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Il servizio di clowncare viene svolto due volte alla settimana presso i reparti di Pediatria, Dialisi e Sala Prelievi dell'ospedale Santa Maria Annunziata di Ponte a Niccheri (FI). Il progetto “M'illumino d'immenso” si propone il grande scopo, tramite l'insegnamento agli studenti delle tecniche di clowncare, di formare futuri medici consapevoli che il rapporto umano medico-paziente non sia un optional ma un elemento essenziale per il normale svolgimento della professione medica.


sabato 28 aprile 2012

23 Aprile 2012

Come già anticipato da Zuppi, il turno del 23 è stato per me particolare, però alla fine è andato bene. In sala prelievi ho parlato con il signor Gabriele, che ti saluta Nuvola, e che mi ha raccontato dei suoi  viaggi in Inghilterra. Poi ho parlato con due signore e con un signore della Misericordia che conosce Nuvola e che, quando ha sentito che ero interessata a fare il pronto soccorso, mi ha spiegato per filo e per segno come si fa e dove devo andare per fare la tessera ecc..era stra entusiata! Mi diceva: " e porta pure lui!", riferendosi a Zuppi. In dialisi il mio caro collega chiedeva a tutti di darmi consigli su una storia finita e tra i vari: " ci sono tanti ragazzi", "sei giovane", c'è anche stato chi mi ha fatto un discorso di un ora sull'importanza di reagire ecc.., che ringrazio molto. Bruno poi, sempre troppo forte. E Gino che mi chiede sempre dei miei calcoli renali. Poi ho provato a parlare con un vecchino che però voleva stare solo, perciò l ho lasciato riposare.In pediatria non servivamo e quindi il turno è finito così. Insomma ho fatto io la paziente lunedì, e ringrazio Gino e Bruno per la solarità e la " lettrice" che c'è in stanza con loro, per i consigli da donna. E ringrazio Zuppi, per avermi convinta a fare il turno e per avermi fatto da Tutor, in tutti i sensi.

Ciao a tutti voi!
 Un abbraccio
Pluffa




turno tutor in attesa del ristabilmento dell'internet di Pluffa che si esibirà in più femminili logorroici reports oggi è andata molto bene, abbiamo dedicato il turno alla consolazione di Pluffa, visto che lei non se la sentiva di venire ho pensato che oggi potesse ricevere invece di dare e così è stato, alla fine l'ho convinta a non isolarsi nella disperazione da lascito amoroso e abbiamo raccolto molti saggi consigli di inimmaginabile utilità alla stregua di: sai quanti ragazzi ci sono! lo deee fare! siete giovani! è normale! apparte gli scherzi, un sacco di belle parole che solo io ho potuto apprezzare in quanto non sono dentro tale dramma, da dentro il quale ogni consiglio è inutile e solo l'esperienza parlerà. grandi chiacchiere in prelievi, una coppia a cui ho chiesto come si erano conosciuti, una vecchina belllllllina bellina che mi raccontava della guerra. sono i racconti più avvincenti: ammore et guerra. in dialisi idem, lunghe chiacchierate e naturalmente Gino che esalta la montagna e lo sci.....ci sò i ccaproni e lle pecore ddio bbono sò bone. comunque glie lo dissi a Nuvola hanno aperto questo parco vicino casa mia c'è per fà ì barbechiu purtroppo manchiamo Patrizia poiché tardiamo e già smontano. troviamo la nuova strada per pediatria ma ci sono solo neonati alcuni abbandonati dai genitori e restii alle interazioni su Nietsche.molto contento.

