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Il servizio di clowncare viene svolto due volte alla settimana presso i reparti di Pediatria, Dialisi e Sala Prelievi dell'ospedale Santa Maria Annunziata di Ponte a Niccheri (FI). Il progetto “M'illumino d'immenso” si propone il grande scopo, tramite l'insegnamento agli studenti delle tecniche di clowncare, di formare futuri medici consapevoli che il rapporto umano medico-paziente non sia un optional ma un elemento essenziale per il normale svolgimento della professione medica.


domenica 28 dicembre 2008

27 Dicembre 2008

Cari clauni e amici questo è il report che conclude quest'anno di lavoro insieme poichè avrei dovuto fare un turno domani ma ho beccato il raffreddore per cui domani si salta e si va direttamente al 3 Gennaio con Stringa, voglio augurare a tutti voi uno splendido 2009 ricco di tutto ciò che volete, ringrazio tutti i clauni del progetto m'illumnino d'immenso per tutto ciò che hanno fatto, per tutti i turni coperti con amore e dedizione e per aver portato avanti una cosa che a me sembra degna di continuare, almeno a me avete dato tanto e vi ringrazio di cuore per questo e penso di potermi permettere di dire che anche Formaggino, Patrizia e Virna pensano la stessa cosa, vorrei inoltre dire un grazie davvero particolare a tutti quelli di "Cori Ensemble" , a Claun Tuono, a Isabella Frati e Anna Militello che sono state le perle del 2008 per quello che ri guarda la mia esperienza di claun poichè era tanto che volevo riuscire a collaborare con altre associazioni in maniera costruttiva e pacifica cercando di fare amicizia e non la guerra e siccome loro me lo hanno permesso ci tengo a ringraziarli di cuore poichè dimostrare come si sviluppa il dialogo in concreto è la cosa da fare oggi visto i tempi che stiamo attraversando in cui tutti litigano fra di loro, siccome adesso mi sto accorgendo che manca solo che m'affacci alla finestra di casa mia e che benedica tutti voi in tedesco smetto e vi saluto lasciandovi al report di Ola.
Nuvola XVI
Ero un po’ malata e per tutta la strada non ho pensato a niente...boh non so se vi è mai capitato una tale situazione : tu sei lì, vedi tutto intorno a te,senti e nel frattempo non pensi a niente oppure pensi a tante cose contemporaneamente che alla fine non capisci proprio niente. Mi sentivo così strana quella mattina forse perché c'avevo da quasi una settimana la tosse,la febbre e il raffreddore. Ho incontrato Nuvola al parcheggio che mi aspettava in macchina ,ci siamo subito incamiciati e siamo entrati all'ospedale. In sala prelievi c'era poca gente,abbiamo regalato dei segnalibri a tutti e ci siamo messi a parlare...e poco a poco mi sono messa ad interagire....pianpiano stavo uscendo dal quel mio strano mondo dove non ho ancora capito chestavo a fare,probabilmente la statua...Durante il turno sono usciti fuori dei bei discorsi ed ho imparato tante cose:da un discorso con una signora in sala d'attesa ho imparato che una delle cose più importanti che bisogna insegnare ad un bambino è l'educazione civile; da una bambina del Kosovo ho imparato quanto è bello conoscere la storia del tuo paese e dei tuoi antenati; dal discorso con Matteo della dialisi ho imparato che anche la malattia, come ogni altra cosa in questa vita, ha un lato positivo e uno negativo…l’importante é riuscire a non vedere soltanto il lato negativo ma andare oltre ,saper valutare anche quello positivo poiché è questo che ti manda avanti,che ti dà la forza di accettare,di lottare e di migliorare,che ti da la possibilità di sentirti vivo,di amare e lasciare che gli altri ti amino,di sentirti felice,di ridere e di piangere...so che è tanto difficile accettare la malattia,sapere che una cosa dentro di te non funziona tanto bene,essere ricoverato,passare il tempo fra quattro muri,vedere tutte quelle apparecchiature,il tuo sangue che entra ed esce da una macchinetta....ma è vero però che questa cosa fa di te una persona diversa, potrei dire migliore nel senso che in queste condizioni apprezzi meglio le cose che hai,non ti lamenti per le più piccole difficoltà che la vita ti manda,forse impari dove devi lottare e come, ma è certo che avrai un comportamento migliore avendo sviluppato la pazienza,che è la qualità che manca alla maggior parte delle persone.
Con affetto.
Ola

domenica 21 dicembre 2008

19 Dicembre 2009

Eccomi qua a scrivere il mio primo report…è sempre un po’ difficile “reportare”…all’esterno le sensazioni provate dentro di noi, scriverle, ma è un buon esercizio e ci fa comunicare.
È molto bello ed importante per me essere in ospedale, avere la possibilità di esprimermi in questo contesto, grazie.

Per iniziare potrei raccontarvi le cose che ho detto al Dott.Nuvola appena usciti, cioè che mi sento molto bene in questi panni: ascoltare le persone…cercare di comunicare..essere presenti nel momento in cui si è…cercare di sorridere davanti e dentro le difficoltà che ci si presentano tutti i giorni(come le malattie per esempio).
E’ da sempre che lo faccio, ho passato un sacco di tempo della mia vita a parlare con gli altri: parenti amici, sconosciuti.
Per un lungo periodo ho creduto fosse inutile, perché parlare non ti dà da mangiare, poi invece ho capito che parlare serve a molto è per me la base di tante cose, serve a crescere, a confrontarsi, a sentirsi meno soli ad alleviare le sofferenze e a condividere le gioie e ci sarebbe una lunga lista…ma l’ospedale…
Entrare già vestiti pronti…via…sala prelievi…seguo i passi del Dott. Nuvola e della Dott.ssa Sole, mi faccio portare…prendo confidenza con l’ambiente, sento il mio clown cosa mi dice…bei momenti, vedere delle signore sorridere…entrare nella stanza dei prelievi e far sorridere una ragazza che era tesa.
Poi passiamo su in dialisi Gino, Gino, Pietro, Francesco, Giorgio, Margherita…sento che la difficoltà verrà con il tempo, nel ricordare le cose che ci raccontiamo, portare avanti le relazioni…ma per adesso sento la voglia di farlo e mi impegnerò.
Nel reparto di pediatria-neonatologia, c’è stato un bambino che appena è entrato il Dott.Nuvola si è spaventato, così ci ha detto di entrare a me e a Sole, perché donne e spesso i bambini accettano meglio la figura femminile.
Stavamo lavorando con un bambino quando la Dott.ssa Sole si è accorta che il bambino spaventato aveva ricominciato a piangere perché gli facevamo paura, così siamo uscite velocemente.
Riporto questo momento sia per dire che la Dott.ssa Sole è stata molto brava nell’accorgersi del bimbo che per dire la mia difficoltà di essere stata molto attenta al bambino con il quale stavo interagendo che non mi sono accorta del pianto dell’altro.
Mi sono resa conto quanto è difficile quando si è concentrati su una cosa avere uno sguardo d’insieme e mi sembra molto importante lavorare con questi “occhi larghi”, perché in una stanza d’ospedale passano infermieri, dottori e credo sia importante imparare a stare attenti affinché il nostro lavoro non sia d’intralcio al loro.
Adesso scrivendo mi fermo un attimo a riflettere e mi domando: ma a me che mi serve essere li, vivere questi momenti in ospedale?
Mi fa sentire utile? condividere la sofferenza altrui mi aiuta a vivere meglio anche la mia? Partecipare al dramma della morte (il quale purtroppo in certi reparti ricorre) mi aiuta ad apprezzare meglio la vita? A cercare di essere il più possibile “qui e ora” ?
Tante domande che restano aperte senza necessità di risposta immediata.

CiaoOOOOOOo miaooOOO baoOOOOO….

Un abbraccio para todos

Dott.ssa Cocci Nella

E adesso ecco a voi il report della Dottoressa Sole che conclude così i report del 19 Dicembre, ciao a tutti.
Nuvola

Nel turno di venerdì mi sono trovata molto bene. Sto cominciando a sentirmi più a mio agio all’interno dell’ospedale, come se ormai riuscissi a concentrarmi più sui pazienti riuscendo ad isolarli dal contesto. A parte questo il merito va anche al fatto che eravamo in tre ed era impossibile non sentirsi coinvolti dalla forte energia positiva della dottoressa Cocci Nella. Vorrei parlare di una paziente che mi ha colpito in particolar modo, si tratta di un’anziana signora che ho conosciuto in sala prelievi. Mi sono fermata a parlarci e mi ha raccontato che faceva la contadina in un paesino degli Appennini e di quanto abbia sempre lavorato e si sia data da fare nella sua vita. Mi hanno subito affascinata i suoi racconti, la sua aria fiera e lo sguardo intelligente; mi ha parlato dei suoi vari impieghi, di come sia sempre andata avanti nonostante tutto, di quando è stata messa al muro dai tedeschi. Mi ha dato molti consigli come la lealtà, il rispetto e l’importanza di essere sempre se stessi e di esserne orgogliosi; mi ha parlato di un mondo genuino nel quale si mangiava poco, ma almeno si sapeva cosa si mangiava. Mi ha poi stupita parlando della riforma dell’università, suggerendo che si dovrebbero dare i soldi ai giovani, allo studio e alla ricerca invece di andare a fare le guerre. E’ stato molto bello sentirla parlare, sono gli insegnamenti come i suoi che andrebbero dati ai giovani! Alla fine della conversazione le ho appunto detto che dovrebbe venir lei a farci lezione e lei ha risposto: signorina, ma io ho solo la terza elementare! Questo dovrebbe far riflettere, soprattutto noi di medicina, una facoltà in cui sembra che lo studio sia tutto mentre non ci si rende conto che non è solo quello a renderci le persone che le persone che vorremo essere, ne rappresenta una piccolissima parte. Un’altra cosa che ci tengo a segnalare riguarda la considerazione del paziente. Con Nuvola abbiamo parlato del fatto che è importante dare ai pazienti il potere di scegliere se vederci o meno, soprattutto perché loro già si trovano in una condizione dove il loro potere decisionale è ristretto. Partendo da questo vorrei sottolineare il lato positivo dell’ essere tanti clown con tante personalità diverse. Inevitabilmente interagiamo con i pazienti in modi diversi ed è importante anche dare la possibilità a questi ultimi di preferire un modo di fare rispetto all’altro; è stato bello lavorare in tre perché abbiamo agito come un gruppo riuscendo ad arrivare a molti pazienti con tante chiavi di lettura diverse, con approcci diversi. Il successo di uno (menziono in particolare la bravura eccezionale di Cocci Nella con la paziente Margherita, vederla ridere è stata una grande conquista) è stato il successo di tutti e tutti ne abbiamo gioito.
A presto, baci e auguri a tutti!!!!!!!!!!

