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Il servizio di clowncare viene svolto due volte alla settimana presso i reparti di Pediatria, Dialisi e Sala Prelievi dell'ospedale Santa Maria Annunziata di Ponte a Niccheri (FI). Il progetto “M'illumino d'immenso” si propone il grande scopo, tramite l'insegnamento agli studenti delle tecniche di clowncare, di formare futuri medici consapevoli che il rapporto umano medico-paziente non sia un optional ma un elemento essenziale per il normale svolgimento della professione medica.


martedì 24 febbraio 2015

21 Febbraio 2015

Eccomi, questo turno è stato particolarmente intenso ed interessante.Pasticca, Gabo e io siam partiti, udite udite, dalla sala prelievi.Pasticca mi ha prestato il suo flauto sbavoso per poter rompere il ghiaccio con le persone spiegando loro che avrei suonato un brano particolarmente importante. Abbiamo rotto il ghiaccio... Gabo e la sua borsa col mare dentro e le barchette faceva scegliere alle persone un colore e li agganciava con la sua dolcezza e poesia. Pasticca mi ha fatto ballare un aria tangheira, chiaramente da sola....Gabo mi aveva prestato un pezzo di misuratore di pressione, che però ho usato lo stesso per attaccare bottone a un signore solo. Abbiamo placcato una manciata di dolci donne in attesa fino a che abbiamo intrattenuto una ragazza in gravidanza con la madre,
particolarmente emozionata dal nostro incontro. Pasticca ha fatto dei giochi di prestigioso prestigio. Abbiamo incontrato una ragazza che lavorava in ospedale che ci ha raccontato che la mattina era iniziata male ed è stata lei a fermarci chiedendoci chi eravamo  e quando l'abbiamo “rilasciata” pareva assai sollevata, le abbiamo dato un nostro depliant ed una spillina....secondo me...pareva assai interessata., ci sta che si aggreghi con gioia.

In dialisi Gabo ha prodotto una serie straordinaria di antenne paraboliche dell'amore da attaccare in fondo ai letti che hanno sciolto calorosamente l'ambiente. Tutto ciò oltre al fatto che pasticcaman preparava i copricapi, sempre con i palloncini, per le infermiere che allegramente hanno partecipato con gioia. Contestualmente a ciò assolvevo al compito di ferrista porgendo palloncini e rendendomi assolutamente direi indispensabile. Mentre gabo si era fermata da P. che comprendeva e parlava lo espagnol con Pasticca e la sua preziosa chitarra siamo andati da R. dove abbiamo cantato. Ho incoraggiato un infermiere in qualche modo ma solo perché aveva scritto in faccia che non vedeva l'ora (aveva un sorriso da orecchio a orecchio che definirei scalpitante) Pasticca ha la tendenza di fare canzoni un po' malinconiche talvolta...sono andata a fare, quindi, la corist. C'è stato anche l'intervento di Pippo chiamato da Pasticca al telefono che ha salutato E. ed un altra signora di fronte a E. che non mi ricordo il nome, che hanno accolto con sorpresa e gioia questo saluto.

Psichiatria: siamo stati accolti da C. contenta di vederci che ci ha salutati con calore. Ci ha invitato ad andare nella stanza del pranzo dover aveva voglia di raccontarsi un po' e ci ha fatto domande. Poi, con Pasticca che suonava, abbiamo cantato. Si è aggregato L. che si è seduto al tavolo ed ha partecipato battendo le mani, poi ci ha raggiunto T. , che era stato invitato appena arrivati da pasticca. Poi abbiamo ballato. La cosa speciale è stata che T. è molto schivo ed invece con noi ha giocato volentieri e ballato. L'infermiere che ci ha accompagnati alla fine ci ha detto proprio questo, che era rimasto colpito dal fatto che T. avesse partecipato. Ringrazio i miei compagni di turno , per la loro generosità, e perché a distanza di tempo dall'ultimo turno fatto, non vedevo l'ora, è stata proprio una preziosa occasione.

Arancina

 

 

Ciao a tutti carissimi Amici!!! 

