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Il servizio di clowncare viene svolto due volte alla settimana presso i reparti di Pediatria, Dialisi e Sala Prelievi dell'ospedale Santa Maria Annunziata di Ponte a Niccheri (FI). Il progetto “M'illumino d'immenso” si propone il grande scopo, tramite l'insegnamento agli studenti delle tecniche di clowncare, di formare futuri medici consapevoli che il rapporto umano medico-paziente non sia un optional ma un elemento essenziale per il normale svolgimento della professione medica.


lunedì 27 febbraio 2012

25 Febbraio 2012

Carissimi clauni e amici, intanto voglio davvero ringraziare di cuore Fiorella Toppa e Fantasia per avermi supportato meravigliosamente nel turno di sabato mattina, avevo passato una nottataccia e avevo dormito si e no due ore e fare un turno in queste condizioni è davvero difficile, loro hanno fatto da sole la pediatria e la dialisi e mi hanno permesso di passare due ore con Silvia, una signora che aveva bisogno di parlare e che avevo conosciuto il giorno prima, praticamente hanno fatto tutto loro e io sono stato con Silvia a sedere nella saletta vicino al suo reparto a parlare e prendere un caffè, un turno che alla fine è andato bene ma che dubitavo di riuscire a portare in fondo, meno male c'erano le due splendide claune, grazie davvero ancora.
Un bacio
Nuvola

Fiorella Toppa + Fantasia = Zuppi malato. Turno last-minute, perché questo è periodo di influenza... alla fine ci ritroviamo in tre agli armadietti, anche se nuvola non si sentiva gran che... aveva detto che sarebbe andato via presto, ma poi ha resistito per tutta la mattina!!! grande!sala prelievi: sembrava pediatria! ho fatto un sacco di palloncini... stranamente c'erano tanti bambini, alcuni ancora nella pancia delle loro mamme... abbiamo poi incontrato una signora arzillissima di 92 anni, una futura biologa (condoglianze...) e altre persone con cui scambiare due chiacchiere. mi sembravano tutti abbastanza pazienti e contenti di vederci. Pausa al bar e ci siamo divisi: io e fantasia siamo andate in dialisi e nuvola da Silvia. In dialisi appunto, senza nuvola... comunque non è andata malaccio. prima stanza, con franco e la sua musica e le signore Eleonora e Maria (ho un debole per lei...). abbiamo incontrato Anna, una signora del dispari pomeriggio, ovviamente mai vista, ma che è rimasta piacevolmente sorpresa della nostra presenza, era lì per delle analisi...siamo state da Agostino a portargli un cd di Gianna Nannini da parte di nuvola e finalmente ho potuto scambiare con lui più di un ciao... nelle altre stanze dormivano quasi tutti. romano non c'era per un cambio con un altro paziente e quindi siamo venute via abbastanza velocemente. Siamo andate anche noi a trovare Silvia, in degenza breve. questa signora è lì perché si è incrinata una vertebra. è sola e è bipolare. con noi è stata molto tranquilla, siamo stati con lei a lungo, abbiamo fatto una foto insieme e spero di rivederla alle nostre prossime riunioni. Round 2 al bar: bambina mignon di 4 giorni fortunatissima: il babbo è irlandese e fa lo stuart per la british airways, la mamma danese, segretarie e parla 6 lingue... pediatria: tranquilla, c'erano dei nanetti appena nati, un bambino piccolo con la febbre alta, una bambina di 7 anni e una ragazzina con la bronchite. tradotto: palloncini a go go...nuvola ci è venuto a recuperare...grazie ad entrambi, soprattutto a nuvola per aver bluffato (non si vedeva che stava male) e per lo scotch che mi sono intascata... eheheh

