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Il servizio di clowncare viene svolto due volte alla settimana presso i reparti di Pediatria, Dialisi e Sala Prelievi dell'ospedale Santa Maria Annunziata di Ponte a Niccheri (FI). Il progetto “M'illumino d'immenso” si propone il grande scopo, tramite l'insegnamento agli studenti delle tecniche di clowncare, di formare futuri medici consapevoli che il rapporto umano medico-paziente non sia un optional ma un elemento essenziale per il normale svolgimento della professione medica.


sabato 22 agosto 2009

21 agosto 2009

Ogni volta dopo un turno mi sento come se avessi lasciato una cosa a metà.Troppo poco, mi dico. Come se queste mattine fossero un'accelerata senza aver ingranato la marcia. Resto ferma dove sono.
E invece ieri è cambiato qualcosa: Gino (dei 2 il + anziano) mi ha riconosciuta; si ricordava molto bene di me e di tutto quello che gli avevo raccontato ormai un mese fa (!). Addirittura mi ha chiesto di mio padre. gli avevo detto che stette male qualche anno fa di questo periodo, così mi ha chiesto di lui... E' stato bello perché ho sentito sbocciare l'amicizia, che è il bello della dialisi, quello che secondo me purtroppo manca in sala prelievi. Mi ha ricordato tante persone che ho conosciuto quest'estate per altre vie, con cui ho stretto legami inscindibili. Stavolta sono tornata a casa felice. C’è stata più di un'occasione in cui ho guardato a Formaggino come a un maestro. Quando il piccolo Yuri piangeva e lui è entrato in camera con uno sketch riuscitissimo, e anche se lui è rimasto triste perché voleva tornare a casa, in quel momento è scoppiato a ridere felice. Oppure quando la signora in dialisi (Maria) ci è scoppiata a piangere sotto il naso! Che si chiedeva perché tutto questo, perché non morire prima! sarebbe stato meglio... e Formaggino ha esclamato: "Ma è tutto pieno lassù non c'è posto!! Non ci vogliono far salire! C'è la fila"... qualcosa del genere...e lei è scoppiata in una risata fra le lacrime... Oppure quando parlando di farsi bruciare invece di avere un funerale, Formagg ha notato che se lo facessero per lui mandrerebbe avanti una stufa russa per tre anni!!! haha!
Non è facile farsi venire queste uscite geniali che non cancellano il dolore ma portano in dono come un fiore che rimane lì accanto al letto a rischiarare le ore. Non è questione di imparare ma di lasciarsi andare. Prima di andare in pediatria, Formagg si è fermato a discutere con Fabio (l’OSS che fa su e giù per l’ospedale con le provette di sangue) sui finanziamenti che non esistono e sui problemi di mandare avanti questo progetto; poi lui ci ha salutati con l'incoraggiamento a non disperare.
Così in pediatria, oltre a incontrare Giada, una piccoletta tutto pepe che mi ha trascinata di corsa avanti e indietro nonostante avesse febbrone e una tosse da far paura, una mamma ci ha rincorsi per infilare in tasca a Formagg un "pensierino" per tutti noi...la speranza è sempre l'ultima a morire!

filo d'erba


Nota di Formag:

Sì, la mamma di Bianca, una ragazzina ganzissima che stava per essere dimessa, ha voluto dimostrarci la sua riconoscenza (aveva incontrato CocciNella e Giraffa il giorno prima... insomma, tanta roba!) con un’offerta a “M’illumino”, cosa che se tutti facessero come lei, andremmo avanti serenamente per dieci anni. Ma così non è. Quando ho depositato la banconota nella cassa, quella mi ha domandato se per caso non si trattasse di una cassa... da morto! Abbiamo riso insieme, poi abbiamo pianto in modo desolato. Poi la banconota ha smesso di piangere e si è data fuoco come un bonzo del Bhutan ed io ho continuato a piangere. Poi ho pensato a filo d’erba e allora... mi sono tornate in mente le sue parole, che lei guardava a me come a un maestro e così... ho cominciato a piangere più forte, perché io guardo a me stesso come a un bidello (ma di quelli di una volta, che stavano sempre a leggere la Gazzetta dello sport) e invece filo d’erba è una di quelle alunne che rendono la scuola un posto migliore.

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