REPORT
BIELORUSSIA
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MARZO
L’adrenalina
e la paura di quel che sarà vince ogni stato d’animo…ma ci sono
e mi butto. Mi trovo con Pasticca all’area di servizio a Firenze,
da Empoli i pullman ci verranno a prender al volo per catapultarci
verso la Bielorussia. Eccoli, si parte.
Pasticca
e Nuvola non mi danno pace, il male non è che per un ora mi danno
noia e me ne fanno di tutti i colori…il problema è che ho 3 giorni
di bus! Si canta, conosco il Lonfo, capisco che Nuvola è stanco
quando alla mia domanda, dopo 3 volte che mi dice “cosaaa??,
capisce che non sente perché ha le cuffie.
Ci
fermiamo per pranzare, cenare e la sera siamo già al confine con
l’Austria…cumuli di neve, un caffè e si riparte. Non è la cosa
più comoda del mondo dormire su un pullmino, ma ci si prova.
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MARZO
Apro
gli occhi che sono in Repubblica Ceca, Polonia…un paesaggio
pari…senza montagne…siamo stanchi ma si prova, si parla.
La
sera ci fermiamo, distrutti. Sistemiamo le valige, una doccia e via a
cena…dove inizia il calvario culinario di Pasticca che: o non gli
arriva mai da mangiare, o non trova cibo senza uovo o non mangia
proprio! Vi lascio immaginare quanto l’abbiamo preso in giro.
Vado
a letto…domani saremo in Bielorussia.
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MARZO
1820
Km fatti.. siamo alla dogana.
Permessi,
Nuvola che si fa sgridare dalla guardia polacca, si mangiucchia e
dopo solo 3 ore passiamo il confine…ci siamo…Gomel si avvicina.
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MARZO
Gomel.
Dormiamo
nell’albergo del KGB. Io e Nuvola ci avviamo al bar per la
colazione, ecco…la colazione…e chi lo sa il russo? Ok, il clown
deve agire…carta e penna… disegno un uovo ed una gallina…
prendiamo il maialino che suona di Nuvola….EUALA’! Uova e
prosciutto son nel piatto! Olè!
Si
parte per il primo incontro…oggi consegneremo le strisce per i
bimbi…
C’è
chi canta, chi parla…poi ci sono dei ballerini di break con il
quale leghiamo moltissimo… iniziamo il nostro spettacolo già da
prima del nostro momento…ovvero mentre presidenti e persone più
“serie” di noi illustrano il progetto. Versi, nasi e occhiali
strambi per loro. Ci siamo, tocca a me.. a noi.
Il
mio debutto personale con un clown che non conoscevo e che avevo
paura di vedere, paura che non riuscisse. Iniziamo con il nostro
spettacolo, le nostre gag… mi sento teso.. entro in scena e mi
sciolgo! Il mio naso è felice, ed io con lui! Sentire i bambini
ridere mi carica, mi riempie il cuore. Con Pasticca entro subito in
sintonia, i bimbi che urlano il suo nome. Lo spettacolo lo ripetiamo
il pomeriggio… è sempre una prima volta…ed ogni volta piu’
bella e piu’ carica… soprattutto quanto escono gli intoppi, tipo
il leggio che non si apriva.. il bello di improvvisare.. il bello di
sentire ridere.
Consegniamo
le strisce…foto, abbracci…esco per prendere una boccata d’aria
e…. una trentina di anziani che ballano sotto la neve… che non
vado? Tempo record son da solo con loro a ballare… una bella
signora mi parla, mi sorride.. mi racconta, mi spiega… si si …tanto
il russo non lo so!
Mi
seguono Nuvola e Pasticca… sono felice…e lo sono ancora di più
quando ci chiedono da quanti anni lavoriamo insieme… 3 giorni!
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MARZO
Stamattina
siamo stati in una scuola dove abbiamo conosciuto Flò ed i clown che
lavoreranno con noi mercoledì… si respira aria clauna.
Arriviamo
in una stanza… bimbi e adulti che ci aspettano… Lo spettacolo di
Pan e Pasticca funziona.. i burattini con Nuvola idem… lo
spettacolo con i campanelli.
Un
bimbo cieco, chi infermo, autistico chi normale, anzi… non normale,
perché normale lo siamo tutti…speciale!
Abbiamo
giocato con loro e con i genitori…abbiamo regalato il nostro
cuore…i nasi!
Nel
pomeriggio siamo stati in un centro…si respirava aria di regime.
Ragazzi che si alzano in piedi come entriamo nelle stanze, divise,
serietà degli insegnanti…un signore in divisa gira per i corridoi
con un manganello in mano… entro in una classe e cerco di buttare
giù questi muri. Gli insegnanti mi guardano seriosi…i ragazzi
ridono… ecco, volevo questo.