Fiorella Toppa

Oggi, ho avuto il piacere di fare un turno con Nuvola e Fiorella Toppa, mi sono aggiunta all'ultimo e sn contenta di avere avuto questa possibilità. Abbiamo iniziato come sempre dalla sala prelievi, e devo dire che per me e stato più difficile del solito perché nn avevo mai trovato una sala prelievi così piena di gente! Mi sono trovata difronte a questo 'muro umano' ed ho pensato: “adesso che gli dico??”. Diciamo che é un'ottima prova contro la timidezza...meno male che Nuvola e Fiorella erano molto disinvolti e sicuri ed io mi sn un po' affidata a loro...Fiorella incantava grandi e piccini con i suoi palloncini e Nuvola con le sue parole ed entusiasmo (nn so come abbia fatto dato che nn stava bene e nn aveva quasi dormito!). Piano piano sn riuscita a sciogliermi ed ho parlato con due signore anziane ed un signore che mi parlavano dei suoi figli e nipotini, sono stati molto disponibili e gentili...c'erano anche due ragazze incinta, rispettivamente di 5 e 6 mesi che si lamentavano di aver preso troppi chili ed invece erano magrissime nonostante il loro stato...Nuvola scherzava e gli diceva: “ma volete partorire dei topolini??”. Dopo io e Fiorella siamo andate al reparto dialisi, dove c'erano molte persone che dormivano...ma tra quelli svegli ho riconosciuto ed ho parlato con molti volti noti: Franco con i suoi Rolling Stones, la dolcissima Signora Maria, la Signora Eleonora, il Signor Bruno Flavio, che mi ha fatto sorridere con i suoi racconti sulle sue amate auto da corsa che un tempo erano le Porsche ed adesso una Jaguar, che con dissenso di molti, credo, lui definisce “una macchina da vecchi”!! In corsia poi abbiamo fatto amicizia con una signora elegante e raffinata, che era seduta su una sedia a rotelle perché troppo debole, che si chiamava Rita. Era molto tenera e carina con il suo rossetto rosa confetto, il suo cappottino elegante marrone con il collo di pelliccia e la sua vocina dolce e tenue...ad un certo punto mi ha spiazzato perché é arrivato un infermiere molto allegro e dinamico, che gli ha detto: “ Lo sai che quando ti prendo ti buco!”. Lei vispa e con nonchalance gli ha risposto: “Si, lo so che sei un bucaiolo!”. Incredula, sn scoppiata a ridere! Dopo aver dato un cd di Nuvola su Gianna Nannini a Costantino, lo abbiamo raggiunto alla degenza breve dove stava parlando con Silvia, una signora che aveva una vertebra rotta e purtroppo soffre di depressione cronica, anche se a vederla così sembrava molto tranquilla, presente e ricettiva...siamo stati molto a conversare con lei, si é creato un bel feeling fatto di confidenza e serenità...ci ha raccontato un po' della sua vita ed ha voluto condividere con noi persino un blocco con i suoi pensieri e racconti. Dopo aver fatto una foto tutti insieme, Nuvola é andato a trovare un'amica di suo madre ed io e Fiorella abbiamo raggiunto pediatria, dove c'erano Renato, un piccolissimo bambino prematuro, un'altra neomamma dal volto dolcissimo e pieno di tenerezza che stava allattando per la prima volta suo figlio, un bambino asiatico di due anni che aveva avuto la febbre molto alta, una bambina (che ha lasciato l'ospedale poco dopo) ed una ragazza con la bronchite. Finito il turno, ci siamo ritrovati al bar, dove abbiamo conosciuto una coppia molto simpatica che aveva appena avuto una bambina: lui era uno stuart irlandese e lei una segretaria danese ed abitavano a Firenze. Abbiamo scherzato sul fatto che la bambina sarebbe diventata poliglotta e Nuvola ha dato io meglio di sé, iniziando e dire: “uno, due, tre” in tante lingue, tra cui il cinese, giapponese, arabo, persino in gaelico! E' stato un bel turno, e come sempre quando sn uscita mi sono sentita appagata, felice e leggera.

Grazie. Un grosso abbraccio

Fantasia

sabato 25 febbraio 2012

24 Febbraio 2012

Mi sveglio con quell'ansia addosso del primo turno...sarà che è tanto che non ne faccio uno...bah! Monto in auto e parto. In uno stato di sonno vegetativo riesco ad arrivare all'uscita di FI-SUDDE!
Con immenso piacere rivedo Nuvola e stamani anche Pallina...ci si cambia e ripartiamo per questo mio "nuovo turno". Sala prelievi e via ci si divide..fino a quando noto che Pallina prende nel viso il colore del suo naso quando una signora seduta ci dice "ma cosa ci fate a fare voi qui, andate dai bimbi" [una cosa del genere]...Con la calma di chi picchia il mignolo di notte nello spigolo del letto, ovvero che non puoi urlare perché dormono tutti, Pallina spiega la nostra figura alla signora...che credo abbia capito chi è il clown...gli regalo un naso rosso...un sorriso e via.

La sala prelievi non è tanto piena oggi ed io e Pallina ci prendiamo anche un bel bicchier d'acqua con una signora che gentilmente ci chiede di accompagnarla al bar...ci racconta del suo lavoro, della sua salute e dei suoi 2 nipotini e mezzo..si mezzo perché uno ancora deve nascere!
bim, bum, bam e via in dialisi..con Franco e Ciccio , ovvero Gino e Gino, sempre superstupendi, un Bruno strepitoso e una signora di cui purtroppo non ricordo il nome che era in camera con Patrizia... 85 anni e poca voglia di andare avanti...fondamentalmente perché li si sente sola e pensa troppo e solo alla malattia...l'ho capito perché è bastato poco...mi ha parlato dei suoi figli, di suo nipote che si deve laureare a breve, del suo amore per lo studio per far si che un timido sorriso sbucasse da quel bel visino...un sorriso che ho tenuto dentro per tutto il giorno.
Oggi abbiamo un "pit-stop" in degenza breve per andar a trovar Silvia...una signora ricoverata per una caduta che aspetta di essere trasferita in lungodegenza e l'assistente sociale ci ha chiesto di andarla a trovare per farle passare meglio il tempo visto che si deprime a stare là ad aspettare, nel mentre che Nuvola e Pallina parlano con lei io rimango in camera a parlar con Pasqua..una ragazza di 24 anni madre di due bimbi di 6 e 4 anni..in ospedale per un controllo alla schiena che però per colpa di un errore umano, ovvero gli è stato toccato un nervo, la ragazza è 3 giorni che è ferma che non si muove...per fortuna la vedo forte e serena...tanto che quando mi allontano mi guarda e mi fa : muoviti senno' mi alzo e vado via!! E' già ora di andare...sistemiamo i posacenere all'ingresso dell'ospedale, annaffiamo le piante...e via verso casa.