Sole


sabato 20 dicembre 2008

Sabato 20 Dicembre 2008

"Sapere che vivo grazie a quella macchina non è facile,se non esistesse lei non esisterei io" questa è una delle frasi che mi ha detto Matteo. Ti porta tutto quanto di lui,i suoi dubbi,le sue riflessioni,le cose che ha imparato grazie alla dialisi...lui dice proprio Grazie,con un coraggio limpido,e i suoi 18 anni non si notano. In 10 minuti mi ha parlato di come intende la vita,la morte,i valori. Ad un certo punto mi sono commossa,mi sono sentita simile a lui e alle sue sensazioni,è stato intenso. Soprattutto quando mi ha spiegato la fatica nel vedere le giornate e sentirle "giorno per giorno" sapendo di essere dipendente,e di sentire il bisogno,della macchina della dialisi. Un ragazzo pieno di gratitudine per le persone che gli stanno accanto,pieno di ardore...in dialisi oggi è stato difficile trovare proprio l'ardore per la vita negli occhi delle persone, a volte mi vergognavo a dire Buon Natale,è un gesto gentile,ma cosa vuol dire Buon Natale se sei a terra? Per me vuol dire cerca di stare bene...ma se pensi al Natale e vedi che però tu stai male,ti viene la tristezza, è normale...A parte questo,il gesto d'amore che abbiamo dato tramite il segnalibro è stato prezioso secondo me...più dei regali luccicosi che il presidente della Regione Toscana Dottor Martini ha dato a fine mattinata ai bambini di Pediatria...quando ha salutato con la stretta di mano una bambina troppo bella delle Filippine dopo avergli dato il regalo,mi sono sentita in imbarazzo...comunque Nuvola mi ha stupito,dice di essere troppo impulsivo,invece ragiona sulle cose,ALL'INIZIO NON CI VOLEVAMO ANDARE a far scena col presidente della Regione,poi,parlando con la direzione Sanitaria,abbiamo cambiato idea;l'obiettivo era il Dottor Gemmi,e fare un gesto carino nei suoi confronti. Grazie a Matteo e a Franco che mi ha fatto ridere delle sue storie riguardo ai giornalini porno...Grazie ragazzi (includo nel ragazzi anche Forma Nuvola e Gomitolo ovviamente:-),vi auguro,un Buon Natale,non per convenzione,ma perché per me l'augurio vale dal cuore...a tutti i nuovi e a quelli che hanno passato con noi parte di questo viaggio!!! Happy Christmas!
Giraffina

martedì 16 dicembre 2008

15 Dicembre 2008

Arrivare impreparati è ormai quasi normale, ma la vita ti sconvolge e ti tira per le orecchie quando te ne stai sotto un ombrello vestita da clown a pensare "non ce la posso fare". Perché ciò che mi insegna la vita oggi è che se la fretta, le difficoltà, la tristezza ti affliggono arriva un momento in cui tutto questo si mescola tra le vite di persone che ti donano frammenti di loro, ricordi pieni di gioie e dolori, vissute con una malattia che le rende vive, che le rende pulsanti, che le rende ansiose, tristi e colleriche, che le rende semplicemente umane. E stamattina sotto un cielo velato di nuvole con una Nuvola per guida ho riscoperto come sorridere apra l'anima, come ascoltare nutra il cuore, come stringere una mano dia il calore necessario per non sentire il freddo. E di visi incontrati, di briciole raccolte, ne porto a casa molte sapendo che mi stanno sfamando aiutando il mio cuore a non perdere la gioia di lottare per essere vitali, per impegnarmi a cambiare...

Briciola

mercoledì 10 dicembre 2008

Addio al maestro Franco Rosi

Carissimi clauni e amici, apro oggi la posta e trovo una notizia che mi rattrista molto, Franco Rosi (il maestro di golf paziente della dialisi) è morto due giorni fa, ho chiamato stamani il golf dell'Ugolino per sapere se facevamo in tempo a partecipare al funerale ma mi hanno detto che è stato celebrato ieri, che dire? E' morto per bronchite a soli 70 anni, 70 anni vissuti egregiamente e realizzando grandi cose, viaggiando per il mondo, ispirando molte persone grazie al fatto che fosse un ottimo insegnante di golf, abbiammo giocato anche a golf insieme in ospedale con una mazza fatta coi palloncini e una palla di spugna e non scorderò mai il fatto che mi rimproverò d'aver fatto coi palloncini una mazza orribile, ma d'altra parte coi palloncini che altro si può fare? Aveva da poco perso la moglie e ne parlava con me con molta confidenza, è stata una perdita piuttosto grave per me, vorrei ricordarlo con l'articolo della federazione nazionale del golf che vi incollo qua di seguito, se qualcuno volesse fare le sue condoglianze al figlio Simone mi telefoni che gli do il suo numero di cellulare (non lo scrivo sul blog per ovvie ragioni di rispetto e privacy). Ho appena chiamato suo figlio Simone per fargli le condoglianze e mi ha ringraziato, mi ha inoltre detto che suo padre parlava di noi a casa, lui era sempre tranquillo quando faceva la dialisi ma diceva che quando c'eravamo noi stava molto meglio e si rilassava di più, questo a me fa piacere e, anche se triste per la sua scomparsa, sono convinto di aver stabilito con lui una relazione che va oltre anche alla morte e che me lo farà ricordare sempre con affetto e amicizia profonda.
Alla prossima

Nuvola


Addio al maestro Franco Rosi

Luciana Notarnicola il Mar, 09/12/2008
Franco Rosi aveva 70 anni e ne ha trascorsi cinquanta insegnando al Circolo Golf Ugolino, dove è rimasto in campo pratica fino a giovedì scorso, quando ha dato l'ultima lezione della sua vita a Lorenzo Gagli, il più pregiato gioiello delle nuove leve forgiato dalle sue mani. E' stato per 27 anni allenatore delle squadre nazionali azzurre, con tanti suoi giocatori che si sono distinti a livello internazionale.
Ricordiamo Baldovino e Federica Dassù, Marta Dassù, Stefano Esente, Massimiliano Secci e lo stesso Gagli, che ha guadagnato recentemente la 'carta' per l'European Tour. I suoi allievi solevano chiamarlo "Gesù" perché sapeva fare, a modo suo, miracoli golfistici riuscendo a cogliere il meglio da qualsiasi giocatore, sia campione che semplice amatore di circolo, addirittura sfruttandone i difetti, oltre che i pregi. Pur avendo tanta popolarità, Rosi è sempre rimasto persona semplice, legata alle sue origini, alla sua terra e alle sue tradizioni, tanto da rifiutare persino offerte economicamente vantaggiosissime pur di non lasciare l'amato Ugolino. E a ogni fine anno, nella cena sociale degli auguri, era lui a portare il Vin Santo che produceva con passione, la stessa che metteva in ogni sua attività. Quindici giorni addietro, in occasione di una festa organizzata in club house per onorare la "carta" di Lorenzo Gagli, gli era stata fatta una sorpresa dai dirigenti del circolo, che avevano voluto donargli una targa. Nessuno avrebbe mai immaginato che sarebbe stata l'ultima nella sua bacheca. La scomparsa di Rosi è una dolorosa perdita per tutto il movimento golfistico italiano che si stringe compatto attorno alla sua famiglia così dolorosamente e duramente colpita.


martedì 9 dicembre 2008

08 Dicembre 2008

Buongiorno a tutti cari clauni e non, mentre aspetto il report della Dottoressa Cucù di Sabato 6 Dicembre vi invio quello del lunedì 8.
Il turno di ieri è stato abbastanza particolare poiché dovevamo essere in tre e mi sono trovato solo poiché Giraffina s’è beccata la febbre e Stringa non è riuscita a trovare un treno che la portasse in ospedale per cui sono arrivato al parcheggio verso le 08.30 e l’ho trovato quasi del tutto vuoto, poi mi sono ricordato che essendo festa non ci sarebbe stata da fare la sala prelievi e quindi a un quarto alle nove ero già in dialisi, ho parlato con Gino e Gino a lungo, ho saltato poi 2 camere dove le persone dormivano o stavano male e sono arrivato prestissimo alla camera di Pietro, Francesco e gli altri dove mi sono trattenuto quasi un ora, ho parlato a lungo con Pietro e prima di andare ci siamo tenuti la mano per 5 minuti e abbiamo deciso che, visto che lui mi ha raccontato tutta la sua vita stranissima, siamo diventati oramai amici e questo detto da Pietro mi ha fatto un gran piacere, ho parlato molto anche con gli altri ma con Pietro è successo qualcosa di particolare, non ve lo so spiegare bene ma ho avvertito un clima veramente bello e sono sicuro che lui ha apprezzato quella mezz’ora più di altre volte. Sono poi andato in pediatria che stranamente era superaffollata e ho parlato e incoraggiato veramente tante persone, insomma è stato un turno all’insegna dei rapporti profondi e sento che insieme ai pazienti abbiamo toccato corde profonde, probabilmente fa molto anche il fatto di essere presenti in un giorno dove chi può se ne sta a casa e forse molti non si aspettano di trovarci proprio quel giorno, per adesso vi saluto e vi auguro ogni bene.


Nuvola


sabato 29 novembre 2008

29 Novembre 2008

Ciao a tutti!!! Di solito aspetto un po’ prima di scrivere il report, stavolta invece ho deciso di scriverlo appena arrivata a casa. E’ stato un turno davvero bellissimo. Eravamo in tre: io, Nuvola e Gorkij. Ero come sempre molto nervosa e un po’ timorosa perché non sai mai cosa ti aspetta ma l’energia, la forza e la vitalità di Gorkij mi hanno subito trascinato e devo dire che facevo fatica a stargli dietro. E’ stata la mia “guida” per tutta la mattina. In sala prelievi abbiamo contagiato un po’ di persone con i nostri sorrisi e devo dire che mi sono sentita accolta più delle altre volte. In pediatria c’era solo qualche neo-mamma e Nuvola ha saputo capire le loro piccole paure e usare le parole giuste per tranquillizzarle. In dialisi come sempre ho provato le emozioni più forti. Ho parlato con il Signor Franco (sono una frana con i nomi quindi chiedo scusa se ho sbagliato) che mi ha raccontato la sua passione per il Milan. Gli avevano amputato una gamba, deve essere un dolore tremendo, eppure lui aveva gli occhi più belli che io abbia mai visto, brillavano dell’amore per la vita che spesso nella vita di tutti i giorni ci sfugge. Ho parlato un po’ anche col signor Nello che sembrava aspettarmi come se fossi sua nipote passata a trovarlo e ho tenuto stretta la mano del Signor Tito, gesto semplicissimo eppure con un significato enorme. Molte di queste persone stamattina mi ha detto grazie ma credo di essere io a dover ringraziare loro e tutti voi.

Schiettina

P.S.: spero di non aver fatto troppo casino con i nomi!

Nota di Nuvola: Aggiungo solo due parole per Gorkij (o meglio, come lui preferisce essere chiamato, la Dottoressa Oliviona), è una persona straordinaria, quando ti si mette davanti e ti dice:”Buongiorno sono la Dottoressa Oliviona e ora ti opero…..hai paura?” non puoi far altro che sorridere e apprezzare il suo impegno e la sua meravigliosa spontaneità. Stamani poi aveva una bella aria dolce dolce, quando un bimbo piccolo aveva paura del prelievo lui lo ha guardato e in maniera semplice ha detto.” Non ti preoccupare” e si capiva proprio che non si doveva preoccupare, non so se ho reso l’idea ma lui non lo dice come faccio io, con lui si sente che è più vero, abbiamo parecchio da imparare da lui secondo me. Stamani poi è venuto anche in dialisi e ci siamo divisi, lui e Schiettina da una parte e io dall’altra, anche perché lui va dove e come vuole e va bene così, appena passavo dove erano stati loro tutti mi dicevano.”Sai che è passato a trovarmi anche quell’altro” e si capiva che avevano apprezzato tanto. Schettina poi è stata la sua compagna ideale della mattinata, e questo mi è piaciuto molto, brava Schiettina.