Entriamo
in un salone, ci ospitano con danze popolari, canti, poesie…e noi
ricambiamo in un clima sciolto e che interagisce… siamo carichi. Il
muro della lingua è rotto anche lui… basta un niente per capirsi.
Il
metal qui piace..a me pure, e come non farmi catapultare in una bella
scapellata quando trovo un gruppetto che ascoltava i RAMMSTEIN! Io mi
carico, loro pure…l’insegnate meno… ma che gioia quando
l’insegnate gli impone di spenger la radio e lo manda via e
lui?!...a metà corridoio si gira, mi guarda, alza lo stereo a palla
e con le corna al cielo corre via! Un ragazzo che quando vado via mi
guarda dalle finestre e scapella facendo finta di suonare una
chitarra immaginaria. Gioia! La musica è libertà.
Libertà
in un paese che non vuole i ragazzi con problemi a giro per le
strade.. un paese che vuole vedersi perfetto…un paese che per
quanto bello ha le sue pecche.
Cè
tanto da lavorare…dobbiamo lavorare per restare umani.
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MARZO
Oggi
è dura…emotivamente sono giù. Destabilizzato.
Questa
mattina in una scuola abbiamo fatto magie, giocato con bimbi con vari
handicap, ballato sulle sedie a rotelle e lanciati in vasche di
palline colorate. Anche oggi tanti sorrisi e molte emozioni.
Ci
dicono che siamo strani perché siamo uomini clown…
Nel
pomeriggio andiamo in un centro cattolico.
Non
capisco cosa sento, cosa provo… sento solo gli occhi che si
gonfiano… devo resistere…almeno davanti a loro. Questi
splendori.. i problemi sono tanti.. di vari motivi.. ma li accomuna
tutti il sorriso e le urla di gioia quando entriamo… li vedo felici
con noi…balliamo, chi mi soffia sul naso per un tempo infinito, chi
fermo in un letto mi segue con gli occhi e mi accenna un sorriso, chi
cieco mi cerca con la mano e mi accarezza. Mi sento
destabilizzato…non bastano 5 giorni per stare qui… ci vorrebbe
una vita… ma queste realtà non sono solo Bielorusse, e quindi ci
vorrebbe una vita da dedicare solo a portare a giro sorrisi e anche
solo un attimo di felicità… qui come in Italia e in altri posti…
ci lavorerò per far si che ciò accada… ma dobbiamo esser in
tanti… il mondo è grande.
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MARZO
Oggi
il gran giorno in ospedale con i clown bielorussi.
L’ospedale
è grande e loro già ci aspettano nel reparto dove troviamo bimbi
con leucemia e tumore del sangue. La lingua non ci frena, la sintonia
è forte, alta…
Ci
dividiamo a coppie per entrare nelle stanze… io vado con Flò… e
trovo Andrei con sua madre… la magia nelle sue mani… fazzoletti
che scompaiono, e fiore per una madre forte.
Ma
ci sono anche madri che piangono… piangono nel veder il proprio
figlio star male, piangono per il primo giorno in ospedale di un
figlio che non ha colpe per quello che gli è accaduto… oggi è il
giorno più duro… gli occhi di queste mamme mi distruggono… gli
rubo un sorriso e cerco di portar via le loro lacrime. Sono distrutte
ma forti…sono donne, sono mamme!
Gag
nei corridoi d’ospedale…
Il
pomeriggio siamo in un centro dove troviamo una sessantina di
ragazzini in una stanza…magie e burattini e quale idea migliore se
non giocare a sbarbacipolla con 60 figlioli sulle gambe per poi
cadere e fratturarsi una costola…chi è il genio? NUVOLA!
L’adrenalina
e il cuore lo fa rialzare e lavorare per altre due ore con altri
bambini…molto piu’ piccoli… con problemi molto piu’ grandi…ma
con dei padri forti e ricchi d’amore.
Stasera
sorpresona…ceneremo con i clown di stamattina… ci scambiamo le
impressioni…alcuni regali…e non nascondo la gioia che ho provato
quando uno di loro mi fa i complimenti per come mi son comportato con
una mamma che era visibilmente triste, nonostante non parlavamo la
stessa lingua.
La
serata finisce in ospedale con Nuvola a farsi le radiografie…. Pare
un controsenso.
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MARZO
Stamani
siamo solo io e Pasticca… Nuvola giustamente riposa…ma abbiamo il
suo cappello con noi.
