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Il servizio di clowncare viene svolto due volte alla settimana presso i reparti di Pediatria, Dialisi e Sala Prelievi dell'ospedale Santa Maria Annunziata di Ponte a Niccheri (FI). Il progetto “M'illumino d'immenso” si propone il grande scopo, tramite l'insegnamento agli studenti delle tecniche di clowncare, di formare futuri medici consapevoli che il rapporto umano medico-paziente non sia un optional ma un elemento essenziale per il normale svolgimento della professione medica.


martedì 27 gennaio 2015

17 Gennaio 2015

Salve a tutti Questa mattina mi sono trovato in turno col dott. Pasticca sinceramente non avevo mai avuto occasione di conoscerlo  perché alle riunioni tra me e lui si era sempre impegnati a fare i bischeri a giro:)
Questa mattina posso dire di aver Imparato MOLTO sia sul piano dell'ascolto col paziente che nel Gioco. Io ho un modo molto diretto e d'impatto per rompere il ghiaccio, mi affido infatti alla mia Linguaccia e ad un po' di Improvvisazione per creare la giusta atmosfera con i pazienti ma stamani ho decisamente cambiato schema. Pasticca mi ha riempito di oggetti x fare trucchi magici e di strumenti musicali... se sono tanto bravo con le parole , un motivo c'è, è perchè sono negato a fare qualsiasi cosa con le mani!

Nel giro di due minuti gli avevo scordato la chitarra, rotto la borsa e quasi ammazzato il furetto, che anche se finto, se l'era vista brutta in mano mia! Cosi, dalla sala prelievi alla dialisi, sono stato a disposizione del Mago Pasticca e tra una risata e l'altra abbiamo spopolato in ogni reparto con le persone contente di averci incontrato, alcuni ci hanno fatto le foto, altri sono rimasti dopo la visita x vedere altri trucchi, ma  il più particolare è stato un uomo sulla quarantina che aveva seriamente paura di farsi il prelievo, con lui ci siamo proprio ammazzati di risate!
Arrivati in Psichiatria non siamo potuti entrare per alcuni problemi ''tecnici'' sembrava che il turno fosse finito alle 11.45 allora Pasticca mi ha fatto un corso molto accellerato di palloncini e adesso posso affermare di saper Quasi fare le spade e i cagnolini;) Giusto il tempo di scendere le scale che subito abbiamo ricominciato ad intrattenere la gente

arrivando nel bar dove tra pazienti ed infermiere abbiamo fatto un altro spettacolo di magia! Alla fine il turno siamo usciti alle 13.40 il tempo era veramente  volato!

Mi sento di aver messo un tassello in più nel mio bagaglio personale e ringrazio Pasticca x la bella Mattinata!

