Eccoci
qua cari amici clauni!
Avrei
voluto fare il mio primo report da tutor del 10 maggio, ma perso l'attimo
fuggente (vero Farfallina?... ;-) anche se ero giustificato dalla schiena
bloccata!… Approfitto che anche il secondo turno tutor è stato con questa
clauna grandissima e così recupero. Non vorrei aggiungere tanto a quanto già
detto da Farfallina, se non la soddisfazione e l’onore di lavorare con questo
gruppo e il continuo arricchimento di questa esperienza, grazie alle persone
del gruppo e grazie agli incontri che ogni volta avvengono nei reparti.
La
cosa che si è sentito di più nelle parole di Farfallina è “paura”… me lo diceva
i giorni prima del turno quando ci sentivamo, la mattina prima di iniziare (“di
dove si scappa”?...), nei diversi incontri e, guarda caso, anche nel report. La
considerazione che vien spontanea a me, che ho potuto lavorare con lei e vivere
i risultati è che questa paura una volta affrontata la rendeva più forte, come
sempre nella vita affrontare la paura, anziché fuggirla o soffocarla, è il modo
migliore per crescere, acquisire nuove capacità e rafforzarci.
Buffo
che fosse il primo turno per entrambi! Primo turno da tutor, primo turno da
clauna…. L’emozione quindi era anche mia, così come la voglia di fare questa
nuova esperienza, non senza un senso di responsabilità e di protezione nei
confronti di Farfallina.
Il
turno di sabato scorso ho accettato questo ruolo “protettivo” nei suoi
confronti, andando avanti nel rapporto e nel primo contatto ma, dichiarandolo
prima, ho cercato di fare in modo che Farfallina potesse staccarsi (magari con
una leggera “spintarella”…), sia per permetterle questa esperienza di incontro
e contatto con le persone, sia perché creasse e sperimentasse il “suo”
contatto, evitando che potesse finire per imitare il mio, che è differente
sicuramente da Nuvola, che a sua volta è differente da Pan, da Fragola, da
Salciccia…. Etc… E in effetti così è stato. Una persona così abituata e capace
di ascoltare il “contatto” con le atre persone, non poteva non trovare la sua
chiave anche in questo caso.
Il
rapporto, prima del turno con Farfallina, durante e dopo, mi ha rafforzato
nella convinzione che non dobbiamo avere l’ansia della tecnica e delle capacità
“acrobatico-magiche- etc…”, ma che la condizione più importante è la nostra
voglia, la passione, il nostro mettersi in gioco e, soprattutto, la capacità di
ascoltare noi stessi e gli altri: fra clauni anzitutto, con i pazienti, gli
operatori, l’ambiente in generale…. Questa è la “capability” fondamentale.
Senza questa potremmo essere degli abilissimi giocolieri, musicisti ma il
clown-care che ne uscirebbe sarebbe in realtà poca cosa e, soprattutto, non
vero. Se invece riusciamo ad avere questo ascolto e questa capacità, ma
verrebbe da dire, di sincera umanità, allora la tecnica, i palloncini, una
magia, la musica possono essere dei validi supporto…. Diversamente molto meglio
saper dare una carezza al momento giusto. Quindi la tecnica si, ma se non
pensiamo di partire da quella, altrimenti meglio il circo….
Detto
questo ho apprezzato e, per quanto possibile, cercato di supportare la voglia
di Farfallina di saper fare contemporaneamente i palloncini, le magie, suonare
uno strumento, fare un doppio salto mortale e recitare la divina commedia a
memoria!!... ;-) ….. sì, una volta ribadito quanto sopra, è bello quando in
ognuno di noi, scatta la voglia di imparare modi nuovi e tecniche da usare
all’evenienza…. Siamo ancora più vivi…. Certo questo sabato ho dato qualche
“spintarella” in più per cercare di lanciare prima lei in una stanza o nel
contatto, ma poi è stata lei stessa a cercarlo con dimostrata capacità di
gestirlo.
Non
aggiungo molto a quanto già detto da Farfallina in questo report e in quello
dei sabato sorso, se non la riprova ancora una volta dell’importanza di agire
anche sull’ “ambiente” attorno ai pazienti, sugli operatori e, ovviamente,
soprattutto, sugli infermieri. Dando supporto a loro ,anche solo con un sorriso in più è come, se non di più,
lo dessimo al paziente, perché la serenità dell’operatore ricade poi su tutti
loro.
Questo
sabato poi è stato un po’ particolare, esternamente sarebbe potuto sembrare un
turno più “povero” di altri o, in particolare del precedente, con una maggiore
partecipazione di bambini, mamme in stato interessante, giochi di gruppo in
psichiatri. Sabato ci sono stati interventi più mirati, particolari ed è bello
che anche così abbia funzionato.
Mi
vorrei soffermare solo su un aspetto, una esperienza in psichiatria,
sull’incontro con la ragazza a cui accennava Farfallina e che all’inizio
rifiutava ogni contatto crollando ogni volta in un pianto a dirotto e nel suo
sguardo pieno di rabbia e tristezza: dopo le prime ripetute richieste di “mi
chiami Nuvola?” , “quando viene Nuvola”… non nego che con Farfallina ci siamo
trovati nella sensazione di non riuscire a fare molto per lei e con lei. Dico
questo perché dobbiamo anche accettare che a volte non riusciamo a entrare in
rapporto con la persona di fronte o , d’altro canto, rispettare il desiderio
della persona stessa di non essere “entrata” (permettetemi il neologismo…).
