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sabato 11 aprile 2009

09 aprile 2009

Mi sono alzata troppo allegra quel giorno e stranamente (per la prima volta) mi sentivo una “farfallina”, mi mancavano le ali però, quindi tranquilli non potevo volar via. Ma anche se avessi potuto non avevo nessuna intenzione di farlo... Da quasi due mesi non prendevo un turno, non vedevo l’ora ed ero un po’ emozionata…
Stavolta, diversamente dal solito, ho voluto disegnarmi il naso rosso con il rossetto e, come ha predetto Formag, “quel rossetto non mi sarebbe più andato via”... veramente anche ora lo sento appiccicato alla mia pelle, al mio naso, come se fosse parte di me.
Siamo entrati prima nella sala d’attesa, era tutta piena di gente, abbiamo scambiato qualche parola e scherzato un po’ con qualcuno di loro, sembravano bene organizzati ,nel senso che qualcuno leggeva un libro, un altro il giornale, e altri chiacchieravano. Poi siamo andati in pediatria ed era anche lì tutto pieno, tanti bambini ricoverati ed altri che facevano le analisi, abbiamo lavorato un po’ con tutti, ci siamo messi in gioco con tanta voglia e desiderio e ci hanno risposto nella stessa maniera. Si è creata un’atmosfera, secondo me abbastanza piacevole… fuori era una bellissima giornata, l'aria calda e il sole che splendeva…Abbiamo incontrato la Rosa (l’infermiera) che come sempre incontrarla ti fa un bell’effetto, io ci ho parlato un po’, mi ha raccontato della sua difficilissima realtà, dei suoi problemi e della gente che se ne approfitta, ci tengo a ringraziarla veramente x il regalino che mi ha fatto. Mi ha regalato una passata con le antenne a cuoricino, ma chissà perché queste antenne su di me hanno avuto l’effetto contrario: andavo di qua e di la o perdevo la strada andando nella parte opposta, oppure dimenticando la valigia che Formag m'aveva affidato. In dialisi invece abbiamo parlato con poche persone, la maggior parte dormiva ed ovviamente non abbiamo voluto disturbarli. C’erano due pazienti appena arrivati dall’Abruzzo, marito e moglie (la moglie dormiva e quindi giustamente abbiamo conosciuto soltanto il marito), che dire... lui ci ha parlato un po’ della tragedia, non avevano parenti morti e per fortuna qui a Firenze hanno una nipote, quindi per il momento si sono sistemati da lei. Ho parlato con due signori, due nuovi arrivati (non so i loro nomi perché tutti e due parlavano con la voce troppo bassa e alcune cose non le sentivo bene, ovviamente non potevo dirgli di alzare la voce...), tutti e due vivono con delle badanti e non hanno figli… Abbiamo chiuso il nostro turno chiacchierando con Matteo, e li è stato veramente un bel discorso, iniziando con i giochi su internet e terminando con …. (Fomag, ti puoi occupare tu dell'ultima parte, per favore, perché era veramente divertente!)*
Che dire, mi sono trovata proprio bene in pediatria e nei corridoi (mi sono sentita diversa dagli altri turni, ma di questo non mi so spiegare il perché...) e in dialisi invece secondo me non abbiamo beccato il momento migliore.
Ringrazio ancora una volta Formag per la sua guida, per la fiducia che ha in me, mi sono trovata veramente bene e più che altro quando ci penso ogni turno è anche una buona terapia per noi, ho scoperto e manifestato certe parti, caratteristiche di me che non pensavo di avere.

Un Abbraccio fortissimo.
Farfallina..


(*) Be’, non so se ne vale proprio la pena... Comunque, abbiamo parlato di cacca di animali: di quella traditrice delle capre e delle pecore, con quegli ovuli neri che sembrano piccole olive, o di quella portentosa degli elefanti, fatta come palle di cannone (ci siamo posti un interrogativo profondo e inquietante: e quando l’elefante ha la diarrea?!). Insomma, avete capito che con Matteo abbiamo disquisito di pura filosofia.

Formag

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