Prima di cominciare voglio ringraziare con tutto il cuore Nuvola, Pasticca, Pan, Red ed Arancina per il meraviglioso fine settimana che abbiamo condiviso!!!... Grazie per l'Accoglienza, per la Cura e per la vostra Amicizia!!!... Mi avete riempito l'anima di coccole... Il servizio in ospedale insieme a Pasticca ed Arancina è stato bellissimo... Pieno di complicità, risate, musica, canti, balli e magie... Pasticca ed Arancina hanno un'intesa fantastica!!!... E' stato molto bello guardarli in azione... gli bastava uno sguardo per capirsi al volo e per assecondarsi... Loro sono i primi a divertirsi e questo è contagioso... 

Personalmente mi rendo conto che faccio un po' fatica a lavorare in gruppo inizialmente perché da quando sono uscita dall'associazione a cui appartenevo ho intrapreso una strada un po' più solitaria... Mi piace avvicinarmi alle persone in punta di piedi ed ogni volta tento di lasciare un pezzettino di me, del mio cuore... Un'emozione, un ricordo felice, un desiderio nell'aria, come una bolla di sapone di quelle magiche che non esplodono... Ma loro due mi hanno fatta sentire subito parte di loro e mi hanno coinvolta in ogni cosa... La diversità di ognuno di noi insieme è stata magica...Ogni persona è stata un incontro meraviglioso... Le mamme che si avevano mangiato l'uovo di Pasqua intero, la nonna che si è emozionata mentre aspettava insieme a sua figlia nella sala prelievi, le persone che abbiamo incontrato in dialisi che ci hanno sorriso e condiviso pezzettini delle loro vite e quelle che abbiamo visitato in psichiatria, dove l'aria è cambiata e si è riempita di Gioia... Grazie infinite carissimi compagni di avventura!!!..

Dopo il super pranzo a casa di Nuvola siamo andati rotolando con Pasticca alla casa di riposo dove c'era Marco e tanti nonnini... Bellissimi tutti... Marco era felicissimo per il vostro regalo... C'era una nonnina che ballava con il suo girello, altra che cantava e ci correggeva se sbagliavamo la lettera delle canzoni, un’altra che colorava e che ci ha regalato dei sorrisi meravigliosi quando Pasticca ha fatto le bolle... I loro baci, le loro carezze, i loro racconti, le loro lacrime sono sempre colpi all'anima...E' stata una giornata piena di emozioni... Quelle che nascono quando entriamo in empatia con l'altro, quelle che basta uno sguardo, una parola, un sorriso, una carezza, un bacio, un abbraccio, per sentire il battito dell'altro... Quelle che ci fanno guardare oltre il dolore e la sofferenza per relazionarci con l'altro semplicemente dalla nostra Umanità...

Grazie per la fiducia che mi avete dato donandomi questa grandissima opportunità!!!... 
Sono tornata a casa col cuore caldo e illuminato... Vi voglio bene... Avanti tutta M'illumino di immenso!!!...  Vi abbraccio con Amore... La vostra Amica e compagna di sogni

Gabo... 

 











  
 

 
 
 

 
 
 
 
 

19 Febbraio 2015


Un turno tranquillo ,ma ricco di tante piccole emozioni, fatto con un gran Sarciccia....anche oggi Pan e Sarciccia! Buon appetito....

Un abbraccio Pan

Il turno inizia il 18 sera ritrovandomi per tutta la notte accanto nel letto quel figone di Pan!!!! La mattina mi viene quasi un colpo a vedermelo vicino ma ci alziamo direzione ospedale. Colazione al bar e si inizia. Sala prelievi abbastanza tranquilla con i vecchiettini del coumadin sempre in prima linea, un saluto agli infermieri e via.... In dialisi si è deciso di portare il mare (Quercianella per l'esattezza) per una donna anziana che era tanto che non ci tornava ma naturalmente Pan ha sbagliato il giorno e la signora non c'è. Incontriamo Beppe, signore napoletano nuovo arrivato che nonostante i problemi che sta attraversando mi dice di essere già pronto per la partita del suo Napoli nel pomeriggio(il suo Napoli ha vinto 4 a 0 quel giorno e me lo sono immaginato sul divano a esultare come un bambino!!! ). Visto che ci siamo portati dietro Quercianella ne approfittiamo per farla vedere a pazienti ed infermieri e devo dire che con la pioggia che c'è fuori non fa altro che bene un po di sole e mare Qualche scorta per lo scambio di copia e si vola in psichiatria. Incontriamo per primo B. che ci racconta la sua passione per il rock e la sua voglia uscito dal reparto di intraprendere il lavoro di orafo(in bocca al lupo B.). Eccoti spuntare K. e come non iniziare con Piccola Katty dei Pooh (ohhhh ohhhh piccola katty) quando ti spunta M. dicendo: Chellé codesta musiaaaa e me mi garba l'ellettroniaaaaaaaaaa!!!! Sono uscito dal reparto ancora piegato dalle risate ed è per questo che lo faccio, esco dai reparti con il sorriso e la voglia di vivere che i pazienti danno a me e non viceversa. EVVIVA M'ILLUMINO D'IMMENSO