Pan


Trovo Nuvola all'ingresso, andiamo agli armadietti,dove dopo poco arriva Pan! trio del brio pronto per la sala prelievi.. Nuvola si ferma a parlare con i coumadiniani io e Pan procediamo! Un "Buongiorno" a tutti e subito trovo una signora che urla a voce alta:"Ma che venite a fare qui voi?! andate dai bambini!!Andate al Meyer, mica qui!!" al che a me sale una rabbia da dentro e inizio a risponderle...Non ricordo di preciso cosa, ma non potevo far finta di nulla..Le ho spiegato che la parola Clown non significa pagliaccio, che noi lavoriamo per gli esseri viventi e non solo per i bambini, che lo scopo non è far ridere le persone ma parlare con loro, ascoltare chi ha bisogno.. Subito dopo incontro una signora gentilissima che invece ci ringrazia tanto per quello che facciamo, ci invita al bar per offrirci qualcosa.. In dialisi un saluto a Bruno, in splendida forma, poi i due Gini, sempre a battibeccare tra loro, poi la signora margherita, di 93 anni che con una pace d'animo invidiabile dice di stare bene e mi manda dalla sua vicina che invece non è al massimo.. In punta di piedi mi avvicino a Pia, una signora dolcissima che inizia a piangere quando le prendo la mano e cerco di parlare con lei.. mi racconta che è depressa, che vuole morire. L'accarezzo e parlo con lei. Andiamo poi dall'assistente sociale che ci presenta una signora ricoverata in degenza breve: Silvia, 53 anni, si sente tanto sola e discriminata. Nuvola parla con lei, io purtroppo dico poco, ma cerco di contribuire in qualche modo. Pan nel frattempo si è trattenuto a parlare con la vicina di letto di Silvia, una ragazza giovanissima. Stanchi morti ci avviamo al rientro, prima però facciamo 10 minuti di Clown-giardinieri dando una pulita ai posacenere e alle piante dell'ingresso dell'ospedale. Con tante persone nel cuore torno a casa quasi stordita dalle emozioni.Grazie Nuvola e grazie Pan.


Pallina

lunedì 20 febbraio 2012

20 Febbraio 2012

Carissimi clauni e amici, ecco a voi il report di oggi di Zilly in tempo record, intanto ringrazio Zilly di aver fatto il turno da sola, non è facile essere da soli ma non sono sorpreso che tutto sia andato bene, Zilly è brava, sensibile e molto umana e non avevo dubbi, l'unico dispiacere è che i turni con lei li faccio davvero volentieri e mi è dispiaciuto non poterci essere oggi a sostenerla ma adesso mi sento meglio, il torcicollo sta passando e probabilmente dipende anche dal fatto che per una volta ho deciso di riposarmi senza tirare troppo la corda, non è che mi risulti facile fare così ma devo imparrae anche questa cosa. Vi lascio alla lettura.

un bacio


Nuvola


Un ciao a tutti, bè.....è stato un turno particolare, è proprio vero che ogni turno è una storia a sé e sempre imprevedibile e di grande insegnamento. E' stato il mio primo turno da sola.....Nuvola aveva un bel torcicollo e non è potuto venire. Devo dire che un po' d' ansia prima di cominciare ce l' avevo è.......poi sono partita e subito una bella notizia, Maria Grazia è stata dimessa, bella notizia perché l' augurio è che dove è ora stia meglio che in rianimazione.
Parto per la sala prelievi....un sospirone e via.....mattinata tranquilla, poche persone e con alcune è stato subito un bell'impatto, ho trovato molta predisposizione a socializzare.......e due chiacchiere di qua, due chicchere di là, ho incontrato Egisto, un arzillo e molto lucido 86enne con il quale ho parlato per un po' e ha fatto una descrizione così precisa del tipo di vita che facciamo oggi da lasciarmi senza parole, è stato così lucido e sereno che ne sono rimasta meravigliata.
Poi ho fatto una breve parentesi in chirurgia al 3° piano dove è ricoverata la suocera di una mia amica......devo dire che ho trovato una disponibilità totale da parte delle infermiere e dei medici che ho incontrato, forse il camice aiuta.....
Mi sono poi incamminata verso la dialisi.....ero un po' titubante se farla o meno stamani, per il fatto che ero sola, poi ho deciso di entrare e molti dormivano, ma devo dire che mi sono trovata molto a disagio......ho fatto un po' di fatica, la sensazione è stata come di non aver trovato la chiave giusta di apertura......i due Gini sempre piacevolmente a battibeccare......poi uscendo mi sono chiesta il perché della mia sensazione e penso che , per quello che mi riguarda, forse è bene ascoltarsi bene fino in fondo prima di prendere una decisione sul da farsi e non agire per un senso del dovere o di responsabilità.
Alla fine mi sono diretta verso la pediatria....ma non sono entrata perché fuori dalla rianimazione c'erano delle persone, così ho deciso di avvicinarmi....e ho riprovato la sensazione magica di un momento particolare, lì fuori c'erano la moglie, un fratello, due cognate e un amico di una persona che era in sala operatoria per un intervento al cuore, gli stavano mettendo un defibrillatore.....dopo che è stato ricoverato per un arresto cardiaco, la persona in questione ha tre figli piccoli.....è stato un incontro/scambio molto bello......ad un certo punto una delle due cognate ha fatto notare che aveva sentito il "dlin" che fa l' ascensore quando arriva al piano e meravigliata ha detto che fino ad allora non lo aveva sentito, perché era molto preoccupata, come il resto dei familiari naturalmente. sono stata un po' con loro a parlare e piano , piano si è distesa un po' la tensione.....alla fine è arrivato finalmente l' operato con il medico che tranquillizzava i parenti dicendogli che tutto era andato benissimo!
Che dire.......ero stanchissima, ma molto più serena di quando sono arrivata....bè questo è quanto.
Un abbraccio a tutti


