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mercoledì 25 febbraio 2009
24 febbraio 2009
com'è difficile.
Un cigno strabico. Penso a quella rosa fragile, Virginia, uccellino caduto dal nido, con gli occhi spenti di vita, gli occhi tristi in quindici anni che dovrebbero gioire per il solo esserci, Virginia dai capelli bellissimi, dalle dita lunghe, dal cuore ovattato, Virginia che è bella ma non si ama. Virginia che non ama la sua unicità. Penso a come sia difficile descrivere i suoi occhi, difficile parlare di quel vuoto, di quel senso di annientamento, di quella voglia di scomparire, di autoannientarsi. Vorrei trovare le parole giuste, soffiarle sorrisi dentro le orecchie, farle vedere il sole, riuscire ad entrare dentro quel muro....non riesco a smettere di pensarla, di pensare a sua madre e alla sua gemella che lotta contro la morte da mesi.
Mi chiedo cos'è? Cos'è questo nuovo male? Da dove nasce? Come curarlo? Mi chiedo cos'è che a un certo punto si rompe.
Carissimi, il turno di ieri è stato molto impegnativo. Formaggino mi è stato vicino molto e lo ringrazio di cuore. Ha avuto gesti delicati verso tutti, a partire da me. Mi ha "aggiustato" il naso, mi ha dato forza, ha sorriso e si è fatto serio quando era il momento.
"Per anni abbiamo fatto con le briciole" Mi dice Formaggino mentre ci
avviamo all'ingresso... e mi sento una volta di più coinvolta, una volta di più capisco quanto anche il poco possa sfamare.
Abbiamo cominciato subito con la dialisi. Era presto e stavano ancora finendo di fare colazione. Il clima era abbastanza teso. Il primo incontro è stato con Matteo alle prese con 16 fette biscottate. Matteo mi ha dato la grinta per affrontare la mattina; di nuovo è stato lui a dare forza a me. Dina invece mi ha insegnato a fare un vero ragù e mi ha proposto perfino un lavoro. Mi sento in famiglia, non faccio altro che pensare questo mentre esco dalle stanze. Mi sento accolta, attesa, coccolata. Poi saliamo in pediatria. Conosciamo una bambina di otto anni dal sorriso contagioso che non sa se il naso di Formaggino è davvero lungo in quel modo e con lei Virginia con sua mamma. Non so descrivervi i brividi che ho provato, sentivo nell'aria il dolore della madre che vede la figlia smettere di nutrirsi. Formaggino ha regalato a Virginia un cigno strabico. Piccolo anatroccolo strabico. Ti senti diverso, inadeguato. non riesci a vederti riflesso bello come sei. Solo difetti, quell'occhio ballerino, quelle piume poco bianche. ma sei unico e tu questo non lo noti. dentro te un abisso profondo, una ricchezza che custodisci te solo. Perché non ti apri alla vita? Perché non vedi quanto sei bello, quanti voli nel cielo limpido potresti ancora fare?
Questo report non ha capo né coda, vorrei scrivere molto ma le parole vengono a mancare...
Briciola
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