Inizio col dire che era per me una giornata difficile, mi sono alzato di cattivo umore, capita raramente ma quando capita nel giorno del turno in ospedale è davvero complicato poiché nel nostro lavoro non puoi permetterti di essere scontroso, preoccupato o triste dal momento che dovresti aiutare qualcuno a stare meglio, ma oramai dopo 16 anni di lavoro ho capito che l’importante è esserci e andare avanti, per magia trovi sempre qualcuno che fa sì che la tua giornata cambi, il tuo umore migliori e tu diventi in grado di lavorare. Infatti appena arrivato mi si para davanti maria, la rom che sta sempre all’ingresso, che chiede aggiornamenti sulla nostra promessa di aiutarla con la sua bimba che è in Romania malata e non riesce a curarla a dovere, le prometto di nuovo che mi informerò tramite le associazioni che stiamo coinvolgendo in questa situazione e continuo a fare le scale per entrare in ospedale, faccio tre passi e arriva davanti a me Leonardo, che è un ragazzo che conosco da qualche tempo poiché sta spesso in ospedale per vari problemi di salute, che mi dice che da due o tre giorni ha pure perso il lavoro e non sa più come fare, mi fermo, respiro, lo guardo negli occhi, è sincero, tiro fuori un foglio, una penna, mi segno il suo cellulare e gli prometto che farò il possibile per provare ad aiutarlo, guardo Arcobaleno e mi rendo conto che ancora non siamo neanche vestiti da clown e già due persone si sono fidate di noi, mi sento rincuorato e capisco che non importa ridere come dei beoti ma semplicemente esserci, anche girati di scatole, l’importante è essere disponibili, la gente percepisce la verità nei nostri occhi e io mi sento quasi a disagio, spero di non deludere nessuno, poi mi dico che se non riuscirò ad aiutarli potrò sempre dirglielo chiaramente e spiegargli che ci ho provato….ho la sensazione che questo è l’atteggiamento giusto per fare un turno e allora ci cambiamo e partiamo, sala prelievi…dove una signora mi dice che secondo lei io mi separerò dalla moglie, tanto noi uomini siamo tutti uguali….basta aspettare e vedrai che tutto andrà male….mi fa troppo ridere il fatto che da lì a due minuti tutte o quasi le donne intorno a lei iniziano a dire: E’ vero…anche io sono separata, io sono divorziata…insomma io e un pover’uomo che è lì per sbaglio e sta parlando con me veniamo attaccati da una folla inferocita…Arcobaleno si coalizza con le sue colleghe donne e io piglio di bischero da tutti….insomma ve la faccio corta, il nostro scopo principale in sala prelievi è fargli passare meglio e senza ansia le ore che devono aspettare per togliersi il sangue e siccome la signora che mi infama poi si accorge che il suo numero è già stato chiamato e lei non se ne è neanche accorta allora penso che prendere di bischero va anche bene…missione compiuta…andiamo in dialisi. Qua troviamo il solito ambiente familiare, Gino e Gino alla fine mi costringono a misurarli col metro perché stanno facendo a gara a chi dei due è più alto e Gino giovane perde per soli 2 centimetri…usciamo lasciando il Gino più anziano che sghignazzando e guardando il Gino giovane dice: “Anche dù centimetri fanno.…buttali via, l’importante è essere più alto”
Il resto delle camere troviamo gente assonnata e la lasciamo stare, poi arriviamo da Pietro che parla a lungo con noi e Arcobaleno si commuove pure davanti alla sua forza di spirito.
Passiamo in pediatria ma non c’è quasi nessuno, qualche neo mamma ma tutto abbastanza tranquillo, chiudo il turno iniziato male con un senso di leggerezza, non sto proprio bene ma mi sento sicuramente meglio….anche stavolta i pazienti mi hanno aiutato….alla faccia di chi dice che i clown sono “per far rider i bambini”…..
Nuvola
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