Oggi il mio Tutor mi ha gentilmente obbligato a scrivere il Report.Brutta cosa le gerarchie sociali. Ma, per assecondare il sistema, Obbedisco!Scherzo, ovviamente!!
Comunque vi narro quello che è stato un turno di cui ho, ahimè, ben poco da dire. Poco poco.In primis, non ero in vena.Mai stata così poco in vena dai tempi dei tempi della mia breve vita da clown.Sarà un momento. Sarà. Dicono che capiti. Lasciamolo capitare.Attendo in macchina, presa dal freddo, Zuppi che sfiora quasi la puntualità, senza riuscirci. Dopo aver perso il mio segnalibro viola e aver,per questo, maledetto tutti gli Dei, posso iniziare.Quindi in un attimo, un attimo, per così dire, siamo pronti. Chiedo umilmente perdono per la mia lentezza cronica.Ho serie difficoltà nel dipingermi il naso, brutta storia.Dopo aver accantonato l'esilarante idea di Zuppi di ballare un valzer e di trasformare la sala d'attesa in una sala da ballo, si procede tra la gente in attesa. Non dolce.Ci si imbatte in un vecchietto nostalgico del Fascio, di Mussolini e di "quando le cose andavano bene", frenato dalla moglie nei suoi impeti di esaltazione.Io ascolto stupita, forse tradendomi con lo sguardo. Zuppi accenna una provocazione tirando in ballo le leggi razziali. Ed è come se il vecchietto non ci sentisse.Continua il suo monologo, la sua vecchia storia. Gli occhi stufi della moglie svelano la noia di averla già sentita troppe volte.Questo è quello che ci ho visto io. Poi, chissà.Per il resto quasi niente. Saremo stati noi, sarà stata la casualità, tanto è vero che non c'è stato nessun incontro folgorante, nessun altro che avesse voglia di raccontare.Da lì dialisi. Ci arrivo convintissima di non conoscere la gente di quel turno. La mia memoria ha fatto fiasco. Menomale.C'è Mario con il thè, tanti spicchi di limone e il solito Zampa tra i pensieri.Maria mi parla di quando faceva la cuoca e mi racconta un episodio di cronaca nera che deve esserle rimasto fisso in testa per anni: due ragazze erano state investite dalla furia del traffico proprio vicino a dove lavorava lei.Pediatria. Sono in panne. Un maggiolino in panne.Mi dimentico di fare palloncini. Non li faccio e basta.Non mi va. E'come se questa volta gli occhietti furbi dei bambini mi mettessero più a disagio del solito.Meglio con le mamme, questo sempre.E' stato un turno strano. Un quasi non turno.Dopo due turni nella stessa settimana, uno più strano dell'altro, ce ne vuole un altro ancora, e ancora.
Clorofilla, gialla. Sarà l'autunno.
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