Scusate se ho lasciato passare un pò di giorni prima di condividere con tutti voi le mie impressioni ma il buon umore questa settimana ha proprio stentato nel farmi visita.Ma più i giorni passano e più la mia memoria si svuota quindi credo sia giunto il momento di imprimere su carta quello che è successo. E' una mattina diversa dalle altre quella di Lunedi.Mi sento più sicura rispetto agli altri turni che ho fatto,sarà forse merito degli influssi clauneschi della riunione del giorno prima o dell'arcobaleno che ho finalmente dipinto sul camice; solo la stanchezza mi butta un pò giù ma non voglio pensarci, oggi voglio fare bene, oggi voglio lasciarmi andare. In sala prelievi all'inizio è stato difficile.Ho iniziato a distribuire un pò a tutti le coordinate per donarci il 5 per mille e ho percepito di star erigendo un muro tra me e tutti gli altri, ero in imbarazzo e mi stavo irrigidendo.Così ho guardato Nuvola e ho trovato conforto nella sua silenziosa complicità.Mi sono appoggiata a lui fino a che non abbiamo trovato Lei, una signora che sembrava avesse avuto la storia d'amore che tutte sogniamo di avere da bambine ma che nonostante tutto sembrava disillusa dagli uomini e dall'amore stesso.E dato che tutti noi abbiamo bisogno di un caprio espiatorio alle volte, chi meglio di uno scemo vestito da clown, per di più uomo?! E' iniziato così lo scontro epicale donne contro uomini a suon di maledizioni matrimoniali!! Ecco arrivato il momento di dialisi.Saliamo le scale ancora ridendo per il caos creato in sala prelievi ed entriamo.La prima stanza è gioiosa e si respira un clima piacevole.Rido così forte che un'infermiera mi suggerisce di fare meno rumore, ma come si fa a non ridere quando hai davanti Gino&Gino che battibeccano facendo a gara a chi è più alto?!Li salutiamo ed andiamo avanti e troviamo Francesco e Bruno con cui ci mettiamo un pò a chiacchierare del più e del meno e poi più in là c'è Patrizia e i suoi film.Sono leggermente più silenziosa rispetto alla prima stanza, mi limito a guardare gli occhi di quelle persone e a sorridere.E mi rendo conto, dal brillio con cui mi rispondono i loro occhi, che può bastare così, che basta poco, avvolte anche solo un sorriso.Nell'ultima stanza sono tutti mezzi addormentati e non mi sento di disturbare nessuno di loro così mi avvicino a Nuvola che sta parlando con Pietro e ascolto.E' la prima volta che sento la voce di Pietro e la trovo così suadente e calma che mi incanta.Resto lì immobile a guardarlo ed ascoltare perdendomi nelle sue parole.Anche quando Nuvola si allontana un pò lui continua a parlare, da solo, guarda davanti e muove le labbra.Cerco di tendere l'orecchio per sentirne il sibilo ma le parole restano mute.Esco e crollo in un pianto.Non so spiegare esattamente il perchè abbia sentito questa esigenza, forse è stata la consapevolezza che esistano ancora uomini così grandi a farmi commuovere.Uomini che nonostante la vita sia stata ingiusta con loro non hanno mai mollato, o per lo meno ci provano.Uomini che continuano ad allenare la mente, ad arricchirsi dentro.Ed io invece, come moltissimi altri, mi piango addosso da una vita per problemi molto molto minori rispetto a quelli di coloro che stanno lì dentro.Tutto questo mi ha fatto sentire così piccola e misera. Bhè, il tempo di un caffè al bar e riesco a calmarmi.Siamo pronti per andare in pediatria dove purtroppo però ci sono solo un paio di mamme con i loro piccoli tesori.Facciamo qualche chiacchiera dopodichè ritorniamo ai nostri armadietti e ai nostri abiti civili.
Ho preso l'autobus sapendo di dover combattere da ora in avanti.Per me e per tutti quelli che ne hanno bisogno.
Un sorriso da Arcobaleno
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