Zuppaccio

martedì 17 aprile 2012

14 Aprile 2012

Sabato 14 Aprile Oggi Nuvola si è alzato presto ed è venuto prima all'ospedale. In sala prelievi distribuisco i volantini dell'ospedale aperto e Nuvola spiega di che cosa si tratta, c'era abbastanza gente. Una donna aveva gli occhiali a forma di cuore e quando cercava gli occhiali da sole si è accorta di averli persi, suo marito era molto simpatico ci ha chiamato "fiaba" invece di clown. sono venuti una mamma e tre bambini 2 maschi e una femmina e a tutti Nuvola ha dato il palloncino a forma di cane. Al bar abbiamo trovato un cieco di nome Rino con il cane di nome Tino tutte e due in gamba. Nuvola andava in giro a dire "sei fidanzata?" "ti vuoi mettere con me?" la risposta è stata "Hahahaha" In dialisi abbiamo parlato con Agostino e discusso del problema Sokol il ragazzo albanese che ha 19 anni ed è stato in Italia senza il permesso di soggiorno purtroppo ha fatto il grave errore di tornare in Albania dove la dialisi viene fatta peggio che da noi e adesso gli hanno dato un anno di vita circa anche prima la dottoressa albanese dell'ospedale a Bagno a Ripoli aveva detto che ha un cuore gigantesco ridotto male. Abbiamo parlato con i medici che ci hanno detto che il loro possibile è fare la dialisi a quelli che sono già in Italia e basta. Il problema principale è trovargli una residenza stabile e un lavoro in Italia. Comunque Nuvola ha detto che se voglio posso impegnarmi per questa persona ma lui non se la sente di mettere la sua energia in questo. A Nuvola gli assistenti sociali hanno detto che possono adoperarsi solo se il ragazzo ha un posto dove stare. Se in Albania riconoscono che non hanno le strutture idonee per fare dialisi e gli danno un certificato che gli permette di venire in Italia facilmente e fare la dialisi qui pagando loro dall’Albania per lui sarebbe perfetto. Adesso volevo sentire cosa dicono gli assistenti sociali per questo problema e poi vediamo. Se qualcuno è interessato è libero di venire con me, comunque poi sono stata a parlare con Maria ed Eleonora due signore che sono accanto in dialisi. In pediatria abbiamo parlato con una ragazza di 16 anni che si era fratturata la costola e aveva appena fatto l'operazione, c'era sua madre con lei ci ha fatto la foto con la figlia. Accanto c'era una ragazza che era venuta anche un'altra volta e aveva già conosciuto Nuvola doveva fare i controlli per il mal di testa risonanza magnetica e poi problemi ai reni beveva 3 litri e ne espelleva 4, perdita di liquidi. Sua madre ha detto che è troppo tranquilla, studia e legge molto a volte la vorrebbe spingere fuori di casa....Siamo andati a trovare un'altra paziente che Nuvola aveva incontrato ieri però abbiamo sbagliato sala e abbiamo conosciuto tre splendide persone, una stava facendo un giro fuori allora siamo entrati nella sua stanza, é una ragazza di 23 anni che è caduta da cavallo e che vuole diventare veterinaria di cavalli, si era fatta delle ferite alla spalla, accanto c'era una signora che dopo un'operazione all'anca gli hanno lasciato un'ossicino libero, era là con la figlia e poi c’era un'altra signora che deve fare un'operazione, meno male che delle sue amiche hanno avuto lo stesso tipo di problema e lo hanno risolto; mi ha raccontato che adesso abita con la nipote che fa l'università e le piace leggere, infatti aveva il cacciatore di Aquiloni di Hosseini che gli è piaciuto molto.

