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lunedì 29 ottobre 2007

24 ottobre 2007

Cari amici,ecco a voi il report del 24 ottobre.
Ritrovo al decatlon per noi pratesi(coccinella e formaggino) a un’ora non ben definita dal momento che il povero formaggino si è beccato una coda mostruosa in tangenziale rimanendovi bloccato per 45 minuti … io per fortuna vivo praticamente lì..
Nonostante tutto arriviamo non troppo tardi e iniziamo “a palla”(vi piace lo slang dei ggggiovani ☺)..ci informiamo da Chiara dei bimbi ricoverati;Cosimo un bambino di tre anni ricoverato per laringospasma e Tommaso ricoverato per una frattura all’omero(non il poeta come credeva formaggino ☺)..così ci dividiamo, formaggino intrattiene pubbliche relazioni con tommaso e la sua famiglia spiegandogli che a volte succede che facendo il gesto “dell’ombrello” il braccio si rompa,nel mentre io gioco con cosimo al quale formaggino ha fatto una bellissima spada con un palloncino,così iniziamo a combattere;il duello dura tanto,prima sembra in vantaggio lui,attacca,affonda,io scappo e lui mi rincorre,sono con le spalle al muro ma poi mi riprendo e così continua per un bel po’;è stato divertentissimo!!!
Quindi passiamo a vedere chi c’è in sala d’attesa e troviamo una mamma con un bambino piccinissimo e la sua sorellina così stiamo anche un po’ con loro.
Purtroppo non siamo potuti entrare in una camera in cui si trovava una neomamma afflitta da problemi seri, dico purtroppo perché mi sarebbe piaciuto fare qualcosa per lei,aiutarla in qualche modo ,ma ce l’hanno sconsigliato tutte le infermiere dicendo che sarebbe stato peggio, per cui abbiamo evitato.*
E adesso la seconda parte … la dialisi.
Entriamo e mi accorgo subito che il reparto è molto particolare,le persone che sono lì si annoiano profondamente,sono scoraggiate e io d’altro canto inizialmente sono persa,non so bene come muovermi, mi rendo conto che l’approccio che uso in pediatria coi bambini non mi va di usarlo anche qui.
Però mi rendo conto che molti di loro hanno una gran voglia di parlare ,di raccontare,magari quello che hanno fatto per tutta una vita e così scopro che uno ha fatto il presidente per la Perugina e mi racconta anche la storia dei baci perugina,oppure un altro che è arrabbiato con i politici(che novità..) e così intrattengo conversazioni a carattere politico..insomma fin quando non mi sarà venuta un’idea geniale da realizzare in quel reparto penso che continuerò su questa strada.
In compenso formaggino l’idea l’ha avuta e con la scusa che deve fare una raccolta di filastrocche ha iniziato a coinvolgere le persone e a farle lavorare di fantasia,sono venute fuori cose veramente simpatiche e contemporaneamente ha fatto sentire utili le altre persone!!! Geniale!!..complimenti anche ai degenti e soprattutto ai due Gini ( Gino + Gino) che ne hanno inventata una vietata ai minori di diciotto anni. ahahaha!
Qui si conclude il report.
Un bacio a tutti.


(*) Nota di Formaggino: in realtà, più che “potuto” dovremmo dire “voluto”, cioè, abbiamo scelto di non entrare in quella camera, perché a detta del personale, i momenti di convivenza accettabile, con la donna in questione, si riducevano alle fasi di “calma” della stessa. Per contro, gli scatti di eccitamento (a cui la stessa pare fosse spesso soggetta) avevano sin lì creato problemi al reparto (soprattutto alle altre mamme). Capirete bene che temevamo di smuovere quel tipo di reazione… Certo è che siamo andati via con la domanda nel gozzo (“Era l’unica soluzione?”).

giovedì 25 ottobre 2007

22 ottobre 2007

Carissimi clowni oggi abbiamo il report di Pungolo (Andrea Licitra), e prima di farvelo leggere devo per forza dire due cose:
La prima: Andrea è veramente una persona splendida, non ci si crede a vederlo lavorare, riesce afare delle cose meravigliose con niente, con quattro scatole vuote di diverse dimensioni è riuscito a catalizzare l'attenzione di 30/40 persone per volta per ben tre o quattro volte in una mattinata, quando cade con le scatole e si fracassa al suolo la gente si preoccupa, corre a raccattarlo e quando si gira e li guarda con la faccia da clown fuori posto la gente ridce, si incazza e tira fuori delle cose stranissime e questo per un clown non è facile.....bravo Andrea
La seconda: appena inizierete a leggere il report di Andrea sarete invasi da una strana sensazione, sembra di leggere una poesia di un autore latino- americano, a me è piaciuto da impazzire questo report, lo trovo poetico, chiaro, esaustivo e alla fine se ci fate caso dice poco di pratico ma vede tutto con gli occhi sognanti del clown che fa fiasco, proprio gli stessi occhi di quando alza la testa da sdraiato per terra con le scatole vuote dappertutto....grazie infinite Andrea, per favore credici, è importante!!!!!

Nuvola


Lasciati trasportare un po' ogni giorno, c'è scritto sul 14 che mi porta a casa.
Fuori fa freddo, quasi sonnecchio con la testa sulle scatole, avvolto nel tepore del mio maglioncino a righe rosse arancioni e gialle, è stato un sogno..
A Oste comincia.... una favola, che porto a letto con indosso un pigiama e il camice bianco, dopo vari ripensamenti.
Blu Notte, un velo di nubi grigie attraversa.. la luna a momenti mi fa l'occhiolino, mi addormento nei riflessi di luce bianca . Agitazione.
Eccomi in strada, vestito, con un naso fatto di trucco, cammino con le scatole in mano, lampioni accesi, una donna anziana accelera il passo.
Arrivo alla fermata dell'autobus, una signora è lì ad aspettare, mi guarda da molto vicino, per un momento, nei suoi occhi l'attenzione, la sicurezza, il rispetto per qualcuno che ha il coraggio di uscire con una causa diversa da tutte le altre quando mezza Firenze è ancora avvolta nelle coperte.
Salgo, sopra c'è una silenziosa aria di dignità tra i passeggeri, un nuovo giorno di lavoro sta per cominciare.
Stazione di S. Maria Novella deserta, col vento la scatola più piccola cade, una passante me la raccoglie sorridendo, grazie.
Ciao ciao dove vai vestito così ?! Qualcuno mi rivolge parola, rispondo e tiro dritto.
Prendo il 31 per l'ospedale di Ponte a Niccheri, mi metto vicino all'autista, una ragazzina mi sta accanto tutto il viaggio. Mi sento fuori da qualsiasi abitudine sociale, porto un pacifico disordine.
Arrivo alla meta, fa freddo fuori, comincio a muovermi cammino, mi stropiccio, provo a leggere un giornale. All'improvviso un urlo tuona è il dott. Nuvola, mi sta chiamando al di là della strada, gli vado incontro mi metto il naso rosso e le bretelle, se n'è ricordato.
Bello il suo costume, un completo celeste tra le nuvole bianche, si va. C'è gente, ci dirigiamo in pediatria, saluti al personale, Nuvola è di casa.
Si passa subito ai fatti, c'è una neo mamma alla quale farebbe bene una nostra visita, un caso particolare da gestire con l'attivazione di una serie di servizi capaci di seguirla a domicilio al momento della sua dimissione, il suo bambino ha appena tre giorni, prima però andiamo a fare il carico di energie.
Alle prove allergiche ci torniamo più tardi, adesso l'ambulatorio è libero. Procediamo per il c.u.p. non c'è nessuno, parliamo con gli impiegati, la signora al banco mi chiede cosa c'è nelle scatole, io comincio a muoverne una come se fosse viva e al momento di aprirla l'avverto del vento indiano...qualcuno arriva e Nuvola comincia la relazione, poi fa il gioco delle carte con un topo e cinque gatti a un'anziana, e in ogni suo intervento c'è una battuta che fa ridere, parla con il marito di una donna, ma non importa ciò che viene detto o che battuta nasca, è l'interesse che ha per gli altri, per lui tutti sono presenti, alla pari.. siamo all'interno di una struttura un sistema per il quale sei solo uno splendido utente.
Un prete ci dice che alla sua età è stato invitato a ritirarsi. Un altro anziano necessita di una visita per il diabete perchè rischia che gli venga tolta la patente. Continuiamo entriamo nel corridoio dell'attesa chi per una visita oculistica chi per la visita diabetologica, mentre camminiamo attuo su consiglio di nuvola l'ultimo ritrovato "le scatole che rotolano" cioè all'improvviso cado con le scatole che si sparpagliano davanti a me, tutti che guardano, per un attimo l'attenzione è dirottata, non siamo più in ospedale, ma ad assistere ad uno spettacolo, comincia Nuvola con le sue battute con la richiesta di una canzone e non manca di offrirsi come sostituto del chirurgo che in quel momento è assente, per chi volesse provare la sorte.
A gentile richiesta interpreto Sandokan, corro su e giù cantando e sguaino come sciabola un pollo fisso.
Non ricordo più la raffica di battute che Nuvola ha donato ai presenti ognuna di esse custodiva un messaggio, insieme non possiamo far altro che esistere.

