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martedì 19 maggio 2015

16 Maggio 2015

Turno con Pazticca. 

Stamani siamo entrati in sala prelievi con "La fiera dell'est" 
Non avevo mai utilizzato la musica a bomba ...anche perché va' visto com'è la situazione...... 
la mattinata delle coppie.... 
La prima coppia era molto presa dalla propria situazione, soltanto più tardi in mattinata Pasticca li ha riagganciati ed ha accompagnato la signora al momento del prelievo. 
Insomma abbiamo iniziato in allegria. In sala prelievi non eravamo mai entrati cantando , che io mi ricordi, ha funzionato poiché due mammine in attesa, una più dell'amica ha partecipato cantando... 
Salutato una piccina alla reception...una  frugolina che doveva andare a farsi il prelievo. Pazticca le ha dato un pupazzino dopo averle fatto delle bolle. 
Pazsticca, si sa com'è ..mi ha fatto fare di tutto  fino a farmi danzare, con il marito di un'altra signora, molto magra e pensierosa per me,; lui si e' rivelato cosi' carino da stare al gioco..e pensare che era a fine di un libro...quando gli abbiamo stroncato 
l'attesa che stava trascorrendo.... 
Si sono divertiti, li abbiamo intrattenuti. 
Io mi sono divertita parecchio a farli divertire. Poi si sa' Pazticca rasenta il sadismo..... 
Dott. Pasticca aveva portato una sacchettata di agendine per consegnarle all'infermiere , quello degli attestati per i bimbi, per intendersi..che non mi ricordo il nome. 
Fermati a fare la colazione siamo stati oggetto di selfi di una persona che stava facendo colazione al bar e che doveva andare a lavoro. Pazticca gli ha chiesto in cambio, visto che ha voluto immortalaci insieme a lui, di fare richiesta di una canzone da cantare insieme. 
Cosi' e' stato... 
In dialisi siamo stati per la maggior parte del tempo nella sala dov'era R. e c'era anche "camicia di jeans" arrabbiato perché lo avevano spostato di stanza...vedere lui sorridere e' stata una grande soddisfazione . 
In realtà la musica e' stata davvero una chiave magica, sabato. 
Anche un altro signore, giovane tra l'altro che era di fronte a R. ha partecipato nel cantare e nel chiedere una canzone napoletana. 
Insomma e' stato un rivoluzionamento..ma anche le infermiere partecipavano. 
Insomma..che dire...che bello!!!! 
Nella stanza di E. Pazticca ha regalato dei buoni per gli abbracci.... 
In altre stanze si ronfava ed essendo sopraggiunto il momento che ero andata in botta per la pausa siamo scesi. 
Fatta pausa non trovando più Pasticca , che si stava dedicando alla coppia della sala prelievi ..di cui ho detto prima..non vedendolo...cercandolo...non avendolo trovato ...mi sono diretta in psichiatria. 
Qui ad una prima occhiata nella quale parevano tutti dormienti..ho chiesto all'infermiere che mi ha detto che qualcuno in terrazza ci doveva essere.... 
Li' ho trovato B. che si preparava una sigaretta. Fumando insieme gli ho chiesto come stava,,,era intento, mi ha detto nel finire di scrivere una lettera agli amici per vedere se lo avrebbero aiutato. 
Desidera andare con loro in ferie. Mi ha chiesto se mi ricordavo di una ragazza che era stata li' e che gli mancava...ma non aveva modo di rintracciarla... 
Mi e' riuscito di carezzargli le spalle mentre guardava fuori ridendo da solo... 
Ci ha raggiunti M. un sedicente 62enne, che non dimostrava la sua eta' e che pareva non vedesse l'ora di parlare un po' di se' ..della sua vita.. il problema del lavoro .... della depressione.. 
Poi si e' seduta senza dire molto A. che voleva la chitarra di Pasticca, che gliel'ha data. Ha imbracciato la chitarra ha pizzicato un po' le corde.... 
Un altro ragazzo ha fatto " entra esci" dalla terrazza ma solo interpellato da Pazticca ha poi conversato un pochino. 
All'ora del pasto ce ne siamo andati. 
Grazie Pazticca e' sempre un piacere  ed imparo sempre tanto con ognuno di voi. 
Arancina 