Nuvola

mercoledì 26 novembre 2008

24 Novembre 2008

Ecco a voi il report di Luna, devo dire che è stata molto brava soprattutto quando ha lavorato con un bimbo piccolo ed è stata molto efficace stabilendo con lui un bel rapporto, abbiamo trovato qualcuno arrabbiato per la lentezza della sala prelievi (anche se chi lavora là non è per niente lento, sono persone brave, professionali e si rapportano a quasi 200 persone diverse ogni giorno)devo dire che sono proprio contento di lavorare in sala prelievi e di inizare così il turno, alla fine della mattinata poi ci siamo fermati di nuovo con le infermiere della sala prelievi, che nel frattempo avevano finito il loro lavoro, e abbiamo cercato di incoraggiarle ad avere pazienza e comprensione, speriamo di esserci riusciti almeno un poco. Ciao a tutti.

Nuvola

Oggi ho fatto il mio terzo turno, ma il mio primo con Nuvola....abbiamo iniziato il nostro giro partendo dalla sala prelievi..c'era tanta gente in fila ad aspettare e Nuvola ha iniziato a giocarci...ma c'erano alcuni che borbottavano (peggio di una pentola a pressione) dicendo che facevamo più danno che utile...perché Nuvola aveva fatto andare avanti la numerazione della sala d'aspetto, una volta andati via dalla sala prelievi siamo andati in dialisi abbiamo parlato con un po' di degenti, salutato Francesco...in una stanza non siamo entrati poichè ci hanno detto che non era il caso...da lì siamo saliti in pediatria e ci siamo informati della situazione, nella stanza arcobaleno c'erano due ragazzini più grandi dove con Nuvola abbiamo scherzato e al ragazzo che aveva fatto l'incedente con lo scooter Nuvola gli ha modellato un palloncino a forma di moto...più avanti mentre si andava via dopo aver visto più bimbi appena nati stavamo per andare via quando abbiamo incrociato sul nostro percorso Niccolò un bel bimbo biondissimo e con gli occhioni neri di 2 anni e mezzo con una parlantina spettacolare...abbiamo iniziato a giocarci e accompagnato insieme alla mamma a fare una visita entrati nella stanza Nuvola gli ha modellato un palloncino a forma di spada, io gli ho dato la mia penna a forma di struzzo per giocare, dovevamo aspettare una mezz' ora perché gli potessero fare il prelievo...e siamo scesi al bar per prendere un caffè e parlare con le infermiere alla reception dove li abbiamo conosciuto una signora egiziana che lavorava li in ospedale come mediatore culturale...passata la mezz'ora siamo risaliti in pediatria e abbiamo visto che Niccolò aveva già finito ed era tranquillo per il prelievo, ma allo stesso tempo era agitato perché voleva tornare a casa, abbiamo salutato le infermiere siamo scesi e andati via..così termina il nostro giro..

anche se non ho fatto molto..veder lavorare Nuvola e molto bello...che come un fiume in piena o un tornado con la sua genialità e la sua energia ti travolge.

Grazie di tutto

LUNA



Un sorriso

Un sorriso non costa niente e produce molto arricchisce chi lo riceve,
senza impoverire chi lo da.
Dura un solo istante,
ma talvolta il suo ricordo è eterno.
Nessuno è così ricco da poter farne a meno,
nessuno è abbastanza povero da non meritarlo.
Crea la felicità in casa,
è il segno tangibile dell'amicizia,
un sorriso da riposo a chi è stanco,
rende coraggio ai più scoraggiati,
non può essere comprato, ne prestato, ne rubato,
perché è qualcosa di valore solo nel momento in cui viene dato.
E se qualche volta incontrate qualcuno
che non sa più sorridere,
siate generoso,dategli il vostro,
perché nessuno ha mai bisogno di un sorriso
quanto colui che non può regalarne ad altri.

lunedì 17 novembre 2008

17 novembre 2008

Era il mio terzo turno con Formaggino, all’incontro a Prato eravamo sia lui che io 5 minuti in ritardo, però alla fine siamo arrivati precisi all'ospedale ed è ciò che conta, no? Abbiamo fatto diversi discorsi per strada parlando di una parte della nostra vita, più precisamente di un’esperienza comune nel senso "dello straniero", io proprio come tale e lui “da giù a qui”, cioè da meridionale in Toscana; poi delle relazioni e del modo di come si concepisce l'amore ora... insomma sono usciti fuori dei bei discorsi che a parlarne con Formaggino, che ti racconta delle proprie esperienze, ti da dei consigli meravigliosi e ti fa capire tante cose importanti.
Siamo entrati nell'ospedale, abbiamo scambiato qualche parola con la mediatrice culturale, e con qualche altro persona, andando verso pediatria. Qui c'erano soltanto due bambini ricoverati: Denis di tre anni, un bel bambino albanese (eh infatti non dice male Formaggino che quando ci sono io gli albanesi ci saranno di sicuro) e Simone di 13; poi c'era una bambina piccina di 1 anno che ha fatto il prelievo del sangue, tutta carina e sorridente e che a quanto pare le piaceva un sacco il mio naso rosso che ogni tanto me la voleva strappare. Simone invece era un bambino (se posso chiamarlo cosi) secondo me un po’ tanto speciale e che da grande quello di sicuro farà davvero grandi cose. E’ stato un vero piacere incontrarlo, perché in realtà ragazzi di 13 anni (forse anche quelli di 18) che ragionano come lui credo non ce ne siano tanti in giro.
Poi siamo andati in dialisi, sempre salutando e facendo qualche piccola chiacchiera con le persone in sala d'attesa (che infatti come dicevamo anche con Pietro della dialisi, ti mettono un po’ la tristezza quando li vedi che stanno lì ad aspettare senza nemmeno un giornale in mano). Abbiamo iniziato nella stanza della famosa coppia Gino&Gino che sentivo cosi tanto nominare nei report ma non riuscivo ad associare le loro facce con i loro nomi, pur avendoli incontrati per diverse volte. Ci siamo messi a parlare con la sig.ra accanto a loro alla quale Formag diceva un po’ della nostra situazione e del nostro lavoro. Poi siamo andati nella stanza dove c'era Francesco ed il sig, Pietro con il quale ho chiacchierato a lungo e m'ha raccontato un pochino di tutta la sua vita, dei libri che aveva scritto, di come diventò uno scrittore di cronaca; dei rapporti con sua moglie ed i suoi figli... di tante cose che dopo e anche ora ci sto a pensare di come è brutta la vita qualche volta, come ci mette davanti a prove e scelte difficilissime, che possiamo rimpiangerle per tutta la vita. Diceva che almeno i sui figli gli erano grati, ma lui? La sua vita? Sono rimasta con lui a chiacchierare per tutto il tempo mentre Formaggino incontrava quelli dell'altra stanza...per me è stato un piacere enorme parlare con lui e la sua storia mi ha commossa tanto e mi rimarrà a lungo nella mente. Ho ritrovato il "grande Formaggino" e ci siamo messi a scendere le scale... Tutti i miei turni, non lo posso negare, sono stati bellissimi ed utilissimi... però a dire il vero c'erano delle volte e delle situazioni in cui mi sentivo "forse di troppo", a non far niente ed a volte lo legavo al fatto di esserne straniera e che in certi discorsi, specialmente quelli fatti in sala prelievi, mi perdevo... oggi sono felicissima perché non mi sono sentita nemmeno per un istante come una cretina che sta li senza fare o dire niente e non me lo porto ora quel vuoto allo stomaco... tranne per il fatto che sempre si cerca di fare di più, di più... Questi due giorni, sia il turno che il giorno prima, il giorno della riunione, sono stati bellissimi, con tante cose nuove e tanti bei consigli: Ora si che mi sento 28 anni,NO? (come aveva detto Nuvola, sbagliando sulla mia età...)
Ringrazio Formaggino e Nuvola di tutto e tutti voi e non credo smetterò mai di dire quanto sono stata fortunata ad incontrarvi.

Ola (dottoressa Farfallina)

13 novembre 2008

Oggi ho fatto il mio secondo turno da clown, e devo dire che ero molto più rilassata.
Ora inizio a raccontare la mattinata:..
...entrati in ospedale e lasciati gli ombrelli...si inizia il nostro giro... (con una piccola deviazione al bar, dove abbiamo preso un caffè con la carissima Giovanna dell’ufficio relazioni con il pubblico)... arrivati in pediatria ci informiamo sulla situazione dei vari bimbi, anche se in una stanza ce n'erano 4 un po' cresciute, tra cui Alessandra, che Formaggino aveva conosciuto in occasione del turno precedente (alla mamma “giravano” parecchio e abbiamo fatto del nostro meglio per incoraggiarla, con risultati incoraggianti)...dopo aver chiacchierato anche con le altre ragazze e rispettive mamme, Formaggino ha modellato dei palloncini e li abbiamo regalati a tutte (io ho fatto da "assistant", perché avevo una borsetta da dove Formaggino estraeva palloncini, come se fosse un cilindro da dove sbucava fuori un coniglio)...poi siamo passati da due bimbe bellissime: Maddalena di 5 anni e Rebecca di 2 anni (anche li con la solita borsetta) e ci siamo soffermati abbastanza, soprattutto da Maddalena, la cui mamma aveva bisogno di ridere e chiacchierare. Mentre si andava in dialisi abbiamo incontrato in una sala d'attesa un signore leccese di 93 anni con una forza d'animo e una vitalità che può fare invidia benissimo a noi giovani...avessi avuto un po' più di tempo sarei rimasta li a chiacchierare con lui volentieri...magari anche in dialetto leccese, penso gli avrebbe fatto piacere....in quei pochi minuti ha parlato delle sue nozze di diamante festeggiate a 60 anni di matrimonio...e poi mentre andavamo via ha detto una frase che deve far riflettere tanto: un saggio, leggendo su un traliccio, “Chi tocca muore”, disse: "perché toccare, quando si deve morire comunque"...
Abbiamo fatto anche in tempo a fare amicizia con Mohammed, mediatore culturale: un giovane marocchino che parla 5 lingue e ha un sorriso che parla di pace.
....arrivati in dialisi si è visto il punto della situazione e si è iniziato il giro nelle varie stanze...dove mi sono messa a chiacchierare con Dina che mi ha raccontato un po' della sua vita, e ha voluto sapere qualcosa della mia...e mi ha congedata dicendo che se abitavo da sola mi avrebbe voluto con lei a casa sua per farle un po' di compagnia visto che è sola, poi in un altra stanza ho conosciuto un’altra donna...che aveva un sorriso bello di quei sorrisi caldi, che arrivano all'anima...e lei ha iniziato a parlare di ricamo e del fatto che si è rovinata la vista, e poi io le ho detto che anch’io ricamo che mi piace usare l'uncinetto, dopo usciti dalla stanza e finito il giro siamo andati alla macchina di Formaggino...e da li si è fatto ritorno a casa..

il turno di oggi anche se sono ancora agli inizi mi ha dato molto e vedere quelle persone anziane con un bagaglio di vita alle spalle enorme e con quella forza...che era contenta di vederci...mi fa piacere perchè vuol dire che a qualcuno siamo utili...per passare qualche attimo a non pensare ai loro problemi e ad allegerire la loro attesa in ospedale.

spero di non aver dimenticato niente...e scusate se sono stata prolissa...