Fragola

13 Aprile 2012

Zuppi ha fatto un report di poche parole, molte volte scrivere tanto serve davvero a poco, comunque aggiungo due notizie io, ieri finalmente abbiamo incontrato il veterinario (non tutti lo sano ma stiamo organizzando una colonia felina protetta con la direzione dell'ospedale e la asl veterinaria per sistemare quella quindicina di randagi che gravitano intorno all'ospedale, perché se l'ospedale è un luogo di cura e se noi facciamo clown care...ossia mi importa, ci deve importare anche degli animali che abitano là, il veterinario dopo un primo momento in cui voleva sterilizzare zuppi, ha fatto il giro con noi, la barista che si occuperà della colonia, io zuppi e Cristina della direzione sanitaria, insomma eravamo un bel gruppone, è bello che chi lavora in ospedale, nonostante i mille problemi cha ha da risolvere, si preoccupi anche dei gatti randagi, sono felice e onorato di lavorare con persone che hanno a cuore la vita in ogni sua forma, alla fine abbiamo deciso che faremo questa colonia felina protetta e ci stiamo organizzando per le sterilizzazioni, il cibo e le casette, faremo anche una recinzione con delle gattaiole cosicché loro possano entrare e uscire e abbiamo trovato un bel posto tranquillo con degli alberi dove penso staranno proprio bene. a me alla fine del turno è uscita una riflessione che desidero condividere e che mi sono stupito non mi sia mai venuta in mente prima, parlavamo dell'ospedale come di un posto triste, di malattia etc, ma riflettendoci bene l'ospedale è il luogo più magico e straordinario che abbia mai visto, solo che non ci si pensa mai...un posto dove si entra malati e si esce sani, una magia straordinaria, c'è chi obietterà che non sempre si esce sani ed è vero, ma se pensiamo ad altri luoghi e facciamo un paragone il paragone non regge con l'ospedale, perché se vai alla stazione malato esci di sicuro malato ancora, se vai al cinema malato esci sempre malato di sicuro....ma all'ospedale c'è una forte probabilità che tu possa uscire sano e guarito, è un luogo magico ripeto, non so perchè non ci ho mai pensato ma nel turno di oggi ho detto questa cosa a tante persone e sono rimaste colpite dal punto di vista particolare che è questa visione qua, penso che d'ora in poi parlerò spesso dell'ospedale come di un posto magico dove le persone, dai malati ai dottori agli infermieri hanno per la maggioranza il solo scopo di guarire la gente...non pensate sia un luogo magico?...io penso di si

Nuvola

poche-parole report

Da questo turno dopo mia lunga pausa sono uscito un po' confuso e c'è solo una cosa che mi è rimasta nel cuore ed è la seguente:ho chiamato l'infermiera perché una signora in dialisi aveva un dolore, poi è arrivato il dottore per parlarci; prima di andare via ho salutato la signora e le ho chiesto se era più tranquilla, lei ha detto di no, le ho detto di stare tranquilla che come aveva detto il dottore se il dolore persisteva avrebbero fatto un controllo, lei mi ha preso la mano me l'ha baciata e mi ha detto che ero un angelo.
io sono rimasto zitto perché non mi era rimasta parola.

