Erano quasi due mesi che non facevo un turno, un po' si perde l'allenamento, un po' si riacquista l'emozione e l'imbranataggine (non storcete la bocca esiste! L'ho inventato ora.) della prima volta. Ogni tanto mi fa bene, come ricevere un colpetto in testa, svegliarsi e pensare bene a quello che si sta facendo. Arrivo, non trovo il Sergente, che stupida è in bagno. La sala prelievi affollatissima, è nostra. Attacca Nuvola con i suoi rosari di cavolate, e chi lo ferma. Ci son tante persone diverse, anziani donne incinte, bambini, stranieri...un bello spaccato della nostra comunità. Affondiamo ancora dentro, ci facciamo grandi ,alziamo la voce, chi solleva lo sguardo chi solo le orecchie. Che dire... a un certo punto viene sottratta la scena. Una signora, non giovanissima, attacca un monologo sulla sua vita, sul mondo, sulla resistenza, sul cibo e chi più ne ha più ne metta, la sala è tutta per lei, unica attrice, abbraccia un giovane e saltella. Noi, un po' spiazzati le facciamo da spalla, poi la cosa inizia a diventare pesante, cerchiamo di tagliare e lei prosegue. Continuiamo il nostro giro, facciamo le bolle e stringiamo la mano a Lapo, Federica e Sasha. Buco fatto, si torna a casa. In dialisi i posti son scombinati, la stanza che stanno rimbiancando altera anche i nostri equilibri, è buffo ma io l'ho sentito che c'era qualcosa che usciva dalla routine, il fatto di non ritrovare i pazienti lì dove li ho sempre più o meno visti, mi ha turbato, allora ho pensato se ha fatto questo effetto a me, beh..ho pensato a loro...così solo un pensiero. Non ci soffermiamo moltissimo perché già è tardino..poi in una stanza molti dormono, alcuni stanno male abbiamo preferito passare un po' in sordina, proprio non è nel nostro stile, ma a volte basta accarezzarli con uno sguardo e loro sanno che tu ci sei. Si vola in pediatria, in cui per la prima volta son stata proprio bene. Uno scricciolino solo solo a guardarsi un film nella sua stanza, mi ha fatto tenerezza Marco. Nell'ultima stanza c'è un sacco di gente, si è creato proprio un bel clima. Due ragazzi grandicelli e una piccina con tutto il parentado a seguito.. giochiamo e scherziamo tutti insieme, un po' come se la visita ad ogni singolo paziente fosse per tutti, è stato forte, un bel momento. Ci riposiamo con il Sergente scambiamo due parole e dopo esserci presi in giro tutta la mattina, come un nostro buon turno vuole, un abbraccio e si torna a far finta di non essere clauni.
Soldato semplice Panza.
Nota di Nuvola: Fare un turno con Panzanella è sempre molto divertente anche perché ci prendiamo in giro continuamente e poi c’è questa storia del Sergente e del soldato semplice che a noi diverte molto, probabilmente solo noi poiché nessuno la capisce, ma essere claun significa anche questo, divertirsi noi in prima persona ed avere delle gags solo per noi a volte mi conforta e mi piace vedere la reazione delle persone, abbiamo anche visto la differenza tra un pazzo scalmanato e un claun poiché la signora che abbiamo trovato in sala prelievi era del tipo pazzo scatenato, all’inizio divertente ma poi le persone ci chiedevano con lo sguardo, e non solo, di sopprimerla fisicamente, cosa che noi non potevamo fare ed allora abbiamo cercato di contenerla ma finchè lei non ha deciso di andarsene nessuno è riuscito a fermarla, parlava uguale uguale a Paolo Poli solo che urlava e si muoveva di continuo e poi ha preteso l’applauso da tutti e l’ha chiesto con uno sguardo che non ammetteva repliche e qualcuno ha capito che era meglio farlo piuttosto che no, che dire? Stimoliamo le reazioni più strane ma va bene anche questo.
Ciao a tutti voi.
Nuvola
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