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venerdì 3 dicembre 2010

20 Novembre 2010

Ho un quadernino e una penna.
Sto aspettando Margherita all'ingresso dell'ospedale. Al caldo.
Oggi andata così cerco in borsa il libro e trovo carta e penna. Che fare? Scrivo.
Faccio il Report in itinere.

E' presto, stranamente, in anticipo.
Mi sono svegliata e pioveva.
Ho messo in moto la macchina e non lo faceva già più
Bene così
Decidiamo a tavolino, io e il mio pensiero positivo di stamani, di colorare questa giornata grigia.
Oggi mi voglio dare al turno.
Voglio ricevere l'energia che avrà con sè
Ci vado spoglia e spero di tornare con un vestito colorato.
Sono una tela bianca.
Speriamo che funzioni.
Così mi affido a lui, al turno, alla sua forza e allo spirito della gente.
La gente sfila, io li guardo.

Fine del Report in itinere!!

Così, arrivata Margherita e ho interrotto per continuare adesso, una volta a casa, a pomeriggio quasi finito.
Davvero bei colori sul quadro che prima era bianco.
Ho ritrovato il clown che riposava da un po' .Il trucco è stato partire senza aspettarsi niente, senza voler troppo da se stessi, dal turno, da chi si incontra e da quelli con cui ci si scontra.

Torniamo ai nasi disegnati male e alle scale, quelle giuste.

Si parte con la sala prelievi. Ed è come fare un bagno al mare: prima si entra, l'acqua è fredda. Poi dopo un po' ci si ambienta . E' un piacere stare in acqua. Il mare non è più freddo, ma è freddo fuori dall'acqua.

Sensazione condivisa con Margherita.
Si chiacchiera di medicina con una bella signora. Una ragazza boliviana ci parla di parchi, di coccodrilli allo stato brado e di laghi di sale.

Un signore ci decica tanti versi. Ma grazie!

La sala da piena si fa vuota. Peccato. Si stava bene.

Caffè¨ e dialisi.

Il solito amalgama di emozioni e di visi che insieme fanno un bel puzzle che mi stupisco di saper rimettere insieme, almeno oggi.

Conosco Eleonora, con cui non avevo mai parlato. Poi Maria. Poi Franco. La prossima volta sarò preparatissima sui Rolling Stone.

Poi Sabrina di buonissimo umore.Mi chiede un palloncino a fiorellino. Mi si rompono 2 palloncini in un nanosecondo. Mi tocca ripiegare su un cagnolino causa fine riserve di palloncini in tasca Sigh.
Digressione sulla frutta acerba con Bruno. Ci piacciono parecchio le mandorle. Buone le mandorle!

Armate di palloncini, di cui ci siamo rifornite dall'armadietto, possiamo affrontare i bimbi.
C'è un bimbo bello con le lacrimucce a fior di pelle, a cui portiamo libri. Non sembra apprezzare. Ma magari cambierà idea.

Poi saluti alle mamme e un "bambino" che era il doppio di me.

E così è andato. Molto bene. E così si ritrova il senso. Il senso dello scambio costruttivo di parolequanto più semplici, e del contatto.

Sta a noi star bene nell'abito del personaggio che per qualche ora diventiamo.
Un giorno qualcuno mi disse:"Io sto bene ovunque, il luogo non conta". Sul momento mi colpì e adesso mi torna in mente.
Oggi da Clorofilla sarei potuta essere da qualsiasi parte.

Un grazie a Marghe

Vi abbraccio forte, forte

Clorofilla

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