Zuppi

mercoledì 11 aprile 2012

07 Aprile 2012

Stamattina era iniziata a rilento, mi ero svegliata con un gran sonno ed il cielo grigio non favoriva né il mio risveglio, né il mio umore. C'é stato un attimo in cui ho pensato: “ che brutto servizio farò oggi...” ma poi a capito che non bisogna porre limiti alla Divina Provvidenza, perché la mattinata ha preso poi spontaneamente una piega bella e serena grazie proprio al valore dell'esperienza che facciamo, che ha preso lentamente e potentemente il sopravvento. Il sonno così se n'é andato assieme al malumore e questo mi ha reso contenta e soddisfatta. Io e Nuvola abbiamo iniziato dalla sala prelievi, il mio punto debole, pensavo appunto che avrei avuto delle difficoltà, ma Nuvola con il suo incontenibile entusiasmo mi ha contagiata, e tutto é andato nel migliore dei modi...abbiamo incontrato una giovane mamma che doveva partorire il giorno dopo e Nuvola ha iniziato a scherzare sul fatto che invece di partorire una figlia avrebbe fatto minimo due gemelli...la mamma era un tantino preoccupata...;-)) Poi ha iniziato ad infierire su le persone troppo alte,e detto da noi, che abbassiamo decisamente le media (soprattutto io dall'alto, anzi dal basso, dei miei 1.50) sembrava appunto quello che era, una lotta tra 'diversamente alti'...divertente però!! Poi l'incontro con l'ingegnere serioso che leggeva seduto, pile di 'Il Sole 24 ore', a cui nn siamo riusciti a strappare un sorriso, la dolce nonnina testimone di Geova seduta su una carrozzina, che ci parlava dei suoi 8 figli, della sua fede nuziale in oro che gli era stata confiscata dal regime fascista in cambio di una in acciaio da lei rifiutata, poi la simpatica coppia di 60 anni che stava insieme da quando ne avevano 14, una vita quindi, fatta da due persone che si guardavano ancora in maniera complice, divertita e piena di amore. Abbiamo poi raggiunto la dialisi, dove era tutto molto tranquillo perché molti dormivano...abbiamo parlato con Agostino, la dolcissima Maria, Eleonora che era un po' giù perché é caduta e si é fatta davvero male ad una gamba ed ha quindi nuovi 'pensieri' aggiunti a quelli vecchi, Franco e la sua musica, che aveva un dito fasciato e, quando, parlando, é venuto fuori che il diabete tra le varie conseguenze può avere la cecità, Nuvola l'ha subito steso dicendogli: “ bene! così non vedi il tuo dito malato!!”. Siamo andati poi in Pediatria, dove c'era Anna una bambina di due anni che aveva avuto un incidente di macchina assieme alla mamma ed era lì per accertamenti. La mamma era molto preoccupata, mentre lei sprizzava vivacità ed energia da tutti i pori. Dopo siamo andati a pulire le piante dell'ingresso dai mozziconi e lì abbiamo incontrato una giovane donna che ha chiesto a Nuvola di consolare la madre che da lì a pochi giorni doveva fare un intervento molto serio. E' stato molto bello vedere come Nuvola sia stato capace di consolarla e tranquillizzarla, siamo stati un bel po' a chiacchierare con lei, suo marito e sua figlia e Nuvola gli ha detto cose bellissime, promettendole che sarebbe andato a trovarla appena operata. Da lì siamo andati a fare una visita al Pronto Soccorso, dove ci ha aperto la porta un addetto alle pulizie che Nuvola ha salutato con il verso del maiale che porta nel taschino e lui ha risposto: “ No, il maiale no! “. Abbiamo capito il è perché: era mussulmano e così Nuvola ha riparato sostituendo il maiale con una coccinella di legno che gli ha regalato attaccandola al suo camice. In sala di aspetto abbiamo incontrato una giovane donna avvocato preoccupata e dedita sia al fratello che al padre, entrambi in attesa di una visita, E Nuvola: “ ma che razza di famiglia vu' siete??”. Da lì è venuta fuori la toccante storia del padre, con una malattia degenerativa che gli aveva fatto perdere la memoria ed anche l'uso della parola...siamo stati a lungo a sentire i racconti della figlia, ma la cosa più bella e particolare é stata che quando ci siamo salutati, lui, che sembrava apparentemente assente e non averci sentito per tutto il tempo, si é girato dalla nostra parte e con lo sguardo sorridente ha detto sicuro: “Grazie!”. E' proprio vero che quando c'é attenzione ed amore le cose arrivano dove devono arrivare...E' stato un turno molto lungo, infatti é finito (senza ce ne accorgessimo) alle 13.30, ma é stato davvero bello ed istruttivo, soprattutto per me e sono davvero contenta!!

Vi mando un grosso abbraccio e vi auguro Buona Pasqua!!

Fantasia

martedì 10 aprile 2012

06 Aprile 2012

Arrivo in anticipo agli armadietti e poi finalmente incontro Gomitolo con le sue scarpe blu comodissime, ci prepariamo e andiamo subito a fare il nostro giro. In sala prelievi si è accesa una discussione sulla politica italiana perché un signore si lamentava di ricevere solo 500 euro al mese. Ho parlato con una regista di teatro che mi ha dato anche il suo biglietto da visita perché insegna anche teatro qui a Firenze. Avevo un nastro verde e con quello ho fatto quel trucco del Ciambellaio che mi è riuscito solo non sempre. Siamo andate insieme da un bambino che ha fatto il prelievo del sangue. il bambino era di buon umore e poi c'era l'infermiere simpatico con lui. in sala dialisi ho raccontato un po' a Gino, quello più serio, della mia università poi siamo andati a salutare Bruno, ma per poco e poi sono stata tanto a parlare con Margherita e con Daniela quella che è venuta all'ultima riunione Clown; abbiamo parlato anche dell'ospedale aperto. Gomitolo ha parlato molto con le infermiere per socializzare e lavorare insieme.