9 Maggio 2015

Ciao a tutti clauni!!!! 
Permettetemi una piccola premessa al report perché proprio in questi giorni é l'anniversario di un anno CON VOI !!!! 
Primissimo turno con dott. Pan e stamani, casualmente, con chi ero? Dott. Pan!!!! 
Ho conosciuto m'Illumino in un momento di vita non facile e non sereno...mi stavo chiudendo a causa di tante cose dalle quali non venivo a capo di nulla ma piuttosto me le rimescolavo da sola affondando sempre più. 
M'Illumino mi ha fornito una sana zattera per continuare comunque a navigare, anche in alto mare e con la tempesta ma con una consapevolezza diversa e con una serenità ritrovata. Ringrazio tutti voi dal primo all'ultimo perché vi porto tutti dentro semplicemente per come siete e quelli che siete e vi assicuro che per ognuno ho un ricordo speciale. Grazie, vi abbraccio... 
Sala prelievi affollata e con il dott.Pan ci siamo un po' divisi....ho parlato con tre mamme in attesa al sesto mese, piuttosto timide ma hanno gradito la chiacchierata. Avevo con me il mio sacchettino rosa da dove gli ho fatto pescare dei piccoli pensieri che avevo trascritto...la mamma del nascituro Pietro ha pescato una frase di Mandela e commossa mi ha detto che la metterà subito nel diario di nascita...la frase era: Possano le tue scelte rispettare sempre le tue speranze e non le tue paure.... 
Passando davanti alla sala gessi ho visto un signore seduto che si stava addormentando e sembrava che cadesse...siamo andati da lui per parlare un po' ma quel po' non finiva mai...non ci mandava più via!!!! Dopo un po' é arrivato Amin che piagnucolava con bastone e fogli in mano dicendo che non gli davano le medicine o che non erano sufficienti..un grande intruglio!!! A un certo punto dott.Pan li ha presentati tra di loro e siamo venuti via. 
Su questo devo lavorarci un po' perché in alcune circostanze mi faccio prendere troppo ma non sempre è possibile, dobbiamo anche avere la fermezza di staccare quando è necessario. 
Mentre andavamo in psichiatria speravo, egoisticamente, di vedere G.ma consapevole che se non ci fosse stata sarebbe stato meglio...non c'era ma ci hanno detto che non è voluta andare nel posto che le avevano destinato...é tornata a casa, le auguro ogni bene a quella ragazza così preziosa. 
Abbiamo fatto salotto nella verandina con tre signore e tre ragazzi, purtroppo , tanto giovani!!! Finalmente ho fatto due parole con C. che ha soltanto 21 anni, B. che ne ha 29, A. che ne ha 38!!!! Fai due parole, ti raccontano, sospirano, ti guardano, osservano con lo sguardo perso, sorridono mentre tu ti senti un pugnale allo stomaco perché non si può accettare che una persona cosi giovane si riduca cosi....a parole sembrerebbe facile uscirne e ti verrebbe la voglia di dargli una spinta per poterli smuovere e per dirgli: Dai che la vita e bella e c'è sempre un'altra possibilità per tutti, basta credere in noi...ma non è così semplice... 
Nel frattempo dott.Pan parlava con le signore dell'India, delle religioni, del buddismo e infatti A. ha spiegato che é buddista ma ha abbandonato da due anni, in ospedale ha un po' ripreso la pratica e pian piano spera di riprendere a pieno... 
Storie di vita, di famiglie, di abbandoni, di orgoglio che non ti permette di fare il primo passo verso l'altro ma così facendo rimani sola e la collera ti divora senza lasciare lo spazio alla gioia e all'amore di poter inondare il cuore... 
In dialisi siamo stati pochissimo perché era quasi mezzogiorno e iniziavano a staccare le macchine...salutino a R. e velocemente gli altri che chiedevano notizie sulla Missione che ha spiegato dott.Pan.... 
Caro dott. Pan, che dire? É stato un onore e un piacere festeggiare il mio anniversario con te... 
Grazie!!! 
Bacione a tutti 
Caramella 

8 Maggio 2015

Buongiorno carissimi clauni e amici, il turno di venerdì è stato il primo turno che ho fatto dopo il rientro dalla missione in Bielorussia, ero da solo. Ho iniziato dalla sala prelievi che  essendo quasi del tutto vuota mi ha impegnato poco tempo, allora ho deciso di andare a fare un saluto in direzione sanitaria, abbiamo concordato che a settembre faremo la mostra dei quadri che ha donato all'ospedale mia suocera e che il 27 settembre faremo ospedalindo. sono quindi andato in dialisi ma anche qua quasi tutti dormivano, ho parlato con qualcuno e poi sono andato in psichiatria, là ho trovato una signora con cui abbiamo parlato a lungo e che mi ha anche aiutato a fare il punto su un paio di cose da sistemare sulla bielorussia, come il senso di impotenza e lo smarrimento per non poter fare tutto ciò che davvero servirebbe, abbiamo parlato a lungo del senso di impotenza e siamo giunti insieme alla conclusione che ognuno di noi dovrebbe fare il massimo che può fare convinto che poi le persone che hai incoraggiato troveranno la forza di incoraggiarne altre e queste altre ancora, insomma abbiamo riparlato ancora una volta della rete umana e solidale che alla fine è l'unico modo di preoccuparsi di tutti, ognuno fa il suo lavoro e lo trasmette a chi ha vicino, così la mia energia arriva, tramite gli altri, a tutti. 
un abbraccio 
nuvola 