Però in questo caso sentivo forte il suo bisogno di un supporto e, nonostante
la paura non riuscire, il senso di inadeguatezza, ho provato altre “chiavi”
(non è importanti quali… un doppio salto morale carpiato diciamo…) ed è stato
bellissimo quando sono iniziati a comparire i primi sorrisi sul volto di questa
ragazza e da li è stato possibile iniziare a pensare anche in positivo, parlare
di speranza, di cosa poter fare, a come certe difficoltà (in particolare con la
madre) potessero essere affrontate…. il
senso di tutto questo per me è: rispettiamo le persone, il loro desiderio o la
loro volontà di entrare o meno in rapporto, ma contemporaneamente “non
molliamo” alla prima difficoltà se vediamo che c’è la richiesta di aiuto: poi
magari il palloncino sarà venuto male, ma per loro potrebbe essere comunque una
cosa importantissima.
P.S.
alla fine mi sono accorto però che potevo aver fatto una cazzata, perché avevo
dato a lei una spilletta, come ricordo di questo percorso fatto assieme, ma
appena uscito dalla stanza ho pensato che questo (come il naso rosso) non fosse
un oggetto opportuno da lasciare, allora ho avvertito il personale e assieme
siamo andati a riprenderla ed è stato bello vedere che, nonostante lei ci
tenesse ad averla, l’ha lasciata senza fare storie, con un piccolo sorriso che
ha fatto pensare che la spilletta più bella l’avesse appuntata da altre parti
così come era accaduto a me…..
Pasticca
Ciao
a tutti Clown!
Turno
con Pasticca e Farfallina (secondo turno di Farfallina...!!!).
Stamattina
avevo deciso che mi sarei staccata da Pasticca e....ce l'ho fatta! :) Entriamo
in sala prelievi spinta da Pasticca ad entrare per prima....credo che un pezzo
di legno fosse stato più morbido della mia colonna vertebrale e il mio
sorriso.....paresi! :) Sala piuttosto piena con due bei bambini che ci
accolgono con un bellissimo sorriso e in un attimo si trovano immersi nella
magia e nel gioco! E io...mi lancio! Mi siedo tra le file esclamando "Che
film danno oggi?" e con tanta meraviglia ho sentito ridere attorno a me!
Il ghiaccio si era rotto e ora potevo conversare :) Poi vedo una ragazza tesa
come una corda di violino (mi sembrava di vedere me a far le analisi) e vado da
lei, mi racconta qualche episodio della sua vita e le cose che ama fare, poi
arriva Pasticca e con le sue bolle le fa passare il tempo senza neanche
rendersi conto! La accompagniamo dentro e tutto va per il meglio! :) ancora
qualche scambio con una donna con un bel pancione in attesa di fare la curva
glicemica e piano piano la sala si svuota.
Direzione
dialisi, un bell'incontro con un signore tecnologissimo: pc alla mano e via! Ci
parla della sua religione, molto interessanti i suoi principi e mi arriva un
ricordo alla testa: il suo istituto collabora con una scuola di ayurveda dove
avrei dovuto partecipare ad un evento. Un signore e una signora mi chiedono di
Nuvola e la signora stamattina era felice perché oggi, dopo un mese, la
dimettono! Molti riposano per cui ci dirigiamo in psichiatria. Con grande gioia
noto che manca la signora che la volta scorsa piangeva per il suo bimbo mentre
con dispiacere ritrovo una signora che triste ci dice: ci sono ricascata! E'
nel terrazzo a far la maglia e tra una maglia e un'altra, i ricordi di mia
nonna che mi insegnò a fare l'uncinetto, ci troviamo a parlare del mio periodo
di depressione superato, di autostima e amor proprio....Mentre Pasticca ascolta
e accoglie le lacrime di una ragazza ma che magicamente, dopo un po', riesce a
far sorridere! Io resto in terrazzo con un ragazzo, 20 anni, quanto è giovane! Mi
racconta che sta con 3 ragazze e che ne vorrebbe scegliere una ma non sa quale
preferisce....:) questi uomini! :) fino a parlare del sentimento dell'Amore e
ancora dell'amor proprio. Mi ha fatto felice vederlo aprirsi con me, sabato
scorso era assolutamente in chiusura...quando poi mi sono sentita il suo
braccio che mi avvolgeva le spalle ho sentito la complicità, che bello! La
signora con la flebo oggi era preoccupata perché temeva che la flebo non
finisse prima del suo appuntamento col parrucchiere, invece poi ce l'ha
fatta!!! Ed è tornata serena.
Sta
arrivando il pranzo, così li salutiamo, ricevo felicemente due baci dalla
signora che faceva la maglia e salutiamo tutti.
Questo
è il mio secondo report ma è difficile farvi arrivare quello che provo!
Non
vorrei andar via ... vorrei tornare prima possibile!
Anche
stavolta un bellissimo turno con Pasticca che ringrazio con tutto il cuore e
tanti sorrisi fioriti su quei bellissimi e coraggiosi volti!
Un
abbraccio a voi
Farfallina
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