Sarciccia!

lunedì 23 febbraio 2015

14 Febbraio 2015


 

San Valentino.

Il mio secondo turno, un turno PIENO. Ero di turno con la dottoressa Red, la mia cara amica Lucrezia. Sala prelievi, ore 8,30, puntualissime. La sala non era pienissima, ma nemmeno vuota.

Abbiamo iniziato subito sicure e dirette. Per essere stato il mio secondo turno, è assurdo come già quel posto lo sento “casa mia”. Signore anziane, donne incinte, mamme preoccupate per l’adolescenza della figlia (una grande donna che si è meritata la lettura della nostra tanto amata poesia sull’amore), bambini spaventati e bambini annoiati, bambini anche abbastanza grandi e scocciati. Un inizio turno abbastanza vario e dispersivo ma bello, improvvisato e “complice”.

Ci spostiamo in dialisi, intanto il calore dell’ospedale e delle persone che ci lavorano o che semplicemente passavano dal nostro stesso corridoio, è così forte che spesso penso, cavolo ma è solo la seconda volta che sono qua e già li sento così carini con me; ogni loro sorriso “m’illumina”. La dialisi è stato il momento più bello della mattinata. Siamo state un pochetto a chiacchiera da una ragazza che conosceva la Red, a parlare di cani, uomini e sorelle. Poi arriviamo nella stanza della Patrizia, e lì il mio sguardo s’incrocia con l’anziano seduto accanto alla Patrizia, che inizialmente ci ascoltava perplesso, senza mai intervenire. Mi sono fatta coraggio e sono andata a parlare con lui. Un’ora bellissima, una chiacchierata proprio bella. Adesso quando Nuvola all’inizio mi diceva che il Progetto “M’illumino d’immenso” deve illuminare non solo il “paziente” ma soprattutto, Noi, capisco cosa intendeva. Ecco in quel momento mi sono proprio sentita illuminata. Un signore così semplice e “burlone” (come lo chiamano le infermiere) si è aperto a me in una maniera cosi naturale che mi ha proprio stupito. Il racconto della sua vita, del suo lavoro. Lo guardavo negli occhi e sentivo la profondità della sua storia. Abbiamo iniziato a parlare anche di me, mi ha chiesto che lavoro faccio, mi ha persino rimproverato. Alla fine mi ha incoraggiato a non mollare; per un attimo mi è sembrato lui il clown che veniva da me a incoraggiarmi e a darmi una pacca sulla spalla. Infine saliamo in psichiatria. L’infermiere ci spalanca la porta. Ci avviamo verso il terrazzino dove ad “aspettarci” c’erano T. e K. Sembrava che fossero li ad aspettare il nostro arrivo. Abbiamo ballato, cantato, riso. Abbiamo passato una bella mattinata; un reparto di psichiatria che ho vissuto a pieno per la prima volta. E’ stato molto bello ballare il ballo greco con T.

Grazie Red.

Grazie M’illumino.

Ogni giorno scopro persone, scopro anche me stessa.

 

Fischio

 

 

 

9 Febbraio 2015


Questa mattina turno con la pimPANtissima dottoressa Sbubbotta! Ahimè anche oggi in psichiatria l'aria non era delle migliori ma con grande sorpresa hanno concesso a 4 persone di uscire di reparto per venir a fare una passeggiata con noi.
Ora a voi il report di Sbubbotta.

