deciso di aspettare un paio di persone che sarebbero arrivate alle due...per cui loro sono andate a casa...e hanno fatto bene, del resto io preparavo questo incontro da due o tre giorni e volevo riuscire a farlo per cui sono rimasto ad aspettarli. Partiamo da ieri l'altro quando, leggendo il libro l'eleganza del riccio...bello e lo consiglio...ho letto un pezzo sulle camelie parecchio bello dove spiegava come una camelia può salvare una vita...chi lo conosce bene, chi non lo conosce se lo legga perché è troppo lungo da scriverlo qua, comunque riassumendolo parecchio spiega che durante un periodo nero un ragazzo era stato aiutato da questi bei fiori a risollevarsi, bene mi sono detto alle 6 di mattina in treno...purtroppo non smetto mai di pensare all'ospedale...non è una buona cosa forse...ma non riesco a fare diversamente..voi non fatelo...uno scemo basta e avanza...insomma mi sono detto che per quei tre fratelli che hanno la madre ricoverata avrei piantato fuori delle camelie, gli avrei regalato il libro, sottolineato il pezzo che parla dei fiori e gli avrei chiesto di occuparsene mentre sono in ospedale, siccome le camelie sbocciano in inverno e questo è il periodo gli ho chiesto di farle sbocciare come devono far tornare alla vita la loro madre...insomma gli ho chiesto di fare una primavera fuori stagione...oggi loro sono arrivati, c'era la sorella e la fidanzata del fratello, due belle persone davvero, a loro ho spiegato la cosa e, vedete come è strano, la fidanzata del fratello, e io non lo sapevo mica, è una patita di camelie e le alleva da sempre..le saprà curare bene di sicuro, esiste poi un opera di Verdi, la traviata che è la trasposizione in opera del libro la signora delle camelie e, nemmeno a farlo apposta, è l'opera preferita della madre che adesso sta male, tutti ci siamo stupiti delle perfetta sintonia e abbiamo deciso che andava bene così, non ce lo chiederemo nemmeno più, io dal mio canto ho capito che aprire il cuore a far entrare tutto come viene senza riflettere ma seguendo solo l'istinto a volte fa dei miracoli, oggi turno particolare...tutto era in linea, mi hanno anche offerto due caffè persone che neanche conosco, e alla fine del turno, erano oramai le 15 avevo una fame boia e il bar era chiuso, ci siamo fermati un secondo davanti ai bagni con queste persone prima di risalire dalla madre ed è apparso Franco il barista dell'ospedale, con in mano un sacchetto con tre panini e un vassoio con 8 paste, me le ha date ed è andato via senza dire nulla...la sorella è uscia dal bagno, mi ha guardato e ha detto...o se due minuti fa un c'avevi nulla?...le ho risposto semplicemente...lo so ma a me capita roba strana, io resto per stare con voi e qualcuno si preoccupa di portarmi il pranzo senza chiederglielo...solo perché ne ho bisogno e la vita risponde ai bisogni se tu rispondi a quelli degli altri...ci siamo salutati e sono andato a cambiarmi...pensando di avere finito il turno...ma la vita è strana e le sorprese non finiscono mai...ho deciso di avvisare Timmy che tornavo tardi parecchio e che lei mangiasse e si riposasse senza aspettarmi ma il cellulare non aveva campo, sono uscito fuori dagli spogliatoi nel prato ma ancora non c'era campo...di solito la prende la linea, mi sono spostato a caso sul prato fino a che ho trovato la linea...mentre telefonavo è successa una cosa che ancora non mi spiego...alcune settimane fa, due se non sbaglio, con Zilly abbiamo pulito le fogne là davanti e alzando a grata abbiamo trovato una povera lucertola che pareva morta...ma era viva, l'abbiamo presa e appoggiata sul prato sperando potesse vivere, o almeo non morire in una fogna...anche se lucertola non è una gran morte, meglio in un prato no?...bene, dopo la telefonata mi sono girato e ho visto muovere per terra...era la lucertola di due settimane fa, ancora cionca e mezza morta ma sempre viva...le sta ricrescendo la coda e zoppica ancora...dite come fai a sapere che era lei? a parte che di lucertole zoppe in un prato non è pieno ma poi lo starno è che pareva riconoscermi...mi seguiva tirando fuori la lingua...io mi spostavo e lei dietro...ho decizso di spostarmi meno...è zoppa e non la volevo affaticare...e lei dietro, alla fine l'ho salutata e le ho detto ciao, ha tirato fuori la lingua, ha alzato il capo, mi ha guardato, si è girata e se n'è andata zoppicando...ho dovuto chiamare Zilly subito e dirglielo...a me pare bello che la vita risponda così...magari ero solo stanco e rincoglionito e mi sono immaginato tutto...ma a me le lucertole fanno abbastanza schifo...questa di stamani no....la prossima volta le porto qualcosa da mangiare...chissà di non aver trovato un nuovo amico...amica...boh...ora il sesso mi pareva poco carino da chiederlo solo al secondo appuntamento....


Nuvola


Turno a tre: Nuvola, Puffetta ed io. Momento di giardinaggio prima di iniziare il turno. Ci siamo occupati di risistemare le fioriere che sono all'ingresso dell'Ospedale. Piantate rose rosse e gialle e due piante di camelie; sabbia nuova nei contenitori per buttare le sigarette; bello pulito, ordinato .... e così la lotta continua contro chi si ostina a sradicare le piantine e a buttare le cicche in terra. Saltiamo a pié pari la sala prelievi e andiamo in dialisi. Ho conosciuto un nuovo paziente Ugo. Una faccia che subito ha catturato la mia attenzione. Quando ho incrociato il suo sguardo Nuvola si era già messo a parlare con questo signore dalla barba lunga, un saggio. Ugo ha raccontato molto della sua vita, della sua "scalata sociale" da guardiano di pecore, poi di maiali, poi di vacche, e su su. Poi all'improvviso mi ha detto che solo qualche mese fa non voleva più vivere, odiava tutto. Ma ora con la dialisi e con l'aiuto di un'infermiera come Barbara, che è andata oltre alla sua professionalità, prendendosi carico del percorso di Ugo con il cuore, ha riscoperto quanto è bello vivere. Ora, mi ha detto, si sente libero, libero di scegliere, di guardare con occhi nuovi il sole, di godere dei colori, dei sorrisi ..... E poi Nuvola che oggi mi ha ricordato che non sono mai abbastanza le attenzioni da riservare ai pazienti e che se un paziente ha bisogno di qualcosa non posso dire "Ok la prossima volta che vengo ....". No devo ingegnarmi subito e fare il possibile per andargli incontro in quel momento non la prossima volta. E così - e vi risparmio i dettagli - Eleonora è tornata a casa con ben due palline "hand made" per fare esercizio con la mano che deve riabilitare. Un turno apparentemente sgangherato, solo apparentemente. Tanti gli spunti di riflessione e di gioia.


Pituffo