Un altro momento delle scatole rotolanti è stato in sala d'aspetto per i prelievi, io sono entrato saltellando lasciando dietro Nuvola e vicino all'enorme vaso di una fioriera sono ruzzolato con tutte le mie scatole e mi sono girato immediatamente, ridendo ma questo non è servito lo stesso a far preoccupare un anziano che inizialmente è accorso in mio aiuto e dopo mi ha anche mandato a quel paese.
Una volta che ci siamo presentati è stato il turno del magnifico insuperabile ineguagliabile dott. Nuvola a prendere le redini fino a far scattare i numeri del telecomando e creare quel poco di confusione che male non fa.
In un altro salone ho ripetuto la terza caduta, Adelaide una bambina di due anni e mezzo che aspettava sua madre da una visita ginecologica, mi ha visto cadere, ma per non farla preoccupare sono andato lì e abbiamo parlato le ho fatto vedere la giraffa, non aveva nessuna paura addirittura ha messo una manina nella bocca del pupazzo per dimostrarmi la sua fiducia. Poi ha cominciato a parlare di getto, di suo padre che era a lavoro, del gatto che aveva graffiato Marta sul braccio... con il suo modo di esprimersi così innocente e delicato, non potevo fare altro che guardarla ed ascoltarla come davanti a un piccolo Budda.
Intanto Nuvola, stava parlando ai presenti in sala d'attesa, poi ha tirato fuori da un ripostiglio un materasso dentro a un nilon e li è nata un'improvvisazione indimenticabile, ha cominciato a contare fino a tre in cinese, e io ho preso la rincorsa, con tuffo e scivolata sopra, tutta in avanti fino a quando il materasso si è incastrato nell'entrata della porta e io che continuavo a scivolare, che meraviglia acrobatica...ho strappato l'applauso.
Niccolò a tre anni ha dovuto affrontare la menata delle prove allergiche, era nella stanza con i suoi genitori.. io ho incominciato a farmi vedere e non vedere, fuori dalla stanza, fino al bausettette l’ho visto incuriosito, rideva, poi la giraffa che intonava un canto lirico, ha sbarrato gli occhi, si notava benissimo che stava avvertendo un pericolo, sapeva delle prove allergiche, sapeva che sarebbe stato male, infatti quando è arrivato il momento ha mostrato la sua volontà a resistere con tutte le sue forze, contro qualcosa che non poteva essere fermato. Una madre che lo teneva in braccio, fermo per permettere le prove, il padre che aiutava la madre, e lui che si dimenava con tutto se stesso, e piangeva, piangeva inarrestabile... purtroppo l'unica cosa quando entri in questo meccanismo di rifiuto è di fare in modo che il tutto si svolga il più velocemente possibile.
Noi ci abbiamo provato a chiamarlo, con la musica, con i pupazzi, non è servito prima dell'impatto, Nuvola ha svolto un momento di educazione fino a mostrargli l'ago.
Mi sono sentito dalla parte degli utenti, dalla parte di chi sta ad aspettare anche se il sistema gestito da professionisti dentro a un ruolo tutto così ordinato funziona, il clown è una via di fuga, arriva a far esprimere una risata,una ricanalizzazione di energie, può far uscire da un contesto inespressivo, pieno di preoccupazioni.
Ho notato nella maggior parte delle persone la loro contentezza nel vederci, pronti allo scherzo, ho visto i professionisti che ci aspettano, che sanno che torneremo, ridendo ci hanno chiesto di avvertire prima di combinarne una.. Nuvola che mandava avanti i numeri della fila, di due tre.. per un momento ho pensato di essere su un palcoscenico con spettatori pronti a sognare con poco veramente poco..
Nelle stanze dei dializzati abbiamo cominciato a ballare con gli infermieri e gli altri che ci guardavano accompagnati dalle canzoni liriche del tenore Gobbi parente di una signora lì presente.
Nell’ U.O. di dialisi ho avuto come un momento di rallentamento, mentre Nuvola si relazionava con tutti, quante poesie a memoria e i bigliettini e le battute.
Non posso trasmettere con le parole tutto quello che io ho avvertito, so solo che dopo il turno ero preso da una dolce stanchezza, contento per quello a cui avevo partecipato ed assistito. Ho visto Nuvola capace di tenere testa a qualsiasi situazione, si è avvicinato a tutti, aveva una parola di conforto per ogni dializzato,non credo che nessun dipendente dentro l'ospedale abbia avuto tutti quei contatti umani, potrebbe essere nominato direttore generale. Mi sento un piccolo uomo a confronto...

Abbiamo fatto anche un numero dei fratelli Marx, cioè lo scambio dei cappelli tra noi e gli altri. Abbiamo cominciato con uno, due, tre e abbiamo continuato tutto questo all'entrata dell'ospedale, fino al caos. C'è chi non riconosceva più il proprio cappello...

Sull'autobus del ritorno mi è cascata una scatola, non avevo più il costume, mi giravano...
Nel teatro dell'oppresso Augusto Boal parla del poliziotto all'interno di ognuno di noi...

Report 22/10/2007 vostro neo dott.Pungolo
p.s. ringrazio Pamela per la pazienza

21 ottobre 2007

Cari amici!!!!!
La giornata di domenica è stata piena di emozioni di tutti i tipi,una giornata che penso ci abbia smosso a tutti dentro qualcosa...eravamo stanchi alla fine,ma forse anche un po'in crisi,quella crisi data dalla riflessione...almeno per me è stato così!!!Allinizio Nuvola eFormaggino ci hanno accolto molto calorosamente con un abbraccio eanche il dinosauro di Sandro!!In realtà siamo arrivati unpo' a spizzichi e bocconi perchè andrea (ovveroPungolo) aveva deciso di fare un giro a pistoia prima divenire a Montemurlo e perchè io,giraffina,avevo perso il treno,ci siamo scaldati con dei giochi di conoscenza. Abbiamo testato se ci ricordavamo i nomi ufficiali e da clown di tutti con un gioco dove bisognava girare per la stanza e appena si incontrava l'altro,esclamare il suo nome!!! finito ogni giro venivamo sollecitati da Nuvola e Formaggino a dividerci in 2 gruppi e a spiegare perchè avevamo scelto il gruppo in cui ci eravamo inseriti ( i gruppi erano:scemi intelligenti belli brutti simpatici e antipatici!!!!!!!).Sono venute fuori cose carine!!!! Perché sei in questo gruppo? Ci veniva chiesto.E tutte le risposte alle definizioni ci facevano scoppiare a ridere!!!! Nel Frattempo sono arrivati 5 ragazzi nuovi e …..siamo diventati davvero tanti tanti!!!!!! C’è stato subito un clima di benessere,e di voglia di essere lì,come poi si sarebbe detto “partecipare a un progetto comune”.Poi le battute egli atteggiamenti comici continui di Formaggino e Nuvola non facevano atro ch’emetterci a nostro agio! Dopo una pausa coffee ho visto che abbiamo tentato di parlare un po’ con tutti,ho respirato l’unione anche se in realtà io personalmente conoscevo poche persone!!! Il “riinizio” delle attività è stato affidato a Sepi e a Sima…Ci hanno insegnato una canzone in Turco!!! Era una canzone che cantavano da piccole,diciamo una filastrocca…erano divertite nel pronunciarla e nel fare i gesti che si accompagnavano alle parole sembravano 2 bambine nel gioco! abbiamo provato anche noi ognuno a pronunciare quei suoni così strani e divertenti… Grosse risate…ognuno interpretava quei suoni a modo suo!! Ho pensato alla loro diversità preziosa...intanto Formaggino e Nuvola uscivano con le loro battute… La canzone cantata da Leone di Persia etc. Qualcosa di comune ci ha unito ancora una volta. Ed ora….La parola alla nostra cara Psicologa Valeria!!!!!!!!!! Ci siamo messi tutti in cerchio, Nuvola e Formaggino ci hanno chiesto se avevamo delle impressioni da riferire sulle esperienze in ospedale e ognuno ha detto un po’ la sua…tutti portavano qualcosa di positivo dentro,qualcheduno aveva qualche dubbio o paura,compresa me….Sono fatto per essere clown all’interno dell’ospedale o per essere me stesso? La distanza non è poi così tanto netta, non ci sono regole scritte,mi sembra abbia voluto trasmetterci Formaggino con un discorso finale.Qualcheduno ci ha paragonato al gruppo degli alcolisti anonimi!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! Valeria ha parlato della comunicazione,dell’importanza della comunicazione non verbale,che è ancora più importante perché arriva prima,crea come ha detto lei un feed back. Slide……….Slide………..mancavano le slide!!!!!!!!!!!!slaid!!!!!! su questo abbiamo riso per mezz’ora…Non siamo così seriosi…….ma va meglio così!!!!!!!!!!Valeria è stata molto chiara,ci ha letto un passo de l”uomo che scambiò sua mogie per un cappello “ di O.Sacks(così?) un neurologo che parlava di un caso di afasia,non riusciva a parlare ma tutto l’apparato emozionale che derivava dal non verbale era intatto! Il discorso di Valeria mi badato degli spunti ma non sto qui ad ammorbarvi visto che come qualcuno sa ho passione per la psicologia anche troppo! Sorriso! Arrivata l’ora del praaaaaanzo siamo riusciti ad essere bravi anche ad organizzare un pasto!!!!!!eSono arrivate le 2 Formaggine,Virna e patrizia!!!! Virna era all’inizio un po’ spersa,ha adorato subito Sandro, ma dopopoco si è sentita una di noi con tutta la sua spontaneità!é stata una gioia averla lì!! Dopo pranzo ci siamo dati all’arte………….ci siamo vestiti da Dottori e…Nuvola ha iniziato a guidare.La persona al centro della “scena” partiva con un numero…Ale ha iniziato a gridare e noi altri avremmo dovuto improvvisare sul suo numero!!é partito Sandro col suo vestito imbottito nel di dietro e ha cercato di coinvolgere dei signori un po’ in là con l’età che erano entrati nella nostra sala…è partita anche Smemorina (Sara) ma la scena si è spenta dopo un po’…è difficile continuare ad mprovvisare!!! Ci abbiamo riprovato!!! Federica (Lucilla) ha iniziato a leggere un brano del Piccolo Principe pacata e calme mentre noi intorno siamo entrati tutti e abbiamo fatto le nostre gag…è difficile descrivere ciò che si vedeva dall’esterno ma Nuvola,Formagg Valeria e Patrizia ridevano tanto…erano molto contenti del nostro lavoro!!!! Edelle scatole di Andrea (pungolo),che solo con la sua faccia generava il sorriso!!Abbiamo continuato ad improvvisare così,anche con la musica,Sandro chitarra io eSepi flauto dolce,Melina il flautotraverso eil kazoo Virna!!!una clown nata!!!!Era così contenta di essere lì con noi…e aveva organizzato li suo vestito con quello che aveva…sembrava cos contenta anche a vederla giocare con Maria (Coccinella???)…A me piace molto osservare i bambini,ma non prendetemi per pazza!! Dopo le clownerie..se le avessimo registrate?!
Il momento del film di Patch in Afghanistan è stato uno dei momenti più belli della giornata…Grazie davvero per loccasione che ci avete dato…Penso che ognuno porti dentro di sé migliaia di pensieri,migliaia di viaggi pensati in quell’ora…le nostre facce erano incollate al video…non volava una parola,scendeva qualche lacrima e qualche abbraccio ci teneva un po’ di calore.Lascio ad ognuno i propri pensieri che saranno stati tanti…sono cose che vanno stabilizzate dentro,che vanno fatte crescere. A me è servito molto quel momento,credo che a tutti ci abbia cambiato l’espressione del volto,e anche un po’noi stessi forse.
Dopo di questo Patrizia ci ha fatto dei discorsi burocratici con tanta chiarezza e con tanta sincerità-grazie pure a te-!!!!!!!!!oh!!!!!!!!!e poi ci siamo ridati all’improvvisazione con Formaggino.Prima ci ha costruito delle scene da mimare e poi ci ha fatto fare un altro esercizio…Sandro Fede eSima dovevano fare una scena mimata,una scena di fuga,che in sé non faceva ridere, ma dopo che ci ha detto dei possibili retroscena comici della scena abbiamo l’abbiamo tutti trovata molto ironica! Non ci avevo pensato,ma nella comicità l’abilità è creare la situazione comica,fare capire il cotesto,non solo l’azione…..Riuscirci èilmio dubbio…..
Spero di avere fatto un Report piacevole da leggere…e spero di avervi trasmesso un po’delle belle sensazioni che mi avete trasmesso voi!!!! Grazie ad ogni singola persona. Vi voglio bene.