Un abbraccio

 

Pan

Finalmente il mio primo con "Pan" colui che mi ha portato in questo fantastico mondo!
Iniziamo dalla sala prelievi, stamani con poche persone, qualche chiacchiera ma poca roba...mi sono divertita ad ascoltare un signore che raccontava le barzellette. Da qui siamo andati alla psichiatria dove per la prima volta (per me) non ci hanno fatto entrare...abbiamo comunque aspettato per poter accompagnare chi di loro era in grado di uscire. Siamo usciti con quattro pazienti..uno di loro è voluto rientrare quasi subito  in reparto, gli altri 3 sono rimasti. L. è stato con Pan, mentre io insieme ad A. e (non ricordo il nome) a far colazione al bar.
A. giovanissima moriva di fame, tanto da affogare una bellla brioches alla crema in un cappuccino, l'altra ragazza dopo la colazione è voluta tornare in reparto. Pan l'ha accompagnata dopodiché siamo rimasti con A. e L. al giardino per una sigaretta.
Al ritorno A. si è voluta fermare in edicola per fare un regalo alla ragazza che era tornata su. Una volta riaccompagnati in reparto ci siamo diretti in dialisi, molti dormivano ma abbiamo trovato il sempre pimpante Gino con il quale fare le nostre risate. Qualche saluto e coccola in qua e la e poi direzione armadietti.

 

Come ogni turno giornata ricca di emozioni ed insegnamenti.

 

Dott.ssa Sbubbotta

7 Febbario 2015


Dopo due mesi senza turni eccomi qua! Ore 8,30 agli armadietti (Pasticca alle 8.40.... ihihi), il desiderio di indossare il camice e dipingere il naso di rosso è alle stelle!

Si comincia: sala prelievi....subito un signore mi saluta, dicendomi quanto sia importante sorridere e prendere la vita con gioia, non posso che sedermi ed ascoltarlo, parte dapprima con le barzellette e poi mi racconta che a 10 anni lo hanno operato agli occhi per le prime sperimentazioni sui difetti della vista e …... hanno sbagliato! Si è svegliato dall'operazione con gli occhi praticamente storti, guarda fisso sempre a destra! E mi ha sottolineato che se non l'avesse presa bene sarebbe stato un vero problema. Che meraviglia, che scuola di vita! Quanto mi piace stare ad ascoltare i racconti delle persone anziane, sembrano tutti miei nonni, mi incoraggiano, mi fanno sognare e nel mio piccolo riuscire a farli sorridere e farli sentire “meno vecchi” mi rende felice.

Pasticca è già immerso nelle sue fantastiche magie e io continuo a scambiare parole con le persone più anziane: è la volta di un signore 80enne, faceva il becchino e per tutta la vita quindi è stato a contatto con la morte, ma il suo cuore non si è indurito, anzi! E' riuscito ad apprezzare ancora di più le meraviglie della vita, che spettacolo!!! Quante volte mi ha raccomandato di godermi ogni attimo.....Quanti ricordi nella sua testa, tutti belli, dal ballo, ai suoi nipoti, a ogni attimo di vita trascorso. Mi ha detto che ora è felice e che può anche morire e mi fa vedere la tessera per la cremazione......Cavolo che impressione! Mi sono vista davanti il percorso della vita, cosa a cui non penso mai....e invece ogni tanto dovrei ricordare.

Ancora scambi con belle signore, una mi racconta quanto sia importante per lei la preghiera e la fede e mi dice che ogni sera prega per tutti i bambini del mondo.....dovremmo farlo tutti! Che bella cosa! Poi mi siedo accanto a una ragazza, che bel sorriso sul suo volto, sembra la persona più felice e sana di questo mondo, ma poi inizia a raccontarmi.....ha una grave malattia rara da due anni e se non la avesse affrontata in questo modo forse non ce l'avrebbe fatta. Ascolto, ascolto tutti col cuore, quanto nutrimento, quanto mi stanno dando queste persone.....e pensare che loro mi ringraziano e si complimentano con me per quel poco che riesco a fare! Ma per loro non è poco, sono io che credo sempre di non dare o fare abbastanza!

Un po' di musica nei corridoi che raggiunge tutti, ma proprio tutti ed eccoci in dialisi.