25 Aprile 2015

Aggiungo / rimarco solo 2 cose a quanto ben descritto da Caramella:

Sì, è importante e fondamentale  la sintonia fra i 2 clauni, non è un caso che si vada in 2 in reparto, non solo o non tanto perchè i clown hanno fondamentalmente 2 tipizzazioni (come ormai sapete anche dal bellissimo corso), ma perché ci si integra nella relazione con il paziente, con il malato, la persona, gli operatori del reparto.... appoggiandosi l'uno all'altro nella creazione del rapporto e nel superamento delle difficoltà, magari improvvisando un gioco, anche un finto contrasto o quello che alla fine si inventa li per li. Gran parte di quello che abbiamo fatto al corso e rifaremo a settembre infatti non sarà tanto per imparare qualche nuova tecnica o trucco (cosa sempre utile) ma per lavorare su questa relazione (cosa fondamentale).

G. - psichiatria: devo ammettere che quando si incontrano persone come G. istintivamente la voglia sarebbe quella di fare di più : arrivare in reparto e vederla con gli occhi così "spenti" dopo 50 giorni che è li mi porterebbe a fare qualsiasi cosa per aiutarla ad uscire da quella ragnatela.... ma sappiamo che non abbiamo poteri magici e forze infinite e dobbiamo anche essere coscienti dei nostri limiti e del nostro ruolo. Vederla partecipare, non solo con le parole, le note, le canzoni, ma anche con lo sguardo dopo un po' che interagiamo con lei è già tanto, anche se resta dentro la voglia di fare di più. Non so se in casi particolari e condivisi, ci potremo prendere l'impegno di una visita a queste persone anche quando escono, per andarle a trovarle nella casa famiglia, nell'istituto dove andranno. Le nostre forze e risorse sono limitate e quindi non potremmo garantire qualunque tipo di supporto, ma in casi specifici, magari concordati o suggeriti dal Reparto...... già in altre occasioni ci siamo trovati in questo tipo di situazione e con questa  voglia. Forse potrebbe essere uno stimolo in più anche per loro.

La musica: anche qui, quando soprattutto si crea la sintonia con il clauno del turno, è bello e magico, vedere gli operatori, i pazienti i familiari che canticchiano, ballettano per il corridoio.... anche questo è un messaggio che diamo con la nostra presenza che va a pervadere l'ospedale, a partire dai reparti dove andiamo, ma anche durante il percorso, nel bar, nei corridoi; non dimentichiamoci del naso rosso anche mentre ci spostiamo da un reparto all'altro, mentre prendiamo u caffè o un succo al bar...... 
E poi arriva R. che, parlando di Cateno, ti guarda senza poterti vedere e ti fa: "mi fai Fabrizio?......." e allora............ "In un vortice di polvere gli altri vedevan siccità!!........ la, la la, lààààààààà!!!........." e lui ti segue canticchiando. Abbiamo fatto il pieno nel cuore, possiamo tornare a casa....