Giraffina

giovedì 18 ottobre 2007

17 ottobre 2007

Ciao a tutti i Clowni e non Clowni che leggeranno questo report!!!!
Oggi sono stata nuovamente in ospedale, e come l’altra volta sono ancora in preda ad una frenesia ed eccitazione post-turno che mi è rimasta addosso finora!!! Che bello, che bello!! Quanto è bello andare in giro per l’ospedale, per il parcheggio, insomma ovunque e vedere la gente che si illumina e sorride, soltanto perché tu sei lì!
Allora, vediamo un po’ di dire quel che è successo today…. Comincio col dire che è stata una giornata tranquilla tranquilla; io e formaggino siamo entrati felicemente in ospedale, abbiamo fatto due chiacchiere qui e due chiacchiere là con il personale dell’hospital (anche riguardo al possibile acquisto di una nuova clowna fra noi che fa l’infermiera –ad Empoli, mi pare?-) e con due pargoletti, che erano alla macchinetta per le merendine. Qui abbiamo incontrato anche un bambino che formaggino aveva già conosciuto, Andrea (credo, so che cominciava con la A!), che aveva un controllo e non ci ha degnati di uno sguardo, troppo preso dal distributore automatico. Questo era lo stesso bimbo che l’altra volta era impegnato con il lettore DVD e che si è dimostrato coerente con l’ignorarci fino in fondo. Vabbè, abbiamo salutato il padre e siamo saliti in pediatria, con una mamma e la sua piccina, una bambinina bellissima e tranquilla tranquilla.
Arrivati in pediatria non c’era praticamente nessuno! Abbiamo scambiato due parole con un sacco di infermieri, medici, ecc, tutti gentilissimi e molto disponibili (ormai conoscono il progetto e ci accolgono proprio a braccia aperte!). Ma i pazienti avevano tutti un’età media di 2 settimane al massimo, e quindi ci siamo intrattenuti con le loro famiglie… All’inizio abbiamo parlato con i genitori di una piccoletta che Formaggino aveva già trovato la volta scorsa e che quando siamo arrivati noi avevano portato a fare una radiografia… il suo papà e la sua mamma (più la donna che li accompagnava) erano molto gentili e non mi sono sembrati troppo agitatati. Poi siamo passati a salutare una signora delle filippine che aveva dato alla luce un pezzettino-ino-ino lunedì scorso. Questo bimbo era minuscolo ma STUPENDO, con degli occhioni spalancati ed uno sguardo splendido. Abbiamo salutato anche questa neo-mamma e ci siamo diretti in sala d’attesa, dove c’era una tenera famigliola con una bambina di un paio di settimane che piangeva ininterrottamente! Questa piccola aveva davvero un fiato incredibile, non penso che io potrei piangere a polmoni spiegati in quella maniera! I genitori erano un po’ stressati dal pianto continuo ma erano sempre i genitori, quindi… sopportavano! ^_^
A questo punto non c’era assolutamente più nessuno a cui far visita in pediatria ed abbiamo quindi deciso di dirigerci anche noi così “a freddo” al reparto di dialisi.
Passiamo quindi al piano di sotto e… ci ritroviamo davanti al reparto di diabetologia! (Eh, il nostro caro formaggino si era confuso…)
A quel punto, visto che c’eravamo, siamo entrati perché le petit fromage aveva chiesto al dottor Francesco dei nomi di pazienti da intervistare per il suo libro sul Diabete di tipo II e perciò abbiamo pensato “si va e si vede un po’ iccheciè”. Siamo quindi arrivati nel CUP, con le simpatiche cuppine che ci hanno salutati tutte allegre e.. ta dah, il corridoio era davvero super affollatissimo! C’erano moltissime persone sedute ad aspettare, e tanti di loro si sono proprio illuminati quando ci hanno visto! Come mi piace quando la gente si illumina con un sorriso proprio come una lampadina che si accende, mi piace proprio!!!
In corridoio c’era lì anche un bambino, Tommaso, che doveva fare le prove allergiche. Stamattina infatti le prove allergiche erano lì agli ambulatori e non su in pediatria (bah, non c’ho capito un gran che della motivazione di questo…). Siamo quindi entrati nell’ambulatorio dove c’era il dottor Francesco, un medico molto disponibile e simpatico. Qui le infermiere (una in particolare) sono state fantastiche, ci hanno accolti allegramente e il dottore ci ha detto che un paio di pazienti con il diabete di tipo 2 sarebbero arrivati di lì a poco, e perciò abbiamo deciso di fermarci un po’ ad aspettarli. Siamo così tornati in corridoio, dove c’era sempre Tommaso. Abbiamo provato a farlo sciogliere un po’, regalandogli un cane azzurro di palloncino, ma lui si è limitato a dire che non era un cane vero. Formaggino ha suonato il flauto a naso (!!! Bellissimo!) e l’armonica ma tutto quello che abbiamo ottenuto è stato un “mi fa venire il mal di testa” un po’ scontroso . Allora formaggino ha fatto l’ultimo tentativo di regalargli un portachiavi, senza risultati. In quel momento è venuto uno dei signori (lo chiamerò Signor M perché non so il nome e il cognome credo di non doverlo mettere) di cui ci aveva parlato il dottor Francesco, e Formaggino ha cominciato ad intervistarlo in corridoio. Io intanto ho provato a far interagire Tommaso, ma non ho concluso niente perché dopo nemmeno 30 secondi è arrivata l’infermiera che lo chiamava nell’ambulatorio. Ho chiesto al bambino se gli avrebbe fatto piacere se fossi andata anch’io con lui e i suoi genitori, ma lui mi ha risposto di no. Ah, formaggino, domanda. Avrei dovuto insistere di più o semplicemente rassegnarmi? Perché io non me la sono sentita di insistere, visto che comunque non è che Tommaso fosse stato proprio entusiasta del nostro intrattenimento… Insomma, mi sono rimessa a sedere e ad ascoltare la conversazione di Formaggino con il signor M e sua moglie. Dopo poco è venuto a chiamarci Francesco e ci ha fatti accomodare in un ambulatorio. Qui Formaggino ha fatto la sua intervita ad un altro paziente e tutti e due ci siamo fermati a chiacchierare, aspettando che il signor M finisse la visita e potesse finire anche l’intervista con little cheese. Insomma, nell’attesa abbiamo conosciuto un medico che, a differenza del dottor Francesco, è stato un po’… come dire… ha avuto un atteggiamento nei confronti di un suo paziente che mi ha lasciata perplessa, parlandoci del signor M in modo non troppo rispettoso. Eh, in fondo esiste anche questo tipo di medico … ma torniamo a noi.
Finita l’intervista anche con signor M, siamo tornati in corridoio (mammina, quanta gente c’era!!! Un continuo via vai di persone di tutte le età e in tutte le condizioni!). Qui c’era un altro bambino, Alessio, a cui formaggino ha fatto una moto gialla, che aspettava insieme alla mamma il suo turno per fare le prove allergiche. Proprio mentre Formaggino stava costruendo la moto, dall’ambulatorio delle prove allergiche hanno cominciato ad alzarsi le urla di un altro povero piccolino, che piangeva ed urlava disperato. Ed era davvero disperato, credetemi! Quindi Alessio, che era fuori in corridoio insieme a noi, ha cominciato a preoccuparsi, con gli occhioni che gli si facevano sempre più grandi. Formaggino ed io abbiamo provato a sdrammatizzare (quelle infermiere che rubano i calzini ai bambini e li fanno piangere, mica si fa così!) ma Alessio ha creduto poco alle nostre storie. Insomma, il povero bambino urlante non ha smesso di piangere ed immagino che Alessio non sia entrato in ambulatorio con l’animo tranquillissimo…
Quanto poco basterebbe per migliorare la situazione, un atteggiamento diverso del medico o dell’infermiere, una parolina carina verso il bambino, una spiegazione… eppure si vedono scene come questa, dove un bimbo ha subito un trauma come quello che deve aver subito il piccolo all’interno dell’ambulatorio, ed un altro è entrato già predisposto in maniera sbagliata (e quanto bene può essere andata la sua esperienza, mi chiedo?).
Ormai era troppo tardi per andare in dialisi quindi siamo tornati in pediatria (ancora nessuno!) e lì c’era Chiara che addobbava il corridoio per Halloween e discuteva con un certo tipo di cui non mi ricordo il nome che era il direttore f.f. (?) del reparto. Perciò, in assenza di altro da fare, ci siamo diretti all’uscita, salutando due bambini nell’atrio (niente palloncini per i bambini sotto i 3 anni, una delle cose che ho imparato oggi –ehm-!) e tutti coloro che incrociavano il nostro sguardo.
Insomma, un altro turno si è concluso e la mia voglia di tornarci presto è alle stelle… mi si riempie il cuoricino di felicità a pensare a tutte quelle persone che incrociandoci ci hanno sorriso e magari si sono un po’ rilassate… perché effettivamente dal punto di vista clownistico non abbiamo fatto molto oggi, ma non importa fare sempre tanto, non è forse vero? Alle volte basta davvero rallegrare il vecchino che passa in corridoio di fretta, o la signora con un’immaginazione particolarmente sviluppata che vede, nella moto gialla, un drago…
Un bacione grossissimo a tutti voi! La vostra Lucilla


