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Il servizio di clowncare viene svolto due volte alla settimana presso i reparti di Pediatria, Dialisi e Sala Prelievi dell'ospedale Santa Maria Annunziata di Ponte a Niccheri (FI). Il progetto “M'illumino d'immenso” si propone il grande scopo, tramite l'insegnamento agli studenti delle tecniche di clowncare, di formare futuri medici consapevoli che il rapporto umano medico-paziente non sia un optional ma un elemento essenziale per il normale svolgimento della professione medica.
domenica 7 ottobre 2007
3 ottobre 2007
Mercoledì 3 ottobre io e Formaggino abbiamo fatto la quarta "smiling trip" a Ponte a Niccheri.
Ci siamo trovati alle 8:20 al solito parcheggio del "Rincao" (c'ho messo 40 minuti solo ad attraversare Pistoia!) e siam partiti alla volta dell'ospedale.
Solito trafficaccio da giorno feriale e sbarra del parcheggio che non si apriva... (che emozione, ho anche guidato per 3 metri la Brigitta!*)
Siamo finalmente riusciti a parcheggiare, ci siamo cambiati e Formaggino giocato il jolly: aveva portato uno stupendo carrettino con autoradio e trombetta incorporati, che diffondeva tutt'intorno allegria a manciate!
Abbiamo salutato le responsabili dell'accettazione e ci siamo diretti in reparto, dove una delle infermiere ci aveva già preparato la lista dei degenti con qualche informazione.
Abbiamo iniziato salutando Sonila, una bambina di tre mesi con qualche problema ponderale, già in via di dimissione. La sua mamma, inizialmente un po' ritrosa, ha chiacchierato un po' con noi, sciogliendosi pian piano.
Poi siamo andati a salutare Guido, un bambino di due anni che era finalmente in via di dimissione, dopo una degenza abbastanza lunga. L'abbiamo visto tranquillo e sorridente, come la sua mamma, molto simpatica e disponibile a scherzare con noi...ci ha anche regalato due buste di ghiaccio secco!
Li abbiamo lasciati finire le valigie, promettendo di tornare a salutarli dopo l'ultima visita del piccolino.
A questo punto ci siamo diretti verso la stanza arcobaleno (eh sì, adesso le stanze non hanno più un numero, ma vengono identificate da un bel fiore colorato!), dove abbiamo trovato Davide, un bel bimbo di 4 anni che per emulare il fratello maggiore si è buttato dal letto a castello, rompendosi la tibia. Era un po' sofferente, anche perché quando è avvenuto il fattaccio era già in casa con la febbre da alcuni giorni. I suoi genitori, giovani e molto simpatici, si mostravano sereni, tranquillizzandolo, in attesa che si liberasse la sala operatoria per fargli il gesso.
Inizialmente abbiamo parlato con lui della sua famiglia e dell'asilo, poi lo abbiamo guardato un po' mentre giocava a rubamazzo con la mamma, bravo!
Formaggino gli ha confezionato una bella spada, con la quale doveva annientare le "astronavi" di sapone che cercavo di soffiargli addosso! Poi, visto che ha altri due fratelli, abbiamo dotato di spada anche loro. Lo abbiamo intrattenuto mentre i suoi parlavano con l'anestesista e poi lo abbiamo salutato.
Nella stanza vicino abbiamo trovato una mamma con un neonato, tranquilla, e le abbiamo regalato un cigno per la bambina più grande che la aspettava a casa.
Passando dalla sala di aspetto abbiamo incontrato due cognate romene, una con un bambino molto piccolo da far visitare e l'altra che la accompagnava assieme alla figlia di 12 anni, alla quale formaggino, in vena di palloncini, ha fatto un cigno. Vincendo la loro naturale diffidenza, abbiamo aspettato con loro l'arrivo del medico.
Alla scrivania nel corridoio abbiamo finalmente trovato Ida, una ragazza di 16 anni che stava leggendo un libro di Coelho, attendendo la visita di un chirurgo per problemi di appandicite in via di soluzione. La cosa divertente è che tutti, noi compresi, la scambiavano per una mamma o un'infermiera, chiedendole informazioni!
A quel punto siamo tornati a salutare Guido, al quale formaggino ha regalato una moto (non un palloncino, ma una Ducati identica a quella di Stoner, che ha disturbato tutto il reparto, non tanto per il rombo del motore… ma tutto quel fumo!!…)!
Poi abbiamo raccolto le nostre carabattole per dirigerci in Diabetologia, dove Formaggino avrebbe dovuto fare alcune interviste per il suo libro sul diabete di tipo II.
Siam passati col nostro carrettino davanti alla sala d'aspetto dell'ostetricia, invasa da belle signore col pancione, tutte sorridenti e neppure scocciate per l'attesa; ci ha chiamato l'ostetrica Patrizia, che ci ha chiesto informazioni sul progetto e con la quale abbiamo discusso anche della nostra eventuale presenza nel suo reparto. Si è aggiunta a noi anche una ginecologa, combattuta tra la curiosità e lo scetticismo e, devo dire, anche abbastanza scocciata dal suo lavoro (in particolare, dall’atteggiamento scostante di molte partorienti, a suo dire).
C'è stato un pacato ma acuto scambio di vedute – sempe su toni amichevoli – tra lei e Fomaggino, dopodiché le abbiamo salutate, riprendendo la rotta stabilita.
Nella zona degli ambulatori c'era un bella folla di pazienti alquanto scocciati dall'attesa, tra i quali abbiamo cercato di riportare l'armonia con qualche battuta e un po' di palloncini.
Formaggino è riuscito a parlare con il Dott. Manetti, in modo celere per non prolungare l'attesa degli altri pazienti; poi ci siamo diretti verso l'uscita.
Di fronte alla cassa del parcheggio abbiamo incontrato una bella mamma, operatrice in una comunità per tossicodipendenti e molto entusiasta della nostra iniziativa, con il suo bimbo al quale formaggino ha regalato una moto (stavolta era la Honda di Valentino Rossi, che il campione di Tavullia aveva abbandonato – a causa delle troppe delusioni – nel parcheggio del Rincao Gaucho di Agliana! Il bambino è andato via sgommando e derapando involontariamente, a causa di quegli pneumatici così scadenti!).
Infine, abbastanza stanchi, ma felici, siam tornati alla macchina e ci siamo incamminati verso casa!
Un abbraccio, un bacio e un augurio di buon anno accademico a tutti!
Dott.ssa Melina
(*) la vetusta automobile dei Formaggini.
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