Zilly

18 Febbraio 2012

Buongiorno clauni, oggi per me è stato un turno particolare. Con Arancina (che adoro) partiamo con grande determinazione e carica, novelle Stanlio e Ollio, verso la sala prelievi. Ci siamo divertite a fare indovinelli sui nomi, un po' veggenti un po' bare, tanti sorrisi davvero bella gente che ci cercava con gli occhi per scambiare due semplici chiacchiere in attesa del prelievo. Poi ci siamo recati in rianimazione a trovare Maria Grazia. Già dagli altri report sapete chi è. Eravamo molto intimorite io e Arancina. Ci siamo trovate di fronte questa bella signora in un ambiente dalla luce soffusa e con in sottofondo musica classica. Ce l'abbiamo messa tutta, dando fondo - e parlo per me - alle poche e inadeguate risorse di fronte a una persona che parla solo con gli occhi. Mi sono fatta forza per non farmi scendere le lacrime, non era il momento. Mi sono ritrovata a cantare "all'alba vincerò" dalla Turandot, sbagliando un po' di parole ma con Maria Grazia che annuiva o mi faceva capire che non era proprio così. Abbiamo "parlato" di opere liriche del privilegio di saper ascoltare tutte le sfumature della musica. Poi l'abbiamo salutata era stanca, oggi non ha voluto neanche provare a scrivere una parola sulla sua lavagnetta. Siamo uscite con Arancina e per la prima volta da che faccio turni mi sono dovuta mettere a sedere e riprendere fiato. Quel grido muto di Maria Grazia mi aveva letteralmente annientato: un grido forte chiaro anche se silenzioso. Non riesco a non pensarla. Il turno è proseguito sotto braccio ad Arancina ci siamo sostenute a vicenda e abbiamo proseguito verso la dialisi dove abbiamo ritrovato i nostri amici: molto dormivano, ma altri ci attendevano e fra una canzone di Guccini che Franco mi ha fatto ascoltare e un saluto alla dolce Eleonora. Siamo salite in pediatria dove abbiamo incontrato il gigante e la bambina ovvero Lorenzo, un ragazzone di 17 anni che ci guardava un po' allibito e la piccola Teresa 15 mesi che, come ha detto Arancina, sembrava la bambina dell'Era Glaciale: stupenda. Che dire ancora ... ogni turno è una nuova scoperta un nuovo arricchimento e non mi stancherò mai di ringraziare per il dono che ogni volta ricevo.
Un abbraccio a tutti



Pituffo

11 Febbraio 2012

Mi sono messa il costume da clown invernale che ho pensato la sera prima visto che Nuvola mi ha fatto capire che è importante avere un costume clown personalizzato da mettersi per fare i turni all'ospedale oltre al camice decorato. In Sala prelievi ho trovato una signora di San casciano(dove abito io) che era là a prendere il posto a sua nipote, con lei sono arrivati anche il fratellino e i genitori. La piccola aveva 2 anni e doveva fare il prelievo del sangue, sua madre non voleva portarla in pediatria (dove la collaborazione con noi manca) perché là gli infermieri l'altra volta avevano costretto la bambina usando la forza. Mentre voleva far fare il prelievo ad un infermiere che sa come alleviare la tensione della piccola paziente. Alla fine sono riusciti a farle fare il prelievo da quell'infermiere e io ho suonato il flauto per cercare di distrarre la bambina che piangeva e urlava, per un attimo si è girata verso di me, sono riuscita a interrompere il suo pianto anche se per poco tempo, non è male come risultato. Alla fine si è calmata e ha ricevuto tanti regalini!
In Dialisi ho conosciuto altra gente di San casciano! due persone una signora Nara che ha difficoltà a parlare però si sforza tanto e un signore che ne ha combinate parecchie alla sua moglie; ha due figli di cui uno lo conosco perché sono stata una sua compagna di classe alle medie. Questo signore per il vizio del fumo ha perso una gamba e ancora non ha smesso di fumare. (Nota di Nuvola...è ovviamente Franco). In un'altra sala dopo un po' di tempo che Nuvola chiacchiera con un paziente da solo mi viene in contro e mi dice " arreggimi" e sviene, arrivano gli infermieri e lo distendono per terra e gli alzano le gambe. Si è ripreso piano piano; lo hanno anche messo nella barella. Abbiamo parlato un po' con Gino quello più sregolato che guardava un film vecchio dove c'era una donna nuda. Quando dovevamo andare via Nuvola ha detto:" Ciao ti lasciamo al tuo film porno!" Abbiamo trovato Maria Grazia con uno sguardo più acceso e poi quando sono rimasta sola con lei ho suonato con il flauto il brano "il piccolo montanaro" che il giorno prima aveva detto che le piaceva e che aveva suonato con il pianoforte.
Naturalmente mi ha detto che sono stata brava anche se non è vero; poi abbiamo parlato di gatti e animali in generale. Alla fine ho raccontato a Maria grazia un po' di me e della mia famiglia mentre Nuvola era da una signora pastore di una chiesa avventista del settimo giorno che ha fatto la fecondazione assistita per la prima volta. Venerdì l'abbiamo vista in rianimazione e proprio fuori dalla sala abbiamo parlato anche con il marito che ha voluto dare alla moglie una mini bibbia usandoci come messaggeri perché non poteva ancora entrare.
In Pediatria sabato abbiamo visto sempre Raji-bir e Matteo in più con loro c'era una bambina, Roya, di 2 anni e mezzo che all'inizio piangeva poi si è calmata. La sua famiglia viene dal Marocco è da 8 anni che abitano a Firenze. Mentre mangiava ad certo punto la bambina ha preso una gomma da masticare alla fragola e io le ho indicato il disegno della fragola sul pacchetto insieme alla fragola che avevo nel camice dicendo "fragola" e dopo due tentativi anche la bambina ha detto "Fragola" . Ero proprio contenta !!
Solo che dopo poco mi ha detto di andare via!! La stessa cosa l'aveva detta anche a Nuvola poco prima, be' non ci vuole, almeno è stata chiara. Con lei c'erano la mamma e la nonna che mi hanno raccontato un po' del loro Paese; io ero curiosa di imparare qualche parola nella loro lingua. Loro mi hanno detto che Ciao si dice" Paslema" e dolce "tlo" .
Poi ho chiesto a Matteo dove si trovava Nuvola due volte e lo ho salutato insieme a sua nonna e ho trovato Nuvola con due genitori con un bambino nato prematuro di nome ITI che significa sole in Incas. La mamma cecoslovacca e il padre della Colombia erano proprio sorridenti.
Dopo il turno sono stata ad aspettare il tram con la nonna di Roya che si chiama Maria che andava a lavorare, abbiamo preso il tram nella direzione contraria perché non c'era un tram prima di quello... Questi due turni sono stati uno più bello dell'altro. In questi diciamo che mi sono più sentita Fragola che Laura

