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Il servizio di clowncare viene svolto due volte alla settimana presso i reparti di Pediatria, Dialisi e Sala Prelievi dell'ospedale Santa Maria Annunziata di Ponte a Niccheri (FI). Il progetto “M'illumino d'immenso” si propone il grande scopo, tramite l'insegnamento agli studenti delle tecniche di clowncare, di formare futuri medici consapevoli che il rapporto umano medico-paziente non sia un optional ma un elemento essenziale per il normale svolgimento della professione medica.


mercoledì 8 luglio 2009

03 Luglio 2009

Ciao a tutti, vi parlo del mio secondo turno all'ospedale. E' stato un piacere lavorare con Nuvola, anche se purtroppo non era sereno a causa dei recenti fatti, di cui io ho appreso sul posto direttamente da lui. Mi sono resa conto di quanto sia importante la collaborazione tra i due clown, il sostegno che essi devono darsi a vicenda. E' stato un turno molto intenso, non facile, ma che ricorderò con affetto. In sala prelievi c'era un bambino di soli quattro anni, accompagnato dalla nonna, al quale non trovavano la vena. Era un piccoletto con un bel sorriso, che aveva preso a chiamare Nuvola "Pinocchio"!! Mi hanno chiesto di portarlo a fare un giretto e abbiamo comprato un set giocattolo costituito da scudo e spade per affrontare la battaglia. Poiché aveva comunque paura per il prelievo ho provato a insegnargli una formula da ripetere, ma non è servito perché al momento del prelievo si è agitato piangendo. Che sorpresa però vederlo sorridere di sollievo alla fine! (Nota di Nuvola: Giallo d'uovo non l'ha scritto ma io ovviamente dopo dieci minuti sono uscito e sono svenuto a giro per l'ospedale, questa volta ho provato la comodissima poltrona dell'accettazione all'ingresso dell'ospedale e la povera Giallo d'uovo ha dovuto aspettare dieci minuti perchè potessi riprendermi, il resto è andato tutto bene). In dialisi abbiamo visitato tutte le persone che c'erano ed è stato molto divertente, perché erano quasi tutti di buon umore e felici di lasciarsi contagiare. Dico "quasi tutti" perché c'era il signore che ripete sempre di voler morire e al quale con Nuvola abbiamo applicato una "terapia d'urto"... Sulla strada per la pediatria ci siamo fermati da quelli che si erano infortunati a una gamba o a un piede e abbiamo eletto il caso di frattura più assurdo. Infine in pediatria ci siamo ritrovati in una camera con tre famiglie e si è discusso dei vari lavori assai particolari da loro svolti. Mi ha colpito come Nuvola sia stato in grado di coinvolgere più persone contemporaneAmente, il che è positivo perché ciascuno può dare il proprio contributo all'atmosfera e fare come da spalla al clown.
Io devo ancora lavorare sulla mia modalità di approccio alle persone, capire quella a me più congeniale. Ma mi sa che la cosa migliore è lasciarsi andare e buttarsi.
Un grazie a Nuvola, che lotta per non lasciarsi abbattere dalle avversità e cerca di reagire il più positivamente possibile alle difficoltà quando si tratta di aiutare le altre persone.

Dott.ssa Giallo d'uovo

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