 Dott. LINGUACCIA


Anzitutto mi trovo in disaccordo  con Linguaccia sul “fare i bischeri in riunione”, in quanto ritengo il nostro interloquire in quelle situazioni ”un reciproco approfondimento delle caratteristiche umane, professionali, emotive … finalizzato alla miglior conoscenza e arricchimento di esperienza per un migliore lavoro in ospedale". Cosa che difatti è positivamente e felicemente avvenuta!...... In realtà anche ad Ospedale aperto avemmo la possibilità di interagire un po' in modo proficuo e piacevole....Fatta questa precisazione devo dire che oggi è stato un altro turno particolare, con nuove scoperte e anche soddisfazioni. In particolare uno dei turni più proficui in sala prelievi, da molti di noi ritenuta un ambiente non facile e scarno di soddisfazioni, ma anche  in dialisi si è creata una buona atmosfera e si sono potute .stabilire buone relazioni. Come emerge anche dalle parole di Dott. Linguaccia si è subito stabilito uno spontaneo e naturale feeling fra noi, non c’è stato bisogno di dire, "fai questo, facciamo questo, tu vai li, io qui"… ma in modo naturale ci siamo dati supporto nel rapporto con i pazienti.  La sala prelievi era gremita come non mai, con situazioni e persone più disparate e uscire ben oltre le ore 10 con le persone che ci ringraziavano perché non avevano sentito il peso del tempo, per i sorrisi e l’aiuto a combattere le ansie "da ago in vena" (che stamani colpiva bambine di pochi anni e grandiglioni adulti che hanno rischiato di svenire al prelievo) da un senso alle poche cose che facciamo o possiamo fare. Soprattutto se questo è stato raggiunto nonostante gli iniziali “No”, i più o meno velati rifiuti che abbiamo ascoltato, accettato e spesso “aggirato”… Qualche magia e la musica sono solo stati un modo per superare questa barriera iniziale e coinvolgere più persone a comunicare, interagire fa loro… uno strumento quindi come gli altri (la parola, l’abbraccio, l’ascolto, il silenzio…) per aiutarci nel “contatto” e nel cercare per quanto possibile di cambiare il pensiero, dal dolore, la negatività, la chiusura, alla apertura, al pensiero positivo, a un po’ di gaiezza…. Come abbiamo già detto altre volte e ribadito anche nel corso di ottobre, l’importante è che qualunque sia lo strumento, questo non diventi il fine in se, ma il mezzo per ottenere questi risultati. Altrimenti saremmo solo “ganzi” dei bravi giocolieri, ma questo non c’entrerebbe molto con quello che facciamo e che vogliamo raggiungere con il nostro clowncare… Anche in dialisi abbiamo potuto interloquire più del solito, a volte anche qui con qualche “trucco” per sviare l’attenzione, altre semplicemente con la parola e qualche carezza … Come ha detto la cara Linguaccia dei Rolling Stones, in psichiatria non è stato possibile entrare per la solita situazione critica che si sta presentando ultimamente e il via vai di forze dell’ordine, cosi che “Bigmouth Doctor” ne ha approfittato subito per un corso accelerato di palloncini rimanendo però settato sulla costruzione di cagnolini – giraffe come inizialmente richiesto dalla bambina in sala prelievi!!!!… :-) Da segnalare la positiva interazione con malati, familiari, infermieri… per i corridoi, al bar, che ha permesso di cambiare qualche aria corrucciata o “no io ora non posso, sto male”, in sorrisi e apprezzamenti per il lavoro fatto…. In ritardo e con il pensiero rivolto a Pifferino ce ne andiamo con le chiavi dell’armadietto in tasca visto che il centralino aveva ormai chiuso….


P.S. Invito il caro Dott. Linguaccia a ripassare il giro di Do in ¾ in modo da migliorare anche l’armonia musicale dopo quella, più importante, umano – professionale!....

 
Grazie Dott. Linguaccia!  "Teniamoci"!!..... ;-)
 

Dott. Pasticca

 

 

 
 

16 Gennaio 2015



Turno con il mio muratore RED!!!! 
Iniziamo come sempre dalla sala prelievi, che per fortuna non è affollata, toccando un argomento molto delicato in quei giorni essendo passati pochi giorni dai massacri di Parigi. Le persone interagiscono alla grande con noi non nascondendo un po' di paura in quello che è accaduto ma tutti d'accordo sul fatto che la religione non c'entra niente con questa situazione. Ci fermiamo a parlare davanti la sala d'attesa di cardiologia a parlare con un signore che ha avuto la bellezza di tre infarti negli ultimi anni e nonostante tutto sorride alla vita come pochi (forse pure troppo). In dialisi dormono tutti tranne la mitica Patrizia che come al solito ci accoglie.con il sorriso. Infine arriviamo in psichiatria. Appena dentro l'infermiera ci informa subito che una stanza é meglio lasciarla perdere in quanto c'è un ragazzo arrivato la sera prima abbastanza agitato. Ci imbattiamo in L. contrarissimo alla tecnologia ( ci dice di essere stato intercettato per ben 15 anni da una cabina telefonica da dove lui cercava di chiamare un suo amico) e molto propenso a provarci con RED ( il fascino dell'imbianchino non tramonta mai). Io un pensierino ce l'avrei fatto!!!. Torniamo agli armadietti fieri di quello che facciamo!!! 
Per concludere la giornata pranzo da SARCICCIA con il mio muratore preferito. Ciao a tutti e scusate il ritardo del report. 