Postilla di Formaggino

1) In realtà non mi ero confuso, dirigendo i miei gentili piedini verso il poliambulatorio. Semplicemente avevo un mezzo appuntamento con il dott. Per avere da lui dei contatti per il libro di cui riferisce Lucilla. Poi ci siamo ritrovati due bei pazientoni lì tra capo e collo e non potevamo far finta di niente!
2) No, Lucilla, hai fatto bene a non insistere. Prima di tutto perché il bambino – come hai detto – non era particolarmente entusiasta di noi, e poi l’insistenza crea tensioni e lì di tutto c’è bisogno fuorché di tensioni! Tra l’altro, mi domando se quel bambino che urlava quando siamo usciti da diabetologia non fosse proprio Tommaso… Mamma mia, che giornatina deve aver avuto quel piccino!
3) Riguardo alle prove allergiche in poliambulatorio, un’infermiera di pediatria ci ha confortati, dicendo che l’accordo – che permetterà a tutti i bambini di salire in padiatria per quelle prove – è in via di imminente definizione. Speriamo…
4) Il dott. di cui Lucilla non ricorda il nome è Mannelli, che nemmeno io avevo mai visto. Si tratta del primario di pediatria (io sono negato negli organigrammi, per cui non mi meraviglio che questo dettaglio mi fosse sin qui sfuggito).
5) Sono dispiaciutissimo della mancata visita alla dialisi, ma il poliambulatorio è una trappola non da poco! Difficile venir via facendo finta di niente…

mercoledì 17 ottobre 2007

15 ottobre 2007

Cari clawni ecco a voi il report di oggi fatto da Giulia Zanardi (che avevate visto sul programma come Dottoressa Tillero) bene da oggi si cambia, lei si chiamerà Dott.ssa Pollice verde (non abbiamo fatto in tempo a cambiare il nome sul programma poiché l’ha deciso da poco). Aggiungo solo che è stata una mattinata faticosetta in dialisi poiché le persone tendono ad essere arrese (a parte Anselmo ed Ernestina di cui leggerete dopo). Che dire? Ci vuole un poco di forza e bisogna cercare di capire quali sono i loro interessi per stimolarli ma siccome non sarà una cosa né facile né veloce cerchiamo di non farci scoraggiare (e lo scrivo anche per me) e andiamo avanti radiosi come sempre, devo inoltre complimentarmi con Pollice verde che stamani è stata buttata subito in dialisi e ciò nonostante ha fatto un buon lavoro. Ciao a tutti e passo a lei la parola.

P.S: il tenore del quale leggerete si chiama Tito Gobbi

Nuvola

Un ciaooooooooo caloroso a tutti i clauni…finalmente è arrivato anche il 15 ottobre!!!...ero veramente curiosa di poter toccare con mano l’esperienza in ospedale, dopo essermi “documentata” un mese con i vostri report…ahimé il mio “studio” comportamentale non è servito un gran che…una volta valicata la soglia di pediatria ho avuto un po’ di titubanza…se non ci fosse stato Nuvola ad interagire con me, avrei potuto essere scambiata per una delle immagini colorate sui muri del reparto: piena di fiori ma muta come un pesce!...che imbarazzo!...ma andiamo a noi: in pediatria c’erano solo neonati con i rispettivi genitori (mamma e/o babbo)…che belle facce, soprattutto quando si tratta di primogeniti!...Nuvola ha dispensato palloncini un po’ a tutte le mamme, perché, beh, «…sono loro ad aver fatto la fatica!...» vero Nu? Io intanto seguivo le sue mosse, i suoi discorsi e mentalmente appuntavo il tutto!...non si finisce mai di imparare cose nuove…e se le lezioni fossero tutte come queste! Una volta in fondo al corridoio, ecco la fatidica porta delle prove allergiche…VUOTO pure qui!...ah ma allora il destino ce l’ha proprio con me stamani!La dottoressa ci informa subito di 2 appuntamenti alle 11…che ore sono? Acc…quasi le 10…che si fa? Rivoluzioniamo per stamani il nostro programma e ci dirigiamo in dialisi…L’ospedale è un vero labirinto…pensavo che fosse solo quello di Prato ad aver questo primato!...Lungo la strada ci siamo imbattuti in un babbo con la sua splendida bimba nigeriani…e voi potete immaginare cosa può aver detto Nuvola: «…so dire 1-2-3 nella tua lingua!»…ma ahimé non era il dialetto giusto!...poco male: un'altra serie di numeri da aggiungere alla lista!...veramente geniale questa pensata!...con un semplice 1-2-3 ti avvicini ad una persona di un’altra nazionalità…a parte stavolta…(!)… Oh mamma mia che dilungona!...dicevamo?...ah si…il nuovo reparto!...l’ambiente è tot diverso: le persone sono per lo più anziani, tanti nonni dalle facce stanche e rassegnate…per me è stato un impatto ancora più forte: non avevo mai visto una persona in dialisi e toccando con mano questa realtà, ti rendi ancora più conto di quanto può essere pesante la loro croce…lo si legge negli sguardi di molti pazienti, ma Nuvola è proprio un fenomeno ed anche qui si è saputo muovere con discrezione! Voglio riportare solo un caso, che poi è quello di una delle due persone che si sono lasciate più conoscere; perché questo è un grosso problema: riuscire ad aprire il cuore di questi pazienti. Nuvola aveva l’accortezza ogni volta che lasciavamo una stanza di chiedere i bisogni di ciascuno…ma tutto tace… c’è ancora del lavoro da fare…FORZA CLOWNS!
Dunque, voglio raccontare di Ernestina, per la quale Nuvola aveva preparato un cd di lirica dove la Callas cantava con niente popò di meno che…il cugino della signora!...si perché la volta scorsa Ernestina aveva detto di essere la cugina di tale tenore (il nome mi sfugge…ops), ma nella stanza non l’avevano presa tanto sul serio…ed ecco vibrare dalle due casse che Nuvola aveva posto sul suo cappello (tutta la sua fatica finalmente aveva un senso!) la voce del cugino!...che emozione…avevo gli occhi lucidi per la commozione!...che sorriso solare aveva la signora!
Alle 11 siamo tornati in pediatria…ecco i due bambini chiamati all’appello… in realtà solo il piccolo Federico doveva far le prove…l’altra famiglia aveva sbagliato reparto e Nuvola si è offerto di accompagnarla al CUP…sono rimasta da sola…panico…che fare?...alla fine me la sono cavata!...è questione di ingranare!...con i bambini è quasi più facile imbastire una conversazione…poi, nel mio caso, avevo un maschietto e puoi sempre parlare della Fiorentina!...Ecco arrivare Nuvola febbricitante: ultima tappa prima di ripartire è stato il CUP…anche qui c’è bisogno di Clowns…persone innervosite dall’attesa hanno potuto così avere quei 5 minuti di sana risata!...che bello! che BELLO! CHE BELLO!...non vedo l’ora di ritornare… certo però se non prendo il giorno…grazie infinite Nuvola!!!Alla prossima, che non so quando, visto che domenica prossima non potrò presenziare alla riunione…mando un saluto grandissimo ai miei compagni di meren…ahem..di CLOWNS!...tanti cari saluti!...