Scambi di parole con alcuni e canti con R. …..non lo avrei mai detto :) Battisti è il suo forte! Fantastico! Che potere grande ha la musica.....mi prefiggo l'obbiettivo di portare il flauto al prossimo turno! Una signora mi ha riconosciuta, ho parlato un po' con lei, mi ha detto che sta alla Rufina e quindi le ho parlato del mio trasloco prossimo, fino ad arrivare a ricordare i bagni al lago di Bilancino, il sole la sta baciando sul lettino e lei ricorda le sue estati.....

In dialisi, l'interazione con gli infermieri è sempre molto attiva.....dall'infermiera praticante buddista che ci racconta un libro che sta studiando, ad un'altra infermiera che si mette addirittura a suonare la chitarra con noi, ad un infermiere rockettaro che chiede disperatamente una chitarra come quella di Pasticca!

Ancora musica nei corridoi fino ad arrivare in psichiatria: ci fanno entrare, la situazione non è tranquillissima ma sotto controllo e non pericolosa. Che emozione, una parrucchiera sta facendo i capelli ad una signora, che bello vederla curata e che si sta prendendo cura di sé. Nei suoi occhi l'effetto dei farmaci, ha sonno, ma non rinuncia alla sua bellezza.

Entra un ragazzo, sembrava tranquillo fino a quando a un certo punto ha iniziato ad alzare la voce con i medici e gli infermieri e poi....un pugno forte sulla porta. Che rumore sordo, carico di rabbia e di dolore. Lo sento nello stomaco, mi spaventa e mi crea dispiacere e un senso di impotenza. Tensione nel corridoio, torniamo nella stanza della parrucchiera e lei ci chiede di cantare con noi.....parte Sanremo! :) cerchiamo di farle capire di non alzare molto la voce ma è troppo coinvolta dalla musica :) per cui la portiamo in terrazza, su richiesta anche della dottoressa che non vuole urla nelle stanze, giustamente! Poche persone nelle stanze, una inaccessibile per la presenza di una detenuta piantonata.....cosa avrei dato per entrare! Avrei voluto entrare come faccio quando a Sollicciano vado in psichiatria ma in quell'ambito non era saggio e me ne sono stata al mio posto.

Ore 12, pranzo......l'infermiera ci chiede gentilmente di uscire per la nostra sicurezza. Finisce così il turno, altri giochi ancora con una bellissima bambina giù nell'ingresso alla quale era nato nella notte un fratellino.....si vergogna all'inizio, poi si scioglie e ci regala la sua attenzione e il suo bel faccino.

Si torna a casa, carichi di bei momenti e grandi emozioni e ogni volta, sarò ripetitiva, ringrazio Clowncare M'illumino d'immenso PER TUTTO!!!!

 

Farfallina

 

 

6 Febbraio 2015


Venerdì 6 ho fatto il turno in solitaria, sono arrivato abbastanza presto, la sala prelievi non era molto affollata e, come sempre quando dico dentro di me ci starò 10 minuti, ci son stato un ora e più perché è vero che non c’era molta gente ma c’era una signora con cui abbiamo parlato parecchio, abbiamo parlato e ci siamo raccontati le nostre vite a grandi linee, affrontato alcuni problemi di salute con cui lei deve combattere, parlato dell’amore che ha per il marito e di altre cose, alla fine ho guardato che ora avevamo fatto e mi son accorto che erano già le 10, sono andato in dialisi , ho salutato le persone, con qualcuno ho parlato più a lungo perché da quando faccio meno turni le vedo meno e dovevamo aggiornarci sulle nostre vite da un mesetto a questa parte, è bello che le persone ti dicano: è tanto un ci si vede? O che è successo? Io spiego loro che adesso vado meno in ospedale perché ci sono altre persone che vanno anche al posto mio, che è giusto anche delegare e che lo sto facendo, ma è comunque bello che anche loro si preoccupino di noi se non ci vedono, questo significa aver stabilito un legame. In psichiatria finalmente sono potuto entrare dopo un periodo che non ci riuscivo a causa di situazioni che non ce lo consentivano, sono arrivato, ho subito interagito con una ragazza molto giovane che aveva svariati problemi, appena mi ha visto mi ha detto: sei nuvola? Le ho risposto, si sono io, e lei mi ha detto: allora vieni qua s’ha da parlare…e mi ha messo in mano la sua vita, nel frattempo era arrivata la dottoressa Carlini ( la responsabile del progetto di pet therapy che stiamo vedendo di far partire in quel reparto) e l’ho dovuta lasciare per andare a prendere la dottoressa e presentarle la caposala, abbiamo parlato della pet e sembra che a breve partiremo, ho riparlato con questa ragazza, ho portato in reparto qualche caffè per chi lo voleva e poi sono andato ad accompagnare la dottoressa Carlini in direzione sanitaria, là è anche successa una cosa carina, una delle segretarie della direzione ha studiato all’università con la carlini e si sono rincontrate dopo anni che non si vedevano, è stato carino ed è bello vedere come a volte la vita stabilisce sintonie che vanno oltre quello che ci aspettiamo, son felice che si siano rincontrate grazie a d un progetto che stiamo portando avanti, vuol dire che siamo nelle direzione giusta.,