A PRESTISSIMO DR SARCICCIA.

10 Gennaio 2015

Buongiorno....come da brava Dora,ho sbagliato l'uscita dopo il casello e mi sono persa nei meandri delle colline di Bagno a Ripoli. ....e sono arrivata un pelino tardi....ma siamo riuscite ad andare ugualmente in tutti i reparti....
Sala prelievi particolarmente affollata perché gli  operatori erano rimasti indietro con l'accettazione e quindi c'era un po' di gente....in polemica...ma abbiamo trovato comunque qualcuno che aveva piacere a fare due chiacchere.
In dialisi dormivano quasi tutti,ma scopro con piacere come Paolo (spero di non aver sbagliato nome )abbia sempre piacere di parlare con noi e soprattutto chiede sempre di Pasticca....un'altra chiacchera, con una signora calabrese che è qui a trovare i parenti e poi psichiatria.
Appena arrivate,fanno capannello tre persone...e  ci mettiamo a chiacchierare 
Con ognuno di loro...una figlia che aveva li sua madre, A. e un'altro signore...che chiacchierava poco ma ci girava intorno con curiosità. .. e poi c'era Serena....la sua professionalità,la sua umanità e le sue idee su come portare avanti nuovi progetti per migliorare le cose.... come parlava con A. a cuore aperto...nel bene e nel male....mi veniva voglia di abbracciarla da quanto è meravigliosa..
Poi c'è A...una ragazza dolcissima e intelligente e mi viene da pensare cosa può portare una ragazza a farsi così male.....Serena con i suoi discorsi ha fatto riflettere anche me...e mi chiedo ...come mai le persone fanno meno fatica ad autodistruggersi che ad uscire dalla propria  autodistruzione? 
Vi abbraccio tutti,
Dora

09 Gennaio 2015

Scusate il ritardo nel report. Il 9 Gennaio abbiamo fatto il turno io e Valerio, nuovo arrivato al suo primo turno. E' stato un turno abastanza tranquillo con poche cose da evudenziare, ho spiegato a Valerio cosa facciamo in ospedale e in quali reparti lavoriamo, abbiamo fatto un turno abbastanza tranquillo, in dialisi un paio di persone non stavano benissimo e abbiamo saltato una camera per non disturbarle. In psichiatria siamo entrati ma c'eran poche persone per cui siamo venuti via quasi subito, siamo passati 10 minuti in direzion e sanitaria a fare gli auguri per il nuvo anno, fatto due chiacchiere pert spiegare meglio le cose a Valerio e ci siamo salutati. Se poi Valerio desidera aggiunger le sue impressioni lo faccia pure.

