Finalmente sono riuscita a fare il mio primo turno...e sono felicissima perché è stata un'esperienza davvero particolare.
Quando siamo entrati in ospedale ero leggermente preoccupata (anche più che leggermente) e stavo dietro a Formaggino come se fossi stata la sua seconda ombra. Mi è servito un po’ di tempo per capire cosa dovevo fare (perché oltre a Briachella sono anche un po’ Rintronella) ma le battute e le bischerate di Formaggino mi hanno dato la carica per cominciare e così senza nemmeno accorgermene ho iniziato anch'io a parlare coi pazienti e a scherzare con loro.
In sala prelievi molti ci hanno accolto con un sorriso (erano felici della nostra presenza) e questo per me è stato davvero rinfrancante.
In Neonatologia e Pediatria l'accoglienza è stata molto meno calorosa di quello che mi aspettavo anche se bambine e bambini sono stati molto felici di vederci arrivare.
In particolare siamo riusciti a far ridere Giulia, una bambina di undici anni, che quando siamo arrivati era davvero giù perché voleva tornare a casa dopo una settimana di ospedale e non era sicura che la dimettessero (poi per fortuna invece l'hanno lasciata andare).
Sofia, invece, una splendida bambina di 3 anni, voleva uscire a tutti i costi dall'ospedale e allora io e Formaggino abbiamo cercato di distrarla in ogni modo (anche sfoggiando le nostre modeste doti musicali e canore: povera bambina…).
In Dialisi parecchi vecchini erano giù di morale ma alcuni davvero felici di vederci.
Mi ha colpito particolarmente Giorgina, che era molto triste e continuava a ripetere che non aveva più voglia di nulla, ma che quando mi sono avvicinata mi ha stretto la mano e sorriso debolmente .
Insomma... è stata una bella esperienza, sono proprio felice.
Ringrazio particolarmente Formaggino per aver sopportato il mio disagio iniziale e le mie preoccupazioni .
A presto
Briachella
Nota di Formaggino:
Briachella è stata un’esordiente brillante e umanissima. Io oggi avevo poche energie e lei ha finto benissimo di non accorgersene.
Non ho pressoché nulla da aggiungere, salvo una sottolineatura per quanto la “novizia” dice, riguardo all’accoglienza in pediatria (invito alla riflessione… visto che si tratta di una sensazione che pervade la maggioranza dei ragazzi che entrano in “M’illumino d’immenso”) e una piccola amarezza tutta mia: ancora una volta, le infermiere di dialisi ci hanno chiesto di non fermarci nella prima stanza, dove c’era Stella, che oggi stava particolarmente male. Ma io a questo punto mi rivolgo – e rivolgo a tutti voi – una domanda: è giusto che noi andiamo a trovare solo quelli che stanno bene o benino? A questo punto, non sarà il caso di sottolineare che noi siamo lì anche per risollevare, nei limiti del possibile, lo stato vitale di chi non sta bene?
Il dibattito è aperto.
Formag
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