Oddio,
messo li sul palco pareva più..”IN MEMORIA DI…” ….vabè
Il
palco è bello grosso, i bimbi molti…i propositi son buoni… ma
aimè…ainoi… ci troviamo con un esercito di bimbi che le
insegnanti non riescono a contenere…e quindi tra varie invasioni di
palco..cerchiamo di portare a termine la mattinata e
salutiamo..ringraziamo…e via in albergo…si torna verso l’Italia.
Si
parte.
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MARZO
Dopo
una notte in viaggio, strizzoni improvvisi di pancia e 400 euro di
multa con la milizia che c’aspettava al confine…arriviamo in
Polonia…Cracovia… città stupenda, serena, calma..viva… non
immaginavo tanta bellezza.. addirittura parlo in inglese… io che a
dir tanto so’ dire Hello!
Si
pranza in un ristorantino che pareha il salone del castello del conte
Dracula! Bello!
Il
pomeriggio tutti tornano in albergo… io e Pasticca no…e decidiamo
di rimanere a far i grulli in piazza… un esperienza bellissima…
era una vita che volevo farla.. e qui credo che son una bella
giornata di sole e carico per tutte l’ esperienze non poteva esser
posto migliore. Mi diverto, gioco, prendo in giro… coinvolgiamo le
persone… ma la sera crolliamo.. e quindi cena e a letto.. con
Pasticca che si addormenta con il dito sul tasto del telefono mentre
, credo, voleva finir di mandare un messaggio.
La
mattina dopo ci alziamo per partire per
Auschwitz
–Birkenau …. Arrivati davanti ci dicono subito che non possiamo
entrar vestiti da clown… rispetto dicono… poppe e culi di fuori
invece vanno bene… vabè.
Che
dire del campo di concentramento…mah… dopo mezz’ora non provavo
piu’ emozioni. Forse spiazzato dalla grandezza di quello che avevo
davanti e vedevo o forse dall’incredulità di quello che è stato.
Non lo so…
Saliamo
sul pullmino e partiamo…ultimo viaggio e la domenica mattina alle 9
una coccinella rossa mi aspetta a Firenze per portarmi a casa.
Vorrei
per chiudere ringraziare chi mi è stato vicino….sia in Bielorussia
sia con il cuore dall’Italia, vorrei ringraziare chi mi ha
consigliato un libro stupendo che ogni sera mi caricava per partire a
mille il giorno dopo, voglio ringraziare i miei amici che con un
oggetto, un messaggio o un abbraccio mi hanno dato forza, vorrei
ringraziare tutti i clown di M’illumino che un po’ per uno mi
hanno dato bagaglio da portare laggiù, vorrei ringraziare la
pubblica assistenza di Empoli che ha organizzato il tutto, vorrei
ringraziare la santa della mi ragazza che mi sostiene e mi stà
vicino in questi miei progetti, voglio ringraziare mio padre, mia
sorella, e mia mamma che mi hanno dato tanto di quell’amore che
cerco di smaltire in giro, voglio ringraziare Vittoria, non l’ho
citata nel report perché volevo avesse un posto tutto suo…Vittoria
è la traduttrice che c’ha accompagnato per questi 5 giorni… Una
ragazza che ha preferito saltare il lavoro per star con noi, una
ragazza che emana amore.. sensibile.. sempre con il sorriso in
faccia… una mamma premurosa… e non solo con sua figlia Diana ma
anche con la sua Bielorussia.
Infine
voglio ringraziare chi mi è stato vicino e mi ha fatto credere in
me… chi mi ha fatto sentire un loro figlio, un loro amico, un loro
fratello…ringrazio chi mi ha portato fin laggiù… chi ha tirato
fuori da me alcune cose che avevo paura ad esternare… chi… mi ha
fatto aprire delle porte che tenevo chiuse…ringrazio due bischeri
immensi… Nuvola e Pasticca..
Pensa
agli altri
di Mahmoud Darwish
Mentre
prepari la tua colazione, pensa agli altri,
non dimenticare il
cibo delle colombe.
Mentre fai le tue guerre, pensa agli
altri,
non dimenticare coloro che chiedono la pace.
Mentre
paghi la bolletta dell’acqua, pensa agli altri,
coloro che
mungono le nuvole.
mentre stai per tornare a casa, casa tua, pensa
agli altri,
non dimenticare i popoli delle tende.
Mentre dormi
contando i pianeti , pensa agli altri,
coloro che non trovano un
posto dove dormire.
Mentre liberi te stesso con le metafore, pensa
agli altri,
coloro che hanno perso il diritto di
esprimersi.
Mentre pensi agli altri, quelli lontani, pensa a te
stesso,
e dì : magari fossi una candela in mezzo al buio.
Pan
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