Nuvola

02 Gennaio 2015

Sono passati più di due anni dal mio ultimo turno e sono un po’ agitata….
Arrivo in ospedale e trovo Pallina che si sta preparando e decido che l’unico modo di affrontare il turno è spegnere il cervello, aprire il cuore e lasciarsi trasportare. E così faccio, mi affido al mio fantastico tutor e via.
Davanti al reparto di dialisi incontriamo l’infermiera Silvia e ci fermiamo con lei a parlare un po’ di Gino. La sua scomparsa ci ha scossi un po’ tutti; Silvia ci racconta di essere andata al funerale o almeno di averci provato, ma che poi quando ha visto il carro e la bara no ce l’ha fatta e per questo è stata pesantemente criticata. Sentir parlare Silvia mi ha fatto pensare a cosa possa voler dire, per un infermiere di dialisi, un paziente che muore. Si vedono tre volte a settimana per anni; un paziente non è mai solo un numero per un infermiere ma in dialisi ancora di più, è quasi come fossero di famiglia, e perdere un familiare…..
Entriamo in reparto e lo attraversiamo tutto per arrivare nell’ultima stanza, a salutare Gino. C’è Omar di fianco a lui, un omone senegalese dalla pelle color ebano che con il sorriso sul viso e negli occhi, mi racconta di se, della sua famiglia lontana in Senegal che lui avrebbe voluto raggiungere prima che arrivasse la malattia. Sono 5 anni che è qui in Italia, lui con la sua laurea in scienze politiche che si ritrova saltuariamente a fare il venditore ambulante. Lui, che sa parlare cinque lingue e che quando è arrivato è andato a scuola per imparare l’italiano, lui che vorrebbe tornare all’università qui in Italia, ma che non se la può permettere perché costa troppo, ma chissà forse un giorno…. E tu li in piedi col tuo naso rosso che puoi fare quando non trovi le parole, perché forse non ci sono? Prendergli la mano, stringergliela forte e cercare di trasmettergli tutta la forza e tutta l’ammirazione che senti.
Abbiamo saltato la psichiatria, ci hanno detto che oggi non è il caso di andare. Ci rimango un po’ male perché per me sarebbe stata la prima volta in quel reparto, ma ci saranno altre occasioni.
E ora che si fa? La sala prelievi è vuota ma è troppo presto per andare via, c’è ancora un sacco di energia da distribuire…. Poi abbiamo un’illuminazione: fermiamoci nella sala d’aspetto dell’ortopedia; prima passandoci abbiamo visto un sacco di gente ad aspettare e sembravano tutti avere dei gran musi lunghi. Detto fatto! Arriviamo e iniziamo a parlare con le persone che aspettano, ritardo delle visite almeno 1h e 30 minuti; bastano 5 minuti e sembra di essere in piazza, tutti che interagiscono, si raccontano delle loro sventure e si lamentano dei loro mali. Quanto saremo rimaste? 30 minuti? Non lo so, ma quando ce ne andiamo siamo soddisfatte, l’aria è decisamente cambiata e questo non può che rendermi felice. Mi sento un po’ come Trilli, la fatina di Peter Pan, ho agitato un po’ le ali, la polvere di fata si è sparsa ovunque e le persone hanno iniziato a volare!
Mi incammino verso casa piena di energie, è questo l’effetto che mi fa un turno in ospedale, mi ricarica e fa si che io riesca a trovare la forza di fare ancora di più. Ripenso a ciò che dice sempre Nuvola dell’ospedale, un luogo magico, il solo posto al mondo dove vai perché non stai bene ed esci con una buona probabilità di essere guarito. Ecco, anche io oggi esco così, sentendomi guarita!
Un abbraccio forte a tutti quanti.
Primavera

