Nuvola
Oggi c'è stato il mio secondo turno. Sono arrivata la mattina molto contenta e positiva anche se un po' impaurita dal mio debutto in sala prelievi. Lì tutto però è andato bene, le persone avevano voglia di chiaccherare e di passare un po' il tempo. Come mi ha detto Nuvola, sembrava proprio di stare in una piazza, non c'era ombra di sofferenze, solo un po' di noia nelle facce della gente. Devo dire che è stato molto piacevole e meno difficile di quanto mi aspettassi.
Durante la pausa merenda è successa una cosa cosa che non mi ha sorpreso: una vecchia signora con la quale avevamo scambiato poche parole al bar, mi ha salutato con una carezza. Una carezza da una sconosciuta! In quel momento ho pensato a che potere enorme ha un vestito da clown...
Poi in dialisi. Questa volta è stato strano. Ho deciso di lasciare un po' Nuvola alle sue chiacchere e provare ad "approcciare" qualche persona da sola. Mi ha colpito la loro stanchezza, a volte ho avuto la sensazione di togliere loro le poche energie che avevano mentre cercavo di distrarle un po' parlando. Sono uscita dalla dialisi con una enorme stanchezza addosso e con un magone allo stomaco. Mi sono venuti tanti dubbi: ho pensato che forse non so come relazionarmi a delle persone malate...
In pediatria non avevo più energie, sono rimasta ad ascoltare Nuvola come se fossi stata una paziente anche io e lo guardavo mentre parlava e parlava con tutti e di tutto mettendo il buon umore.
Uscita dalla pediatria ho parlato con Nuvola, anzi, lo ringrazio perchè è stato molto franco e mi ha fatto capire che nessuno nasce e vola, che il mio clown piano piano verrà fuori.
Ora che ripenso dopo qualche ora al turno e lo vedo più lucidamente, penso che, quel poco che mi sembra di avere fatto, magari è servito a qualcuno, e penso al prossimo turno convinta che andrà meglio.
Ricciolina
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