Ciao a tutti...ma proprio tutti tutti...vi voglio bene....
...come farei senza un gruppo come voi??? :)
Luna

Voglio aggiungere un piccolo regalo per tutti voi...

Lentamente muore

Lentamente muore chi diventa schiavo dell'abitudine,
ripetendo ogni giorno gli stessi percorsi, chi non cambia la marca,
chi non rischia e cambia colore dei vestiti, chi non parla a chi non conosce.
Muore lentamente chi evita una passione,
chi preferisce il nero su bianco e i puntini sulle "i"
piuttosto che un insieme di emozioni,proprio quelle che fanno brillare gli occhi, quelle che fanno di uno sbadiglio un sorriso,
quelle che fanno battere il cuore davanti all'errore e ai sentimenti.
Lentamente muore chi non capovolge il tavolo, chi è infelice sul lavoro,
chi non rischia la certezza per l'incertezza, per inseguire un sogno,
chi non si permette almeno una volta nella vita di fuggire ai consigli sensati.

Lentamente muore chi non viaggia, chi non legge,
chi non ascolta musica, chi non trova grazia in se stesso.
Muore lentamente chi distrugge l'amor proprio, chi non si lascia aiutare;
chi passa i giorni a lamentarsi della propria sfortuna
o della pioggia incessante.
Lentamente muore chi abbandona un progetto prima di iniziarlo,
chi non fa domande sugli argomenti che non conosce,
chi non risponde quando gli chiedono qualcosa che conosce.
Evitiamo la morte a piccole dosi,
ricordando sempre che essere vivo richiede uno sforzo di gran lunga maggiore
del semplice fatto di respirare.
Soltanto l'ardente pazienza porterà
al raggiungimento di una splendida felicità.
(P. Neruda)

martedì 4 novembre 2008

03 novembre 2008

Beh, mi trovo un po’ in difficoltà a scrivere questo report, per due motivi. Il primo è che ho un raffreddore atroce e non sono molto lucida (durante il turno, ho addirittura vomitato catarri nel bagno di dialisi!). Il secondo, molto più importante, è che mi sembra che quello che ho provato stamani non abbia molto a che fare con il progetto, o forse si, non so, sono confusa. Comunque cercherò di farvi capire perlomeno il senso delle mie elucubrazioni mentali di stamani, è una cosa molto intima e ancora ne sto elaborando il senso, ma vi capirò se rinuncerete alla lettura del report.

Dunque, in pediatria è stato tutto tranquillo, 4 neonatini e due bimbi più grandi che sono stati molto felici della nostra visita. Un segno molto positivo è stata la richiesta della nostra presenza da parte di un medico del reparto, che si occupa delle prove allergologiche.
E poi dialisi... già, dialisi. Un effetto strano stamani quel reparto, davvero. Con Formaggino abbiamo avuto modo di parlare della ciclicità delle famiglie, del modo in cui certi errori tendano ad essere ripetuti di generazione in generazione e di come io avessi paura di essere schiava di un destino che non volevo. Ma per fortuna non è così, ognuno è libero di crearsi il proprio destino e può, anzi deve, cercare di correggere i propri errori, soprattutto quando li vede nei suoi cari e si accorge di dove li abbiano portati. Poi c’è chi non si accontenta, chi, come me, vuole cercare di far capire anche agli altri dove sbagliano e vuole capire cosa li abbia portati ad avere certi comportamenti (si, lo so, sono insopportabile ma lo faccio perché voglio vederli felici!!). Questi pensieri mi ronzavano già in testa stanotte e l’esperienza di stamani mi ha offerto una diversa chiave di lettura: la comprensione diretta, una connessione. E’ stata fondamentale. Formaggino mi ha lasciata da sola per qualche minuto con una paziente in dialisi e, dopo un primo sguardo, non ho più visto le cose normalmente. Ho visto un uomo anziano che, come la paziente che avevo di fronte aveva una famiglia, un lavoro, una vita e tanta tanta voglia di combattere, difficilmente si rassegnava a dover essere legato ad una macchina quasi tutti i giorni, non voleva, odiava dover stare lì. E poi ho visto un ragazzo di vent’anni, che come me si trovava a confrontarsi con una dura realtà, con tutte quelle macchine strane, a vedere il sangue nei tubicini e a sentire quell’odore strano, di chiuso, a dover portare suo padre lì un giorno si e un giorno no, sacrificando la sua vita pur di vederlo guarire. E così per anni e anni, dolore e rassegnazione di un figlio che ha dato tutto per il proprio padre. Un giorno il ragazzo, ormai cresciuto, ha detto al padre che sua moglie era incinta, il padre ha risposto semplicemente: “Sarà una femmina”. Mio nonno è morto, e otto mesi dopo quella strana premonizione sono nata io. Ecco, non sono sicura che questo sia un report giusto, ma una cosa è certa: sarò sempre riconoscente a quest’esperienza di avermi permesso di avvicinarmi un pizzico di più a comprendere mio padre mio padre, forse questo mi aiuterà a stargli meglio accanto, o forse aiuterà solo me, non so, comunque grazie.

Sole

sabato 1 novembre 2008

29 ottobre 2008

Turno tranquillo e piacevole... in pediatria situazione stazionaria, nessuna prova allergica, solo qualche ragazzino con cui parlare e scherzare...
poi in dialisi, pazienti nuovi da conoscere e i già conosciuti o addormentati, o vogliosi di parlare, o un po' malmessi e quindi desiderosi di stare da soli... la prima mezz'oretta l'ho passata da sola, Formaggino si era fermato a parlare con un dottore... paura di non essere all'altezza, di sembrare meno credibile, un'ombra senza corpo, una cosa del genere...
Sono andata a ripescare Forma e con lui siamo stati nella stanza dello scrittore (Pietro Cipollaro) persona ricca di cose da raccontare, un baule di avventure ed esperienze... Sarò un po' più assente del solito dal progetto...ma nel frattempo cercherò di vivere la mia nuova esperienza Reggiana portandomi dentro l'energia accumulata in questo meraviglioso anno clownesco...Un forte abbraccio a tutti!!
Rimba

22 ottobre 2008

TROVA IL TEMPO DI RIFLETTERE,
E' LA FONTE DELLA FORZA .
TROVA IL TEMPO DI GIOCARE,
E' IL SEGRETO DELLA GIOVINEZZA.
TROVA IL TEMPO DI LEGGERE,
E' LA BASE DEL SAPERE.
TROVA IL TEMPO D'ESSER GENTILE,
E' LA STRADA DELLA FELICITA'.
TROVA IL TEMPO DI SOGNARE,
E' IL SENTIERO CHE PORTA ALLE STELLE.
TROVA IL TEMPO DI AMARE,
E' LA VERA GIOIA DI VIVERE.
TROVA IL TEMPO D'ESSER CONTENTO,
E' LA MUSICA DELL'ANIMA.

Antica ballata irlandese


.... già il tempo.... ci sono attimi, secondi, momenti, ore, giorni, settimane, mesi, anni... spesso non si da il giusto peso e il giusto valore al tempo... quello che può sembrare poco per noi, per altri può servire per salvare una vita. Fermiamoci a riflettere se veramente riusciamo a capire l'importanza del tempo... quel tempo che trascorriamo con gli altri, e per gli altri, con noi stessi e per noi stessi....
Quello che regaliamo, a volte, è solo un sorriso di un attimo ma in quell'attimo è racchiuso tutto il valore e il senso della nostra vita.
Gomitolo

venerdì 17 ottobre 2008

17 Ottobre 2008

Avete mai provato a guardare il mondo con gli occhi di un bambino ? Tutto può sembrare grande, bello, innocente, puro, fantastico, semplice, da supereroe.......



Ho imparato che quando un bambino appena nato tiene il tuo dito stretto nel suo piccolo pugno...
......ti ha agganciato per la vita.


Gomitolo

Nota di Nuvola: in realtà questa non è una nota ma una notizia, è stato pubblicato il libro di Pietro Cipollaro (il signore della dialisi che ha fatto il marinaio e ha girato in lungo e in largo il mondo) per lui non è una novità dal momento che è il suo undicesimo libro, chi volesse acquistare il libro direttamente da Pietro il costo è 16 euro e potete magari dire a Formaggino di prenotarveli che tanto lui lo vede in dialisi tutte le settimane ed ha sempre dietro le copie che sono sue da vendere, io prenoto a Formaggino una copia, sarebbe bello conoscere le vite delle persone che curiamo e questo potrebbe essere un primo passo che sicuramente a lui farà piacere ma non acquistatelo per questo ma bensì perché fa piacere a voi, altrimenti non funziona.
Scusate il messaggio pubblicitario ma mi pareva doveroso nei confronti di Pietro che, nonostante tutto ciò che gli è capitato, è bello vivo e fa belle cose, una bella persona insomma che più che essere curato da noi cura lui noi ogni volta che ci parliamo.

Con affetto

Nuvola

15 ottobre 2008

Questo è il primo report di Luna. Si percepisce la tempesta di emozioni che la nostra nuova clauna ha sperimentato. Grazie, Luna.
Formaggino
Ieri ho fatto il mio primo turno con Formaggino, iniziamo dalla notte che ero agitata e oltre ad andare a dormire all'una e svegliarmi alle cinque, non ho dormito per niente…ho preso il pullman da vicino casa alle 6:00 per la stazione e da li alle 6:30 per l'ospedale, sono arrivata al parcheggio alle 7:10…in largo anticipo...un’ora e mezza prima dell'appuntamento... e mentre aspettavo in preda all'ansia del primo turno mi sono fumato un pacchetto di sigarette…poi nel mare di auto parcheggiate ho visto l'auto gialla di Formaggino, mi son tranquillizzata e gli sono andata incontro, e ci siamo vestiti, una volta arrivati nell'atrio dell'ospedale con Formaggino e la sua musica, ci guardavano straniti e curiosi, ma con il sorriso sulle labbra e ci siamo fermati a salutare le infermiere li presenti.
Siamo saliti in pediatria e abbiamo iniziato il nostro giro e conosciuto "Dado" (Edoardo) un bimbo di 2 anni, ci guardava incuriosito, e quando Formaggino ha iniziato a modellare i palloncini vedevi i suoi piccoli occhietti azzurri che brillavano…era veramente bellissimo, più avanti c'erano due bimbi piccolissimi...uno di dieci giorni che dormiva sul petto della mamma, e l'altro poco più grande, di circa un mese, con il sondino naso-gastrico, quando ho visto quella creatura così piccola con il tubicino attaccato al naso, in quel momento ho avuto il cuore che si è stretto in una morsa, dopo usciti dalla stanza continuando il nostro percorso in pediatria abbiamo visto una bimba che abbiamo ribattezzato come "lampadina" che non ci dava molta retta anche se ogni tanto si voltava a guardare cosa facevamo…(secondo me, dalla sua espressione pensava: "questi so' matti") a quel punto abbiamo regalato alla mamma un bellissimo cigno rosa…con gli occhi “egizi”… poi usciti dalla stanza e continuando a camminare siamo arrivati dove c'è la sala d’attesa per le prove allergiche, e li c'era Gabriele, un bimbo che era già esperto su ciò che doveva fare e Formaggino con i palloncini gli ha fatto una moto, poi mentre ci incamminavamo per uscire ci siamo fermati nuovamente nella stanza di "lampadina" poiché era arrivata un'altra bimba, Maria Vittoria, molto più socievole. Con Formaggino abbiamo giocato ad indovinare il nome… anche a lei abbiamo cambiato il nome da Maria Vittoria a "mantellina" e Formaggino le ha fatto un cigno rosa, dopo uscendo dalla stanza con la musica ad alto volume ci hanno chiesto di accompagnare una piccola bimba, Lavinia, (che aveva dolori al pancino) in radiologia…e abbiamo aspettato fino alla fine degli esami, dopo siamo andati in dialisi e ci siamo tolti il naso…lì è stato molto forte come impatto, mi sentivo come se fossi d'intralcio, li Formaggino mi ha presentata ai pazienti, poi mentre si andava di stanza in stanza, ho rivisto Francesco e mi sono un po’ rilassata… usciti dal reparto di dialisi ci siamo rimessi il naso e con una musica allegra siamo scesi giù e siamo usciti dall'ospedale e tornati alla macchina…è stato veramente bello.
Grazie a tutti perché il conoscervi il fare parte di questo grande gruppo mi riempie la vita.