Vostra dott.ssa pollice verde

29 settembre 2007 in ritardo ...

SCUSATEEEEEEEEEEEEEE
Cari Clownini Clowoni Clownetti, CIAOOOOOOOO
Non so quali siano le parole giuste per scusarmi x il MEGARITARDO di questo report…
Sabato 29 Settembre io e Formaggino DANZANTIIIIIIII…danzanti, perché Formaggino aveva portato con se la “Ricicletta” , costruita da lui… davvero… si andava a giro con questa specie di mezzo carrellino, mezza sedia rotelle, che poi non è nessuno dei due.. una radio da auto, 2 casse, un pila da 12V, tanta genialità e colore, con tanta musica di tutte le parti del mondo… mitico Formagginoooooooooo!!!!!!!!
Entriamo nell’ospedale con questa musichino di sottofondo, e credetemi aveva un effetto quasi magico… era come sentire le note musicali (do, re, mi, fa, sol, la, siiiiiiiii) che ad una ad una ti entravano dentro, quasi a farti il solletico, anche le persone intorno a noi si sono dimostrati divertiti a vedere e sentire la genialità e il ritmo!
Ci siamo subito fermati a piano terra, in sala d’attesa per i prelievi d sangue, come vi potete immaginare era piena, era piena di volti stufati, stanchi e tristi, chi per un motivo e chi per un altro… Allora abbiamo subito cercato di rompere il ghiaccio, salutando di qua e di là e cercando di instaurare un dialogo. La “Comicità” di questa sala ( !!notare le virgolette!! ) sta proprio nel vedere tutte le persone con gli occhi fissati in alto in un unico punto, che se vi dicessi che questo punto ha una dimensione di soli 20x20 cm, quindi piccolissimo in confronto a tutta quella sala, forse ci arrivate a capire cosa intendo… ma ironicamente e in fin dei conti realmente è la stessa cosa che fa il 80% delle persone (noi compresi) tutte le volte che si tratta di fare delle analisi: aspettare che esca il numero del proprio turno sullo schermino digitale affisso in alto! Quindi Formaggino ed io cercavamo di sdrammatizzare, e volevamo sapere che film stavano guardando…hihihi… e se erano al primo tempo o al secondo! In seguito abbiamo notato una bambina di 8 anni circa che aspettava il suo turno x entrare a fare il prelievo di sangue e tampone. La bambina era accompagnata dai genitori, all’inizio la madre era un po’ distaccata, ma in seguito si è sciolta! Formaggino le ha subito fatto un palloncino, mentre io le ho regalato un caramellino. La bambina aveva un po’ di febbriciattola, ma più che altro non è che fosse felice all’idea del prelievo… quindi abbiamo aspettato con lei, e in seguito, dopo aver preso il permesso in primis alla bambine e ai suoi genitori, poi alle infermiere , siamo entrati tutti insieme nella stanzina x il prelievo! La piccola era un po’ impaurita, formaggino cercava di farla viaggiare nel mondo della fantasia, e quindi la sedia ( quella classica da dentista!) era diventato lo sdraio della spiaggia, la panoramica del verde che si vedeva dalla finestra, invece,era il mare azzurro, e la lampada accesa sopra il nostro capo, x me poteva starci come il sole picchiante d’agosto!!!! Io invece mi sono sentita un po’ impotente, non sapevo cosa fare, cosa dire, come dire, quando dire… poi in effetti eravamo in tanti che circondavamo la piccola, i suoi 2 genitori, l’infermiera, Formaggino e io,che le ero dietro!
Finito tutto,siamo stati tutti insieme a fare colazione al bar, già la piccola stava meglio, giustamente era più loquace, tutta questa crescita in arco di 30 minuti era magnifica… quello che voglio dire è che la piccola a poco a poco ci ha studiati, e a piccole dosi ci ha dato la fiducia che ci meritavamo, fino ad arrivare ai saluti che sono stati dei teneri piccoli bacetti sulle nostre guanciotte.

Erano quasi le 10.00, quando siamo saliti in pediatria, dove la novità della musica viaggiante ha veramente colpito tutti. Un iniziale breve incontro con un piccolo eroe, di nome Guido, che stava giocando con la mamma nel salottino subito dopo l’entrata. Dopo avere attaccato il nuovo calendario di Ottobre, siamo passati nella stanza di Guido, ed era nel letto con la mamma, allora cominciando un po’ con il libro dei 3 Porcellini, un po’ con la sua collezione dei mostriciattoli messi tutti in fila sul davanzalino sopra il letto, ci siamo fatti conoscere, e gli siamo rimasti simpatici. Poi Formaggino ha tirato fuori l’arma preferita, la spada palloncino, che lo ha regalato a Guido, poi mi ha incaricata a far le bolle d sapone, e viaaaaaaaaa, il nostro piccolo eroe si divertiva da matti a scoppiare tutte quelle bolle!!! Poi è arrivato anche il babbo d Guido, che sembrava contento della bella atmosfera che si era creata nella stanza del piccolo. Poi abbiamo lasciato le bolle alla mamma, e intanto siamo andati a finire il giro delle visite. Siamo stati a trovare dei Neonati, che Formaggino già conosceva… Le mamme erano rilassatissime e felici nel vederci arrivare, tanto che ci hanno chiesto di fare la foto con i loro piccoletti. E’ stato ganzo! In quella stanza c’era un atmosfera bellissima, tra le due mamme c’era una disponibilità e serenità particolarmente carina!

Poi siamo passati alla Sala d’attesa x le visite, c’era una giovane coppia con la loro mimma che dormiva beatamente. Abbiamo chiacchierato un po’, e come sempre le parole sagge d Formaggino da Buon papà,sono state confortanti ed utili!

Per finire siamo ripassati da Guido, c siamo ripresi le nostre bolle di sapone, abbiamo salutato e via verso altre mete!

Purtroppo non c’era più altro, quindi abbiamo salutato tutti e siamo venuti via. Così è finita la mattinata del 29 settembre 2007!

Amici vi chiedo ancora scusa x il MEGAritardo d questo report… 1 abbraccio.

Pasticcina



(*) A proposito, ho appena letto il report di Sepi – Fragolina e l’ho trovato commovente. Grazie, Fra’, m’hai profumato la giornata!

domenica 14 ottobre 2007

10 ottobre 2007

Salve Cla-uni(citaz.da Melina)!!
Vi scrivo con un po’ di ritardo..ma non penso che le vostre stanche membra me ne vorranno!!
Potrei iniziare con un bel “c’era un volta…diranno i miei piccoli lettori”e così farò…
C’era un volta una bella mattinata di sole e due simpatici clowni che la sorte aveva deciso di combinare con la loro incapacità nella puntualità(nn me ne voglia il dott Formaggino!!)
I due si ritrovarono, dopo la solita lotta mattutina con il traffico,pronti per una nuova ed esaltante avventura nel mondo di PEADIATRY-LANDIA..
Allegri affrontavano l’entrata,si fermavano a disquisire con chi tendeva loro la mano od offriva un caffè,dispensando sorrisi e sfilando intrepidi nella loro felicità…Finalmente giunsero a bordo della”navicella ascensoroide”alle porte della valle di pediatry..le porte si spalancarono davanti a loro,ma i due non si sedettero sugli allori,sapendo che la loro impresa era appena cominciata…Si trovarono subito a dover combattere contro un braccio ingessato di un bambino di 5 anni che lo scivolo aveva fatto cadere a terra…intrepidi,nonostante le2 nonne dalle milleparole,che accerchiavano il bambino, riuscirono,assieme a lui ad abbattere le astronavi bollose avvalendosi di uno spadino palloncioso.Nonostante l’iniziale avversione del bambino,che sembrava aver perduto la favella nella caduta,riuscirono a strappargli qualche sorriso…
La strada era ancora lunga,ma l’aiuto delle fate infermiere,portò i nostri due amici nelle stanze di altri piccoli gnometti,talmente piccoli che i due decisero di interagire con loro emettendo solo”bolle di sapone”,facendo comparire dalle loro tasche palloncini dai mille colori e sorrisi che gli gnometti contraccambiavano molto felicemente…
Dopo una tale permanenza l’impresa sembrava prendere la piega giusta…Facendosi forza l’un con l’altro i nostri due clowni decisero di affrontare l’ignota e non ancora esplorata NEFRO-LANDIA
…un po’ di timore avvolgeva i loro cuori,ma la loro fiducia nell’allegria li sostenne..Varcarono con cautela la soglia della nuova terra,ma subito dei caldi sorrisi li accolsero..anche qui le fate e gli gnomi infermieri sembravano proprio felici di vederli..i due allora ripresero tutto il coraggio maturato dal soggiorno in pediatry-landia e cercarono di allietare in qualche modo la nuova terra…
tra palloncini,barzellette varie,sorrisi,scambi di opinioni con i ben disposti alla favella, storie dei loro nuovi amici,conclusero la loro giornata, fieri di aver trovato anche negli occhi degli abitanti di quell’inesplorata terra ancora tanta voglia di amare una bella giornata di sole..


