Nuvola
Non mi sentivo pronta.
Reduce da due settimane impegnative di campi estivi, stanca. La mattina il turno. Ci penso e non mi sento pronta. Non so perchè so solo che mi tremano le gambe al pensiero di dover condurre un turno. Per fortuna c'è Zuppy con me e so che sarà lui un'ottima guida. Mi faccio coraggio. mi vesto da briciola e aspetto così nel parcheggio. Zuppy arriva e scambiamo due chiachciere. io vorrei sorvolare la sala prelievi ma è stipata di gente e zuppy senza nemmeno darmi il tempo di rendermene conto entra a piede sicuro. Proiettati come sprovveduti don Chisciotte tra i mulini ci metiamo a parlare qua e là. La gente è diffidente. Una bamina si avvicina e la mamma subito: "per lei si che andate bene". Mi verrebbe da rispondere evito. Stiamo per battere la ritirata. Nessuno sembra interessato a noi. POi vengo rapita da due sagome. Una coppia di signori di una certa età. Mi metto a parlare. Sono deliziosi. Zuppy intavola una discussione sul cinema. Poi senza pensare e senza sapere chiedo alla signora se ha nipoti, dato che parlava di scarpine fatte ai ferri per bambini. Lei mi dice che non ne ha. Le fa per i figli di amiche di sua figlia. Sua figlia è morta. Aveva 27 anni,un tumore. Mi sento mancare, trattengo le lacrime mentre mi mostar la foto, orgogliosa. Molto bella davvero. Zuppy trova le parole, io stringo forte la mano della signora. poi compare un tipo strano, molto buffo che si presenta come l'accompagnatore dei due signori. Dice che si sono consociuti in sopedale prpoprio lì in sala prelievi e che da allora vengono sempre insieme. E' il loro taxista e dato che gli esami sono simili si fanno compagnia. Conosce un sacco di persone, si ferma a salutare tutti è davvero moto gioviale. Facciamo per andare via, la gente pare che abbia cominciato ad accorgersi di noi. Zuppy afferra la maniglia della porta dei prelievi ed entra....lo ringrazio per averlo fatto mentalmente, io non so se avrei battuto davvero ritirata. Dentro non c'è molto da fare. Sono tutte persone adulte, tranquille. Un signore ci aggredisce un po' dicendo che le domande come "come va" andrebbero abolite in ospedale perchè se uno è lì non va di certo bene.... Notiamo una graziosa signora con occhiali da vista esageratamente grossi. Sono quasi alla moda, glielo acciamo notare. Ci racconta del marito, gli occhiali erano suoi. Nel giro di poco due semplici domande, in apparenza, ci hanno aperto la porta a storie profonde, dolorose. In dialisi stiamo davvero tanto, forse più di 3 ore...solo da Gino e Gino passa più di un'ora. Ci raccontano tante cose impegnative. I trapianti, la paura, il dolore della malattia e del non poter lavorare come si deve, il problema economico di mantenere una famiglia in quelle condizioni, la vergogna di ricevere un'invalidità irrisoria che non basterebbe nemmeno per la benzina....poi Gino comincia a dare consigli a Zuppy sulle donne. Nell'angolo c'è Franco. Un signore con la faccia davvero simpatica. Non vorrebbero lasciarci andare... Ecco Bruno, mi fermo. Parla molto dell'amore per sua moglie, della sua fede. Parla come un fiume senza argini, gli occhi umidi di lacrime. Io ascolto, gli stringo la mano e come sempre non so che dire. Gli sorrido quasi a chiedere scusa. E poi Bruna e pietro. Il letit motive continua. Questo turno è segnato da storie profonde e piene di sofferenza. Mi colpiscono gli occhi di queste persone, la loro profondità d'animo. Siamo esausti, usciamo e ci fermiamo un po'. Vorrei chiedere scusa a Zuppy perchè mi sento strana. Svuotata. In pediatria non c'è molto da fare. Un solo bambino. Parliamo con il
padre, molto preoccupato. Usciamo. Io sono distrutta. mi sento impotente. Penso a come non sarà facile copire il mio stare in ospedale da dottore, a come dovrò riuscire a conciliare ogni aspetto, ogni momento tra l'oggettività medica, l'emotività mia e l'empatia. Mi chiedo se sarò in grado di farlo.
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