spero di essermi ricordata tutto, di non aver saltato niente...
Baci a tutti, vi voglio bene.
LUNA

sabato 11 ottobre 2008

11 Ottobre 2008

Carissimi clauni e non oggi ho avuto il privilegio di accompagnare Sole al suo primo turno (e Sole e Nuvola insieme stavano bene), devo dire che Sole, come voi tutti del resto, scrive che ha fatto poco ma questo non è assolutamente vero, mi ha insegnato parecchio e mi ha dato molto anche se magari non se ne è accorta ma proprio per questo è importante farglielo sapere, non aggiungo altro poichè il suo è proprio un bel report, corto, intenso e istintivamente forte.

Nuvola

Ho voluto far parte di questo progetto perché, come credo tutti, pensavo di poter avere qualcosa da dare e qualcosa da apprendere. Ho fatto stamani il mio primo turno. Il mio contributo è stato modesto, ho cominciato a prendere confidenza con i reparti e le persone (a parte quando ho piagnucolato commossa davanti a dei neonati,che belli!). Quello che vorrei qui comunicare è ciò che ho imparato, per poter bene ricordare i miei primi passi in questa bella esperienza.
Dunque, da dove cominciare? Dall’inizio, direi.Ho imparato che il 32 ci mette un sacco per arrivare all’ospedale; Ho imparato che il naso da clown legato stretto fa venire il mal di testa; Ho imparato che non sono l’unica fanatica di libri sui vampiri; Ho imparato che forse non è particolarmente salutare per me continuare a mangiare la bistecca con il fruttolo alla fragola; Ho imparato che il linguaggio dei sordo muti non è internazionale; Ho imparato che in sala prelievi c’è molta confusione; Ho imparato che tutto sarebbe più semplice se a certe persone non costasse tanto dire “mi dispiace, ho sbagliato”; Ho imparato che anche semplicemente stringere la mano fa la differenza; Ho imparato che dal passato si può imparare e che da cose brutte possono nascere cose belle, anche il dolore può gettare le fondamenta per qualcosa di buono; Ho imparato che ognuno ha il proprio bagaglio di vita ed esperienza, ma che questo non è necessariamente un peso perché a volte, in fondo al proprio bagaglio, dove non si guardava da tanto tempo, ci potrebbe essere qualcosa di prezioso per noi o per qualcun altro; Ho imparato che il modo migliore di mantenere viva nel cuore la memoria di qualcuno è condividerla, tramandarla, aprirla, mettere in pratica ciò che questa persona ci ha insegnato e non tenerla chiusa in noi. Solo così continuerà ad esistere ed a risplendere per sempre; Ho imparato che quando ci togliamo le etichette e non siamo più “medico”, “paziente”, “clown”, o qualsiasi cosa, siamo tutti persone con le stesse paure ed ansie; la preoccupazione di non essere all’altezza della situazione, la sofferenza di stare lontano dai propri cari, la rabbia verso un mondo ingiusto. Ed è proprio quando ci accorgiamo di tutto ciò che possiamo ascoltare davvero le persone e star loro accanto nel modo in cui avremmo voluto o vorremmo che gli altri stessero accanto a noi.
Certamente non è tutto, questo è solo un riassunto, ma credo di aver riportato i punti principali e direi che, per essere solo il primo turno, è davvero tanto quello che mi è stato dato.
Un bacio a tutti.

Sole

08 ottobre 2008

Ciao a tutti, clauni e non!!! Questo è stato il mio secondo turno e di sicuro ho capito che ogni turno è diverso dagli altri. La mattinata comincia con me vestita da Dott.ssa Schiettina che guardo la porta di casa mia e non riesco a decidermi a uscire. Pensavo fosse davvero troppo imbarazzante trovarmi nel centro di Firenze vestita da clown ad aspettare un autobus e invece ho avuto già la prima sorpresa nel notare che mi è piaciuto. C’è stato qualche sguardo curioso ma ero pienamente a mio agio, dopo 5 minuti mi sembrava di essere sempre andata in giro vestita così e mi veniva voglia di mettermi a parlare con le persone in autobus o magari fargli qualche bolla di sapone!!!Insomma arrivo in ospedale con le solite mille paure ma piena di una strana allegria mista a voglia di buttarmi a capofitto nella mattinata. Formaggino è stato subito bravissimo ad instaurare un dialogo, darmi tutti i consigli adatti e farmi sentire a mio agio e Giraffina è stata un’ottima compagna, nonché guida, soprattutto in dialisi dove sono ancora molto timorosa di non saper trovare le parole adatte e spesso mi perdo negli sguardi di persone come Margherita da cui traspare tutta una vita e davanti ai quali non puoi che sentirti piccolo piccolo. In pediatria è stato un po’ come ballare, ci siamo lasciati trasportare dalla musica e dai sorrisi di alcuni splendidi bambini.Sono tornata a casa con la voglia di sorridere, di fermare la gente per strada e dirgli che la vita è bella e soprattutto che è bello viverla insieme agli altri, contornarla di sorrisi e abbracci. Questa esperienza mi sta dando l’opportunità di capire tante cose, riguardo a me stessa e al medico che voglio essere ma soprattutto mi sta dando l’opportunità di sentirmi viva e parte di qualcosa.
Grazie a tutti.
Schiettina
Cari clauni, è stato con sorpresa che ho visto, appena arrivata, che eravamo in 3! è stata un'esperienza nuova che mi ha dato tanto ! in Pediatria abbiamo rocambolato con Forma, che ci ha dato la via e poi fatto continuare da sole mentre lui era alle prove allergiche; all'inizio mi sono sentita un po' impacciata, poi con Schiettina ci siamo appoggiate l'una all'altra e ci siamo divertite inventando una vera e propria visita con lo stetoscopio! da soli è più difficile,e soprattutto all'inizio, senza Mirko (Formaggino) non vengono le parole! Formaggino ha il dono della parola che non permette l'imbarazzo! In Pediatria ci hanno restituito i questionari con vera gentilezza... era da un po' che non vedevo l'ambiente così disteso..
In dialisi è stata un'avventura, Formaggino ci aveva avvertite, si sarebbe concentrato molto nel dialogo con alcuni e noi avremmo fatto un giro, anche perché gli altri, come ha detto, si annoiavano a vedere solo lui! Chissà come mai, però, tutti ci chiedevano di lui e anche di Nuvola...:-). Capisco Schiettina, ci siamo trovate in 2 alcuni momenti, a cercare le parole, i sorrisi giusti.. personalmente la ringrazio perché averla avuta accanto mi ha aiutato molto; a volte abbiamo solo ascoltato, ma è più facile anche ascoltare, con 4 orecchie... ho visto la differenza anche del mio comportamento con chi conoscevo di più.. ero me stessa,come si era detto alla riunione.. soprattutto con chi conoscevo da più tempo, per esempio con Francesco.. mi sono sentita in un ambiente ancora di più vicino a me.. Forma si è concentrato con gli infermieri e sono curiosa di sapere che cos'è venuto fuori; il lavoro che fanno deve mettere davvero alla prova il loro spirito, non è facile sentirsi dire "sto male" o addirittura "voglio morire" tutti i giorni.. e i bambini di dialisi avrebbero bisogno di tanto tanto e tanto ascolto...
Vi voglio bene,
Giraffa.
p.s.: a chi capitasse di andare il mercoledì consiglio di farsi raccontare un po' di cose da Pietro (paziente di dialisi), io e Schiettina siamo rimaste affascinate da lui e la sua vita gonfia di cose nel vero senso della parola.. ci ha dato il suo sito dove ci sono i libri scritti da lui, a chi interessasse glielo mando!

mercoledì 8 ottobre 2008

04 Ottobre 2008

Un CUORE può contenere tante sensazioni e trasmettere tante emozioni............ può contenere rabbia, delusione, angoscia, dolore... può trasmettere gioia, felicità, spensieratezza, amore... con il cuore puoi arrabbiarti, puoi agitarti, puoi ferire, puoi uccidere.......... oppure più semplicemente puoi regalare un sorriso, una stretta di mano, un attimo di gioia, di spensieratezza o di leggerezza............. La scelta è tua....................

Io ho scelto di vivere e vivere al massimo con l'accelleratore a 1000 sui pedali della Vita, del Servizio, e dell'Amore................ Le esperienze che ogni giorno facciamo ci aiutano ad essere un po' migliori con noi stessi e perchè no con gli altri e con il mondo.......... Oggi ho imparato ad essere un orecchio per l'altro senza giudicare, semplicemente un orecchio teso all'ascolto verso l'altro; è stato faticoso ma ne è valsa veramente la pena...........


