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Il servizio di clowncare viene svolto due volte alla settimana presso i reparti di Pediatria, Dialisi e Sala Prelievi dell'ospedale Santa Maria Annunziata di Ponte a Niccheri (FI). Il progetto “M'illumino d'immenso” si propone il grande scopo, tramite l'insegnamento agli studenti delle tecniche di clowncare, di formare futuri medici consapevoli che il rapporto umano medico-paziente non sia un optional ma un elemento essenziale per il normale svolgimento della professione medica.


giovedì 13 febbraio 2014

8 Febbraio 2014



Il turno ha risentito in modo evidente degli effetti della pizzata: il Cignale è rimasto sullo stomaco a tutti, senza la possibilità di usare l’efferveschente Brioschi! Anche la Sarciccia è rimasta ingolfata nella cistifellea a diversi!... Meno male che molti hanno potuto prendere una Pasticca digestiva e hanno risolto i problemi di insonnia… anche se non quelli stupefacenti…. Meglio è andata a chi si è fermato a uno Spiedino di carne o uno Spadino di pesce!…. Qualcuno con la testa sulla Nuvola è arrivato con solo 1 ora e mezzo di ritardo, a bordo di una potente [h]Onda: poco male, ci abbiamo messo una bella Toppa anche a questo, gli abbiamo fatto una grande Hola e mentre loro cercavano gli avanzi sotto il tavolo smordicchiando anche la Flora nei vasi all’entrata per la fame da Lupo che si ritrovavano, noi ci gustavano una bella Fragola, una Arancina, facendo scherzi del Piffero iniziando a tirare una Pallina di Pan da un tavolo all’altro o qualche tovagliolo a Gomitolo! L’organizzatore della serata si è incazzato come un Furetto Sbubbotta-ndo qualcosa Onigiri per i soldi che non tornavano mai!....
Ecco ora il turno può iniziare…. Ci troviamo direttamente agli armadietti…. evito di salutare Pan aspettando che fosse sveglio completamente (l’effervescente Brioschi non aveva avuto l’effetto desiderato…) ci prepariamo e saliamo verso la sala prelievi. All’entrata troviamo una coppia in attesa di un altro figlio, lei molto dolce e sorridente, lui sta al gioco del “assomiglia al fornaio”, “occhi azzurri e capelli biondi…”. Ci ripassiamo più volte fino a che Pan gli da una maschera da Zorro per poter far finta di essere sveglio senza essere visto. Fin dall’inizio si instaura una bella interazione e sintonia con Pan: tutto più facile Incontriamo una bambina, Irene, che deve fare un prelievo per capire come mai si ammala di continuo. Pan le prepara un un fiore di Pan, facciamo qualche gioco assieme alla mamma, lei molto timida ma tranquilla, va al prelievo senza problemi.
Pan si ferma a parlare con un gruppo di signori anziani, io tiro fuori il furetto e inizia il leit motive della giornata “ma è vivo?”, “sembra vero!…”, “morde?…” facile strappare un po’ di ilarità. Entriamo direttamente nella stanza dei prelievi per rassicurare una signora molto in ansia e impaurita. Si crea un bel clima anche con il personale infermieristico e le altre persone.. Mi fermo a parlare con una signora, non batte quella del reparto dialisi con 16 nipoti, ma anche lei con i suoi 6 non se la cava male!! 2 nipoti per figlio! Un famiglia precisa!... ;-) La ritroveremo poi al bar, un fiore, un cappello per la figlia, qualche buon sorriso, vogliono pagare i palloncini, decliniamo. Ci avviamo verso il reparto dialisi dove il il furetto la fa da padrone, crea un po' di ilare panico fra pazienti e il personale. Qualche infermiera "impaurita" viene presa di mira cercando di non alzare troppo il “tono”. Non manca una fermata da Ugo, morto per prova anche questa settimana, ma fermo nella convinzione che un passaggio così importante vada fatto per bene e finché tutto non sarà a posto non potrà portare a termine il decesso ... La sua ilarità frammista a una discreta sordità non può che aiutarci nel proseguo del cammino verso il reparto psichiatria. Quando entriamo Marco è nel corridoio con la carrozzina già con il naso rosso addosso! Appena mi vede si accorge che ho portato per davvero la chitarra come aveva richiesto e, nonostante stesse decisamente peggio della volte scorsa, con un po’ di difficoltà ci avviamo verso il terrazzo del fumo, a prendere un po’ di freddo e cercare di giocare con un po’ di note… la fanno da padrone Guccini e Battisti, ma Un giorno credi e Una carezza e un pugno, assieme al ragazzo della Via Gluck, vanno alla grande. Qualche altra paziente si avvicina curiosa o per ascoltare. Quando ci avviamo verso l’uscita incontriamo Patrizio che l'altra volta ascoltava il requiem di Mozart per passare il tempo e affogare nella flebo la depressione: si prepara per l'ultima terapia e si ferma ad ascoltare qualche nota stonata e poi a giocare con noi con un po’ di magie assieme a marco e tutto il personale infermieristico: fazzoletti che si legano, strisce di stoffa che si annodano magicamente, una pallina magica lanciata da Pan con patrizio e Marco…. a volte la sensazione che abbia più bisogno il personale di essere distratto dei pazienti stessi…
Niente trucco stasera”...


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