Un abbraccio a tutti

 

Nuvola

 

 

31 Gennaio 2015


Turno brevissimo ,in quanto la sala prelievi era quasi totalmente vuota, c'era ad aspettare una mia collega e mi sono messo a chiacchierare un po' con lei, In psichiatria ci sono ancora pazienti con patologie importanti e non ci hanno fatto entrare.

Così ci siamo concentrati sulla dialisi dove ho avuto il piacere di conoscere E.,.è la prima volta che la trovo sveglia, tutte le altre volte dormiva sempre. Abbiamo instaurato un dialogo a quattro io Nuvola E. e L'infermiera, siamo scivolati sul discorso del fumo, di com'è difficile smettere di fumare, e di com'è difficile disintossicarsi dalla nicotina,

Poi andiamo in un'altra stanza e incontriamo un paziente straniero, questa volta non gli ho chiesto il depliant, non parlava e non capiva l'italiano, gli ho detto se parlava inglese, l'avessi mai fatto!!! Appena gli dico questo e lui mi risponde affermativamente, Nuvola, provate a indovinare icchè fa...mi dice "stai un po' con lui, io arrivo più tardi" così mi ritrovo solo con questa persona sapendo solo qualche parola  d'inglese, gli facevo domande semplici, da dove viene, da quanto tempo è qui...ecc mi ha risposto , ma avessi capito una risposta!!, ancora devo capire da indo viene, alla fine avevo esaurito le domande e incominciavano dei silenzi che mi stavano facendo " innervosire", poi Nuvola non ritornava, alla fine l'ho salutato dicendogli che ritornerò a trovarlo e sono andato a raggiungere Nuvola, il quale stava parlando con A. che era un po' giù in quanto la dovevano rioperare. Poi altri pazienti del reparto dormivano, così andiamo via,

Alle 11 avevamo già finito.

Un abbraccio a tutti

Spadino

24 Gennaio 2015


Ciao Clown!!!!!

Premetto che non vedevo l'ora di essere agli armadietti perché dopo ben nove mesi ho dato alla luce il mio primo, vero, professionale, bellissimo camice da vera Caramella...grazie alle manine fatate della dott. Gomitolo.

Comincio ad amare la zona che più mi incuteva timore inizialmente: La sala prelievi!!!

Il motivo è che in questo momento sono in adorazione di tutti quegli anziani che incontriamo...

Riflettendo a voce alta col dott. Nuvola ho ben chiaro (permettetemi una piccola commozione) che sui loro volti, segnati dal tempo e dalle personali intemperie della vita, cerco di immaginare il volto dei miei genitori che non hanno avuto la fortuna di diventare anziani per trasmettere quel qualcosa che arriva al Cuore quando si aprono agli altri....come la coppia di stamani con ben 60 anni di matrimonio, 85 e 82 anni portati benissimo, da farci la firma nonostante gli acciacchi e i continui controlli in ospedale.

Sono stata a lungo con loro perché la signora continuava a parlare come per invitarmi a stimolare il marito impaurito dalla sua salute precaria...infatti quando li ho salutati la signora mi ha detto, prendendomi la mano: Grazie di essere stata qui....

Ho raggiunto dott. Nuvola che ha dato il via a spostarsi in psichiatria dicendo: Probabilmente ci faranno entrare ma per uscire sarà dura!!!

