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mercoledì 7 maggio 2014

Report emozionale-cumulativo turni 19, 26 e 29 Aprila 2014



Carissimi clauni e amici buongiorno, farò un report cumulativo dei turni 19, 26 e 28 aprile, questo perché principalmente in questi turni mi son concentrato sul reparto di psichiatria dove ho passato la maggior parte del tempo del turno e ho lavorato sempre con le stesse persone, ossia una ragazzina e una giovane madre con tentato suicidio e due giovani donne con forte depressione, oltre a un signore che non dormiva da giorni ed era completamente debilitato sia fisicamente che psichicamente.
Il reparto di psichiatria sta funzionando davvero molto bene, lavoriamo bene e anche tanto, a volte non riusciamo a dedicare il tempo che meriterebbe  alla dialisi ma è difficile smettere di parlare con una persona che magari è la prima volta che parla di cose sue con qualcuno di esterno, che si apre con chi non conosce. Riesco male a spiegarvi cosa si prova a parlare con chi ha tentato il suicidio perché i n quei casi si toccano temi importanti e parecchio profondi, come la vita, la morte, il desiderio di andare avanti, l’impossibilità a farcela, il grande buco nero che si apre all’improvviso dentro a qualcuno e che ha bisogno d’essere colmato, solo che molto spesso neanche chi ha il buco dentro sa di preciso con cosa colmarlo e allora diventa un dialogo profondo in cui devi stare molto attento a ciò che dici, non devi contraddire i medici che stanno lavorando con quella persona, ma nemmeno il paziente, devi tirar fuori la sua parte bella, la sua parte sana che è nascosta chissà dove. Devo dire che tra dialoghi, due passi nel giardino, mezz’ora nella terrazza del reparto, tanti abbracci, parole fatte tenendo la loro mano nella mia tante tante cose si son sciolte dentro di loro e dentro di me. Abbiamo condiviso cose comuni come fratelli, amici , esseri umani, molto spesso trovo più sanità mentale nel reparto psichiatria che a giro per le strade, questo probabilmente perché chi ha toccato il fondo desidera rialzarsi, desidera conoscere sempre più se stesso per non sentire così male, sono persone che, volendo o meno hanno iniziato un percorso di guarigione e desiderano portarlo avanti, in questi casi il nostro apporto può essere davvero importante perché noi non siamo loro parenti, non siamo i loro medici, nessuno, né noi né loro, sappiamo perché ci troviamo a contatto con dei determinati pazienti ma so per certo che possiamo aiutarli condividendo le nostre vite con loro ed accogliendo le loro. Tre turni così, tre turni intensi, quello di ieri iniziato subito in maniera marcata trovando una coppia che aspettavano un figlio dopo che a settembre era morto per motivi che ignorano anche i medici l’altro figlio di soli 18 mesi, persone aperte anche se sofferenti, insomma son tre turni che sto scavando parecchio e questo mi piace, questo lavoro per me vale solo se fatto così. Non so cosa altro aggiungere perché cose così profonde davvero si spiegano male a parole, son cose che vanno provate, accolte, tenute dentro e poi fatte uscire nella maniera giusta, vanno coccolati animi e persone, accarezzato capelli e ascoltato storie.
Un abbraccio

Nuvola

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