29 Dicembre 2014

Ciao a tutti!!!! Ultimo report dell'anno, presumo😊...approfitto per abbracciare tutti voi che leggerete e per ringraziare ogni singola persona per il bel tempo trascorso insieme...
Piacevole mattinata trascorsa con Nuvola...che non si ferma mai!!!! Meraviglioso!!!! 
Ho riflettuto sui volti visti questa mattina...ho le immagini fotografate dentro, persone di tutte le età ma soprattutto gli anziani..ho assaporato i loro occhi e i loro sorrisi nel parlare con noi e ho pensato: Quante persone si ricordano che anche loro sono stati giovani, giovanissimi, pieni di sogni, amori e speranze..quante volte invece non vengono considerati perché, ormai, anziani dimenticando la loro saggezza e le loro meravigliose storie da raccontare e tramandare di generazione in generazione. La signora della sala prelievi di 93 anni ne é la prova...tanti racconti di vita concludendo con la preoccupazione di essere di peso al figlio che la accudisce al bisogno (come lei ha specificato dal momento che vive sola). Tanti anziani in sala prelievi super disposti a fare due chiacchere con noi....una signora mi ha raccontato che studia pianoforte da tanti anni ma non riesce ad esibirsi con i nipoti perché l'assale l'emozione e non riesce più a suonare niente....é stata molto tenera perché questa cosa le dispiace molto ma é più forte di lei...
In psichiatria sembrava non potessimo entrare perché non era mattinata poi ci ha accolto la caposala spiegando l'accaduto dei giorni precedenti....il ragazzo che immaginate ha dato i numeri e con le gambe dei tavolini della mensa ha spaccato quasi tutte le porte...morale, sono stati qualche giorno con i carabinieri a piantonarlo..adesso sembrava tranquillo...
Due parole ma proprio due le abbiamo scambiate con G.grande sapienza su ogni campo. La psichiatria si é conclusa con una bella chiacchierata con la caposala molto gentile e disponibile piena di entusiasmo per i nuovi progetti da portare avanti con noi....in dialisi c'era una signora nuova, calabrese, in vacanza dal nipote...signora molto carina che ha piacevolmente dialogato con Nuvola mentre io mi sono spostata da P.che mi ha chiamata...rispetto alle prime volte che ci parlavo lo trovo diverso....meno ombroso e più disponibile a parlare di tante cose....questo li trovo un buon segnale perché più le persone ti conoscono più si fidano e più si lasciano andare accogliendoti sempre di più...
Abbiamo concluso il turno andando a salutare la dirigenza sanitaria e parlando di quelli che potrebbero essere i progetti futuri....tante cose da fare, pianificare, organizzare....quindi mi raccomando, iniziamo l'anno nuovo tutti uniti e belli carichi .... Avanti tutta!!!! Abbraccissimo da Caramella 🍬

22 Dicembre 2014

Turno natalizio con la sorridentissima Tarantella!
Non credo che io debba aggiunger altro al suo report..
 
Buona lettura..
 
