Quello di oggi è stato un turno abbastanza stancante, però bello e gratificante allo stesso tempo! Sia io che Nuvola siamo partiti con l’idea che probabilmente l’ospedale sarebbe stato piuttosto vuoto, e così infatti è stato per quanto riguarda la sala prelievi: non c’erano tantissime persone e abbiamo passato un’oretta o più a chiacchierare con chi ci capitava a tiro, Nuvola irrefrenabile come al solito ha conquistato sorrisi e risate da parte di numerosissime persone, io sono rimasta per lo più ad osservare, anche se piano piano mi sento più a mio agio anche nella sala prelievi e riesco a fare un po’ di più…
Dopo la sala prelievi siamo stati in dialisi, dove Nuvola è finalmente riuscito a parlare con Franco, che è da quando gli hanno amputato la gamba un mese fa che non ci aveva ancora parlato. quindi i due si sono fatti una lunga chiacchierata mentre io parlavo con un altro signore (leo qualcosa??? Non mi ricordo il nome… sigh) che era l’unico sveglio e disposto a parlare nella stanza. Abbiamo chiacchierato un po’ e dopo lui mi ha chiesto se potevo passare in farmacia a ritirargli dei farmaci. Questo mi ha fatto moltissimo piacere perché mi sono sentita utile! ho sentito che i pazienti (non tutti magari, ma poco alla volta sempre di più) si rendono conto che se serve loro qualcosa ce lo possono chiedere tranquillamente e noi faremo il possibile, ed è stata proprio una bella sensazione! Quindi sono scesa in farmacia (mi sono persa e ho dovuto chiedere informazioni tipo 3 volte… e invece la strada è semplicissima!) e quando sono rientrata nella stanza c’era Nuvola che parlava ancora con Franco del fatto che Franco deve smettere di fumare perché le sigarette gli fanno proprio male e, pensate un po’, hanno fatto un patto: provano a smettere di fumare insieme!!! Siamo andati a comprare il libro “è facile smettere di fumare” per Franco al tabacchino dell’ospedale e Nuvola ne ha ordinato uno anche per sé (perché non ce ne avevano un altro sul momento..)! Quindi in bocca al lupo Nuvola per questo “progetto” perché così non solo dai una mano a Franco in un momento in cui ne ha più che bisogno, ma dai una mano anche a te stesso! Bravo!
Siamo poi passati nelle altre stanze della dialisi tranquillamente, prendendoci il nostro tempo con chi era sveglio e voleva chiacchierare e lasciando in pace chi invece dormiva o voleva riposare, abbiamo ammirato il nuovo taglio di capelli di Matteo (è giusto il nome? Parlo del nostro giovanissimo dializzato) e ci siamo poi diretti in pediatria.
Qui direi proprio che le vacanze non hanno per niente influito sul numero dei piccoli pazienti, anzi! C’erano molti bambini appena nati, due gemellini stupendi e altri due bimbi che dormivano tranquilli tranquilli, c’era poi una mamma egiziana con la sua bambina appena nata ed il suo bellissimo bimbo di un anno e mezzo. La mamma sfortunatamente non parlava quasi italiano e le infermiere avevano grossi problemi di comunicazione. Sfortunatamente né io né Nuvola parliamo arabo quindi non siamo stati in grado di aiutare molto, tranne che per rintracciare il numero del mediatore culturale.
Invece siamo stati in grado di aiutare almeno un pochino un’intera famiglia belga che era in vacanza a Figline Valdarno quando il figlio di 10 anni ha avuto un attacco di appendicite. Arthur era stato operato stanotte ed era un po’ giù, anche perché doveva stare in un letto d’ospedale straniero invece che a divertirsi… appena lui e la sorellina di 8 anni mi hanno visto (Nuvola era in un’altra stanza) si sono tutti illuminati, ed anche i genitori quando hanno scoperto che parlo inglese! Ho fatto una miriade di palloncini ai due bambini e ho insegnato loro come fare il cane, ovviamente tutto a gesti perché loro l’inglese non lo parlavano molto.. invece ho chiacchierato molto con i genitori che oltre ad essere preoccupati erano pure abbastanza spaesati. Arrivato Nuvola ha fatto un’apprezzatissima motocicletta-palloncino al bambino, un gioco di magia e qualche chiacchiera con me come traduttrice che alla fine parlavo a Nuvola in inglese e ai due genitori in italiano… aiutati poi loro a spedire un fax in Belgio abbiamo concluso il turno al bar e fuori con una delle ULTIME sigarette di Nuvola.
Mando un bacione grossissimo a tutti,
Lucilla
Nota di Nuvola: e meno male che stamani entrando abbiamo detto che sarebbe stato un turno tranquillo, in ospedale non si sa mai cosa si trova e questo è un poco il bello di questo lavoro, spero che con la storia dello smettere di fumare non mi sia sbilanciato troppo, per adesso ho solo promesso che avrei letto il libro e fatto il possibile, vedremo cosa succederà ma se la gamba di Franco servisse a tutti e due a smettere di fumare avremmo dato un senso migliore alla cosa, speriamo in bene, devo inoltre ringraziare Lucilla per la traduzione che è stata molto utile perché io con l’inglese non sono bravissimo, lei invece è velocissima a tradurre e alla fine quando si rivolgeva a me in inglese invece che ai genitori quasi quasi capivo anche io.
Un abbraccio
Nuvola
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