Troppo
buono Pan con me... che bello lavorare con lui... perché ha un
grande "ascolto" e ancor più che nella vota questa è la
prima e più grande dote che deve avere un clauno.
Qualche
parola in più e un approfondimento la merita il passaggio in
psichiatria. Alessandra mi aveva avvertita che ci sarebbe stata una
ragazza giovane che aveva tentato più volte il suicidio e che era
andata in coma... mi aveva chiesto di passare, di avere un occhio di
riguardo e di chiedere se avrebbe potuto passare a trovarla extra
turno. Così ho fatto. Sull'ultimo punto parliamone anche con Nuvola,
per condividere l'opportunità o meno di una nostra presenza extra
turno. Per quanto concerne il reparto hanno detto che avvertendo non
ci sono problemi.
Nel
merito però, nel caso di G., qualche problema c'è.
Partiamo
dalla parte positiva. Come ha accennato Pan, quando siamo arrivati, a
parte la stanza chiusa per i degenti che non avevano dormito la
notte, ci siamo trovati a toccare con mano la sua situazione: era a
pancia sotto con la testa affogata nel cucino che singhiozzava.... Ho
chiesto agli infermieri di darle un pacchetto regalo se vedevo che
era il caso e loro mi hanno detto di sì. Le avevo preso un libro di
Rodari (le favole del sorriso, un moleskine di carta riciclata e una
penna rossa per scrivere i suoi pensieri.... alla fine mi dirà che
legge tantissimo e che scrive tanto..... )
Per
diversi minuti non è facile nemmeno entrare in contatto.... le
singhiozza e dice qualcosa sul non voler vivere, perché a lei questo
dolore doveva toccare... le colleghe di stanza la guardano abbattute
e preoccupate, in particolare la signora vicino alla finestra...
Il
primo passo è prenderle la mano, accarezzarla, lei non "partecipa"
ma non rifiuta la mia, poi qualche lacrima asciugata e qualche
carezza. Il cambiamento è che inizia a parlare di più, è sempre
difficile ascoltarla, ma se le dicevo non ho capito, iniziava ad
alzare la testa dal cuscino inzuppato e ripeteva in modo più
chiaro...
Piano,
piano, dico qualcosa anche io, ascolta poco, ma si sente
ascoltata.... Il suo ascolto parte quando le propongo di spiegarle
una cosa con una gioco, una piccola magia, in cui le dimostrerà che
lei ha più energia di quella che crede, che le cose si possono
curare una volte rotte, che si possono raggiungere risultati
inaspettati se ci crediamo.... funziona, G partecipa (vuole sapere i
trucchi, .. "ma il trucco è crederci!..."), sorride,
scherza con le altre persone....
Poi
inizia di sua iniziativa a parlare della sua situazione, della
separazione dei suoi, dell'essere stata sballottata da una casa
all'altra, della richiesta di testimoniare contro l'uno o l'altro
genitore, del non farcela più a essere sballottata dall'ospedale di
Figline a questo.... parla accorata, ma senza piangere....
Questo
penso potevamo fare noi, strappare un sorriso, fare cambiare il
pensiero a positivo, fare aprire la scatola delle parole e dei
pensieri, regalare una carezza... bello quando G. sorride perché le
canto con dedica "Un giorno credi" e in particolare
guardandola negli occhi "a questo punto non devi lasciare..."
.... le piace la musica mi dice.... apprezza la dedica....
Poi
l'infermiera ci inviata a uscire, e pensavamo fosse perché dovevano
cambiare i letti... o qualche altra paziente... aspetto che G.
finisca il suo discorso e anche lei accetta di alzarsi e andare
assieme agli altri in terrazza ... (!!!!!...)
A
questo punto mi chiama un infermiere e mi spiega perché ci aveva
invitato a uscire dalla stanza senza però riuscire a spiegare il
vero motivo.
Mi
spiegano che proprio la mattina hanno analizzato la situazione di G.,
ritenendo che uno dei problemi principali suoi è che si comporta
come una bottiglia senza fondo, l'affetto, l'attenzione che riceve le
passano attraverso senza restarle addosso, senza restare in lei e
questo, a loro avviso le provoca ogni volta un vuoto maggiore e, di
conseguenza, un dolore ogni volta più grande. Non ha caso mi aveva
raccontato che quando si è svegliata dal coma ed ha visto la mamma
accanto a lei che piangeva ha "capito che le voleva bene"....
come se ogni volta lei dovesse fare un gesto ancora più violento e
distruttivo nei propri confronti per attirare l'attenzione e
l'affetto.