Gomitolo

giovedì 2 ottobre 2008

29 settembre 2008

Questo è il mio secondo turno, nonché primo con Formaggino. Insomma avevo tutte le motivazioni per sentirmi come "la prima volta". In quanto Briciola o Briciolina mi sentivo piccola, sperduta....ma tutto si è subito risolto non appena Formaggino con il suo mezzo tutto giallo mi ha sorriso. Sono salita e subito abbiamo cominciato a parlare. E' stato un turno fatto d'un fiato, leggero, soave... frammenti di persone mi hanno accompagnato, ho raccolto ricchezze preziose e pezzettini di storie che sanno di dolore, realtà e speranza. Siamo partiti con degno accompagnamento musicale (che veniva dal didietro sonoro di Formaggino). Era strano osservare le diverse reazioni dei passanti (con Formaggino abbiamo intrapreso anche una mezza discussione filosofica a riguardo). Davanti, ad aspettarci, “Cappuccetto rosso", volontaria dell'A.n.t., sorridente e giustamente infreddolita. Siamo saliti in pediatria e abbiamo trovato Rami, un bellissimo bambino di 13 anni (quindi un mio coetaneo ;-P) che aspettava di essere visitato. Formaggino lo ha intrattenuto illustrando l'utilità dei suoi aggeggi, lo abbiamo visitato con cura e siamo passati agli altri pazienti. In realtà c'era solo un ragazzo di 17 anni che aveva fatto un incidente in motorino (e Formaggino giustamente gli ha regalato un palloncino a forma di moto!!!) e Anas (un ragazzo che farà strada;-P) che continuava a sorridere in modo dolcissimo ma che non capiva praticamente nulla di italiano. Dopo aver salutato mamme e babbi, cercato una mamma nonché moglie persa da un marito ci siamo avventurati in maternità. Lì Formaggino sentiva la propria pancia nel posto giusto.... La dialisi è stata come la volta precedente un momento di forte intensità. Abbiamo parlato tanto e tanto sorriso. Ho ascoltato pezzetti di storie e ne ho fatto tesoro... mi hanno regalato tante briciole delle loro vite. C'era anche Francesco in ottima forma che mi ha raccontato dei suoi studi passati e del successone della riunione scorsa!
La mattina è volata via, tanto che quando sono uscita non credevo che fosse già finito il turno. Ho realizzato come sia vitale sorridere. E appena mi sono tolta il mio camice da clown con il quale sto iniziando a prendere confidenza, non ho smesso di avere gli occhi di stamani e di fare attenzione alle persone. Spero che questo possa continuare, che io possa riuscire a casa, con i miei nonni, con chi incontro, a non perdere la delicatezza che Formaggino mi ha mostrato...
Faccio l'augurio a tutti voi di fare tesoro di questi momenti...di accoglierli e viverli nella loro freschezza e vitale importanza.
Vi abbraccio.
Questo è il report, mi dispiace che sia scritto un po' così... sono a un internet point e volevo buttarlo subito giù.
Grazie ancora per stamani!


Briciola

27 settembre 2008

Una settimana dopo il turno con Nuvola, avevo un altro turno, con Formaggino... ci siamo incontrati a Prato e siamo partiti subito verso l'Antella, parlando per strada di diverse esperienze che dette proprio da Formaggino uno riflette e capisce tante cose.
Siamo arrivati al parcheggio dell'ospedale, ci siamo incamiciati, abbiamo messo i nostri nasini rossi e siamo entrati in sala prelievi tutti e due camminando lentamente e silenziosissimi... la gente ci vedeva e rideva. Abbiamo salutato tutti, abbiamo scambiato qualche parola, detto qualche battuta e poi siamo andati tutti tranquilli in pediatria dove c'era un bambino che si chiamava proprio come Formaggino, però non Formaggino ma Mirko, un bambino tutto simpatico con gli occhi azzurri e i cappelli ricci, Formaggino gli mostrava i disegni fantastici che la Donatella (infermiera/pittrice del reparto di pediatria) ha fatto sui muri della pediatria dicendogli ogni tanto qualcosa che la faceva ridere e lo distraeva.
Ha fatto il prelievo piangendo però l’importante è che subito dopo ha smesso come se gli avessero fatto una magia. Poi ha cominciato a giocare con le bolle di sapone che facevamo noi (anch'io sono riuscita a fare delle grosse bolle dopo che Formaggino mi ha rivelato il 'trucco') e il piccolo Mirko rideva mentre noi scoppiavamo delle bolle con il naso rosso. Alla fine Formaggino gli ha regalato un bel motorino ed una tartaruga, fatti con i palloncini. Abbiamo incontrato la Rosa (OSS in pediatria) che carina come sempre ci ha parlato un po’ della sua figliola (sempre facendo la voce di una bambina!). C'era una giovane mamma che aveva appena partorito il suo primo bimbo tutto bellino e piccino, accompagnata da suo marito, tutti e due felicissimi e pieni d'emozioni. Poi c'era un bambino di 8 anni ricoverato per problemi respiratori, del quale non ricordo il nome perché per tutto il tempo che ci siamo fermati li lo chiamavamo 'professore' e non potete immaginare quanto gli andasse bene quel titolo. Era un bambino, come dire, un po’ chiuso oppure silenzioso e rubargli dei sorrisi era proprio soddisfacente! Abbiamo fatto un bella chiacchierata anche con i nonni del "professore" e con il bambino stesso, che ogni tanto ci chiedeva di tradurre qualche parola in inglese. Dopo questo, ci siamo diretti in dialisi ma abbiamo incontrato in ascensore un infermiere che andava nel laboratorio analisi e tutti incuriositi siamo andati dietro a lui per vedere tutte quelle apparecchiature: l'elettroforesi, la stanza dove si facevano delle analisi con tutte quelle provette di sangue... Dopo di queste siamo andati in dialisi ed abbiamo parlato un po’ con tutti i pazienti, ovviamente con quelli che non dormivano. C'era il sig. Franco; il signore accanto a lui che mi ha parlato delle sue figliole, della famiglia e un po’ del tempo della sua gioventù, l'ho trovato molto ottimista e mi ha fatto tanto piacere parlarne con lui come anche con tutti loro, parlare di alcune delle esperienze del loro passato. La signora Eleonora, con la quale avevo parlato anche la settimana prima e mi sono emozionata tanto quando m'ha detto che ricordava il mio nome e anche di ciò che avevamo parlato l'altra volta. Parli un po’ con tutti e via via vengono su dei discorsi che nemmeno immagini!
E come ho stradetto ormai, ogni turno è speciale, un’esperienza unica e insostituibile che ti fa capire sempre di più e ti fa crescere ogni volta di più. Devo ringraziare Formaggino per la sua tranquillità, per tutti i consigli e per la fiducia che ha in noi.

Farfallina (Ola)

mercoledì 1 ottobre 2008

20 Settembre 2008

Come sempre la mattinata di un turno è veramente speciale, ti svegli e lo capisci da subito che sarà una giornata totalmente diversa, piena di cose nuove che ti fanno crescere ogni volta di più. Sono arrivata al parcheggio dell'ospedale alle 8.20 ed ho visto subito Nuvola che mi sorrideva e mi salutava con la mano. Siamo entrati chiacchierando nella sala prelievi che è tutta piena di gente che non vede l'ora che arrivi il proprio turno ed è stupendo come in un attimo i nostri nasi rossi,il casino con i numeri,il motorino fatto con i palloncini...riescano a rompere quel silenzio che ti mette paura. C'era Maria, una bambina di 4 anni accompagnata dal fratello di 12 e dalla mamma, che non voleva fare il prelievo,tutta impaurita dall’ago e tutti cercavano di convincerla che non era niente di cosi tremendo. Nuvola diceva che ormai era grande e poteva capire,che doveva decidere se vedere o non vedere l'infermiera mentre gli prendeva il sangue,però lo doveva decidere lei...ma niente la bambina aveva davvero tanta paura e non pensava a nient'altro che a quello. Abbiamo parlato quasi con tutti ed era davvero bellissimo vedere le persone che ridevano mentre Nuvola faceva il motorino coi palloncini per un ragazzo di 21 anni,alto quasi 2m ,che risate!Mi è rimasta in mente quella poesia stupenda della gioia e del dolore che Nuvola ha letto a quel ragazzo e che ha regalato ad una ragazza tutta seria e un poco triste.
Poi siamo saliti in dialisi dove abbiamo incontrato i pazienti dei giorni pari: la sig.ra Eleonora che come sempre è tranquilla e ottimista,m'ha raccontato un pezzo della sua vita,m'ha parlato della sua famiglia e dei lavori della campagna:dell'uva,del grano...L'altro sig. davanti a lei anche con lui ho sempre parlato e mi ha sempre raccontato qualcosa della sua vita (purtroppo il nome non lo ricordo), come tutti noi che a volte stiamo bene e a volte siamo presi dalla tristezza,lui alla fine diceva "Ma voi siete giovani e io che vi parlo sempre di cose tristi" ho cercato di dirgli che non era affatto cosi ,anche se ci farebbe piacere che loro fossero ottimisti e parlassero di cose belle però lo sappiamo benissimo che questo mondo che ci circonda non è affatto cosi pieno di cose belle e che la vita ha riservato per tutti i suoi momenti belli ma anche quelli tristi(proprio come in quella poesia che ha letto Nuvola),,speriamo e preghiamo soltanto che questi momenti tristi siano il meno possibile di quelli felici e che uno trovi sempre la forza per affrontarli e lottare nonostante siano così difficili. Abbiamo parlato poi con Matteo per il suo lavoro e si capiva in ogni istante la sua voglia e la sua forza di andar avanti,mi è sembrato un ragazzo con molto carattere e merita davvero dei complimenti per la forza e l'ottimismo. Abbiamo parlato con la sig.ra con "i capelli verdi"(sarebbe la cuffietta in testa) che è veramente molto carina e ci aspetta sempre sorridendo e parlandoci liberamente come se ci conoscessimo da una vita...ti senti veramente bene e spesso anche sorpreso della loro spontaneità, dal fatto che si aprono con noi sfogandosi...mi sento benissimo tra di loro perché so bene come sia importante sentirsi compresi oppure semplicemente avere qualcuno che ti ascolti.
Poi siamo andati in pediatria dove c'erano delle mamme con i loro piccoli angioletti appena nati ,tutti piccini e carini capaci di riempirti di emozioni appena li vedi! Abbiamo chiacchierato a lungo con una mamma che aveva partorito il suo terzo bambino,lei aveva le giostre e ci ha raccontato di come era difficile, essendo pur sempre un esperienza insostituibile,la vita da giostraio.
Ogni turno che ho fatto è stato un esperienza indimenticabile,mi ha fatto capire sempre e più cose,m'ha fatto crescere ogni volta di più.

Un abbraccio:
Ola .





lunedì 22 settembre 2008

22 Settembre 2008

…un bimbo che non vuole tenere il braccio fermo ed una mamma a cui nessuno spiega nulla ed a cui nessuno va incontro, eccetto Nuvola, poi tante tante persone, che avevano solo bisogno di essere ascoltate,che avevano solo voglia di piangere e di sfogarsi, ma anche di raccontarsi e di insegnarti qualcosa, sempre. Mi sembra di essere cresciuta da stamattina… Come aveva predetto la saggia Giraffina, vestiti così “da scemi” ti viene più semplice di parlare con la gente, ed agli altri risulta più naturale aprirsi con te, solo per un naso rosso.
Ogni persona con cui ho parlato è stato un regalo per me e quando loro mi ringraziavano, mi veniva naturale dirgli che dovevo essere io a farlo. Adesso vorrei portarvi il fiume di emozioni che ho ancora dentro, sì perché in fondo del turno posso raccontarvi soprattutto tante, o forse una unica grande, emozione. Un grazie speciale a Nuvola, che è veramente bravissimo e mi ha lasciata sempre libera. Ps:Emma ha fatto un ritratto molto bello di me e Nuvola , secondo me ci ha migliorati moltissimo!