Abbracci sparsi da Pasticca

Ciao a tutti clowni!!!! 
Partenza diretta in dialisi dal momento che essendo giorno festivo, la sala prelievi era chiusa... 
Siamo rimasti a lungo dato che c'era tutto il tempo e secondo me è positivo perché permette di entrare veramente in punta di piedi sia dai pazienti assonnati, sia dal personale che sempre più si unisce a ciò che facciamo noi, diventando una bella interazione tra infermieri, pazienti e clowni. 
Essendo festa della Liberazione abbiamo stimolato un po' sulle note di Bella Ciao e la mitica E.mi ha raccontato un po' di storie del tempo di guerra che adoro ascoltare...in tutte le stanze l'atmosfera era molto serena e tra canzoni, racconti di guerra e di vita mi sono soffermata a riflettere quanto sono in grado di darti e trasmetterti queste persone che, in realtà, riesco a vedere una volta al mese ma il tempo passato con loro é un grande arricchimento personale....tempo fa leggevo un articolo di R.Morelli che diceva, riportandolo con mie parole: Chi riesce a trovare il tempo per dedicarsi agli altri mantiene meglio il proprio benessere psichico, ancor più se di questo non ne fa tanta pubblicità perché rimane un qualcosa dentro noi stessi che favorisce la crescita interiore. 
Pasticca ha teneramente cantato e suonato per R.che ha richiesto varie canzoni al nostro menestrello... 
Abbiamo fatto una gara addobbando le infermiere con palloncini e altre cose che avevamo con noi...ma ho perso!!! La giuria ha eletto vincitore Pasticca!! La cosa meravigliosa di questo è che le due infermiere sono state al gioco e non solo!!! Dopo si sono fotografate, taggate e andate a farsi vedere in tutte le stanze... Questa é una gran cosa perché vuol dire che il nostro fare entra trovando notevole riscontro.... 
Nel percorso verso la psichiatria le persone incontrate si sono felicemente unite ai nostri canti alcuni dichiarando: Menomale che ci siete!!! 
Siamo rimasti tutto il tempo con G.....se ci fermavamo all'impatto iniziale sarebbe stato di andar via subito perché sguardo assente a ripiegata nel letto in semi posizione fetale.. 
Veramente più che in punta di piedi siamo rimasti non facendoci scoraggiare....una parola, una canzone, due canzoni, un balletto, due balletti, una domanda, una carezza...per quasi finire che G.ce la siamo ritrovata supina nel letto a raccontarci che andrà presto a vedere il luogo dove la manderanno... 
Le ho fatto anche un piccolo e veloce massaggio al piede che ha gradito.... 
Veramente riempita e ricaricata da questa mattinata che in modo molto leggero e tenero mi ha lasciato tante emozioni.... 
Grazie Pasticca ....ho sentito una buona sintonia!!!! 
Abbraccione a tutti voi!! 
Caramella

giovedì 16 aprile 2015

11 Aprile 2015

Il turno di stamani cade proprio a pennello, in quanto stamani ero un po' sottotono per il semplice motivo che ieri sono andato a ritirare delle analisi di controllo e scopro il ripresentarsi delle onde anomale nella mia testa, ora che ero un po' grullo lo sapevo ma che me lo deve riconfermare anche la scienza dopo anni che non me lo diceva mi è girato un po' le scatole. Quindi parto da casa con questo stato d'animo sotto i piedi, nonostante tutto ero determinato a dare tutto me stesso per incoraggiare ogni persona che incontravo. Si arriva in contemporanea con red al parcheggio, già vedere Red col suo entusiasmo, con la sua passione e con il suo gran cuore mi stava contagiando a bestia, già stavo meglio. si va verso gli armadietti, ci si cambia, si fa colazione, gentilmente offerta da lei e via in sala prelievi, li incontro le più svariate persone, da una futura mamma con accanto il marito che mi raccontano le loro emozioni nell'aspettare il loro primo bambino, all'uomo anziano che gli si illuminano gli occhi nel parlare dei suoi nipotini e la gioia che prova a dedicarsi a loro, alla bambina timidina che si nasconde dietro la mamma e che Red con un palloncino è riuscita a farla aprire, tutte storie  diverse, storie di vita raccontate da persone di diverse generazioni, che mettevano a nudo un pezzettino importante della loro vita e ti trasmettevano l'emozione di quello che stavano provando, mi hanno dato una carica di gioia esplosiva adatta ad  affrontare i prossimi due reparti più delicati della dialisi e psichiatria.
In dialisi rivediamo il signore che non mi ricordo il nome che ha fatto come lavoro, il cerimoniere di stato, incomincio subito con una gaph, pensavo che facesse il sacerdote,
dato che in un turno precedente l'avevo incontrato e nella stessa stanza c'era un prete,  insomma ho fatto un po' di casino. Vi lascio solo immaginare la risata di red.
Poi mi metto a parlare a lungo con una signora che avevo già incontrato nei turni precedenti, una signora molto solare, con grande spirito combattivo, mi ha raccontato la storia della sua vita da un infanzia e gioventù molto felice fino alla comparsa del tumore al midollo osseo e alla dialisi. L'ho incoraggiata dicendo che le nostre vite hanno un potenziale immenso che sono più forti di qualsiasi malattia e che mantenendo questo bello spirito può campare a lungo e vivere bene e meglio di qualunque altra persona e diventare sempre più forte, e grazie alla malattia può riuscire veramente ad apprezzare ogni singolo attimo della sua vita, se decidiamo dal profondo della nostra vita di non essere sconfitti, non lo saremo mai, questo è quanto mi sono sentito di dirgli, perché questa in sintesi è la mia esperienza sulla malattia. Poi ci siamo abbracciati e son andato via verso la psichiatria.
Mentre si va verso la psichiatria, red si gira e vede che ci viene incontro un signore, ed esordisce così "quando vi vedo mi si apre il cuore"  e poi ci ha detto che la sua compagna è in coma, quando ha detto questo red che stava per commuoversi, ha trasformato questo momento, dicendo la prima cosa che gli è venuta in mente "...ma lei assomiglia a Fonzie" e giù a ridere tutte e tre, grandissimaaaa reeed!!!, poi lo abbiamo abbracciato forte.
E' proprio vero le persone che affrontano o hanno affrontato grosse sofferenze riescono a trasmetterti una grande forza.
In psichiatria incontriamo A. una ragazza Rumena e L., due persone dolcissime, mi ha molto colpito i bacini che ogni tanto dava A. a L. per tranquillizzarla, questo, che può sembrare un piccolo gesto in realtà ha fatto la differenza nella vita di quella persona. In realtà sono le piccole azioni come queste che possono cambiare la società e il mondo, e creare un mondo dove l'amore e il rispetto assoluto per ogni essere  vivente sia al primo posto. Poi con L. ci ha parlato Red Gli ha tenuto la mano e L. gli ha raccontato la sua storia.Nel frattempo mi ha fermato G. e mi raccontato quelle che per lui sono le sue realtà. Si è fatto mezzogiorno incomincia il pranzo, salutiamo tutti e ce ne andiamo.
E' stato un turno meraviglioso!!!! Grazie infiniteee Reed! e a tutte le persone che ho incontrato, che in realtà è  più loro che hanno dato a me che io a loro.
Non esagero a dire che dopo questo turno, non solo è sparita completamente la mia sofferenza della mattina, ma mi sento un leone pronto a ripartire per affrontare le mie sfide. Mi diri go verso casa ripensando a questo turno e con la gioia nel cuore.
Sono veramente orgoglioso e felice di far parte di questa grande famiglia clauna!!!!
Vi abbraccio tutti e tutte
Spadino

