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domenica 18 ottobre 2009

14 ottobre 2009

Cari Clauni,
ho incontrato Maria* sull'autobus stamani, mi sono avvicinata e abbiamo parlato, non credo mi abbia riconosciuta subito. Riusciamo a parlare normalmente,mi sento sul suo stesso piano, penso come a volte mi capita di non riuscire a farlo con chi è come me, con chi dice di essere parte della cultura "normale".
Formaggino e io ci siamo dedicati totalmente ai bambini**, era tanto che non lo facevo e mi ha dato soddisfazione passare tutto quel tempo e concentrarmi su poche persone per volta, cercando con ogni bambino di ricominciare ogni volta, una volta un po' più facile e l'altra un po' più difficile. Martina non ne voleva sapere di niente, gridava e basta. Abbiamo rispettato i suoi spazi tuffandoci nei momenti liberi che ci dava. L'abbiamo fatta uscire dalla stanza e prendere respiro, le abbiamo strappato*** un sorriso. Il Dott Pellis ci ha subito chiesto aiuto e questo ci ha permesso di fare il nostro lavoro per bene. I genitori, noi e lui, eravamo un tutt'uno, ad un certo punto mi sono anche messa a sedere al suo posto, i bambini seguivano noi durante la visita,e, soprattutto con Robert, il bambino con il quale Formaggino mi ha lasciato per andare in Dialisi a fare un saluto, mi sono sentita proprio da un'altra parte. Io e lui avevamo intavolato un gioco fatto di dinosauri, e tutto ciò che succedeva intorno a lui era in secondo piano, malgrado ciò che succedeva intorno Robert aveva sempre la sua sincera sincerità! Abbiamo migliorato l'ambiente di una stanza dell' ospedale che si cura poche volte della nostra presenza, ma che stiamo provando a cambiare. Mi rendo conto della potenza di questa parola e penso a quanto negli ambienti intorno a me c'è da cambiare.E come le parole lo possono fare, saperle mettere l'una accanto all'altra, illuminare con esse... Ho osservato come Formaggino l'ha fatto con una mamma, che aveva il neonato in braccio e lo sguardo un po' perso... come le parole giuste in un momento si sono composte, questa è magia che a volte succede, e che parte dal vestito che portiamo, che ci fa ascoltare quello che siamo e osservare quel che facciamo.

Giraffina

Note di Formag:

* Maria è una delle giovani Rom che incontriamo sempre davanti all’ingresso dell’ospedale, con le quali ognuno di noi ha costruito comunque un dialogo.

** Il mercoledì mattina, così come il martedì pomeriggio, in Pediatria ci sono le prove allergologiche, spesso effetuate dal dottor Gianni Pellis.

*** Io sarei per limitare questa espressione, che sa quasi di sfida, di scommessa (come se un clauno dovesse estorcere il buonumore...). Ma capisco che la dolce Giraffa l’ha usata istintivamente. In realtà, a bambine tese e diffidenti come Martina in quel momento si mostrava, noi proviamo ad offrire delle “isole” di serene risate, quando è possibile, magari intervallate da strilli e pianti. Il dato di fatto è che Martina, al termine degli esami, è uscita – mano nella mano con il suo simpatico papà e la sua tenera mamma – ridendo e chiacchierando con noi, come uscendo da una pasticceria...

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