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sabato 1 agosto 2009

20 Luglio 2009

E’ la caldissima mattinata del 20 Luglio quando io e nuvola ci accingiamo per iniziare il turno!! Partiamo dalla sala prelievi, anzi, partiamo dalla porta d’ingresso dell’ospedale con Nuvola che, sempre attento ad ogni particolare, nota uno strano bastone di un paziente e lo rende oggetto della nostra attenzione e di tutti i presenti che si scuotono dal sonno dell’attesa e partecipano al nostro lavoro. Mi colpisce proprio il cambiamento negli occhi, nel volto della gente dopo il nostro arrivo, mi rendo conto e mi compiaccio dell’ondata di colore portata! Dalla sala prelievi ci direzioniamo verso la dialisi, incontriamo una ragazza di 34 anni vittima di un frontale il mese scorso, adesso con qualche problemuccio alla schiena e al cuore (lasciata dal ragazzo con cui conviveva e tutt’ora comprendiamo innamorata)…le stiamo accanto perché notiamo la sua solitudine e la sua voglia di parlare con noi… Nuvola riesce a strapparle continui sorrisi!! Entrata in dialisi mi metto a parlare con Francesco che mi ricorda l’invito per la domenica a casa sua in piscina, così capisco quanto quel reparto racchiuda NON singoli malati, ma una calda famiglia. La prima volta in dialisi, non so se ricordate, ma mi ero sentita spiazzata e mi ero fatta davvero piccola pensando che quei miei vestiti “di festa” lì non c’entrassero proprio niente; stavolta invece è stato ben diverso e mi sono completamente scordata di ciò che indossavo. Parlando ho scoperto che il nipote di Gino abita proprio vicino a me, che Pietro (se non sbaglio) ha la mia stessa concezione dei ragazzini di oggi un po’ allo stata brado…insomma mi sono sentita accolta e molto più vicina a loro! Siamo stati la gran parte del tempo in dialisi e prima di entrare in pediatria ci siamo fermati nella stessa sala d’attesa dove avevamo conosciuto la ragazza dell’incidente, e lì abbiamo parlato con una signora, Ione, di cui Nuvola ho visto vi ha già parlato in un’ e-mail, che ha mostrato ,nonostante il suo orgoglio, la sua grande solitudine e il suo disincanto nei riguardi della sanità e forse anche della gente in generale. Nuvola ha pensato bene di lasciarle il suo numero e quello di Mirco per qualsiasi problema e devo dire che, non appena quel foglietto si è posato sulle mani vissute di quella donna, i suoi occhi si sono fatti lucidi… magari non chiamerà mai, ferma nel suo orgoglio, abbastanza evincibile, però, come Nuvola ha detto, adesso lei ha la sicurezza che qualcuno nel buio che vede però c’è . Insomma soprattutto dopo questo incontro ho realizzato che una semplice mattinata può risultare una ricchezza per noi e per gli altri.



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