08 Aprile 2015

Ciao a tutti, primo turno con Pan stamattina Emoticon smile ore 9, sala prelievi, entro.....da sola (Pan è in arrivo). AIUTOOOO!!!!! Emoticon smile Raccolgo tutte le mie forze e vado! Saluti per tutti fino a due 80enni, parlando hanno scoperto di aver passato esperienze simili nel corso delle loro vite. Uno mi racconta che per ben 4 volte ha rischiato di morire ma ogni volta l'ha superata più forte e ottimista che mai. Si parla di destino....Si avvicina un altro signore che mi descrive l'attività di volontariato che faceva anni fa: tramite una biblioteca che gli procurava dei libri, si recava in ospedale a leggere a chi era stato appena operato ancora sotto anestesia. I medici erano convinti che chi lo ascoltava leggere il libro Cuore.....Pinocchio.....rivivesse emozioni di un tempo e questo lo avrebbe aiutato a reagire molto meglio all'operazione chirurgica. Fantastico!
Saltiamo la dialisi per andare in psichiatria, il pensiero va subito a G. Più ci avviciniamo e più sento l'emozione crescere.
E' una mia cara amica.....La vedo e mi blocco. Vorrei solo piangere, mi trattengo ma non riesco a parlare. Solo un abbraccio dato col cuore, le sto vicino, le voglio far sentire che ci sono, che sono li per lei, che per me è importante essere li per lei. Ha lo sguardo fisso, risponde a malapena, non vuole andare a Roma e non vuole mangiare.
 
Quanto mi sento impotente! Non capisco da dove entrare! Ogni parla mi sembra inutile davanti al suo stato. Le ho lasciato un biglietto con delle frasi incoraggianti
E' come voler distogliere una persona da un progetto mentale distruttivo indiscutibile . La sensazione è che lei ha deciso di NON mangiare, di Non andare a Roma e niente e nessuno le può far cambiare idea, rassegnata al suo stato quasi catatonico.
Per la prima volta ho avvertito un muro tra me e lei e avevo la sensazione che le mie parole non arrivassero.
Conosco quello stato: si sente solo il profondo silenzio e non si fa entrare nessuno in quell'abisso. Ma standole accanto quel silenzio gridava aiuto
La saluto con un abbraccio, vedo i suoi occhi lucidi e rispondo alle sue lacrime con un sorriso e un bacio sulle guance.
Mi colpisce una signora che ci dice che il problema più grande è che lei sta meglio dentro anziché fuori
Eppure la vita è cosi bella fuori, ma per certe persone no o forse non riescono più a vederla bella e allora mi sento fortunata perché nonostante tutto, ancora io continuo a vederle
Turno molto emozionante, primo turno con Pan....adorabile!
Un carissimo saluto a tutti
Farfallina

