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mercoledì 22 ottobre 2014

19 Settembre 2014

Sabato turno con Sarciccia!!!.. E' la prima volta!... Dopo averlo conosciuto piacevolmente al corso!..... Nuvola ha un problema e quindi mi ritrovo a fare io il turno.....
Ci incontriamo nel corridoio e scendiamo assieme verso gli armadietti, prepariamo le cose, ci trucchiamo un po', un po' di plastica facciale per non mettere meno paura e si parte.....
Sala prelievi gremita e con un po' di tensione e "chiusura". Anche il personale dice apertamente che "non è giornata"... "non vi si può stare dietro oggi......" come se noi fossimo un problema e non un supporto, una risorsa in più  o un aiuto.  Probabilmente qualche volte possiamo creare un po' di confusione o movimento, ma sempre per aiutare anche il loro lavoro. Ma noi dobbiamo sempre ASCOLTARE la richiesta che ci viene fatta, sia dal malato, che dall'operatore, che dal familiare..... e se la richiesta in quel momento è di stare cauti o allontanarci lo dobbiamo fare.   
Distribuiamo un po' di volantini di ospedalindo, salutiamo un po' di persone, scambiamo qualche sorriso e poi ci fermiamo vicino all'entrata dove un signore si trova suo malgrado coinvolto in qualche gioco  e qualche magia. Questo in qualche modo attira l'attenzione di un po' di persone e ci permette di iniziare un dialogo anche con altri, una signora che si lascia andare a qualche gioco con noi e una coppia che aspettavano gli esami della curva glicemica. Quando usciamo notiamo un bambino arabo con sua madre e il cugino. Facciamo il primo palloncino (con una pompetta sfiatata) e lui all'inizio sembra scappare... alla fine giocheremo un bel po' con lui e il cugino, con grandi ringraziamenti della mamma.
Un po' di rifornimento di acqua al bar, attacchiamo il volantino e con un po' di musica ci dirigiamo verso la dialisi. Molte persone che dormono come al solito, una stanza inaccessibile perché facevano una lunga medicazione e quindi ci fermiamo a parlare con il signore che non ci vede molto e che ha  una grande canone, Parliamo un po' di lui, dell'orto, della figlia... in realtà anche lui pisolava, ma appena ci ha visto con la coda dell'occhio ci ha salutato e si è messo a parlare con noi tenendoci ogni tanto la mano.....  Sarciccia fa qualche tentativo in altre stanze ma non c'è molta risposta. Qualche infermiera ci saluta calorosamente e nella stanza in cui siamo stati di più avevamo proprio quella che polemicamente aveva detto che sarebbe stato meglio andassimo da altre parti. In realtà ho visto che ogni tanto si voltava come a dire "ah ma non sono solo dei buffoni in camice colorato"!.... Davvero i malati hanno piacere a intrattenersi con loro... chissà, prima o poi il messaggio arriverà anche a lei....
Usciamo, un po' di musica nei corridoi, qualche incontro con persone conosciute e ci dirigiamo verso Psichiatria. L'inizio non è semplice. L'infermiera ci dice di non forzare con un paziente. Nella prima sala. A.L. è sempre più depressa, F., una ragazzina che purtroppo abbiamo trovate più volte, dorme girata nel letto e a capo in giù, si vede che non sta bene... L. una signora grossotta, parla fra se e se ed a me non risponde al saluto. proviamo ad andare nelle altre stanze, ma M. Cavallo dorme profondo, gli altri out e quindi torniamo nella prima stanza. Provo qualche parola con A.L. riuscendo a strappare un po' di attenzione e qualche sorriso. Ma fa tanta fatica ed è meglio lasciarla fare. F. da qualche segno e io mi fermo con lei mentre Sarciccia inizia dei dialoghi "fantastici" con L.: siluri mandati da aereoplani, basi militari ad Arezzo, UFO, il Papa.... alla fine temevo il ricovero anche di Sarciccia!.... piano piano un po' di musica e la magia fa uscire dal torpore anche F. che alla fine ringrazia con una dolcezza infinita.... Torniamo da M. Cavallo, ma dorme ancora profondo. Un signore di una certa età, L.,  pieno di lividi ci spiega che ha subito una lunga medicazione alla piaga da decubito, quindi lo lasciamo fare. Gli lasciamo un biglietto colorato con saluto....... Alla domanda a L. "cosa ti è successo"?, sembrava fosse stato menato, ci risponde che era andata male, la corda si era rotta ed era caduto facendosi un monte di ferite. Aveva tentato il suicidio così. Non sapeva bene nemmeno perché,  ma la vita è troppo difficile per essere vissuta. 
Ci ferma un ragazzo che ci avverte che dovrebbe entrare in comunità. Ha una gran voglia di parlare e fa una descrizione molto contraddittoria della sua situazione. Il padre morto, il fratello morto, l'aspettativa a lavoro solo se fa un percorso riabilitativo. Ha voglia di parlare.... Si arrabbia solo quando fo sparire qualche spicciolo a Sarciccia e apprezza la restituzione del mal torlo alla fine della magia.....  
Torniamo agli armadietti cantando, e usciamo dall'ospedale con un po' di note accompagnate dalla chitarrina....  

Anche Sarciccia è sopravvissuto a Pasticca...... ;-)

Pasticca  





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