Questo è quanto miei piccoli lettori..mi scuso per avervi tediato…ma volevo solo aggiungere due parole…è stata davvero una bellissima esperienza quella dell’ approccio al reparto di nefropatia e penso che con qualche piccola aggiunta o modifica nel comportamento(diciamo che non bastano più due bolle di sapone,anche se non guastano mai!)sarà davvero un mondo nuovo per noi da cui avremo tantissimo da imparare..
Un bacio a tutti voi…
Smemo-




P.S.:

A onor del vero, la puntualità di Smemo non è in discussione. Semplicemente, come ben sapete, muoversi per le strade di questo Paese è sempre più un’avventura.
A ciò che la dolce clauna vi ha narrato, c’è poco da aggiungere. Magari precisare che il bambino immusonito aveva le sue ottime ragioni (l’accerchiamento nonnesco di cui Smemo ha detto) e che noi non abbiamo cercato di farlo sorridere a tutti i costi. Abbiamo semplicemente interloquito con lui e la sua mamma con il dovuto rispetto, mettendo in conto il fatto che lui aveva già un terzo “rumore di fondo”, ovvero un “simpatico” lettore DVD portatile che riproduceva un martellante cartone animato della Disney (che come tutti sanno io AMO particolarmente e vi rinuncio soltanto in cambio di una rettoscopia o di una bella martellata sui denti). Detto quanto tra parentesi, capirete che probabilmente ero io quello che necessitava di un incoraggiamento: per buona sorte, ero assieme Smemo, che è davvero una partner col bollino arcobaleno! Poi il bimbo ha davvero riso un po’, ma si capiva benissimo che non vedeva l’ora che tutti – tutti, a parte la sua mamma – ci levassimo a 33 passi.

Riguardo all’immersione in NEFRO, voglio aggiungere il breve dialogo in ascensore:

Formaggino – Sai, mi sento un po’ emozionato…
Smemo – Anch’io… è una cosa completamente nuova…
F. – Il fatto è che da un lato non sai come reagiranno i pazienti, dall’altro… non so quali saranno le MIE reazioni…
S. – Ho capito, mi devo preparare a un altro svenimento…?

Non è svenuto nessuno. E’ stato molto umano e molto affettuoso, il nostro approccio. Era proprio come ci aveva anticipato Nuvola. Pensiamo che potremo lavorare bene con letture e citazioni comiche, ma anche con poesia (magari qualcosa anche “a braccio”) e musica.

Aggiungo infine che mentre tornavamo verso la pediatria, ci siamo fermati un po’ con una signora in lettiga che attendeva i risultati della radiografia per sottoporsi alla visita ortopedica. Era un po’ abbacchiata, ma con noi ha potuto ridere per qualche minuto. Le sono grato per quei momenti di buonumore.
Ultimissima aggiunta: al nostro arrivo, verso le 9.00, dei dipendenti dell’ospedale si sono intrattenuti con noi e ci hanno offerto un caffè. Era buono.


Vi voglio bene.

Formaggino

venerdì 12 ottobre 2007

8 ottobre 2007

Ciao cari clown!!!
lunedì è stata una giornata positiva moltomolto!!! sono arrivata in anticipo in ospedale,mi sono cambiata nel parcheggio(con un po' di imbarazzo ma è stato troppo divertente!!!) e aspettando Nuvola mi sono messa a parlare con qualche vecchietta all'entrata..ce n'era una che stava aspettando che operassero il marito ed era contenta di parlare con me,ragazzi,c'è proprio bisogno dei clown,soprattutto lì in ospedale!!anche solo la compagnia per alcune persone viene considerata proprio una cosa preziosa!!!e lunedì mi sono resa conto di questo!!!! Arrivato capo Nuvola tutto azzurro ci siamo diretti in pediatria. Sarebbe stato un giorno con un po' di burocrazia perchè ancora non ci avevano (hanno?) dato l'incarico vero e proprio del progetto!
Si comincia con un bambino della prima elementare che aveva pianto tanto alle prove allergiche ma che con il nostro arrivo si è subito divertito, Nuvola lo ha stupito con i palloncini e la reazione è stata subito positiva!! Nella sala con lui c'era un bambino di 2-3 anni,visibilmente stanco e impaurito...dava qualche cenno di relazione con gli occhi ma non era molto tranquillo! Mi sono un po' preoccupata per come avrebbe preso le prove allergiche.. giustamente è normale che un bambino piccolo vorrebbe stare a casa a giocare,soprattutto se gli si fa una visita!!!Entrati non reagiva molto ai nostri stimoli,la madre voleva non fargli guardare il braccio,ma come giustamente diceva Nuvola,lui era per questo ancora più indispettito!!! Consigliata da Nuvola,mi sono messa a suonare il flauto,una melodia dolce e lenta,quasi Ninna Nanna...Il bambino mi guardava e per la prima parte delle analisi non ha fatto facce sofferenti!!! uau!!!!!!!!!!!!
Certo,durante i buchini ha pianto, ma come mi ha detto Nuvola e mi è sembrato molto bello,per i bambini di quell'età quello è il modo di esprimere il dolore! Ho imparato un'altra cosa: quando si ha un bambino piccolo (dopo ci siamo confrontati un po' con un bambino piccolo cinese) la musica ha un effetto positivissimo,-come dice Nuvola unisce gli stranieri!-e quando si suona bisogna stare attenti a fare movimenti lenti e a non avvicinarsi troppo per non spaventare il pargoletto! GRAZIE Nuvola!! ed ora..... ci siamo diretti in Dialisi!!!!!! Ragazzi,è stata veramente una bella esperienza,toccante perchè vedevi in alcune facce sofferenza,noia,fastidio espressi in un modo molto palese,alcuni erano addirittura disperati,soprattutto gli anziani! e proprio lì come ho detto prima ho visto un disperato bisogno della compagnia!!!Nuvola ha declamato IL Pinocchio di Collodi e il primo canto di Dante ad un ragazzo carinissimo fisioterapista e ci siamo resi conto che anche la signora accanto si è fatta coinvolgere!! era una signora anziana con cui avevo parlato del più e del meno,assimilabile a mia nonna,ma stava attentissima a tutto quel che diceva Nuvola!! Io mi sono dilettata a parlare un po' con tutti,del più e del meno scherzando un po',ma li vedevo così bisognosi di scambiare 2 parole!!??? poi io sono una parlantina cronica! ci ha detto l'infermiere caposala-davvero una persona molto gentile!!!- che loro hanno con i pazienti un vero e proprio rapporto umano,sono infatti sempre gli stessi che vanno..certo non deve essere facile!!! Mi ha fatto tenerezza quando Nuvola ha fatto un palloncino a forma di spada ad un vecchietto..lui era così contento!a me m’ha fatto:-a me prima mi piacevano le donne...guarda ora come sono ridotto! _- volevo riferirvi di un'altra signora anziana con cui ho avuto l'occasione di parlare un bel po':era molto assetata di discorsi,sorrideva sempre e aveva gli occhi illuminati di gioia...non scherzooo!!! un vero e proprio entusiasmo a parlare con me...non so se aveva anche qualche piccola patologia neurologica!mi ha raccontato della sua vita e della sua biografia che ha scritto!!! parlava molto lentamente e sembrava proprio una bambina!!
Ad un certo punto mi ha detto-che bel sorriso!!-penso sia stata la seconda persona nella mia vita a dirmelo!!!alla fine ci ha ringraziato tanto della compagnia,ed era proprio felice...ho pensato:se basta così poco per rendere felice una persona!?!?- Grazie per quest’opportunità alla Dialisi cari clown!!!!!!!!!!! Siamo usciti verso le 12-20, caffè e..graziegrazie,come ho forse già ridetto,la convinzione a fare medicina me la da più il rapporto diretto che gli esami in sè e per sè!!!!!!!!!!!!!!!! grazie e baci ancora a tutti e a presto!!!!