04 Aprile 2015

Carissimi clauni e amici buongiorno, siccome ancora non ho ricevuto il report da Arancina io mando il mio, se poi arriverà il suo lo invierò a parte. Il turno di sabato è stato ovviamente complesso quasi quanto quello di venerdì perché in psichiatria i n un giorno ovviamente la situazione era molto simile. Ho portato degli scritti che avevo promesso a una signora e ho deciso con Arancina di dedicarci totalmente alla psichiatria saltando la dialisi perché  mi pareva più urgente. Nel frattempo G. dopo l'intervento di venerdì ci hanno comunicato che aveva mangiato un paio di biscotti per merenda e che era riuscita a stare a tavola con gli altri la sera anche se non aveva mangiato, due cose che non faceva da almeno 5 giorni. Ho provato ad incoraggiarla ancora una volta in maniera forte dedicandole almeno un ora di tempo durante la quale ho cercato di stabilire un rapporto tale che mi permettesse di farle mangiare qualcosa, l'accordo del giorno prima era che le avrei portato almeno del succo di frutta e quello metà l'ha bevuto quando glielo ho dato, poi l'abbiamo lasciata riposare un poco e fare la sua flebo, dopo un ora circa siamo tornati da lei e io le volevo dare almeno un poco di purea di frutta ma lei non la voleva, mi ha detto che tollerava solo il liquido, così gliel'ho messa nel succo di frutta, ho aggiunto acqua per renderlo liquido e l'ha bevuto, stranamente il reparto ha fatto uno scambio con un altro reparto di materiali e quindi avevano succo di frutta a disposizione, cosa che non hanno mai di solito, così con gli infermieri e le infermiere abbiamo fatto l'accordo che ogni tre quattro ore le avrebbero dato del succo con la mela grattata, siccome la mela non c'era sono andato nelle cucine a prenderla, per fortuna (o forse non proprio per fortuna perché penso che quando le cose si incanalano in una certa maniera è normale che troviamo aiuto esterno che sembra casuale) ho trovato la moglie di un paziente della dialisi che lavora nelle cucine e che conosco bene per cui le ho chiesto un favore e lei mi ha dato la frutta che mi serviva per G. Il turno si è concluso verso le  12.30, eravamo abbastanza stanchi perché lavorare con problematiche così difficili, e per me per due giorni consecutivi, non è rilassante, è molto bello poter essere d'aiuto ma è parecchio stancante, devi trovare e cercare risorse dentro di te alla svelta, utili e proporle con l'energia giusta, alla fine sei sfinito, quindi abbiamo chiuso la giornata e siamo andati a riposarci.

Nuvola
 
Esordio in sala prelievi con alcuni bimbi per i quali nube ha preparato i palloncini a forma di cane ed in un caso sinanche a forma di elefante. Nuvola non apprezza il mio contributo mentre opera, trattasi in realtà di caldeggiare il suo lavoro rendendomi partecipe con quello che so fare...mimando...un po'..comunque sono stata molto contenta di aver ritrovato, non certo per il luogo ma per la dolcezza che mi trasmette la coppia merciaia e falegname di cui mi scuso ma non ricordo il nome....l'entusiasmo per il suo lavoro e la dedizione del marito per il proprio lavoro mi aveva colpito, una bella coppia.
Dopo essersi rifocillati aibbarre siamo andati in psichiatria, siamo stati in compagnia di C. che aveva voglia di raccontare, e comunque con Nuvola si conoscevano e quindi ha continuato a raccontarsi. Poi siamo andati aibbarre a prendere un caffè con questo ragazzo giovane con la passione per la moto, che mi ha colpito particolarmente per quello che mi ha raccontato. Poi c'è stato il rivedere G. che non rivedevo da un pezzo, ci ha lavorato Nube col calore umano, con sincerità, incoraggiandola, io mi sono limitata ad accarezzarla e ad ascoltare. Poi successivamente allorchè mi ci son trovata da sola a guardare il volto di G. , era in assoluto la prima volta che ci trovavamo così quindi è stata tosta. La risorsa l'ho trovata nella mia esperienza con la malattia, con sincerità ho condiviso la sofferenza di non trovare intorno chi possa comprendere quanto è grande questa sofferenza. Ho tirato fuori un esempio che rendesse l'idea di come stiamo quando ci viene di restare chiusi nel dolore e come un piccolo passo alla volta possa permetterci di emergere e di poter vedere come uscirne. La cosa che mi ha colpito è stato rispondermi, perché comunque mi ha risposto, in modo grave ed inesorabile, però lo ha fatto. Npon è stato poco.
Guardo di far tesoro di questa esperienza.
Grazie, ciau