Per
cui l'avvertimento e la richiesta del reparto è, come per altri casi
simili, di non eccedere in attenzioni perché questo non è detto che
sia positivo per lei, almeno in questa fase in cui deve scontrarsi
anche con questo vuoto. Diversa è l'importanza del far cambiare
pensiero, del sorriso, dello svagare la mente che avevano apprezzato
e che aveva funzionato molto con lei.
A
partire da questo caso ci confrontiamo sul fatto che in un reparto
come questo è fondamentale una integrazione di quel poco o tanto che
possiamo fare noi con il loro lavoro, per sfruttarlo al meglio e per
non fare al contrario cose dannose. parliamo anche di cosa succede
quando lei si è scontrata con il proprio vuoto, magari migliora e
torna a casa? Chi la segue? Come fa a fare cose che la fanno stare
meglio?..... per esperienza personale so che non è affatto
facile.......
Una
nota finale extra report! il giardino deve essere tenuto ancora
meglio!... forse deve essere un impegno per tutti, perché deve dare
il senso della cura, dei colori, dell'accoglienza quando le persone
ci passano accanto o si fermano....
Un
abbraccio a tutti
Vostro,
onorato di stare con voi, Pasticca
Alle
8.40 ci troviamo nel parcheggio, ed ovviamente alle 8.15 senza
fissare eravamo io e Pasticca nel parcheggio vicino
l’ospedale…Vabbé…camminando verso l’ingresso passo dal
giardino e noto che una casina per gli uccellini ha il tetto rotto!
Uhmm….c’avrà avuto il capo grosso il passerotto e l’ha
sfondato? Boh…
E’
sabato e prima delle 9 giù negli uffici non troviamo nessuno….
Si parla, si chiacchiera ed ecco la signora delle Nove!
Sala
prelievi…due passi ed eccola li! Tra il babbo con la testa lucida e
la mamma con il pancione ripieno di vita…lei è li, seduta nel
mezzo…una peperina di nome Petra, una bimba che sa il fatto suo…
infatti non serve molto per far si che con la sua formula magica per
fermare il vento, diventa la nostra assistente mago!
Bravissima….moltiplica palline, leva caccole dai nasi, costruisce
cappelli o “capelli” per il babbo con la testa spaziosa… un
vero fenomeno!!! Con molto piacere ad un certo punto troviamo anche
“CAVALLO” in diretta dalla psichiatria, che ci fa visita in sala
prelievi…non passa molto tempo che anche li Petra da dimostrazione
delle sue doti magiche.
Tra
Jhonny il furetto che spaventa le persone, Petra che mi sfida ad una
gara di acchiappa bolle e reggiseni che magicamente si sfilano alle
infermiere passa quasi un’ora.
Un
bacione e saltiamo su in psichiatria.
Chiediamo
agli infermieri com’é la situazione…ci rispondono che in una
camera era meglio non entrar per il semplice motivo che le due
persone avevano avuto una notte un po’ insonne e si erano calmati
da poco…
Ci
affacciamo avanti e nel letto di mezzo a due signore di una certa
età.. notiamo una “Principessa” in lacrime… con passi
silenziosi ci avviciniamo.
La
saluto, le mando abbracci…ma decido di lasciarla sola con Pasticca.
Vado
in terrazza e li ti ritrovo Cavallo. Iniziamo a parlare di scarpe,
fragole, piccoli teppisti (che eravamo), gioventù, musica e….
Pasticca che mi chiede uno stuzzicadenti !! Uno stuzzicadenti???!
Mi
affaccio in camera della “Principessa” e trovo una situazione
decisamente diversa…. Con il suo letto ricoperto di giochi di
magia, i suoi sorrisi… Io corro immediatamente a cercar uno
stuzzicadenti… ritorno su e da li è stato un susseguirsi di
sorrisi, qualche lacrima, esplosioni di fiducia e di parole a cuore
aperto…canzoni, morsi e solletico…. Ah… ovviamente abbiamo
fatto un certificato medico che “CERTIFICA” che la principessa
c’ha bisogno di una sovraddose di MORSI E SOLLETICO da parte di
ogni naso rosso!
Dobbiamo
andare…saluto Cavallo…saluto gli infermieri come sempre
gentilissimi… e scendiamo verso dialisi..ma è già tardi…son
mezzogiorno passate.
Andiamo
agli armadietti..un abbraccio a Pasticca…due gavettoni in bagno e
via verso casa.
Un
abbraccio fraterno e sorellerno ( per le donne) a tutti!
Pan!