In pediatria nella sala giochi che io non avevo ancora visto troviamo una bimba di 4 anni e la sua mamma che hanno fatto un' incidente in macchina. la bambina ha vomitato sangue però era molto vivace e sapeva parlare molto bene. C'erano 2 neonati maschi in una stanza tutte e due con l'ittero perché nati prematuri Gomitolo lì ha incoraggiati e poi ha raccontato della sua esperienza simile alla loro . Gomitolo ha dato una mano anche ad altre due famiglie anche loro con neonati con l'ittero, uno si chiama TOR come il dio del tuono, ma gli infermieri avevano sbagliato a scrivere il nome penso perché avevano scritto TORNA ...Con Gomitolo mi sono trovata bene e mi ha fatto piacere conoscerla

Fragola

02 Aprile 2012

Aprile dolce dormire, giungemmo al fin al Ponte a Niccheri assai velocement grazie alla generosita' di Nuvola che mi raccolse essendomi in situazione di stanchezza e nemmen tanto velato stordimento ( motivo umano che non trattero' mi causava tal situazione ..) anch'egli in stracottata guisa..Turno tranquillo..Sala prelievi : accoglienza sorridente e grata si manifesta in un manipolo di nonnissimi "che un s'era fatto ancor alcunche' che ringraziavano di gia'". Nuvola ha ritrovato una professoressa sempre entusiasta ancor , che faceva i conti con i suoi studenti con la mancanza di soldi strumenti e possibilita' che tarperebbe le ali a chicchessia...Giungendo una dolce e assai graziosa donzella con un quesito da risolvere Nuvola si lanciava in suo aiuto qual cavaliere di tempi andati volendo lasciarmi con le truppe in attesa e io "no " in quel frangente lo volli seguire a tutti i costi e scoprimmo allor anco il padre della donzella. Ci immaginavamo un anziano ansioso e si presento' inver un belluomo piacente et prestante et assai giovanile che lascio' noi stupiti tutti e due..che in quel momento assai anziani parevamo....Dopo la volata per la colazione barresca, non mi ricordo inver in che momento accadde, volammo a far di un signor la barba.Mi offri' io medesima all'opra ma egli, Nuvola recalcitrante, non volle che io agissi allorche' videmi maneggiar senza spigliatezza il rasoio temendo per il malcapitato sfregi e sofferenze inutili se non una lunga tortura gratuita...ed egli si presto' al mio posto (Nota di Nuvola: anco perché Arancina, dop'aver impugnato il rasoio e appoggiatolo già sulla faccia del malcapitato messere esclamò: un c'ho gli occhiali....il messere guardommi con ansia e paura e io tolsi la lama e l'ansia in un sol colpo) . Quivi mi rimase infin solo il risciacquo dopo la barba fatta con nuvolesca mano esperta.Tardi giungemmo in dialisi, staccavansi persone in qua' e in la'purtroppo. Scambiammo parola con Bruno ed in altra camera con uno solo dei Gini ( young one) "perche' anche la' staccavano una gentildonna dalla macchina preziosa. Al fin dopo visita rapida a Patrizia riuscivamo a fissare con quest'ultima per un incontro barresco anche se ella manifestava una grande legittima stanchezza e prostrazione ci offriva un po' di tempo per mangiare un brioscino e scambiare qualche parola.

Un saluto, un grosso grazie

Arancina

martedì 3 aprile 2012

Racconto di Silvia su...Silvia

Carissimi clauni e amici, vi inoltro uno scritto di Silvia per tutti voi. Siccome i report di Silvia sono stai condivisi solo fra noi del gruppo a parte uno o due , quello che diceva che l'avremmo portata via dal Pergolino, quello dell'incontro in ospedale e pochi altri, magari non tutti sano chi è Silvia. Silvia è una persona straordinaria che abbiamo conosciuto grazie al lavoro congiunto con l'assistente sociale dell'ospedale (una persona che ha capito il senso della nostra presenza là dentro...infatti per i bambini un c'ha chiamato, lo dico perchè quasi ogni turno dobbiamo rispondere alla domanda...che siete per i bambini?...all'inizio era dificile...ora quasi quasi mi ci diverto e mi pare strano se un me la fanno...se un me la fa nessuno quasi quasi mi preoccupo e me la faccio da solo mentre torno "normale"...per così dire, negli spogliatoi prima di lasciare l'ospedale). Silvia l'avevano messa al pergolino per dargli assistenza visto che non poteva fare le cose da sola per un periodo e no sapeva da chi farsi aiutare, così la nostra storia più importante parte dopo l'ultimo sms che ricevo da Silvia (è la frase conclusiva del suo racconto per cui o scendete giù o lo leggete alla fine)...decido che non si può lasciarla là e in due giorni con i clauni riusciamo a organizzare un servizio di assistenza domiciliare, una cosa nuova per noi ma devo dire molto bella, vi lascio adesso al suo racconto non prima di ringraziare tutti voi clauni dell'amore straordinario e dell'impegno che ci avete messo....io sono solo andato a prenderla, da là avete fatto tutto voi, un grazie immenso di cuore