Arancina

03 Aprile 2015

Cari clauni e amici ieri ho accompagnato Paolamarta durante il suo primo turno, devo dire che lei a mio avviso potrà dare tanto a m'illumino, di questo son sicuro perché raramente troviamo turni complessi come quelli di ieri e se una persona trova roba del genere al suo primo turno vuol dire che ha le spalle larghe, il cuore a soffietto che si allarga e che può contenere tanto, raramente capita roba così profonda la primo turno, ma a lei è toccato e ha reto bene il colpo, a tratti ha anche interagito in situazioni complesse come raramente fanno le prime volte, quindi Pixie avanti tutta e va benissimo così, vi lascio al suo report
 
 
Nuvola
 
 
 
Ciao a tutti  sono Paolamarta, la nuova arrivata. Il mio nome clown è Pixie (singolare di Pixies, elfi da me tanto amati e che colleziono da ormai più di 10 anni..  ho la camera invasa da questi piccoli porta fortuna).
Ho da poche ore terminato il mio primo turno e devo dire che emotivamente mi ha arricchito molto e mi ha fatto pensare, a tal punto che ancora non ho staccato la spina. Io e Nuvola abbiamo iniziato il turno in sala prelievi e inizialmente ero abbastanza intimidita, non sapevo come attaccare bottone quindi mi sono limitata ad ascoltare quello che lui diceva ai vari pazienti. Tanti indubbiamente lo conoscevano, ma mi ha stupito quanto a volte bastino l’allegria, la semplicità e piccoli aneddoti per avere presa su chiunque, riuscendo a catalizzare l’attenzione e a strappare sorrisi. Nuvola è molto espansivo, comunicativo e di battuta pronta...non ci si può annoiare quando è nei paraggi!! Abbiamo parlato a lungo con una signora molto dolce ma allo stesso tempo con delle evidenti spalle larghe, mamma di due ragazzi con una patologia molto rara, entrambi sulla sedia a rotelle. Anche il padre, tra l’altro, ha la stessa malattia. A volte la vita ti fa rendere conto che il detto “le disgrazie non vengono mai da sole” non è poi così infondato. La signora ci ha accennato le difficoltà che vive tutti i giorni, non nascondendo, come già noto, che le istituzioni spesso e volentieri abbandonano queste famiglie a loro stesse. Mi ha anche amareggiato sapere che alcuni suoi compagni di scuola lo scherniscono e gli fanno dei piccoli dispetti quando non c’è l’insegnante e nessuno dei non colpevoli vuole fare la spia per non subire ripercussioni. La cattiveria di alcune persone continua a lasciarmi basita e a suscitare in me una grande rabbia...anziché aiutare il più debole si prendono gioco di lui, nonostante sia già nato svantaggiato rispetto ad altri. Già, perché nascere con un handicap a volte è motivo di presa in giro e di ghettizzazione. Tutto questo è tristemente allucinante e mi dispiace dover pensare che i genitori di queste persone non abbiano insegnato loro i valori della vita, cose basilari per vivere nella società!!...Ma ormai “le perle rare” sono le persone che ancora hanno un po’ di amore per il prossimo. Inoltre questa signora ci ha parlato di un pulmino, disponibile ma in disuso da anni, di cui potrebbero usufruire i suoi figli ma mancante di alcuni pezzi e per di più da pulire.. Nuvola, che ha un cuore più grande del suo eccentrico cappello (e basta veramente poco tempo passato con lui per capirlo) si è offerto di aiutarla occupandosene insieme a noi. Sul volto della mamma e del figlio (l’unico dei due che era presente stamattina) si è acceso un sorriso smagliante e una sorta di sospiro di sollievo.
Dopo la sala prelievi, siamo andati dai pazienti che facevano la dialisi. Sono riuscita ad aprirmi di più e a dialogare con alcuni di loro probabilmente perché, vista la situazione di costrizione, erano più attenti e più disponibili all’ascolto. Inizialmente abbiamo parlato con un signore di circa 40 anni della situazione impietosa che c’è in Italia per quanto riguarda il lavoro, poi con una simpatica e gioviale signora delle marachelle dei nostri amici a 4 zampe, infine con signori più anziani ed io, nello specifico, ho parlato con un signore della mia terra, la Liguria, e lui ha ricordato con un sorriso nostalgico di aver fatto il militare ad Albenga, non lontano dal mio paese. La situazione in questo reparto era ovviamente più critica rispetto alla sala prelievi: alcuni erano visibilmente stanchi, spossati, come se gli venisse risucchiata l’energia.. e vederli attaccati a quelle macchine mi ha fatto riflettere su quanto deve essere difficile e snervante dover convivere con una patologia cronica che ti costringe settimanalmente a stare in un letto per ore con delle flebo attaccate. Il loro atteggiamento sembrava più che altro di pacata accettazione e rassegnazione ad uno stile di vita a cui nessuno di loro può sottrarsi… quindi penso che sia di aiuto e compagnia per loro avere qualcuno lì con cui poter ridere, scherzare, parlare del più e del meno per far passare più velocemente il tempo.
