E’ stato il mio
primo turno ,la mattinata ha riservato una sorpresa: io e la mia tutor Piffero,siamo
state richieste in pediatria dove c'era una bambina che non stava bene da due
giorni ed era accompagnata dalla mamma,entrambe un po' tristi e abbattute non
riuscendo a comprendere la causa del malessere. Abbiamo passato diverso tempo
nella sala-giochi cercando di strappare un sorriso alla bimba che pare essere
stata bene ,e, provando a far rilassare un po' la mamma tesa. La bambina ci ha
regalato de alcuni disegni che a breve appenderemo. Di li ,abbiamo continuato
il giro nel reparto riservato alla dialisi. L'atmosfera cambia
completamente(non che nel resto dell'ospedale ci fosse tanta allegria in
più):tanti volti spenti,c'è chi dorme e chi si lascia assalire dal tempo
nell'attesa che quella macchina "succhia sangue"termini il suo lavoro.
Si riesce a scambiare qualche parola con uno o due signore. Tuttavia,l'unica
cosa che percepivo era l'impotenza della mia presenza. Quei volti animati a
sprazzi,tornavano ad esser dormienti.
L'ultima tappa sarebbe dovuta essere psichiatria;si è deciso di saltarla.
La mattinata in ospedale è cominciata alle 8 con sorrisi e chiacchiere insieme
a Piffero che si è dimostrata disponibile e cordiale,ed è terminata alle 11.30
circa,con un piccolo bagaglio di emozioni in più.
Pippi
Aggiungo due
righe perché è stato il mio primo turno come tutor effettivo,ma soprattutto in
merito al nostro ritorno in pediatria:Il contatto con una piccola paziente è
stato molto significativo perché diverso da quelli a cui eravamo
abituati,infatti ci è stato chiesto dal personale di andare da lei nonché di
rimanere durante il prelievo,momento superato baldanzosamente grazie ad una
nutrita schiera di peluche e a tanto coraggio della piccola,personalmente è
stata la prima volta che ho avuto occasione di vivere in questo modo la
pediatria. Pippi è stata molto brava e solare,di chiacchiera e sorriso
pronti,per quanto il primo impatto con questa attività non sia sempre semplice.
Piffero
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