Fragola


10 Febbraio 2012

Premetto che Fragola ha fatto un tour de force, due turni in due giorni, parecchio intensi anche. Ha lavorato in rianimazione con me il venerdì, e il sabato era così brava che l'ho lasciata da sola con Maria Grazia e io sono stato con un'altra paziente, Maria Grazia alla fine era contenta davvero e Fragola ha fatto un ottimo lavoro, ha avuto anche l'esperienza di vedermi svenire come un bischero addosso a lei perché Ugo della dialisi ha deciso di raccontarmi i suo ultimo intervento alle vene, ma proprio nei minimi particolari, ma parecchio particolari,...due minuti ho retto...poi sono cascato in terra addosso a Fragola, per fortuna era vicina e non sono andato col capo per tera di brutto, grazie Fragola d'avermi evitato una brutta caduta. Fragola ha fatto un salto di qualità straordinario in soli tre turni, ha creato un costume clown, ha portato e suonato il flauto, si è anche imparata in un pomeriggio una canzone apposta per Maria Grazia, insomma è davvero geniale, è stato un vero onore accompagnarla in questi turni, vi lascio al suo report, buona lettura.
Nuvola



Nuvola ed io ci troviamo subito e andiamo agli armadietti.
Nella preparazione Nuvola mi racconta che vuole piantare delle piante di agave nei vasi davanti all'ospedale e del progetto del giardino che si costruirà con le piante abbandonate all'ospedale quando si farà l'evento dell'ospedale aperto con il giro guidato da noi tra i vari spettacoli brevi ( 5 minuti circa ) e della colonia felina che voleva far partire poi sabato si è scoperto che Barbara quella del bar ne ha già creata una da diverso tempo comunque adesso ne faremo una insieme con a capo la Barbara e Iole.
In sala prelievi abbiamo parlato della schiacciata alla fiorentina che Nuvola ha provato a fare due volte in un pomeriggio senza che non si fosse bruciata e rimasta cruda in mezzo, eppure era la ricetta della nonna, c'era una mamma incinta al 7° mese e un signore anziano che ha fatto per diverso tempo il carrozziere e ora si occupa di un campo di ulivi. Poi siamo andati a vedere se si poteva visitare Maria Grazia che è in rianimazione ed ha una malattia degenerativa, la SLA, che riduce la capacità di muoversi, non può parlare, ma indica le parole che vuole dire su una lavagnetta,tra una settimana se ne andrà a Volterra in un' altra struttura sempre però con l'apparecchiatura per sostenerla. Quando siamo andati a trovarla è stato un po' difficile decifrare cosa volesse dire, ma alla fine ce l'abbiamo fatta, anche se poveretta si è dovuta sforzare parecchio...
Io siccome era la prima volta che ho portato il flauto ho debuttato con una mia improvvisazione per Maria Grazia che di musica se ne intende parecchio essendo una cantante lirica e musicista. Io le chiesto se c'è un brano che le piace particolarmente e lei mi ha risposto "il piccolo montanaro" che si ricollega alla metafora che aveva fatto Nuvola paragonando la sua situazione ad un' arrampicata su una montagna irta e rocciosa. In Dialisi sono andata subito a parlare con Margherita, con lei ho un rapporto d'amicizia che sono molto contenta di aver instaurato.
In Pediatria c'erano due bimbi una femmina di 4 anni e un maschio di 10 anni in una stanza. La bambina è indiana si chiama Raji-bir che significa "regina forte", è molto carina con occhi neri e capelli neri legati con una bella coda lunga, timida, ma in gamba; il padre sapeva bene l'italiano adesso lavora in un ristorante italiano come cuoco. Il bambino Matteo ha un ascesso e così l'hanno dovuto riempire di antibiotici, con lui c'era la mamma che ci raccontava che ha altri due figli e il marito costruisce lampade e paralumi continuando l'azienda di famiglia, mentre Matteo per ora vuole diventare muratore. avevano la televisione accesa e stavano guardano "gli incredibili". Abbiamo parlato tanto e ci hanno scattato una foto con i bambini