Nuvola



Quando scrivo, e scrivo su un’esperienza fondamentale della mia vita, legata alla salute psico-fisica, c’è un momento di silenzio assoluto eppure pieno di colori, aromi, in cui vivo un abbraccio caloroso e umano (ma anche con gli animali si prova egual emozione) , con veli svolazzanti, vibrazioni musicali virtuali, camici che cambiano colore, disegni e bolle di sapone che corrono dietro l’angolo del corridoio est dell’ospedale di S. Maria Annunziata, nel mio caso. Ma questo accade anche in altri reparti e ospedali nel mondo e lì volo con la fantasia.
Fantasia-Claudia è stata l’ultima clown a prestare servizio volontario nella mia casa.. Non a caso, sono una persona che non crede nelle coincidenze ma in una sinergia felice di eventi che, apparentemente casuali, invece accadono nel tempo e nel momento giusto, non importa adesso sapere filosoficamente, o ontologicamente, il perché. Fantasia nella sua pratica di vita, oltre a essere architetto- clown, è dedita alla meditazione e, come in un bel mazzo di fiori ben fatto, l’ultimo fiore aggruppato l’ha reso, permettetemi di dirlo, perfetto, proprio come l’incontro con lei e con gli amici Clowncare di Ponte a Niccheri. In comune con la Dott.ssa Fantasia un amore viscerale per l’India, esperienze simili nella vita. Così domenica 18 Marzo dissi ciao al servizio di 1 ora e ½ che per 12 giorni i Clown, pionieristicamente, nella loro avventura di lavoro con pazienti ospedalizzati o transitori, mi hanno accordato, con il coordinamento del grande Dott. Nuvola e poi di tutti loro: Dott.ssa Piffero,Dott. Cignale, Dott.ssa Pluffa, e Dott.ssa Fiorella Toppa insieme a Dott.ssa Pallina, Dott.ssa Kotelka, Dott.ssa Fragola, Dott.ssa Dora e Dott.ssa… Fantasia! Una girandola di bontà colori profumi e aiuti concretissimi in una reciproca conoscenza piena di tatto e umiltà, con soffi di poesia nata da sguardi, sorrisi, battute di spirito per risollevarmi lo spirito abbattuto dall’imprevisto incidente spontaneo che ha visto la vertebra lombare incrinarsi, e conseguente uso di un busto a tre punte. Ovvero una mezza gabbiotta aperta davanti sull’addome, con due supporti anatomici sul petto e sotto la pancia che continuano dietro in un sostegno di compressione sulla zona lombare. Un modellino proprio…carino..!. E poi, come uno sfiorarsi con la mente ma anche con il corpo, ad esempio nell’abbraccio delicato con cui ci salutavamo, nelle mani che si sfioravano quando mi passavano il regalino con cui ognuno di loro sempre si è presentato da me. Silvia, timida e un po’ ombrosa ma vinta da tanta simpatia e Amore, nel senso universale, si è lasciata pilotare verso una ripresa dello stato di salute in tutti i sensi. Quello che noi ( umani nel cuore) vorremmo per tutto il Pianeta e i suoi viventi. Quell’amore che muove il cielo e l’altre stelle
Sì, da una parte più e da un’altra meno, ma per fortuna sono entrata e sono in molti con me,nell’onda energetica di questi Clowncare, davvero portatori di luce, gioia e, come anche a loro piace dire, poesia e condivisione. Questi amici mi hanno aiutata in vario modo: sia, dopo il mio ritorno a casa, a riordinare armadi e cercare di limitare il caos generale, sia nelle pulizie. Sono stati e sono davvero fondamentali per il mio recupero psico-fisico.
Mi chiamo Silvia, ho 53 anni, varie utenze (psichiatrica, invalidità) e il 17 febbraio… patatrak senza preavviso: dolori lombari molto più forti di quelli a cui mi ero abituata negli anni. Una vertebra si era incrinata, precisamente la seconda lombare. Questo evento abbastanza forte ha innescato una girandola di aiuti da parte di persone che ora sono diventate amiche, sostenendo non solo la mia schiena, ma il mio umore e anche la mia creatività : persone speciali per la mia sensibilità oserei dire stratosferica…fors’anche un pochetto patologica. Qui mi riavvolge un grande riposante silenzio
Non sto dormendo. Neppure sognando. La Reale presenza di questi amici Clown che, ovvio, ricoprono altri ruoli nella vita quotidiana (anche se so, ed è vero, che pure là ognuno di loro porta la volontà di salute, rispetto, e cura per sé e per gli altri). Non sto ascoltando la musica
Sto con me e con il vostro profumo di gioia e realismo…cari Clowncare!
A questo punto alzo gli occhi sullo schermo: ecco, pensi come al solito a ruota libera, eh, Silviotta! Perciò adesso mi tuffo in un bicchiere di aranciata e continuo a incubare in me quello che voglio portare alle persone, della mia esperienza, dal trauma al ricovero in una lungo-degenza e alla dimissione che è stata risolta dal lavoro congiunto della onlus “M’Illumino d’Immenso” Clowncare, la mia psichiatra e l’assistenza sociale. Già, mi scordavo di accennare alla situazione scarmigliata e difficile, senza scendere nei particolari, in cui mi trovo, anche a causa mia, da almeno due anni e mezzo. Comunque adesso che sto pagando i miei debiti e sregolatezze, anche alimentari ( con il diabete si scherza poco), ne sono lieta.
Anche io adesso mi pongo un limite, un contenimento: raccontare meglio che posso ciò che vivo nello spazio che mi resta di una seconda pagina. La sintesi è stata d’aiuto nel lavoro svolto dai Clown dell’onlus M’Illumino d’Immenso.
Quando sono stata dimessa dopo 7 giorni dalla degenza breve, sono stata trasferita alla casa di cura Il Pergolino. Dico il nome perché ritengo giusta una trasparenza nel parlando della mia esperienza. Nome e indirizzo. Colline sopra Careggi. Apparentemente un luogo lindo, di fatto un luogo dove, parole di un paziente, si prende il passaporto per l’aldilà.
Vorrei sintetizzare quello che è stato il breve (10 giorni) soggiorno- breve perché, grazie alla sinergia fra i Clowncare, la mia psichiatra e l’assistente sociale, è bastata una mia semplice firma per portarmi fuori dall’inferno-trascrivendo un paio di sms che inviavo ad amici, compresi i grandi amici del gruppo Liete Dissonanze, composto da cantautori, attori, musico terapisti, medici, educatori, infermieri, per restare in contatto con la Vita.