In realtà siamo andati in dialisi dove siamo rimasti abbastanza anche se molti dormivano.

Piacevoli chiacchierate e scambi di opinioni su diversi argomenti con pazienti e personale...Ilaria, infermiera sempre disponibile e aperta con noi anche a parlare delle proprie cose: Sono certa che sia fondamentale avere un buon dialogo  con il personale affinché l'arrivo dei clown porti una ventata di calore e conforto anche a loro... Soprattutto in questi momenti dove la maggior parte delle persone si lamenta e si lamenta senza sapere cosa fanno e come svolgono il loro lavoro tutti e coloro che ruotano intorno a all'ospedale.

A questo proposito voglio spezzare una lancia a favore del nostro Ospedale, che, a differenza di altri con i quali ho avuto a che fare, sembra veramente un paesone, un villaggio che si distingue per l'aria umana che si respira nei reparti, nei corridoi, al bar e ovunque ci spostiamo.

In psichiatria non siamo potuti entrare per il solito motivo....mi é dispiaciuto perché è ormai molto tempo che non ci andiamo.

Piacevole mattinata con dott. Nuvola dal quale faccio sempre tesoro di ciò che mi dice e racconta.

Un super abbraccissimo..

Caramella

 

 

19 Gennaio 2015


Come sempre non si deve aggiunger altro sui report di Tarantella...buona lettura.
 