Dott.ssa Stellina


Nota di Nuvola: Un turno molto molto bello, ho parlato a lungo con tante persone con le quali fino ad oggi non riuscivo e forse era solo che non lo credevo possibile, e poi ho fatto il turno con una Stella che imboccava, sorrideva e si accostava agli altri come un fruscio. Ma anche un turno faticosetto e di appena 5 ore (ma solo perché abbiamo deciso che era finito poiché la sensazione era che poteva anche durare all’infinito e forse c’avrebbero raccattati agonizzanti al parcheggio)..e pensare che tutto è mutato in 2 soli secondi e che era solo il primo turno di Stellina, meno male che c’era.
P.S: la signora che quasi tutti ignoravano era una ragazza molto giovane, di colore, che arrivava diritta da Parigi fino a Firenze per trovare la sorella. Aveva un bimbo splendido di 2 anni con un problema abbastanza serio e con un biglietto del treno non rimborsabile per stasera e non so se è potuta ripartire, nessuno là parla francese e il mediatore culturale non so se alla fine è arrivato ma spero di si, insomma a me piacerebbe ci fosse più cura ed attenzione per queste persone e so che se fossi a Parigi senza nessuno che m’aiuta starei parecchio male.

venerdì 19 settembre 2008

17 settembre 2008

Che mattinata amici clauni !!!
Tutto è cominciato davvero male: sveglia che non ha suonato, macchina senza benzina, superstrada intasata (insomma, tutte le cose che ti fanno davvero desiderare di essere ancora a letto a dormire pesantemente).

Per fortuna che le cose piano piano sono migliorate, anche grazie ai meravigliosi consigli del saggio Formaggino .

Una volta arrivati in ospedale siamo andati in Pediatria, dove abbiamo aiutato tre splendide bambine Gilberta, Gelsomina e Gertrude (nomi di fantasia la cui invenzione è stata suggerita da Formaggino) a affrontare le terribili prove allergiche ... (in realtà terribili sono solo per me perché loro sono state davvero bravissime).
Andando via dal reparto ci siamo fermati a salutare un bel bambino (di nove mesi) paffutello e dallo sguardo intelligente (un "piccolo ometto" come direbbe Formaggino) che era in ospedale da qualche giorno a causa di un virus e che giustamente iniziava ad avere una gran voglia di tornare a casa.

Dopodiché siamo andati in Dialisi dove abbiamo dialogato un po' con tutti i pazienti.
Sono rimasta molto colpita da uno di loro, l'unico con il quale non siamo riusciti purtroppo a parlare (anche perché si capiva molto bene che non ne aveva affatto voglia). Parlando con l'infermiera abbiamo scoperto che purtroppo dopo 7 o 8 anni da trapiantato è dovuto tornare in dialisi nuovamente.
Ho pensato come si potesse sentire a dover fronteggiare dopo tanto tempo un male con il quale uno spera di non aver più niente a che fare...deve essere terribile!!!
Questa cosa mi ha bloccato per un attimo e resa sicuramente molto meno loquace per qualche minuto, anche se per fortuna la vicinanza e le battute di Formaggino mi hanno aiutata almeno a sorridere .

Usciti dalla dialisi abbiamo concluso il turno animando un po’ le cose all'uscita dell'ospedale (con Formaggino che faceva finta di essere un cowboy con una musica da film western di sottofondo)!

Insomma... la mattinata (iniziata male) si è rivelata davvero bella e interessante, di quelle che per quanto difficili e faticose ti lasciano qualcosa di grande nel cuore.


Briachella

sabato 13 settembre 2008

11 settembre 2008

Ciao, stamattina quando sono arrivato al luogo dell'appuntamento con Formaggino, ho capito che sarebbe stato un turno particolare, perché???? Perché lui era già arrivato e mi stava aspettando! Arrivati all'ospedale siamo andati in Pediatria, dove abbiamo trovato due bambini di sei e nove anni, che si sono dimostrati molto spigliati e vivaci. Formaggino ha soprannominato tutti e due, io però mi ricordo solo il nome che ha dato al bambino di sei anni "GERTRUDO", e ha dato il via ad un vero e proprio momento di cabaret per bambini, sarei un bugiardo se dicessi che non mi sono divertito, perché non sono riuscito a trattenere le risate! Comunque, la cosa più bella è stata vedere i sorrisi sui loro volti, soprattutto sul bambino di nove anni che era un po' restio ad entrare in contatto con noi, ma solo all'inizio. Credo che sia da mettere in risalto il fatto che anche le mamme si siano divertite e fossero contente di vedere i loro bambini un po' spensierati, non è da mettere in secondo piano il loro sentire. Dopo aver operato GERTRUDO, senza anestesia, ad una caccola, le forze si sono concentrate sul bambino più grande, che è stato scherzosamente definito come "il paziente con gli stivali", a causa dei gessi che portava ad ambedue le gambe, e gli abbiamo misurato la febbre, naturalmente con il metodo di Formaggino! Formaggino ha fatto una moto a testa ai due bambini, dopodiché siamo usciti. Andando via abbiamo trovato un altro bambino di un anno, che avevamo già salutato appena arrivati, e che si trovava lì per una visita, non dico il suo sorriso quando ha ricevuto un cagnolino dalle mani di Formaggino.
Nel percorso tra pediatria e dialisi ci siamo imbattuti in un paziente di psichiatria che ci ha narrato una fiaba con protagonisti tre bambini, un orco ed una fatina, non era proprio avvincente, ma ci ha fatto piacere comunque! In dialisi abbiamo parlato con diverse persone e mi stupisco sempre di come si aprano con noi senza che si faccia niente! In particolare mi piace ascoltare le loro vicende, i loro pensieri e quello che hanno da raccontare, perché sono storie che arricchiscono, ma che, durante la vita frenetica di ogni giorno, non abbiamo mai il tempo di ascoltare. Durante il racconto la loro espressione cambia, diventa più dolce e questo fa sì che ci si sciolga ancora di più. Una signora mi ha detto che lei è molto cattolica e che proprio la fede l'ha aiutata ad accettare la dialisi la sua condizione, questo mi ha fatto vedere come, davvero Cristo non abbandona mai, specialmente nella sofferenza, e quanta forza e gioia infonda nei cuori di coloro che lo ricercano. La signora poi mi ha salutato con un sorriso e ringraziandomi per aver parlato con lei, nonostante mi fossi limitato solo a parlare con lei, niente di più. Stamattina ho conosciuto anche il ragazzo di 18 anni della dialisi, mi ha raccontato della sua storia, dell'incidente che lo ha portato alla terapia un giorno sì uno no del reparto, di come lui ha reagito e non si è arreso alla sua situazione, ma reagito a tutto questo anche grazie alla sua famiglia ed ai suoi amici. Mi ha fatto molto piacere vedere come non pensasse minimamente alla dialisi, ma solamente ad apprezzare quello che di bello la vita ha da offrire, e quello che il futuro gli ha riservato. Sono contento di aver fatto questo turno, mi sono divertito, ho imparato molto, soprattutto ho avuto la fortuna di conoscere altre persone. Formaggino ha guidato come sempre le fasi più delicate, in modo particolare quando eravamo in pediatria e mi ha dato molti buoni consigli.
È stato quindi assai positivo e saluto tutti! A presto!!
Dottor LATTE


Nota di Formaggino:

è stato per me il secondo turno con Latte e devo ammettere che quando sono con lui, è un po’ come tornare... alle mie origini (ovvero prima che mi trattassero con sali, emulsionanti e conservanti vari). Con lui ritrovo la genuinità. Se devo trovare in questo ragazzo il suo maggior pregio, non ho dubbi nel dichiarare che Latte è sano e soprattutto fresco. Io, nel migliore dei casi, riesco ad essere solo... frescone.

Un saluto affettato e
bachi e abbacchi a tutti.

Formag

mercoledì 10 settembre 2008

08 Settembre 2008

C'era una volta non troppo tempo fa, una mamma piccola piccola che un giorno decise di fare qualcosa per gli altri e per se stessa ... invece del paniere prese un naso rosso invece del bosco attraversò la strada con il motorino e invece di andare a trovare la nonna andò a trovare bambini e adulti in difficoltà... oggi quella mamma un po' strana ha preso la mano di una bambina di 10 mesi e stringendola a se ha sentito tutta la forza dell'amore; la stessa forza che muove tutte le cose, quella forza che giorno dopo giorno si rinnova e ci fa andare avanti nonostante tutto e tutti.... oggi ho scoperto che dobbiamo andare avanti sempre e contro ogni mulino a vento..... non so se questa mamma è riuscita ad arrivare al cuore delle persone così come qualcun'altro è arrivato alla casa della nonna ma sicuramente questa mamma ha incontrato nel suo cammino tante persone che l'hanno arricchita facendola sentire utile e facendole capire che alle volte bisogna buttarsi dalla torre e farsi crescere le ali in volo.....
Gomitolo.... semplicemente una mamma

martedì 9 settembre 2008

06 Settembre 2008

"Allora una donna disse:
Parlaci della Gioia e del Dolore. E lui rispose:
La vostra gioia è il vostro dolore senza maschera,
E il pozzo da cui scaturisce il vostro riso, è stato sovente colmo di lacrime.
E come può essere altrimenti ?
Quanto più a fondo vi scava il dolore, tanta più gioia potrete contenere.
La coppa che contiene il vostro vino non è forse la stessa bruciata nel forno del vasaio?
E il liuto che rasserena il vostro spirito non è forse lo stesso legno scavato dal coltello?
Quando siete felici, guardate nel fondo del vostro cuore e scoprirete che è proprio ciò che vi ha dato dolore a darvi ora gioia.
E quando siete tristi, guardate ancora nel vostro cuore e saprete di piangere per ciò che ieri è stato il vostro godimento.

Alcuni di voi dicono: "La gioia è più grande del dolore", e altri dicono: "No, è più grande il dolore".
Ma io vi dico che sono inseparabili.
Giungono insieme, e se l'una siede con voi alla vostra mensa, ricordate che l'altro è addormentato nel vostro letto.

In verità voi siete bilance che oscillano tra il dolore e la gioia.
Soltanto quando siete vuoti, siete equilibrati e saldi.
Come quando il tesoriere vi solleva per pesare oro e argento, così la vostra gioia e il vostro dolore dovranno sollevarsi oppure ricadere."

Lionello oggi stava male,lo vidi che stringeva le mani a Nuvola,le lacrime luccicavano da lontano...girai gli occhi,rispettai il momento e andai avanti. Vidi gli occhi di Franco e mi misi a parlare con lui,della sua gamba,della protesi che faceva male ,del ricovero che gli faceva ancora peggio,e del suo gattino,che gli mancava tanto. Con le mani mi descriveva il disegno sulla sua criniera;"l'unico mio amore" lo chiamava più volte,mi sono chiesta se in ospedale si potessero far visitare anche gli animali!in solo 2 minuti,sembravamo vicini da tanto...
Nuvola mi chiamò,ero un po' preoccupata ad andare vicino a Lionello,e quando lo vidi piangere mi sono vista come davanti a un bambino,come davanti a mia cugina che è stata tanto male per motivi psichiatrici ( ma non mi piace dirlo,diciamo motivi di cuore...) Ebbene,il tempo mi si è fermato dentro.
Lionello aveva solo paura,la sensazione era quella: paura di essere abbandonato...secondo voi c'è cosa più triste?
avrei pianto insieme a lui,perché ero d'accordo con lui e lo capivo,anche se in realtà poteva essere una motivazione solo sua; suo figlio non lo avrebbe mai portato in casa di riposo...Nuvola lo aveva convinto:perché avrebbe dovuto farlo ora dopo tanti anni?continuava a stringergli la mano forte e a dirgli"chiamami quando vuoi,questo è il mio numero" ;dopo questa frase gli mise il numero nel taschino e mi lasciò lì..continuai a rassicurarlo,a stringergli la mano,gli chiesi se voleva che io gli leggessi qualcosa,decisi di leggere la poesia sopra..dopo poco cambiò volto.."Grazie" disse..ebbene, erano solo parole..."devo leggerle a mia moglie,scrivimi il libro" disse..si sentiva capito,forse..cambiai discorso,gli feci ricordare un po' di cose della sua vita..stava male perché a volte gli capitava di non ricordare niente, invece non era così, e questo lo sorprese! Pensare ad altro lo sollevò.
All'andare via, pianse un altro po'; quel famigerato abbandono di cui aveva paura, l'avrei voluto combattere.
All'uscita Nuvola mi disse che ora stava meglio e disse un'altra cosa:" a volte è solo importante avere qualcuno con cui piangere.."
Lo penso anch'io.
bacioni a tutti ! Giraffina
ps-clown in tesi e in erasmus ci mancherete!!!!!!!