Infine io e Nuvola siamo andati in psichiatria e, appena arrivati, un’infermiera ci ha comunicato che una ragazza era molto peggiorata negli ultimi 20 giorni: non voleva più né farsi ricoverare in un’altra struttura a cui era destinata per sua stessa volontà fino a pochi giorni prima, né tanto meno nutrirsi. Non vedendola subito, siamo andati a chiacchierare con una signora ricoverata lì da pochi giorni e con due ragazze, una appena maggiorenne in procinto di dimissioni e l’altra, madre di un neonato di pochi mesi, lì da poco. Mi ha molto colpito il racconto della signora: ci ha esposto il suo problema in due parole e ha espresso la sua sofferenza legata al fatto di far vivere determinate situazioni (nello specifico la sua malattia e, immagino, tutti i sintomi e le conseguenze che quest’ultima comporta) al figlio appena adolescente. La sua paura era quella di averlo quasi rovinato, di avergli fatto bruciare le tappe e averlo costretto involontariamente a crescere troppo in fretta (considerando che, a detta sua, era lui spesso e volentieri a dover proteggere e occuparsi di lei anziché il contrario). Nuvola prontamente gli ha spiegato che molto spesso è dalle sofferenze che si formano i caratteri, che si capisce il senso della vita...proprio toccando il fondo, in un modo o nell’altro...non vivendo sempre sotto una campana di vetro senza problemi né ostacoli di nessun tipo da superare. Come dire “dai diamanti non nasce niente, dal letame nascono i fiori”  Dopo poco siamo andati a cercare la ragazza che era sparita e che destava molta preoccupazione nelle infermiere. Appena l’ho vista mi sono resa conto che non stava per niente bene...era catatonica, fissava il vuoto e camminava a fatica. Io non mi sono sentita di dirle niente mentre Nuvola l’ha fatta sedere, si è messo davanti a lei e guardandola negli occhi, tenendole le mani, ha cercato di spronarla in tutti i modi a ritrovare la sua voglia di vivere, a non lasciarsi andare. Ha usato delle parole molto forti, profonde e toccanti e devo dire che mi è venuto il magone e stavo per piangere. Ma lei niente, era lì, impassibile, come un fiore appassito e sembrava non recepire i messaggi a livello emotivo, come se avesse staccato la sua connessione con il mondo. Data la situazione e ciò che stavo provando, sono uscita nel terrazzo e ho parlato con altri due ragazzi ricoverati lì...uno dei due si è confidato più dell’altro....mi ha parlato del suo disturbo, della sua ragazza e dei problemi che anche lei ha (seppur diversi dai suoi) In quei momenti mi frullavano tanti pensieri in testa...tanti interrogativi...e ho pensato che nella mente di alcune persone è come se avvenisse un black-out, come se non riuscissero a gestire e affrontare tutto quello che hanno dentro, a virare i pensieri negativi verso qualcosa di positivo. E’ come se il loro IO venisse schiacciato dalla loro parte più irrazionale e illogica, fatta di paure e mancanza di autostima. È una perdita completa di controllo, di potere su se stessi, come andare in guerra senza avere armi per difendersi. E’ disarmante. Per concludere, visto che sto scrivendo un poema senza quasi rendermene conto, posso dire che questa giornata mi ha fatto molto riflettere, soprattutto il reparto di psichiatria, mi ha lasciato emotivamente un po’ di amaro in bocca.. quella sorta di ovo sodo che non va né su né giù … ma allo stesso tempo avrei voglia di conoscere di più queste persone (che forse la prossima volta non troverò nemmeno più)..vorrei poterli conoscere più a fondo e capire cosa non funziona nelle loro vite, cosa li rende così tristi, quali sono i vuoti immensi che hanno che li rendono così fragili. Io personalmente penso che ognuno di noi abbia grandi potenzialità, tra cui la capacità di auto-curarsi.. ma alcune persone perdono la loro strada, hanno bisogno di una guida, di qualcuno che li prenda per mano e faccia loro ritrovare il senso della vita, che faccia loro capire che la vita è meravigliosa e che c’è sempre qualcosa di buono, c’è sempre un punto da cui poter ripartire, anche se ti trovi nel buio più buio: è proprio questa la bellezza..la luce in fondo al tunnel che non smette mai di esserci, se noi la vogliamo vedere!! Vi mando un grossissimo abbraccio, felice di essere entrata in questo gruppo....o forse è meglio definirlo “famiglia” visto il calore che emanate (parlo di chi ho già conosciuto)..per quanto riguarda chi non ho ancora conosciuto...beh, non vedo l’ora di conoscervi. 
 
Pixie