PAN
 
Il turno di lunedì con Tutor Pan è stato abbastanza breve, siamo riusciti a fare sala prelievi, dialisi e Rete di Indra. La psichiatria anche stavolta non ci ha aperto le porte, ormai inizio a pensare che non vogliano il Dott. Pan perché ogni volta che sono con lui lo guardano male e poi ci dicono che non possiamo entrare! Scherzi a parte, purtroppo la situazione non era delle più tranquille neanche stavolta. Il servizio psichiatrico di diagnosi e cura è un reparto che accoglie varie psicopatologie, molte delle quali si presentano in fase acuta, per cui in alcuni momenti i pazienti hanno bisogno di un ambiente il più possibile sereno e tranquillo per potersi stabilizzare, così come in altre circostanze hanno bisogno dell'aiuto clauno per sciogliere un po' di quella monotonia che spesso riempie le giornate in reparto. Stavolta ho deciso di dividere il report in brevi capitoli, perché credo sia più utile condividere con voi i significati colti durante il turno, piuttosto che stilarvi la lista delle attività che abbiamo fatto: Capitolo 1: una pet therapy di contrabbando Non ci crederete mai, ma il dottor Pan è riuscito a far entrare ufficialmente la pet therapy in ospedale, ha bypassato medici, infermieri, norme di reparto, regolamenti, direzione sanitaria e chi più ne ha più ne metta. Fregandosene di tutto e tutti, è entrato spavaldo col suo furetto in sala prelievi, per la gioia di tutte le signore in attesa. Il piccolo mammifero – che poi un'audace signora di novantacinque anni ha ribattezzato Furio Pincopallino - ha rubato il cuore di molte signore. E come un vero Latin Lover ha esibito le sue tecniche di seduzione di massa all'occorrenza: ora spupazzandosi nei piumini delle ormai non più giovani donzelle, ora facendosi carezzare il morbido dorso peloso. E' stata proprio una bella tecnica quella usata da Pan, mi ha colpito tantissimo il modo in cui questa sottospecie di peluche sia riuscito a far sorridere ed intenerire così tante persone. Inizialmente credevo che la gente si sarebbe messa semplicemente a ridere dinanzi ad un buffo pupazzo peloso, ma incredibilmente le reazioni sono state altre, più sottili. Le emozioni che Furio Pincopallino ha suscitato, sono state tenere, genuine, affettuose. Le persone gli facevano le coccole nonostante avessero capito -chi più chi meno(!!)- che si trattasse di un giocattolo. Iniziavano così a parlare con noi dei loro animali domestici, di quanta compagnia possano fare, di come entrino a far parte della famiglia, del dispiacere che si prova quando ci lasciano ma anche di tutte le belle emozioni che ci fanno vivere. Questo è stato bellissimo. Grazie Furio Pincopallino, sei stato un importante strumento per entrare in relazione con quei musi lunghi in attesa. Capitolo 2 Colla Clauna Amici clauni che dire, questo breve episodio è per me estremamente significativo. Nei pochi turni che fino ad ora ho fatto spesso mi è capitato di scorgere una fantastica funzione clauna: la funzione di “collante”. In pratica succede che il clauno arriva davanti a due persone che non si conoscono, sedute in silenzio una accanto all'altra in attesa della visita, inizia a parlare con entrambe di un argomento a caso, e se ne va. Cosa succede? Succede che le due persone che inizialmente si rivolgono al clauno, in sua assenza si “incollano” come per magia e iniziano a parlare fra loro. Così raccontandosi storie, scoprono di avere cose in comune, si danno forza a vicenda, condividono esperienze, insomma si prendono cura l'uno dell'altro. E la colla clauna è servita anche al turno di lunedì. Siamo passati dalla sala d'attesa davanti al banchetto dei libri e Pan ha notato che c'erano due signori che sedevano accanto, ognuno con il proprio familiare ed entrambe con il braccio fasciato, uno per una contusione alla spalla e l'altro per una frattura a radio e ulna. Pan si è fermato un attimo nel silenzio che avvolgeva quella sala d'attesa, ha fatto una battuta sul “destino comune” dei due signori entrambe costretti con il braccio fermo e come per magia una grassa risata collettiva si è mangiata quell'arido silenzio lasciando spazio ad un clima simpatico, amichevole, gioioso; i due signori ridevano l'uno della disavventura dell'altro, i familiari interagivano fra loro e insomma, è stato proprio bello. Capitolo 3 il giardino della Rete di Indra magicamente pulito Niente, questo capitolo è piuttosto breve, volevo condividere con voi la gioia di aver trovato il giardino della Rete di Indra completamente pulito. Ma poi ci ho pensato bene, ed ho trovato la causa: quella mattina uno strato di brina avvolgeva tutto il prato; faceva così freddo che forse neanche il più “zozzo degli zozzi” se l'è sentita di levare la mano dal taschino per gettare il fazzoletto moccicoso in terra. Capitolo 4 un semino infondo al cuor Nel corso del turno abbiamo distribuito dei cartoncini con una poesia che giorni primi Doctor Pan ed io abbiamo deciso di donare alle persone che avremmo incontrato in ospedale. È una poesia di una poetessa fiorentina che parla di speranza. Ma non di quella speranza estrinseca, quella che ci rimette nelle mani di Dio, dei dottori, del destino, di chi ha potere. No, questa poesia parla di speranza come di un seme riposto in fondo ad ogni cuore, anche di quello più arido, spento e sfibrato; questo seme giace lì, in attesa di essere scoperto e fatto germogliare. E' una poesia che mi piace molto perché restituisce senso di responsabilità a tutti noi e parla di quella forza -che gli psicologi chiamano “resilienza”- che ci esplode nel cuore e che non ci da neanche il tempo di renderci conto da che parte arrivi, ma che ci salva nei momenti più difficili delle nostre vite e ci da la possibilità di uscire vivi dai periodi brutti. Devo fare un “mea culpa” perché sarebbe stato bello leggere le poesie davanti alle persone e condividerne insieme i significati, ma non me la sono sentita. Poi Pan mi ha detto “Usa il Naso per leggere!” Ed ho capito una cosa, io non ho un naso clauno, mi dipingo il mio di rosso ma forse non è la stessa cosa, probabilmente un grosso nasone rosso spugnoso in faccia mi aiuterebbe a mettermi un po' da parte per far spazio a Tarantella. Quindi ho comprato un Naso. Vi saluto e vi lascio la poesia in questione. Ciao clauni. 

Tarantola.
 
ERBA DEI MURI

Da una crepa di muro dove il vento

portò pochi granelli di polvere

(null’altro occorse per la tua radice)

fiorisce la tua esile bellezza.

Accarezzo le tue foglioline,

tocco il tuo stelo delicato.

Non conosco il tuo nome

ma ti chiamo speranza

e a te vorrei piuttosto somigliare

che alla rosa o all’alloro – a te intrepida,

stupendamente viva

sul tuo sfondo di arsura e di pietra.

M.Guidacci