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Il servizio di clowncare viene svolto due volte alla settimana presso i reparti di Pediatria, Dialisi e Sala Prelievi dell'ospedale Santa Maria Annunziata di Ponte a Niccheri (FI). Il progetto “M'illumino d'immenso” si propone il grande scopo, tramite l'insegnamento agli studenti delle tecniche di clowncare, di formare futuri medici consapevoli che il rapporto umano medico-paziente non sia un optional ma un elemento essenziale per il normale svolgimento della professione medica.
giovedì 28 giugno 2012
23 Giugno 2012
21 Giugno 2012
Prima di iniziare il turno andiamo ad innaffiare il giardino ed è magico vedere come sta fiorendo, la cosa più bella è vedere che inizia ad essere vissuto anche da chi frequenta l'ospedale, infatti quando finiamo il turno prima di andare via passiamo a fare delle foto e troviamo una signora seduta su una delle panchine a godersi un po' di sole caldo e rigenerante su una spalla dolorante.
Comunque dopo aver fatto le giardiniere ci mettiamo i camici e partiamo. Camminando per i corridoi, già prima di arrivare in sala prelievi, ci rendiamo conto che c'è poca gente in giro, secondo me sono tutti in casa un po' preoccupati perchè le previsioni del tempo hanno detto che oggi sarà la giornata più calda della settimana, e dire che già ieri si pensava che non potesse fare più caldo di così!!
In sala prelievi troviamo pochissime persone, i soliti del cumadin e pochi altri. Ci sono alcune future mamme col pancione e ci fermiamo a fare due chiacchiere con una coppia di nigeriani che avranno una bimba a fine agosto. La chiameranno Goodness, bontà. Già un'altra volta mi era capitato di incontrare in pediatria una mamma africana, mi sembra anche lei nigeriana, che aveva chiamato la figlia Joy, gioia. Vi immaginate che ricchezza nella vita nascere e avere un nome così? Mi sa che per il prossimo figlio mi attrezzo anche io!
Continuiamo il giro, ma in dialisi dormono tutti tranne Ugo e ci fermiamo a salutarlo, così andiamo dritti in pediatria. Qui le infermiere ci dicono che c'è solo un piccolino del 2000...... alla faccia del piccolino!
Stiamo un po' a chiacchierare del più e del meno con lui e la sua mamma e poi il turno si avvia alla fine.
Non abbiamo visto tantissime persone in questo turno, ma almeno la metà di quelle con cui ho parlato mi hanno ringraziata. Hanno detto grazie a me e a noi tutti per quello che facciamo, per il nostro lavoro in ospedale e per l'aiuto che gli diamo. Io ho risposto dicendogli questa cosa in cui credo fermamente e cioè che forse sono proprio loro a fare la cosa più grande e cioè aprirsi a noi e darci la possibilità di stabilire un contatto; senza di loro il nostro lavoro non esisterebbe, potremmo essere i più bravi del mondo, ma non potremmo fare e ottenere niente se di fronte a noi trovassimo solo muri di gomma! E' per questo che voglio chiudere questo mio report con un grazie: un grazie a tutti noi che ci offriamo la possibilità di andare in ospedale, un grazie a tutti quelli che incontriamo in ospedale e che ci permettono di dare un senso a quello che facciamo.
Con affetto.
Primavera
giovedì 21 giugno 2012
16 Giugno 2012
Scendo le scale per arrivare agli armadietti e sento Nuvola che canticchia, quando lo saluto mi accoglie dicendomi che sarà un turno particolare....non poteva avere più ragione!
Saltiamo la sala prelievi e andiamo in dialisi; i pazienti sonnecchiano ma ci fermiamo a parlare con chi è sveglio. Nuvola mi presenta Ugo, un signore bellissimo, con la sua barba bianca, il viso e gli occhi sorridenti, che è disteso sul letto con addosso una coperta tutta allegra e colorata. Mi avvicino, mi presento e quando gli dico che ha un viso dolcissimo lui mi dice che in realtà gli altri gli dicono che è un rospo. Beh, non ho potuto fare a meno di accarezzargli il viso e dargli un bacio, non so se nella vita lui sia davvero un rospo, ma certo è che spesso gli altri ci appiccicano addosso delle etichette e alla fine anche noi ci convinciamo di essere così! Le sorprese più grandi però le abbiamo avute in pediatria, e ultimamente mi sembra che questo reparto "ci stia dando delle grosse soddisfazioni".
Ho avuto di nuovo la conferma che probabilmente il senso vero della vita è di una estrema banalità! Passiamo il tempo ad affannarci, a lottare contro i mulini a vento per far valere le nostre ragioni, pretendiamo di interagire con gli altri stando ognuno dentro la propria scatola a chiusura ermetica, finché non ci rendiamo conto che se gli altri non ci capiscono e noi non li capiamo a nostra volta è perché non parliamo! Non vi sembra assolutamente banale? Eppure alla fine è sempre così, quando c'è una situazione che ti sembra irrisolvibile, quando c'è un rapporto che va a rotoli, se analizzi il tutto con calma ti accorgi che quello che manca è il dialogo. Cosa c'entra tutto questo con la pediatria?
15 Giugno 2012
09 Giugno 2012
01 Giugno 2012
sabato 2 giugno 2012
28 Maggio 2012
ovvero qualche riga su una persona che odio et amo con i suoi spigoli e la sua aura:
la pazienza non ce l'hanno tutti; chi ce l'ha, non spesso; chi spesso non sempre; chi sempre comunque mai come una nuvola
la nuvola si lascia soffiare, cambia forma ma non scompare, all'azzurro dilagante fa da bianco contraltare
la nuvola non si lascia scoraggiare.
la nuvola continua a cambiarsi e cambiare
e quando Luca guarda in alto comincia a pensare:
grazie Nuvola, che cambi la forma ai sogni, ed io ti posso guardare
grazie che ti allunghi, condensi, innalzi e sprofondi, ti appoggi sulla schiena delle montagne
sempre lì, contro ogni vento, dentro ogni vento, non ti stanchi mai, neanche ogni tanto
parli troppo, sei un po' ruvido, ma sai incantare, la maggior parte della gente la vita la vive
tu la vuoi proprio inventare
certe volte non ti sopporto, più spesso ti vorrei somigliare
avere la tua luce e il tuo saper restare
dove nessuno sta
per continuare a fare
ciò che nessuno fa
e nessuno saprà ringraziare
grazie per essere là
e per tutte le piante,
che continuerai a ripiantare.
Luca