29/2/2012 h. 02:58- Le urla silenziose dei vecchi dimenticati, ma comunque lavati nelle loro povere pelli, mi ricordano i documentari dei primi anni ’80 psichiatrici…e qui cresco tra le ossa artrosiche del tempo. E la radio manda Anni ruggenti dei tropici alle 6 di questa alba ancora buietta. Il gruppo mi salva…Mondo Piccione e oltre…un abbraccio a tutti. Silvia


3/3/2012 8.37.09- Buongiorno a tutti. Sabato…Beh, non proprio del villaggio. Le uniche ore che passano sono quelle trascorse col gatto Romeo in giardino. Una cosa bella. Domani mi lavo la testa dopo una vita…una cronaca dal Pergolino. Ciao Silvia


5/3/2012 5.59.27- Scusa se scrivo…sono molto lontana…Ieri h.21 muore un babbo proprio vicino a me ;ascolto la tel. della figlia, pompe funebri. Provo a dormire, la bombola dell’ossigeno vecchia gorgoglia…E un’altra signora nel delirio del dolore parla. Accanto a me. Stamani alle 5 e un quarto vengo svegliata dall’acre odore delle feci mescolate a quello della morte, un altro uomo alle 5 è morto. Cosa ci faccio io qui se non testimoniare che la morte se ne porta via almeno 2 al giorno. Scusate,ma è una brutta e insonne vita la mia ora…Silvia.