Fragola

mercoledì 8 febbraio 2012

4 Febbraio 2012

La giornata è passata veloce eppure mi sembra che sia stata così piena....Fuori dall'ospedale c'è un vento tagliente e il freddo mi entra nelle ossa, scendo agli armadietti a cambiarmi e dopo aver tolto i numerosi strati che ho addosso io e Nuvola ci avviamo in sala prelievi: VUOTA! Gli infermieri sono sulla porta a cercare di raccattare qualcuno a cui fare un prelievo e così ci fermiamo a fare due chiacchiere con loro e con gli impiegati dell'accettazione. Saliamo in dialisi ed è una mattinata tranquilla, dormono quasi tutti e così andiamo via presto. In realtà oggi dopo le 10 abbiamo un appuntamento importante; ci aspettano in rianimazione, andiamo a trovare Maria Grazia. E' la prima volta che entro in questo reparto, mi muovo in punta di piedi e nella stanza di Maria Grazia mi tengo di un passo dietro a Nuvola. Forse sarà banale dire che quando vedi situazioni come quella di Maria Grazia che respira solo grazie ad una macchina, non può parlare né muoversi e che comunica solo tramite un dito e una lavagnetta, ridimensioni tutta la tua vita e rivaluti le tue priorità. Però è così. Di Maria Grazia mi hanno colpito gli occhi, fissi su Nuvola che le parlava, occhi da cui traspariva tutta la paura e l'angoscia che l'attanaglia, e io ho sentito forte il bisogno di prenderle la mano e accarezzarla e sono rimasta così per tutto il tempo. Avrà bisogno di tanta forza e di tanto aiuto Maria Grazia, dovrà imparare a riprogrammare la sua vita con l'aiuto di tutti quelli che le stanno intorno e che le vogliono bene....
E dulcis in fundo la pediatria. Credo di non averla mai trovata affollata come sabato. Era pieno di bambini e soprattutto di bambini piccoli, tutti con nasi gocciolanti e grandi tossi!
Ci siamo stati un bel po' in pediatria, a chiacchierare amabilmente e come al solito su che argomento siamo andati a rifinire? La cucina. Tornando a casa riflettevo sul fatto che la pediatria è un luogo dove si incontrano tante culture diverse, nella stanza che abbiamo trovato più affollata, su quattro bambini presenti tre erano stranieri! Sono tornata a casa con il cuore pieno di emozioni e con l'adrenalina a 1000; ogni volta che esco sento di aver fatto il pieno di energie che cerco di distribuire a tutti quelli che ho intorno e che di solito mi fanno andare avanti come se fossi caricata a molla almeno fino al giorno dopo. Adesso infatti sono passati due giorni e un grosso abbraccio ve lo mando tutto influenzato stando a letto sotto le coperte!

A presto

Primavera

martedì 7 febbraio 2012

3 Febbraio 2012

Il turno del 3 febbraio è stato un turno tranquillo. Ero con Gomitolo che sostituiva Nuvola. In sala prelievi c'era poca gente, quindi non ci siamo state molto. Comunque ho parlato con una signora anziana, sorridente e amichevole e con sua figlia. Abbiamo passato più tempo in dialisi, dove ho finalmente conosciuto "i due Gini". Gomitolo ha subito preso a parlare con Gino "il giovane", mentre io mi sono guardata attorno un po': c'era una signora che non aveva nessuna voglia di parlare, ma mi sono avvicinata comunque dicendole " Buongiorno". Com' era prevedibile non mi ha risposto e ho rispettato il suo silenzio. Gomitolo poi mi ha detto che è da pochi mesi che è entrata in dialisi e probabilmente non ha ancora accettato la malattia. Insomma mi sono avvicinata all'altro Gino. Anche lui all'inizio non era amichevolissimo e io ero un po' impacciata, infatti dopo essermi presentata gli ho chiesto: "cosa fa lei nella vita?", e lui mi ha risposto " Cosa vuole che faccia?..mi tocca venire qui tre volte la settimana..faccio questo"..." Domanda idiota per cominciare", ho pensato. L'inizio della conversazione non è stato dei migliori, però poi abbiamo iniziato a parlare tranquillamente e quando gli ho detto che vengo da Brescia ha cominciato a raccontarmi di quanto si è trovato bene all'ospedale Civile di Brescia, dove va spesso. Mi ha parlato della malattia, quando è iniziata e del trapianto che ha fatto, e io gli ho detto che conosco le coliche renali perché ne soffro. Quando l'ho salutato per andare nell'altra stanza mi ha detto cordialmente: "la si riguardi, mi raccomando". Nell'altra stanza ho conosciuto Bruno, molto simpatico. Poi mi sono avvicinata a un' anziana molto triste ,che mi guardava, a cui stupidamente non ho chiesto il nome, ma ho domandato subito: "come va?"..e lei mi ha risposto " va come vuole, non come voglio io, a novant'anni non c'è più niente". Non è stata una conversazione semplice, perché era molto abbattuta e diceva che siamo solo polvere e non ha senso niente, e una a ventun'anni si sente anche presuntuosa a voler insegnare il senso della vita a una persona di novant'anni. Però ho cercato di fare del mio meglio, le ho detto quello in cui credo io e abbiamo parlato parecchio. In pediatria c'erano due bambine, una albanese di quattro anni, di nome Kelly che ha subito preso confidenza, e un' altra più piccola a cui piaceva un sacco il mio nasone rosso ( questa volta non l'avevo colorato!). Insomma, emozioni difficili da descrivere e grande senso di rispetto alla vita.

Ringrazio Gomitolo.