Cari clauni quello di sabato è stato un turno particolare ed il report di Giraffa pare inaugurare un nuovo modo di farli, mi adeguo alle sensazioni fresche di vento sulla pelle.


VOGLIO SALIRE

Voglio salire in alto
crescere a dismisura
fino ad essere alto come un bambino

voglio avere una grande forza
una forza potente e mastodontica
enorme, come quella di un vecchio in carrozzina

voglio avere sulla bocca parole sicure
sicure, certe ed importanti
distinte, come quelle di un vecchio che biascica

voglio avere dentro un grande amore
un amore importante
diseguale, come quello di un bambino abbandonato e maltrattato

vorrei ascoltare come chi non ci vede
vorrei vedere come chi non ci sente
vorrei parlare come chi non cammina
vorrei camminare come chi non parla

poiché queste cose le voglio portare sempre con me ogni giorno
ogni giorno, e farle azioni
azioni comicamente degne di rispetto

scriverle mi sembra utile come un fucile
come un fucile in mano ad una forza di pace
ad una forza di pace col blu SOLO sopra la testa

e ora ti sarei molto grato se bruciassi questo scritto pensando perché lo stai facendo.

ADESSO, E SOLO ADESSO, PUOI MANGIARE LE SEPPIE

E TUTTO IL LORO NERO.

giovedì 4 settembre 2008

30 Agosto 2008

Eravamo in due, io e Nuvola. Abbiamo iniziato come sempre in sala prelievi,e questa volta la sala era tutta piena("che allegria"), tutti là ad aspettare il proprio turno. Abbiamo fatto una bellissima gara a chi aveva più esami da fare e chi arrivava primo vinceva un portafoto regalato con amore da Nuvola. Abbiamo fatto una bella confusione con i numeri e ci siamo messi anche alla ricerca di una fidanzata per Nuvola (in modo che sua moglie, sempre secondo Nuvola, si liberasse di lui) però il risultato è stato quello di un tentativo disperato. Poi siamo saliti in dialisi,dove abbiamo chiacchierato a lungo con tutte le persone ,la maggior parte delle quali io le vedevo per la prima volta. C'era Matteo, poverino che non poteva più incontrarsi in pace con la sua fidanzata,perché i genitori di quest'ultima l'avevano messa in punizione perché è stata bocciata e sicché la lasciano uscire soltanto nella piazza vicino a casa e sempre con il fratellino dietro perciò Nuvola gli ha detto di corrompere il fratellino e ora speriamo che vada tutto bene. Poi c'è stata una chiacchierata molto divertente con la sig. delle belle collane,si è parlato anche dei ladri e di quanto si possono affezionare le persone alle proprie cose e specialmente a quelle che hanno un significato affettivo per loro (Nota di Nuvola: questo argomento è venuto fuori per un furto subito dalla signora quasi 20 anni fa, si vede che se lo ricorda bene) .Poi c'era un altro signore (io questi nomi non riesco quasi mai a fissarli) che mi ha parlato delle militari e un poco della sua gioventù. Poi Franco; speriamo davvero tanto che anche lui smetta di fumare come ha fatto Nuvola, che a proposito merita veramente tutti i complimenti per il coraggio e per l'iniziativa anche se io veramente non ho mai provato a fumare e non so quanto uno può dipendere dal fumo,ma conosco tante persone che fumano da tanto e non riescono nemmeno a trovare il coraggio di provare a smettere."Evviva Nuvola".

In pediatria invece c'erano tutti quei piccoli angioletti appena nati e le loro mamme che gli davano il latte ; poi c'era un bambino della seconda elementare, Gian Marco o "Germanico" secondo Nuvola, era caduto da cavallo,un bambino molto divertente e anche molto bravo in matematica;c'era Elena una 16-enne molto carina operata dall'appendicite,accompagnata dal babbo in apparenza un po’ severo.

E' stato davvero un turno molto divertente!

Nota di Nuvola: Ola è veramente molto brava e devo dire che in un paio di occasioni è stata fondamentale in quanto le persone erano albanesi, è vero che parlavano anche l’italiano ma io so bene essendo stato all’estero svariati mesi, che quando si riesce a parlare la propria lingua ci apriamo di più e proviamo gioia nel farlo per cui grazie infinite a Ola che ci dà la possibilità di offrire alle persone anche questo ulteriore servizio.

Un bacione a tutti e ciao a domenica


Nuvola

venerdì 29 agosto 2008

25 Agosto 2008

Ciao a tutti, son felice di potervi raccontare il turno di questo Lunedì 25, perché è stato, anche se potrebbe non sembrare, molto sorprendente. Sono arrivata al parcheggio davanti a Ponte a Niccheri leggermente in anticipo, e già mi guardavo intorno alla ricerca di Nuvola, che ho trovato praticamente subito: l'ho notato che agitava un braccio fuori dallo sportello della macchina!Dopo averlo raggiunto ho realizzato che sarebbe stato un turno un po' diverso dal primo, Nuvola sembrava un po' stanco e "strapazzato" diciamo, ed il motivo è venuto subito fuori: ho avuto l'onore di assistere alla prima giornata senza sigarette di Nuvola, che ha infatti deciso di smettere di fumare proprio da questo lunedì. Dopo aver provveduto a fargli i miei complimenti per la sua scelta, abbiamo iniziato un turno che, per chi ci può aver visto dall'esterno, può esser sembrato molto tranquillo e un po' "sotto-tono" ma che in realtà è stato come il calmo terreno di coltura per far nascere nuove e fondamentali consapevolezze.
Siamo partiti dalla sala prelievi, come sempre, c'era abbastanza gente e abbiamo saltellato un po' in qua e in là, fermandoci a parlare con una signora che nell'attesa di essere espropriata del proprio sangue, aveva fatto quasi un metro di maglia ai ferri. Abbiamo poi fatto la gara di chi aveva più esami da fare, penso che il record sia stato 19, dico bene??Abbiamo poi rincontrato la ragazza brasiliana (che è in dolce attesa) che già avevamo conosciuto al primo turno, ed è stato molto gratificante notare che si ricordava della nostra chiacchierata, dopodiché siamo stati ben felici di urlare, assieme ad un'infermiera, che tutti quelli che non dovevano fare la glicemia potevano fare colazione, e potete ben capire che è stata veramente una notizia gradita da molti!Lasciata la sala prelievi, siamo schizzati in cartoleria a comprare un titolo di viaggio, ovvero un biglietto dell'autobus, e qui abbiamo incontrato una signora che si è messa a parlare con nuvola di come anche lei avesse provato a smettere di fumare, in passato; la bella cosa però è stata che ci ha chiesto di fare un saluto veloce a sua madre che stava passando un momento delicato, a causa di problemi di salute, e che proprio quel giorno doveva affrontare una visita importante. Personalmente sono stata entusiasta che qualcuno, pur non conoscendoci, abbia afferrato al volo il ruolo che la clownterapia può assumere anche per gli adulti!
Nella saletta di aspetto davanti a dove tolgono i gessi abbiamo incontrato un cioccolataio prestigioso che io mi sarei portata volentieri a casa per farmi dare lezioni di cucina, ed un infermiere ormai in pensione, che, parlando di quando ancora lavorava, non poteva non sorridere all'idea. Due incontri belli.
Siamo poi saliti in dialisi, dove l'atmosfera stavolta è stata molto rilassata e serena, abbiamo parlato con Gino e Gino, che si sono a lungo lamentati di come sia ormai facile prendere una multa, siamo poi passati nella stanza di Francesco, (cosa che come potete immaginare, non poteva che farmi piacere) dove lui mi ha saputo spiegare, con le sue nozioni da fisioterapista, le nozioni di biochimica per le quali prendere il sole rinforza le ossa. Abbiamo poi fatto un salto nella stanza del signor Giorgio e di Anselmo, dove, anche qui, abbiamo avuto la possibilità di chiacchierare del più e del meno. (E' incredibile come parlare del più e del meno in ambienti del genere, non corrisponde sempre a discorsi superficiali o forzati, come invece si potrebbe pensare!!!) Abbiamo poi fatto la conoscenza di un signore che è nuovo dalle nostre parti, si è trasferito da poco a Firenze per vivere con il fratello, e pur mostrando inizialmente un po' di timidezza e riservatezza, non ci ha privato dei suoi sorrisi che sembravano volerci dire che, con un po' di tempo, sarà ben felice di ricevere le nostre visite.
E così è passato anche il giro in dialisi, abbiamo terminato alla grande in una pediatria quasi desolata, dove però abbiamo avuto la possibilità di parlare con un neo-nonno, (ed il resto della famiglia) che ha ricevuto da Nuvola numerosi consigli (di indubbia utilità!) riguardo al come affrontare una colonscopia.
Tutto questo, con mia grande sorpresa nel giro di poco più di due ore; siamo usciti dall'ospedale che erano appena le 11 e abbiamo rigorosamente saltato la pausa sigaretta. Dopodiché abbiamo commentato come, pur essendo stata una giornata quieta e forse un po' sbandata, si è rivelato un turno molto utile, perché Nuvola,credo non così inconsapevolmente, durante la mattinata mi ha dato lo spazio di capire che non è davvero necessario dover per forza mostrarsi attivi con i gesti, la voce alta, le parole (che purtroppo possono finire per essere di circostanza) per essere un clown e costruire il proprio personaggio. Solo un turno tranquillo così poteva essere la condizione per capire questo, e per accorgersi veramente che anche il semplice chiacchierare può essere uno strumento di terapia.
Detto questo, ringrazio Nuvola di questo spazio e gli auguro vivamente di esser riuscito a superare il record di tempo senza fumare, che come mi ha raccontato, ammontava a 48 ore! Un caloroso abbraccio a voi clown!

Stringa

Nota di Nuvola: ebbene si, il record di tempo senza fumo è stato ampiamente superato, ad oggi siamo a 5 giorni di completa astinenza (da adesso il conto fatevelo da soli considerando che ho smesso domenica 24 allo scoccar di mezzanotte per entrare bene nel lunedì del turno). Devo dire che pensavo di stare peggio senza fumo e penso proprio che stavolta smetterò per davvero, l’unica cosa che mi dispiace è non poter andare nel futuro studio medico di Smemo con la sigaretta….vorrà dire che mi porterò dietro un fumatore che noleggerò per l’occasione!!!!

Nuvola