POI
8/3/2012 7.09.43
La prima notte è indimenticabile,la casa mi ha abbracciata e io lei. Grazie di tutto l’affetto e l’attenzione che mi date.

lunedì 2 aprile 2012

31 Marzo 2012

Buonasera a tutti voi clauni e amici, sabato scorso ero in turno con Capra e Kotelka, siamo stati in sala prelievi, abbiamo parlato con diverse persone ma non era affollatissima, così abiamo apsettato che arrivasse Kotelka e anche Elidor. Elidor è un amico di Kotelka, anche lui albanese, gli abbiamo chiesto il favore di venire sabato in turno per potergli presentare Agostino, che è un ragazzo albanese di 24 anni, siccome sono dello stesso paese e per puro caso anche della stessa città, siccome Agostino no ha tante amicizie ed è vagamente depresso abbiamo pensato che poter parlare la sua lingua con un ragazzo della sua età fosse meglio che parlare con me e così lo abbiamo accompagnato ibn dialisi e gliel'abbiamo presentato, si sono trovati bene tutti e tre questi ragazzi, hanno parlato a lungo, non so di cosa perché prima di tutto parlavano in albanese e poi perché li ho lasciati soli cosicché potessero parlare in pace, alla fine hanno fissato di rivedersi fuori dall'ospedale e secondo me Agostino era felice di questa cosa, Elidor è un ragazzo straordinario che sta in Italia da tanti anni, ha passato tante vicende difficili, dalla salute, all'essere da solo in un paese straniero, a altre cose, così lo ha potuto incoraggiare meglio di chiunque altro, devo dire che riuscire sempre a trovare le soluzioni migliori per tutti è davvero bello e questo è possibile solo perché accettiamo tutti da sempre, perché pensiamo che ognuno ha un valore straordinario e cerchiamo di far sì che tutti possano esprimersi al meglio, così facendo riusciamo ad interagire con tante persone in più, persone con le quali io non avrei possibilità di parlare ma che posso mettere a loro agio con altre persone del gruppo e con i loro amici, questo è molto bello e penso sia un gran pregio, non solo capire chi puoi incoraggiare e fare il massimo per raggiungere questo scopo ma anche capire chi non puoi incoraggiare e farti da parte facendo intervenire altre persone senza avere l'arroganza di riparare a tutto da solo, in questo ho dei colleghi di lavoro che dire bravi è davvero riduttivo, ognuno di loro è la persona ideale per qualche paziente e così tutti insieme arriviamo dove da soli singolarmente non arriveremmo mai neanche a sforzarsi, grazie a tutti voi di questa cosa.
Dopo aver parlato con Agostino ho mandato a casa Kotelka e Elidor e ho continuato il turno con Capra, nel frattempo era arrivato anche Spadino che non era in turno ma è venuto apposta a piantare delle piante grasse che lui coltiva da sempre nelle fioriere fuori dell'ospedale per abbellire l'ingresso, così sabato eravamo io e Capra a giro, Spadino a piantare le piante, Kotelka e Eldior a incoraggiare Agostino, eravamo in un sacco di posti diversi e ho avuto la sensazione di essere con tutti loro sempre durante la mattinata. Pensavamo di avere finito ma poi ci ha chiamato l'assistente sociale e siamo andati a trovare un signore che era stato ricoverato da poco per un femore rotto e che avendo la moglie non vedente no aveva la roba per stare in ospedale e voleva farsi la barba, così abbiamo trovato due magliette e un asciugamano per lui e siamo stati a trovarlo in camera, gli ho fatto la barba e gli ho promesso che sarei tornato lunedì a rifargliela ancora, nel frattempo la moglie si stava organizzando per fargli avere la roba che gli serviva. Abbiamo chiuso il turno stanchi ma felici di aver fatto un sacco di cose nella mattinata, un abbraccio a tutti voi.


Nuvola