Pluffa

27 Gennaio 2012

Inizio con il dire che ero semplicemente in un’ansia terribile. Non sapevo assolutamente cosa aspettarmi dal mio primo turno, non tanto dalla gente che avrei incontrato (dal momento che sono convinta che le persone sempre e comunque ti danno qualcosa se solo ottieni la loro fiducia), quanto più che altro da me stessa. La mia incapacità a parlare dettata dal mio stato d’animo si è mostrata appena arrivata all’ospedale. Una signora molto carina infatti, che aspettava come me all’entrata (ma ovviamente per motivi diversi dai miei) avrebbe sicuramente iniziato a conversare con me se solo le avessi dato un minimo di confidenza … il fatto è che non riuscivo a formulare un pensiero diverso dal “ come diavolo si fa il clown?” Quindi in quel momento ho praticamente perso di vista il perché fossi lì e ho focalizzato l’attenzione su come non fare brutte figure, su cosa dire o fare e su tante altre questioni prive di senso: infatti ho capito 10 minuti dopo che era l’essere me stessa che avrebbe facilitato alquanto le cose. Ovviamente non posso negare che l’avere un naso rosso e un camice colorato aiuta, anzi è fondamentale. Una volta entrata nella sala prelievi da subito ho notato come la maggior parte della gente guardi un clown con occhi diversi: percepiscono in lui non solo il suo lato buffo ma soprattutto quel modo più diretto e spontaneo di dire le cose. Quello che in fondo desidererei anch' io se mi trovassi in un contesto del genere, dove tutto ciò che è consuetudine è terribilmente opprimente nonché demoralizzante. È proprio l’essere stata la “ non consuetudine” che mi ha fatto stare bene. Due signore, due di quelle a cui piace passare i lunghi tempi morti in sala d’aspetto a chiacchierare di qualsiasi cosa, mi hanno subito dato confidenza; un signore aveva iniziato già a lamentarsi dell’attesa nonostante (a differenza di molti altri) aspettasse da soli dieci minuti: questo è stato per me un’occasione per intraprendere con lui una conversazione e scioglierlo un pochino, dato che stava prevalendo il suo fare burbero piuttosto che la sua socievolezza; poi ancora un’altra signora che m’ha raccontato in poco tempo la sua giornata abituale; ... Devo ammettere che tra tutti i reparti quello della dialisi, anche se cela dietro un grande star male, permette di percepire meglio rispetto agli altri reparti, il coraggio della gente. Le parole d’ordine direi sono “saper convivere con un problema” e “trarre forza dal problema stesso”. Ho conosciuto Gino e Gino con uno dei quali ho intrapreso una conversazione sul calcio (e questo non l’avrei mai creduto possibile per la sottoscritta) e mi sono fatta qualche risata con l’altro che aveva praticamente il monopolio della TV a discapito degli altri pazienti; qualche stanza dopo ho piacevolmente chiacchierato con Bruno che mi ha raccontato dei suoi molteplici viaggi, del suo grande spirito di adattamento nonostante la malattia e della sua famiglia; ho salutato poi qualche signora qua e là, nessuna delle quali però era troppo propensa ad intrattenersi con noi, avendo del lavoro da sbrigare nelle ore di attesa o essendo impegnata in una qualche lettura. In pediatria ho fatto la conoscenza di una dolcissima bambina di 5 anni, Gaia, e di un ragazzo di sedici del quale però non ricordo il nome. Gaia come quasi tutti i bimbi è stata subito attratta dal nostro abbigliamento estremamente colorato sul quale ho spudoratamente puntato per farla parlare un pochino dato che all’inizio era piuttosto silenziosa. Una volta vinta la timidezza ci ha mostrato soddisfatta i suoi disegni, ci ha raccontato dei suoi cani e gatti e ci ha stilato un lungo elenco dei suoi cartoni preferiti. Il ragazzo invece, di buon umore nonostante la malattia, era soddisfatto del fatto che non sarebbe andato a scuola per altri tre giorni e, tra una battuta e l’altra di Gomitolo, ci ha parlato un po’ di sé e del suo odio per la scuola. Purtroppo la mattinata è passata in fretta … e quando il tempo scorre velocemente significa che ciò che hai fatto lo hai fatto intensamente e l’hai vissuto nella sua totalità. Non sto neanche a dire quanto la giornata abbia avuto un senso sapendo di aver regalato un po’ di me alla gente e di aver ricevuto da questa qualcosa, in modo disinteressato … Quindi ringrazio semplicemente Gomitolo,

Liliflora

25 Gennaio 2012

Carissimi clauni e amici, scusate il ritardo col quale invio questo report, Fiorella me lo ha inviato quasi subito ma io volevo aggiungere qualcosa, avevo la febbre e non volevo tirare via, il turno è stato particolarmente intenso, un paio di persone mi hanno davvero messo alla prova, la prima persona era un signore che mio ha incontrato fuori dalla dialisi e mi ha salutato dicendo...ascolta sono tre giorni che piango e due notti che non dormo, fammi ridere un poco, abbiamo parlato a lungo di sua moglie che sta parecchio male, abbiamo affrontato temi come lasciar andar via una persona con amore, non è stato proprio facilissimo, e poi per riposarci siamo andati in rianimazione a trovare una persona che aveva chiesto di noi all'assistente sociale, sta parecchio male, è intubata e per parlare usa una lavagnetta con la quale indica le parole, insomma anche là abbiamo toccato temi importanti, meno male che le infermiere sono state molto carine e ci hanno aiutato a comunicare con la signora, io non sono abituato alla lavagnetta delle parole e n on è facilissimo, inoltre dire non ho capito a una persona che fa sforzi per comunicare è difficile ma diverse volte ho dovuto dirlo, per fortuna le infermiere me ne hanno risparmiata qualcuna, parlare con una persona così ti fa rimettere le priorità della tua vita molto in discussione, per diversi giorni ho apprezzato molto di poter semplicemente parlare, respirare, camminare e anche soffiarmi il naso, tutte cose che diamo sempre per scontate ma che dall'oggi al domani potrebbero non esserlo, vi assicuro che non è retorica anche se può sembrarlo, ma davvero ho ringraziato di poter respirare, il problema è che poi tendiamo a scordarlo, ma che devo fare...è umano scordarlo,ma sarebbe anche umano ricordarselo ogni tanto, questo lavoro ci permette di avere dei piccoli privilegi che, se usati bene, migliorano la nostra percezione di vita vissuta. Dovevo poi tornare a trovarla martedì ma poi mi sono ammalato, vediamo se sabato sarà ancora in ospedale. Un bacio

