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martedì 9 febbraio 2010

8 Febbraio 2010

Stamattina, appena svegliata, mi sentivo come prima di uno spettacolo: panico puro, ti chiedi chi te l'ha fatto fare di metterti in questa situazione. Ma la cosa che mi preoccupava di più era che, mentre a teatro hai provato e riprovato la parte, in ospedale non avevo assolutamente idea di cosa mi aspettasse.

E così è iniziato il "primo atto" in pediatria. Mi aspettavo giochi di magia e palloncini, ma invece abbiamo passato molto tempo in chiacchere sciocche e serie, anche perchè i ragazzi non erano piccoli. Formaggino mi ha affascinato con la sua parlantina e mi ha anche fatto capire che bastano argomenti semplice per distrarre o strappare un sorriso a chi è in ospedale.

E poi il "secondo atto"... la dialisi.

Vedere tutte quelle persone nei lettini attaccate alle macchine, col sangue che scorreva, mi ha fatto una certa impressione. Ma mi ha stupito trovare tante persone vogliose di chiaccherare, di raccontare di sè ma anche di sapere qualcosa sul tuo conto. Mi sono lasciata trasportare e mi sono sentita davvero a mio agio parlando e ascoltando tanto che mi è dispiaciuto quando è arrivato il momento di venire via... la cosa che mi è rimasta più nel cuore è stato il sorriso della signora Margherita... la prossima volta vorrei conoscerla meglio...

Sono uscita dall'ospedale sentendo il cuore un po' più grande dentro il petto.

Ricciolina

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