Pan
 
 
Report turno 22 Dicembre:
Turno natalizio, mio quinto turno con m'illumino e primo con il doctor Pan. E' stata una mattinata all'insegna della consegna dei regalini clowni. Pan è arrivato con sacchettate di doni che - dopo esserci vestiti da clown - abbiamo gioiosamente iniziato a distribuire. Hanno gradito tutti, dall'edicolante ai baristi, dalla portiera alla direzione sanitaria. Sono molto soddisfatta di questi piccoli presenti e del loro grande significato. Atmosfera natalizia a parte il turno è stato molto breve, ma non per questo meno “illuminante”. Ci ha accolti una sala prelievi sorridente ma piuttosto silenziosa, mi ha fatto specie un omino che, appena mi ha vista arrivare tutta travestita e piena di regalini ha messo le mani avanti dicendomi: << “ No No io non sono malato, aspetto solo mia moglie! ” >>. E l'ha detto con aria un po' saccente, come se avere accanto un clown per lui significasse essere malato o fosse comunque segno di debolezza. Presa alla sprovvista gli ho solo augurato di rimanere in buono stato di salute per altri cent'anni - le battute migliori mi vengono solo a posteriori (!) - ma alle volte mi piacerebbe davvero tanto trasmettere il reale significato della parola salute, far comprendere quello che anche io sto iniziando ad abbracciare dopo anni di studio della Psicologia umana. Essere in salute non significa affatto non avere malattie organiche, essere in salute è una condizione assolutamente irraggiungibile, che richiede un completo stato di benessere bio-psico-sociale. La salute va quindi intesa come risorsa per la vita quotidiana, è un obiettivo sociale ed ha bisogno del coinvolgimento della gente. Ecco cosa avrei voluto dire a quel buon uomo, ed ecco il messaggio che vorrei propagare il più lontano possibile: se chi non ha malattie organiche non alimenta anche la sfera psichica e sociale, non può definirsi in salute tanto quanto non lo può fare chi ha una grave malattia a prognosi infausta. C'è molto altro oltre ad un corpo sano o malato che sia, e dietro a questa considerazione – a mio avviso- si cela il senso del care, del prendersi cura, con o senza il prefisso clown. I gesti di cura sono trasversali al concetto di salute, ecco infatti perché prestiamo servizio in posti che vanno dalla sala d'attesa al servizio psichiatrico di diagnosi e cura, passando per la dialisi. Si può sempre sperare in uno stato di salute dignitoso, questa frase mi è tornata in mente quando il dott. Panno ed io abbiamo fatto tappa in dialisi, qui ci ha accolti un reparto avvolto da uno stato di sopore misto a melanconia, alcuni pazienti ed operatori erano ancora sconvolti per quanto accaduto al povero Gino. Io non ho avuto il piacere di conoscerlo, così mi sono limitata ad assaporare il ricordo di lui dai racconti di un'infermiera. Era la prima volta che incontravo questa simpatica donna; si è fermata a parlare con noi inizialmente di Gino, raccontando ora episodi buffi e divertenti, ora la tristezza di dover inserire i suoi ultimi dati nel database del reparto, per poi raccontarci le sue esperienze come operatrice sanitaria ed infine posarsi sul racconto molto intimo degli ultimi istanti vissuti con il marito ed il triste periodo della sua morte. “Si può sempre sperare in uno stato di salute dignitoso” è questo il fil rouge che ho colto nelle sue parole e nei suoi racconti, ed è stato bello vedere un'infermiera a cui brillano gli occhi quando parla dei suoi pazienti, ed è stato bello sentirle dire che molte volte si siede accanto ai loro letti parlando di qualsiasi cosa o semplicemente rimanendo in silenzio, in altre parole: prendendosene cura. Io dico sempre che non voglio meravigliarmi di questo, non voglio meravigliarmi delle cose belle, della bontà, dell'onestà.. vorrei meravigliarmi delle cose brutte, della scortesia, dell'arroganza e della cattiveria. Ma mi accorgo di vivere in una società in cui la maleducazione la fa da padrone quando, facendo tappa nel giardino della rete di Indra, non mi meraviglio delle cartacce sporche gettate per terra ma inizio a raccoglierle e riporle nel cestino, e mi accorgo che anche il povero Pan è un pezzo avanti come me, quando lo colgo con braccia avambraccia e mani completamente immerse nel gelido acquitrino per ripulirlo da altre zozzerie. Sostanzialmente il turno si è concluso con una corsa di Pan al pronto soccorso per via dei geloni – scherzo (!) - la mattinata si è conclusa con una fugace tappa in psichiatria, ma affacciandoci alla finestrella della porta abbiamo notato le gambe di un tavolo spezzato e udito altri rumori poco invitanti, un'infermiera del reparto ci ha poi riferito che c'era un tizio molto agitato e che non era il caso di entrare. Messaggio recepito alla grande dai sottoscritti che in un battibaleno erano già agli armadietti a cambiarsi d'abito! Insomma: una piacevolissima mattinata divertente e con una bella atmosfera natalizia, un tutor clown estremamente in gamba e pieno di trucchi nel borsone e dei significati molto intensi che ho portato via con me. Vi lascio con una poesia di uno dei più grandi attivisti nonviolenti del panorama italiano, una poesia che racchiude in sé il significato del concetto rivoluzionario di salute e del prendersi cura, che ho colto nella teoria dei miei corsi universitari e nella pratica delle nostre attività di clowncare. Con l'augurio che m'illumino possa farsi portavoce di questa rivoluzione.
 
 
Chi si spaventa quando sente dire
«rivoluzione»
forse non ha capito.
Non è una rivoluzione tirare una sassata in testa a uno sbirro,
sputare addosso a un poveraccio
che ha messo una divisa non sapendo
come mangiare:
non è incendiare il 
o le carte in catasto
per andare da stupidi in galera
rinforzando il nemico di pretesti.
Quando ci si agita per giungere
al potere e non si arriva
non è una rivoluzione, si è mancata;
se si giunge al potere e la sostanza
dei rapporti rimane come prima,
rivoluzione tradita.
Rivoluzione è distinguere il buono
già vivente, sapendolo godere,
sani, senza rimorsi,
amore, riconoscersi con gioia.
Rivoluzione è curare il curabile
profondamente e presto,
è rendere ciascuno responsabile.
Rivoluzione
è incontrarsi con sapiente pazienza
assumendo rapporti essenziali
tra terra, cielo e uomini: ostie sì,
quando necessita, sfruttati no,
i dispersi atomi umani divengano
nuovi organismi e lottino nettando
via ogni marcio, ogni mafia.
 