Nuvola

turno con Nuvola. sala prelievi: c'erano diverse persone. abbiamo incontrato un religioso hare krisna, diverse signore pensionate, alcune persone che leggevano, una ragazza incinta che sembrava una bambina, un ragazzo che stava cercando di contrattare con la madre per farsi comprare la moto, una bambina di 4 anni che si è meritata parecchi palloncini dopo essersi fatta fare il prelievo... pausa e dritti in dialisi: c'erano Franco con il suo ipod, Romano che si è fatto cambiare di posto causa bocchettone dell'aria, la Maria sempre carina, Agostino con il quale per la prima volta ho scambiato 2 parole...appena fuori dalla dialisi, abbiamo incontrato un signore che ci ha detto che la moglie è gravemente malata di diabete e che non cammina più e che non sanno come fare... siamo andati insieme al bar e lui e Nuvola si sono messi a parlare a lungo. io invece sono andata a giocare con Giulia, a cui era appena nata una sorellina...siamo stati in terapia intensiva a trovare la signora Maria Grazia: 72 anni, fino a qualche mese fa una tipa tutta d'un pezzo, tutta musica classica e università della terza età... ed ora ridotta a stare in un letto con sospetta SLA. Non parla perché è intubata e altrimenti non respirerebbe, muove solo gli occhi e un braccio, con il quale ha comunicato con noi tramite un foglio con le lettere dove indicava via via ciò che voleva dire. Una situazione allucinante, mi sono anche commossa. Quando ti trovi di fronte a persone così, dovresti solo ringraziarle, perché ti insegnano a ridimensionare le tue priorità e i tuoi problemi stupidi della quotidianità. Dovrebbero trasferirla a breve in un centro specializzato a Volterra, ma abbiamo fissato di continuare ad andare a trovarla finché starà in ospedale. pediatria: siamo andati a trovare Gaia di 5 anni che aveva la broncopolmonite, avevamo promesso alla sua mamma di passare a fare un saluto e così è stato, anche se avevo ancora negli occhi la sofferenza di poco prima. I nanetti li abbiamo saltati a piè pari. Infine, siamo stati in direzione sanitaria a parlare con Cristina Pacciani per le iniziative future...grazie Nuvola.

Fiorella Toppa

23 Gennaio 2012

Carissimi clauni, il turno di sabato scorso è stato un turno in solitaria perché Cignale s'è ammalato e aveva la febbre e così sono andato da solo, era tanto ormai che non facevo un turno da solo, è stato un turno ricco di sorprese e cose belle. Ho iniziato subito regalando il giornale a una signora che era in carrozzina e non poteva andare all'edicola dell'ospedale perché stava aspettando il suo turno davanti alla sala gessi, ho deciso di regalarglielo perché iniziare con una cosa buona un turno aiuta per tutto il turno a portarsi dietro una buona energia e così è stato, in sala prelievi ho ritrovato la signora che mi sta braccando da un paio di mesi che vuole la maglietta del club del Coumadin e allora le ho promesso che gliela avrei spedita direttamente a casa sua, mi ha dato l'indirizzo e appena trovo un minuto gliela mando. Sono poi andato in dialisi dove ho trovato un sacco di persone tranquille e bendisposte, ho parlato con i pazienti e con alcune infermiere, devo dire che essere soli ti sprona a fare di più, non puoi pensare che lo farà il tuo collega. Sono poi andato in pediatria dove c'erano un paio di ragazzine grandi, una delle due l'avevo vista anche un paio di giorni prima, ma erano tranquille e in dimissione. C'erano diversi piccoli e ho parlato con le loro mamme e i babbi tutti contenti e felici. Ho chiuso il turno felice ma anche parecchio stanco poiché un paziente di psichiatria trovato fuori e un parente di una ragazza ricoverata sempre in psichiatria mi hanno inchiodato con discorsi assurdi per quasi un ora, siamo passati dagli orari della Sita San Casciano-ospedale fino alle visioni mistiche ripetute...a un certo punto giuro che mi sembrava di essere dentro a un film di Troisi, ho anche aspettato una decina di minuti Lello Arena ma siccome non è arrivato sono andato verso casa.

Nuvola

21 Gennaio 2012

Il turno di sabato parte in ritardo...colpa mia e della nebbia.....giornata un po' strana,forse data dal fatto che non ero brillantissima. Comunque si parte per la sala prelievi,un po' assonnata anch'essa,e tante persone erano a far prelievi plurifamiliari....tipo padre e figlio,madre e figlia...insomma,due piccioni con una fava...a parte una maleducata,tante persone sono incuriosite da quello che facciamo e chiacchieriamo piacevolmente. In dialisi siamo stati poco,chi dormiva ma soprattutto,chi soffriva,tipo quel signore tanto carino con la barba,di cui non ricordo il nome,che chiacchiera volentieri,ma sabato non se la sentiva....siamo stati in pediatria,dove abbiamo conosciuto un babbo guardia forestale di Vallombrosa,che ci ha invitato a visitare il parco.......cosa veramente carina da organizzare,chissà........ma più che altro siamo stati un bel po' con una ragazzina di 16 anni operata di appendice,che da grande vuole fare l'addestratrice di cani..e qui non vi dico...sono partite le avventure del canino di nuvola e l'esperienze di mostra felina di Merdina!......abbiamo conosciuto una coppia con due bimbi,uno di 15mesi e l'altra di pochi giorni con l'influenza,e mi ha colpito molto la loro serenità nell'affrontare il momento di difficoltà ,insieme.....fuori dall' Ospedale nuvola ha voluto espiare le colpe del fumatore,pulendo l'ingresso da tutte le cicche. Ma quanto è maleducata la gente!!!!

Il turno è finito in un lampo,e sono tornata a casa pensando a quante cose si impara parlando con il mondo....

Dora