Giraffina

lunedì 8 ottobre 2007

6 ottobre 2007

boh...Sepi che dire,..mi ha toccato un monte il tuo report,è bellissimo

vedere che siamo sugli stessi binari e che per giunta andiamo nella

stessa direzione....un bacione

Coccinella


6 ottobre 2007

Un salutone a tutti i Clowni, e con un pò di ritardo sono qui a scrivervi il mio secondo report! La giornata di ieri è stata una giornata molto particolare e originale dal mio punto di vista; Nuvola, Valeria ed io, avevamo un appuntamento con il primario di pediatria, a seguito degli episodi spiacevoli delle settimane precedenti, mentre il reparto era piuttosto vuoto... abbiamo fatto compagnia ad una neomamma molto tranquilla e serena e un po’ di intrattenimento ad una bimba di un anno, che era appena stata dimessa! Tutto sommato non c'erano i piccoli pazienti ricoverati, e così abbiamo dato ampio spazio alla burocrazia: ci ha ricevuto il primario di pediatria e abbiamo parlato del problema, e mi ha davvero colpito la squisita e incredibile disponibilità, umanità ed intelligenza con cui ha colto il problema; mi rincuora tantissimo incontrare ed osservare che i medici veri esistono!!!!! Il primario ci ha anche proposto di scrivere qualcosa sul nostro lavoro, magari documentare ciò che facciamo, le nostre impressioni o addirittura, attraverso questionari, fare delle statistiche che saranno utili a noi stessi e al nostro lavoro; e con tanto piacere ci ha dato la sua piena disponibilità e aspetta le nostre proposte!
Nella stessa mattinata abbiamo avuto anche l'occasione di incrociare il primario di maternità, che non ha potuto darci, nuovamente, una risposta certa per il suo reparto, e che probabilmente entro una settimana ci farà sapere!!!! hmmmm...abbiamo qualche dubbio... La mattinata prosegue con un salto alla Direzione Sanitaria, in quanto manca ancora la firma ed il timbro ufficiale dell'ospedale sul nostro progetto, e molto probabilmente entro pochi giorni avremo sistemato anche questo...
Poi abbiamo deciso di spostarci di un piano e andare a Nefrologia e al reparto di Emodialisi: e qui c'è stata una vera sorpresa!!!!! Ci hanno accolto benissimo e con gli occhi pieni di gioia, ed abbiamo avuto il piacere e la fortuna di parlare del nostro progetto con il Capo sala; è stato un incontro inatteso, che si è rivelato davvero pieno di sorprese e speranze perché ha suscitato tanto entusiasmo ed interesse anche in lui... abbiamo constatato, parlando con il capo sala, quanto possa essere davvero importante la nostra presenza in un reparto per adulti, e soprattutto quanta sia difficile, a volte, la comunicazione con il paziente che convive con una malattia cronica! La realtà che circonda questi pazienti, è difficilmente accettabile per loro stessi e compromette le loro abitudini e il loro stile di vita. Abbiamo avuto modo di entrare nelle stanze dei pazienti in dialisi, che ogni 2 giorni si trovano per metà giornata a sedere su quelle sedie, attaccati ad una macchina che gli garantisce, per il momento, la vita... spesso sono pazienti anziani che da anni si sottopongono a dialisi, ma non mancano i giovani, persino in età adolescenziale! Era la prima volta che entravo in un reparto di Emodialisi e la prima volta che vedevo da vicino questa realtà... era la prima volta che osservavo l'approccio del clown con il paziente adulto e avevo solo da imparare!
Certamente non ho potuto fare e dire molto, mentre ho osservato e partecipato con grande entusiasmo e curiosità ogni mossa di Nuvola... Credo che non sia fondamentale fare e dire sempre qualcosa , a volte è più importante ed essenziale fermarsi, osservare in silenzio e semplicemente imparare....così, vi giuro...MI SENTO PIU' RICCA di ieri e meno di domani!!!! mannaggiaa.....mannaggina....
E ' incredibile come siano proprio i pazienti adulti ad avere tanto bisogno del nostro supporto...è incredibile leggere in quegli occhi e accarezzare quelle mani così piene di vita e speranza, che cercano le tue parole ed il tuo sguardo! Non è facile adattarsi, non è facile accettare per loro, ma è possibile attraversare il bivio in compagnia di chi dedica parte di se stesso e del suo tempo per starti accanto, a strapparti un sorriso, a regalarti un coniglio con patate (in palloncino!); sono stata sorpresa, anche, dallo spirito di alcuni pazienti, che hanno trovato l'umore giusto per convivere con la loro malattia e così tutto è diventato più sopportabile e non è più una morte a piccole dosi; La forza e la voglia di andare avanti era dipinta sui loro volti e mi ha dato una grande forza per non togliere neanche un attimo lo sguardo ed il sorriso dalle loro storie...
Ognuno con la sua storia e con la propria solitudine...ognuno con i propri sensi di colpa, di aver trasmesso la malattia al figlio o di aver reso la vita difficile ai suoi cari..ognuno con un bagaglio pesante sul cuore, ogni giorno deve lottare per vivere più a lungo...eppure è lì che trovi più vita di altrove e l'immensa consapevolezza di se stessi! E' lì che si sa quanto l'uomo sia debole, fragile, piccolo e non onnipotente... si incontrano persone speciali, che ti danno milioni di motivi per andare avanti e non perdere di mira l'obiettivo, e tu sei lì che gli terrai la mano e non potrai far altro che rendere migliori e vivi quei pochi attimi di solitudine e di vuoto... E' eccezionale e straordinario poter lavorare in un reparto così assetato di vita e di compagnia e, con grande entusiasmo e commozione, posso annunciarvi che già da lunedì qualcuno di voi potrà dedicarsi nella stessa mattinata anche agli adulti! Il rapporto con il paziente adulto ha vantaggi e svantaggi, ma sa arricchirti più di quanto tu possa nemmeno immaginarlo...perciò, non temiate l'ostacolo, perché ogni caduta diverrà nuova esperienza e vi darà la chiave vincente per il prossimo passo... abbiamo tanto da imparare e da maturare e sono sicura che tutto questo progetto darà tanto amore ed energia a tutti noi e soprattutto a loro, e non basteranno le parole per descriverlo...

L'ultimo pensiero della giornata è stato semplicemente questo: che mi sento davvero fortunata di essere con voi dentro ad un progetto così autentico e immenso... non so dove andrò ed il mio futuro che sorprese avrà per me, ma so che ogni mia e vostra piccola esperienza mi sta preparando in modo diverso verso un lunghissimo cammino; la mia formazione prosegue su binari paralleli e sono felice di aver trovato il binario dove non esistono libri per imparare e studiare...dove non ci sono esami o appelli a cui segnarsi con la rincorsa, ma si deve solo vivere e toccare la realtà e solo così si studia e si supera l'esame finale... là dove i libri non esistono, è proprio dentro ognuno di noi ed è lì che dobbiamo trovare le risposte giuste a volte...è lì che dobbiamo lottare e costruire l'altra metà della nostra preparazione!
Sicuramente sarà un ottimo lavoro e nel futuro ci saranno altre occasioni per poter collaborare con il reparto di Nefrologia e Emodialisi... Per il momento è tutto, spero che le mie parole abbiano trasmesso a voi tutto quello che ho vissuto ieri e ringrazio Nuvola perchè mi ha dato anche la possibilità di imparare qualcosa in più dal punto di vista organizzativo, che è sempre utile!

Vi auguro un buon fine settimana ed un ottimo inizio per la prossima . A presto

vostra Fragolina

domenica 7 ottobre 2007

3 ottobre 2007

Buondì cari claUNI!
Mercoledì 3 ottobre io e Formaggino abbiamo fatto la quarta "smiling trip" a Ponte a Niccheri.
Ci siamo trovati alle 8:20 al solito parcheggio del "Rincao" (c'ho messo 40 minuti solo ad attraversare Pistoia!) e siam partiti alla volta dell'ospedale.
Solito trafficaccio da giorno feriale e sbarra del parcheggio che non si apriva... (che emozione, ho anche guidato per 3 metri la Brigitta!*)
Siamo finalmente riusciti a parcheggiare, ci siamo cambiati e Formaggino giocato il jolly: aveva portato uno stupendo carrettino con autoradio e trombetta incorporati, che diffondeva tutt'intorno allegria a manciate!
Abbiamo salutato le responsabili dell'accettazione e ci siamo diretti in reparto, dove una delle infermiere ci aveva già preparato la lista dei degenti con qualche informazione.
Abbiamo iniziato salutando Sonila, una bambina di tre mesi con qualche problema ponderale, già in via di dimissione. La sua mamma, inizialmente un po' ritrosa, ha chiacchierato un po' con noi, sciogliendosi pian piano.
Poi siamo andati a salutare Guido, un bambino di due anni che era finalmente in via di dimissione, dopo una degenza abbastanza lunga. L'abbiamo visto tranquillo e sorridente, come la sua mamma, molto simpatica e disponibile a scherzare con noi...ci ha anche regalato due buste di ghiaccio secco!
Li abbiamo lasciati finire le valigie, promettendo di tornare a salutarli dopo l'ultima visita del piccolino.
A questo punto ci siamo diretti verso la stanza arcobaleno (eh sì, adesso le stanze non hanno più un numero, ma vengono identificate da un bel fiore colorato!), dove abbiamo trovato Davide, un bel bimbo di 4 anni che per emulare il fratello maggiore si è buttato dal letto a castello, rompendosi la tibia. Era un po' sofferente, anche perché quando è avvenuto il fattaccio era già in casa con la febbre da alcuni giorni. I suoi genitori, giovani e molto simpatici, si mostravano sereni, tranquillizzandolo, in attesa che si liberasse la sala operatoria per fargli il gesso.
Inizialmente abbiamo parlato con lui della sua famiglia e dell'asilo, poi lo abbiamo guardato un po' mentre giocava a rubamazzo con la mamma, bravo!
Formaggino gli ha confezionato una bella spada, con la quale doveva annientare le "astronavi" di sapone che cercavo di soffiargli addosso! Poi, visto che ha altri due fratelli, abbiamo dotato di spada anche loro. Lo abbiamo intrattenuto mentre i suoi parlavano con l'anestesista e poi lo abbiamo salutato.
Nella stanza vicino abbiamo trovato una mamma con un neonato, tranquilla, e le abbiamo regalato un cigno per la bambina più grande che la aspettava a casa.
Passando dalla sala di aspetto abbiamo incontrato due cognate romene, una con un bambino molto piccolo da far visitare e l'altra che la accompagnava assieme alla figlia di 12 anni, alla quale formaggino, in vena di palloncini, ha fatto un cigno. Vincendo la loro naturale diffidenza, abbiamo aspettato con loro l'arrivo del medico.
Alla scrivania nel corridoio abbiamo finalmente trovato Ida, una ragazza di 16 anni che stava leggendo un libro di Coelho, attendendo la visita di un chirurgo per problemi di appandicite in via di soluzione. La cosa divertente è che tutti, noi compresi, la scambiavano per una mamma o un'infermiera, chiedendole informazioni!
A quel punto siamo tornati a salutare Guido, al quale formaggino ha regalato una moto (non un palloncino, ma una Ducati identica a quella di Stoner, che ha disturbato tutto il reparto, non tanto per il rombo del motore… ma tutto quel fumo!!…)!
Poi abbiamo raccolto le nostre carabattole per dirigerci in Diabetologia, dove Formaggino avrebbe dovuto fare alcune interviste per il suo libro sul diabete di tipo II.
Siam passati col nostro carrettino davanti alla sala d'aspetto dell'ostetricia, invasa da belle signore col pancione, tutte sorridenti e neppure scocciate per l'attesa; ci ha chiamato l'ostetrica Patrizia, che ci ha chiesto informazioni sul progetto e con la quale abbiamo discusso anche della nostra eventuale presenza nel suo reparto. Si è aggiunta a noi anche una ginecologa, combattuta tra la curiosità e lo scetticismo e, devo dire, anche abbastanza scocciata dal suo lavoro (in particolare, dall’atteggiamento scostante di molte partorienti, a suo dire).
C'è stato un pacato ma acuto scambio di vedute – sempe su toni amichevoli – tra lei e Fomaggino, dopodiché le abbiamo salutate, riprendendo la rotta stabilita.
Nella zona degli ambulatori c'era un bella folla di pazienti alquanto scocciati dall'attesa, tra i quali abbiamo cercato di riportare l'armonia con qualche battuta e un po' di palloncini.
Formaggino è riuscito a parlare con il Dott. Manetti, in modo celere per non prolungare l'attesa degli altri pazienti; poi ci siamo diretti verso l'uscita.
Di fronte alla cassa del parcheggio abbiamo incontrato una bella mamma, operatrice in una comunità per tossicodipendenti e molto entusiasta della nostra iniziativa, con il suo bimbo al quale formaggino ha regalato una moto (stavolta era la Honda di Valentino Rossi, che il campione di Tavullia aveva abbandonato – a causa delle troppe delusioni – nel parcheggio del Rincao Gaucho di Agliana! Il bambino è andato via sgommando e derapando involontariamente, a causa di quegli pneumatici così scadenti!).
Infine, abbastanza stanchi, ma felici, siam tornati alla macchina e ci siamo incamminati verso casa!
Un abbraccio, un bacio e un augurio di buon anno accademico a tutti!
Dott.ssa Melina