 
Danilo Dolci . 
 
Ciao ciao, Tarant.

21 Dicembre 2014

Salve a tutti!
Oggi ho avuto il turno, il mio terzo turno x essere precisi, 
con la dottoressa Fiorella Toppa...

Avevamo il compito di distribuire i regali a lo staff dell' ospedale e ad i pazienti
L'idea era quella portare i pacchettini e riuscire in breve tempo a trovare tutti i reparti

Ma le cose non sono andate esattamente cosi... 

In psichiatria x alcuni problemi ''Tecnici'' non siamo riusciti a distribuire gran che,
 ma abbiamo comunque strappato qualche sorriso rimotivando un po' lo spirito di M. , delle infermiere e della , penso , capo reparto.
Sono rimaste molto entusiaste del regalo ma anche x la frase, che anche a parer mio è davvero molto bella e profonda...

La sala prelievi ,che è una delle mie preferite, era affollata di gente di tutte le età 
e con Fiorella ci siamo buttati nella mischia a distribuire i regalini
è stato un bel successo e abbiamo lasciato tutte le persone col sorriso e un augurio in più da portare sotto l'albero;)

Ma la parte piu divertente della mattinata è stata in Dialisi
dove tra infermiere e pazienti ci siamo fatti diverse risate passando da un argomento all'altro

una delle infermiere ci ha detto di aver scambiato il Bulbo dell 'Iris x un aglio , manca poco ci faceva un soffritto! ahahaha

Ho salutato il reparto regalando ai pazienti alcune storielle improvvisate su parole lanciate al volo da loro...
è stato davvero una mattinata di sorrisi

Si prevedeva un turno un po' piu' breve
ma grazie alla mia Linguaccia sciolta e alla simpatia di Fiorella abbiamo fatto comunque un quarto a mezzogiorno.

Grazie alla Dottoressa Toppa x la mattinata 

e se non ci si risente 

TANTI AUGURI A TUTTI !!!!!!!

dal vostro 

Dott. Linguaccia :P

20 Dicembre 2014

Allora primo turno con Arancina
Molto ricco di emozioni ed incontri piacevoli
Arancina ha detto io ti seguo!! sono io la tutor 
Sala prelievi: Io ho avuto l'idea di salutare le persone una ad una stringendogli la mano e subito il clima nella stanza si è sciolto ed è diventato più accogliente.
Abbiamo incontrato un fratello e una sorella insieme molto simpatici e disponibili!
In Dialisi ho parlato con Massimo che ho scoperto che sta a san casciano
In Psichiatria 
L'infermiera ci ha detto che era successo un episodio di cui una persona stava male davvero e allora ci ha detto  di valutare noi se stare lì  oppure no.
Abbiamo interagito con gli altri due  pazienti  e siamo andati nel terrazzo dove io e arancina ci siamo esibite cantando e ballando.
Il repertorio era "il cielo è sempre più blu  ",  " can can" balletto li per li improvvisato e poi Brazil nananananana e per finire trenino e un paziente  si è accodato  a noi. Ah dimenticavo volevo fargli ascoltare a tutti costi una canzone per me bellissima "cançao do mar" di Dulces Ponte spettacolare!!!! e alla fine ce l'ho fatta! 
In tutto questo si sono divertititi tanto, hanno riso  e il paziente che era ininteragibile è venuto in terrazza a vedere cosa facevamo e ogni tanto ci sbirciava. Abbiamo visto che era molto alterato, ma non se l'è presa con noi e questo ci fa molto piacere.
che dire "Mai stata così soddisfatta del turno!!!!!!!!!!!"
Arancina i love you!!!!!
 Grazieeeeeeeeeeeee

Fragola