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Il servizio di clowncare viene svolto due volte alla settimana presso i reparti di Pediatria, Dialisi e Sala Prelievi dell'ospedale Santa Maria Annunziata di Ponte a Niccheri (FI). Il progetto “M'illumino d'immenso” si propone il grande scopo, tramite l'insegnamento agli studenti delle tecniche di clowncare, di formare futuri medici consapevoli che il rapporto umano medico-paziente non sia un optional ma un elemento essenziale per il normale svolgimento della professione medica.


martedì 20 dicembre 2011

16 Dicembre 2011

PRIMO TURNO CLOWN all'ospedale Santa Maria Annunziata
Arrivo da Nuvola un po' in ritardo purtroppo sono partita tardi, non avendo sentito lasveglia;prima di cominciare Nuvola mi ha spiegato un po' la situazione all'ospedale: quali pazienti ci sono nei reparti, il rapporto con gli infermieri,come ci si comporta ecc.
In sala prelievi Nuvola mi ha presentata, c'era un bambino Alessio con suo padre che ha detto di fare ciclismo e di abitare a Mercatale a 5 minuti da dove abito io; poi una donna incinta ci raccontava che se nascesse una bambina la chiamerebbe Martina,invece se nascesse un bambino lo chiamerebbe Niccolò. Poi ho parlato con un signore Ottavino che ha una moglie Marisa, la quale ha un ictus alla parte sinistra del corpo e quindi ha bisogno di essere aiutata, un figlio Simone che vive a Los Angeles con la moglie e il figlio Matteo.
IN sala Dialisi conosco Gino e Gino uno è un po' sregolato e per Natale ha intenzione di abbuffarsi mentre l'altro è più disciplinato. La signora accanto stava leggendo il Diario di Anna Frank con lei parliamo dello sterminio degli ebrei di cui avevamo parlato anche prima con Gino e Gino.
In un'altra sala faccio conoscenza con Pia e Margherita. A Pia le fa male un ginocchio cosi ho chiamato l'infermiera che le ha detto che avendo già preso l'antidolorifico non poteva darle altro.Margherita mi racconta che le piace moltissimo la fattoria con galline mucche piccioni conigli quando era giovane faceva la contadina aveva una famiglia numerosa e suo padre è morto presto quando un figlio era appena nato.
è vedova e ha un cane "Rudi"un gatto e un pesciolino,ha detto che le piace fare quattro chiacchiere, ma non parla per prima. Bruno era insieme ad un suo discepolo ex-paziente è molto gentile e ci racconta la barzelletta delle borse d'acqua calda e i gatti.
IN Pediatria incontriamo una bambina di 4 anni Giulia a cui Nuvola regala un cane palloncino, una ragazza di 16 anni che ha una colica , ma quando arriviamo noi il peggio era già passato Nuvola le spiega che è molto dolorosa, ma quando finirà non sentirà più dolore. Un ragazzo di 18 anni aveva la gamba gessata,( non è la prima volta che si fa' male cadendo dal motorino) una signora invece ci racconta che è caduta da uno scoglio d'estate. in un'altra stanza ci sono due famiglie che hanno accolto un nuovo arrivato/a. IL fratellino più grande Leonardo è molto vivace e si diverte correndo per il corridoio e facendo cadere palloncino. nella stanza accanto ci sono due genitori del Bangladesh con un piccolo con problemi respiratori la madre si chiama Lucky e il bambino Raplin Hock il nome continuava, ma il resto non melo ricordo. Il padre ci racconta che ha fatto l'aiutante cuoco quindi cucina lui in famiglia, ha perso tanti soldi e il lavoro, ma nonostante ciò non si lamenta ed è ottimista.
IN questo turno mi sono sentita molto accolta e sono contenta di aver parlato con le persone di ciò che volevano parlare.
Mi sono sentita come se è semplicissimo fare amicizia con tutti, non vedo l'ora di ritornarci!
Quando mi presento dicendo Fragola mi piace però ho la sensazione di mentire penso che dirò Fragola come Clown così non ci saranno fraintendimenti.
Auguriiiiiii a tutti

Fragola



Ero in turno con Fragola che è una ragazza nuova al suo primo turno in ospedale, ci siamo trovati alle 08,30 agli armadietti, ci siamo cambiati, le ho dato alcune informazioni su cosa dovevamo fare e siamo partiti dalla sala prelievi, venerdì era una giornata tranquilla e non abbiamo fatto niente di straordinario, abbiamo chiacchierato con qualche persona e Fragola ha iniziato ad interagire per la prima volta, siamo poi passati alla dialisi dove Fragola ha parlato con diverse persone da sola, è un pochetto timida e riservata e questo in dialisi è sicuramente un pregio perché le persone non stano sempre bene e parlare a bassa voce e con calma le aiuta a stare bene, si deve usare molta lentezza in quel reparto e a me Fragola è sembrata brava, paziente e con buone capacità di ascolto, siamo poi andati in pediatria dove c'erano un ragazzo e una ragazza abbastanza grandi, il ragazzo era là per un incidente abbastanza complicato avuto col motorino e stava parecchio male, aveva un brutta frattura al piede e aveva anche parecchio dolore ed era abbattuto, abbiamo parlato un poco ma non molto visto il dolore che stava provando, anche la ragazza aveva dolore poiché ricoverata per coliche, con lei abbiamo interagito un poco di più, abbiamo provato a spiegarle come diminuire un poco il dolore e poi l'abbiamo lasciata a riposarsi, siamo andati a trovare un paio di belle neo mamme e poi un bimbo piccolo bellissimo del Bangladesh con i suoi genitori, non chiedetemi il nome perché è impossibile ricordarselo, è lunghissimo e complicato, i genitori erano persone carine davvero e mi dicevano della loro difficoltà di stare in ospedale e mangiare, loro mangiano tutta roba diversa e non sapevano come fare a mangiare cosa gli davano là e così il marito andava ogni tanto a casa a cucinare e portava il cibo in ospedale, io l'ho trovato davvero carino, si occupava con molto amore sia del figlio che della moglie, ci ha detto che aveva un negozio e che era fallito tre volte, l'ultima da poco quando è arrivato il bambino, aveva però un atteggiamento molto diverso da quello nostro, lui ha detto...sono fallito altre due volte e ho perso diversi soldi, ma li ho sempre recuperati...lo farò anche stavolta...insomma un bell'atteggiamento,.....farebbe bene a tutti noi approfondire il dialogo con culture diverse, avremmo tanto da imparare e da dare, ma non sempre riusciamo a farlo, è un vero peccato. Ci siamo cambiati e abbiamo chiuso.

Nuvola

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