(*) la vetusta automobile dei Formaggini.

24 settembre 2004

Cari miei, un ora di traffico congestionato anticipa l'incontro con nuvola nel parcheggio dell'ospedale. Torno all'attività dopo due mesetti, un poco mi sembra che la cosa abbia preso una sua certa dimestichezza. Tre neo-madri con cui ci mettiamo a chiacchierare delle solite cose e la mattinata si appresta a essere piuttosto tranquilla. Oggi, lunedì, ci sono come di consueto le prove allergiche. Il giovane Niccolò, di 4 anni e mezzo, è arrivato con la mamma e un giovanissimo nonno in pensione che conosceva il padre di Nuvola per lavoro, piccolo il mondo (questa è proprio una banalità!).
Niccolò è piuttosto tranquillo e la preparazione alla prova fatta da Nuvola contribuisce non poco a far sì che i test si svolgano senza alcun problema. Spiegare ai bimbi come funziona la prova contribuisce non poco, in effetti le prove allergiche non sono dolorose ma comunque è importante che il bimbo venga coinvolto attivamente nella prova, la sopportano molto bene così. Con Niccolò ce la siamo sbrigata molto bene.

Appena usciti nella sala c'era una altra bimba, nella sala accanto invece 3 bimbi attendevano di fare il controllo di routine; è prassi per i bimbi sotto peso ma senza problemi fare un controllo dopo 3 giorni circa dalla nascita. Io vado da loro, o meglio dai loro genitori, Nuvola si occupa dell'altra bimba..ci rivedremo dopo una abbondante mezz'ora. Entro nella sala d'attesa e ci sono un padre e due madri. Il padre sulla trentina è col figlio, anche lui si chiama Niccolò ed è ancor più giovane del precedente; appena entro mi squadra con una occhiata che è più eloquente di un "cosa vole ora 'sto deficiente?" la cosa non mi disturba molto.

Non mi offendo certo, allo sguardo di traverso, seguono una serie di risposte secche quasi al limite dello sgarbo quando tento affannosamente di instaurare un discorso qualsiasi. Le altre due madri invece non battono ciglio alla mia presenza, mi trovo nel limbo della loro indifferenza. Non è facile tentare un dialogo con chi, a prescindere, ti reputa o comunque ti rapporta come un demente, cado ovviamente nelle banali chiacchiere ma fatico a portare avanti una discussione.

Entra pure la madre di Niccolò e lei, a differenza del marito, mi rivolge un raggiante sorriso, mi rincuora un poco. La segue poco dopo il padre di un’altra bimba che aspettava con la madre, pure lui sembra non dico felice della mia presenza ma sorridente e curioso nei miei confronti. Dopo una decina di minuti ancora il livello della chiacchierata tra noi è piuttosto basso, ma lentamente i genitori iniziano a parlare tra di loro come non accadeva prima della mia entrata là, insomma sembra che sia riuscito a instaurare un dialogo tra loro e non con me, ho catalizzato una chiacchierata tra genitori. Probabilmente loro hanno molte più cose da dirsi tra di loro che con me, io in effetti non sapevo che pesci pigliare ma inconsciamente dovrei esser riuscito a metterli in contatto tra loro..prima silenzio e poi un clima di calma e piacevole discussione tra i genitori dei problemi da neogenitori. é un successo per me anche se poi non ero più necessario, mentre parlavo con loro sinceramente ho sentito le mie vesti burlesche un po' inadatte, avrei voluto svestirmi per semplificare le cose e credo che forse in quella occasione sarebbe stato anche più efficace, nonostante questo sono rimasto contento del risultato della mia prestazione anche perché condita da un po' di fatica.

Entra quindi un bel bimbo biondo con la madre, e anche lì ho le mie belle difficoltà a interagire con lui poiché è piuttosto diffidente e al mio avvicinarmi si allontana, inutile aggiungere che non spiccica parola.

In un modo o nel'altro riesco a interagire con lui, con qualche bolla di sapone e con un palloncino che svolazza per la stanza. Ma è difficile e non riesco molto bene, stavolta non do la colpa al vestito. Per fortuna le persone ormai mi hanno accettato e ne traggo sostegno, in più mi raggiunge Nuvola a darmi man forte, lui riesce con qualche magia ad avvicinarsi al bambino ma per farsi dire il nome..uhhh che sudata!

Dopo un po' comunque riusciamo a giocare insieme, e ci divertiamo anche. Nonostante la timidezza Niccolò è molto fisico, a volte pure violento ma si riesce a contenerlo, è un bimbo turbolento, ed accoglie l'invito di Nuvola di fracassargli il pollo finto sul cappello. E’ molto divertito e anche noi, ci sono stati momenti in cui ci siamo pisciati addosso dalle risate come quando ho rigonfiato per l'ottava volta il palloncino che aveva strusciato per terra tutta la stanza, o come quando il bambino ha soffiato in faccia a Nuvola litri di saliva!

Il dottore ci ha chiamati e ci siamo spostati nell’altra stanza per fare le prove allergiche, prima Nuvola aveva spiegato al bimbo, come ormai con tutti fa, come funzionano le prove.

Il dottore agisce diversamente dalla dottoressa, è un po' più drastico e alla prima punturina Niccolò esplode in un pianto, si riesce a fare altre 3 punturine e a quel punto la situazione è insostenibile. Il dottore tiene sempre più salda la presa mente Niccolò si dimena come solo i bambini sanno fare contorcendosi furiosamente, la madre tenta di rassicurarlo, Nuvola cerca di convincere il dottore a lasciar la presa perché ormai Niccolò è una furia ed io rimango piuttosto inerte davanti a tutta la situazione che rapidamente si surriscalda in una nuvola di tensione tra tutti noi.
Alla fine non si riesce a completare le prove, Nuvola porta fuori il bimbo e il dottore, calmo, ma contrariato, si allontana a chiamare l'infermiera.

Asserisce che il bimbo non ragiona, la prova la deve fare e quindi volente o nolente lo si deve tener fermo e terminare la prova, Niccolò è furioso e lo facciamo sfogare un poco con il famoso pollo di gomma sul cappello di Nuvola e, dopo una decina di minuti di sfogo, si riesce a farlo tornare nella sala e con un altro grandissimo sforzo di tutti quanti finiamo le prove.

Insomma non è stata una passeggiata, si è creata una situazione di tensione che ha portato il dottore a chiederci garbatamente di agire diversamente la prossima volta. Il dottore è convinto che le prove vadano eseguite anche forzatamente, se non è convinto il bimbo lo si obbliga; esprimendo una personalissima idea credo che non sia tanto un fatto di far ragionare il bimbo ma tanto nell'approccio all'inizio che deve essere molto delicato poichè una volta che il bimbo si arrabbia è finita, la frittata è fatta e a quel punto non c'è ragion che tenga, ma l'errore lo si è commesso a priori e forse si deve agire lì. O forse si dovrebbe agire tutti quanti più in sintonia, nessuno escluso.

Pan