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Il servizio di clowncare viene svolto due volte alla settimana presso i reparti di Pediatria, Dialisi e Sala Prelievi dell'ospedale Santa Maria Annunziata di Ponte a Niccheri (FI). Il progetto “M'illumino d'immenso” si propone il grande scopo, tramite l'insegnamento agli studenti delle tecniche di clowncare, di formare futuri medici consapevoli che il rapporto umano medico-paziente non sia un optional ma un elemento essenziale per il normale svolgimento della professione medica.


lunedì 23 luglio 2007

10 luglio 2007

Ciao a tutti,

quella di oggi è stata una buona mattinata. Al nostro arrivo abbiamo subito fatto tappa nel gabbiotto degli addetti al parcheggio, la cui gentilezza abbiamo voluto premiare con 4 dinosauri gonfiabili, donatici dall’Alcas. In reparto, poi, abbiamo trovato l’infermiera Donatella (facente veci della caposala, Chiara, che è in ferie) con il suo sorriso e la sua inossidabile disponibilità. Quella donna è un vero tesoro. Abbiamo ricevuto da lei tutte le informazioni utili sulla situazione degenze in reparto e siamo subito partiti per il nostro giro.

I neonati erano pochi e le mamme tranquille: problemi molto lievi. Per contro, alla stanza 15 c’era un ragazzo di 16 anni che si è rotto il ginocchio in un incidente con il motorino. Abbiamo trascorso con lui un po’ di tempo: era un po’ abbacchiato e nervoso, perché sa che lo attende un piccolo “calvario”. Abbiamo chiacchierato abbastanza allegramente e lo abbiamo incoraggiato a procurarsi del buonumore attraverso la lettura. Sabato provvederò a portargli in prestito qualcuno dei miei libri. Il resto del tempo lo abbiamo trascorso nella zona “prove allergiche”, dove c’è una dottoressa molto collaborativa e che tiene in buona considerazione l’apporto positivo che possiamo offrire noi. Infatti, ci ha subito accolto nell’ambulatorio e ci ha tenuti per parecchio tempo lì con lei, che aveva per le mani una bambina di circa 10 anni che, peraltro, era assolutamente tranquilla. Più tardi, però, sarebbe stato il turno di una bimba di 2 anni. Fortunatamente abbiamo avuto il tempo di stare un po’ in sala d’attesa, dove abbiamo relazionato anche con alcune coppie di neo-genitori, con un ragazzo di 14 anni e suo padre (che avevano proprio bisogno di fare due chiacchiere con persone umane) e dove abbiamo fatto la conoscenza della bambina di due anni, che era lì con mamma e nonno. Una buona mezz’ora per giocare con lei ha fatto sì che si instaurasse quel minimo di confidenza che poi ha facilitato tutto: la piccina ha subìto le numerose punzecchiature delle prove allergiche senza quasi battere ciglio (anzi, sorridendo per buona parte del tempo) per la gioia della dottoressa e della mamma. Noi non abbiamo fatto altro che intrattenerla come avevamo fatto in sala d’attesa, aggiungendo un po’ di drammatizzazione-sdrammatizzazone con piccoli burattini da dito.

Abbiamo anche la lettera d’incarico del primario, che ce la consegnerà sabato, firmata anche dal direttore sanitario. Il primario, inoltre, ci ha esposto un interessante proposito (riguardante una documentazione sulla ricaduta della clownterapia in reparti di neonatologia e annessi), di cui dovrei parlare in prima battuta con Valeria (che prego di contattarmi).

Formaggino (con la collaborazione di Pan)

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