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Il servizio di clowncare viene svolto due volte alla settimana presso i reparti di Pediatria, Dialisi e Sala Prelievi dell'ospedale Santa Maria Annunziata di Ponte a Niccheri (FI). Il progetto “M'illumino d'immenso” si propone il grande scopo, tramite l'insegnamento agli studenti delle tecniche di clowncare, di formare futuri medici consapevoli che il rapporto umano medico-paziente non sia un optional ma un elemento essenziale per il normale svolgimento della professione medica.


venerdì 17 ottobre 2008

17 Ottobre 2008

Avete mai provato a guardare il mondo con gli occhi di un bambino ? Tutto può sembrare grande, bello, innocente, puro, fantastico, semplice, da supereroe.......



Ho imparato che quando un bambino appena nato tiene il tuo dito stretto nel suo piccolo pugno...
......ti ha agganciato per la vita.


Gomitolo

Nota di Nuvola: in realtà questa non è una nota ma una notizia, è stato pubblicato il libro di Pietro Cipollaro (il signore della dialisi che ha fatto il marinaio e ha girato in lungo e in largo il mondo) per lui non è una novità dal momento che è il suo undicesimo libro, chi volesse acquistare il libro direttamente da Pietro il costo è 16 euro e potete magari dire a Formaggino di prenotarveli che tanto lui lo vede in dialisi tutte le settimane ed ha sempre dietro le copie che sono sue da vendere, io prenoto a Formaggino una copia, sarebbe bello conoscere le vite delle persone che curiamo e questo potrebbe essere un primo passo che sicuramente a lui farà piacere ma non acquistatelo per questo ma bensì perché fa piacere a voi, altrimenti non funziona.
Scusate il messaggio pubblicitario ma mi pareva doveroso nei confronti di Pietro che, nonostante tutto ciò che gli è capitato, è bello vivo e fa belle cose, una bella persona insomma che più che essere curato da noi cura lui noi ogni volta che ci parliamo.

Con affetto

Nuvola

15 ottobre 2008

Questo è il primo report di Luna. Si percepisce la tempesta di emozioni che la nostra nuova clauna ha sperimentato. Grazie, Luna.
Formaggino
Ieri ho fatto il mio primo turno con Formaggino, iniziamo dalla notte che ero agitata e oltre ad andare a dormire all'una e svegliarmi alle cinque, non ho dormito per niente…ho preso il pullman da vicino casa alle 6:00 per la stazione e da li alle 6:30 per l'ospedale, sono arrivata al parcheggio alle 7:10…in largo anticipo...un’ora e mezza prima dell'appuntamento... e mentre aspettavo in preda all'ansia del primo turno mi sono fumato un pacchetto di sigarette…poi nel mare di auto parcheggiate ho visto l'auto gialla di Formaggino, mi son tranquillizzata e gli sono andata incontro, e ci siamo vestiti, una volta arrivati nell'atrio dell'ospedale con Formaggino e la sua musica, ci guardavano straniti e curiosi, ma con il sorriso sulle labbra e ci siamo fermati a salutare le infermiere li presenti.
Siamo saliti in pediatria e abbiamo iniziato il nostro giro e conosciuto "Dado" (Edoardo) un bimbo di 2 anni, ci guardava incuriosito, e quando Formaggino ha iniziato a modellare i palloncini vedevi i suoi piccoli occhietti azzurri che brillavano…era veramente bellissimo, più avanti c'erano due bimbi piccolissimi...uno di dieci giorni che dormiva sul petto della mamma, e l'altro poco più grande, di circa un mese, con il sondino naso-gastrico, quando ho visto quella creatura così piccola con il tubicino attaccato al naso, in quel momento ho avuto il cuore che si è stretto in una morsa, dopo usciti dalla stanza continuando il nostro percorso in pediatria abbiamo visto una bimba che abbiamo ribattezzato come "lampadina" che non ci dava molta retta anche se ogni tanto si voltava a guardare cosa facevamo…(secondo me, dalla sua espressione pensava: "questi so' matti") a quel punto abbiamo regalato alla mamma un bellissimo cigno rosa…con gli occhi “egizi”… poi usciti dalla stanza e continuando a camminare siamo arrivati dove c'è la sala d’attesa per le prove allergiche, e li c'era Gabriele, un bimbo che era già esperto su ciò che doveva fare e Formaggino con i palloncini gli ha fatto una moto, poi mentre ci incamminavamo per uscire ci siamo fermati nuovamente nella stanza di "lampadina" poiché era arrivata un'altra bimba, Maria Vittoria, molto più socievole. Con Formaggino abbiamo giocato ad indovinare il nome… anche a lei abbiamo cambiato il nome da Maria Vittoria a "mantellina" e Formaggino le ha fatto un cigno rosa, dopo uscendo dalla stanza con la musica ad alto volume ci hanno chiesto di accompagnare una piccola bimba, Lavinia, (che aveva dolori al pancino) in radiologia…e abbiamo aspettato fino alla fine degli esami, dopo siamo andati in dialisi e ci siamo tolti il naso…lì è stato molto forte come impatto, mi sentivo come se fossi d'intralcio, li Formaggino mi ha presentata ai pazienti, poi mentre si andava di stanza in stanza, ho rivisto Francesco e mi sono un po’ rilassata… usciti dal reparto di dialisi ci siamo rimessi il naso e con una musica allegra siamo scesi giù e siamo usciti dall'ospedale e tornati alla macchina…è stato veramente bello.
Grazie a tutti perché il conoscervi il fare parte di questo grande gruppo mi riempie la vita.

spero di essermi ricordata tutto, di non aver saltato niente...
Baci a tutti, vi voglio bene.
LUNA

sabato 11 ottobre 2008

11 Ottobre 2008

Carissimi clauni e non oggi ho avuto il privilegio di accompagnare Sole al suo primo turno (e Sole e Nuvola insieme stavano bene), devo dire che Sole, come voi tutti del resto, scrive che ha fatto poco ma questo non è assolutamente vero, mi ha insegnato parecchio e mi ha dato molto anche se magari non se ne è accorta ma proprio per questo è importante farglielo sapere, non aggiungo altro poichè il suo è proprio un bel report, corto, intenso e istintivamente forte.

Nuvola

Ho voluto far parte di questo progetto perché, come credo tutti, pensavo di poter avere qualcosa da dare e qualcosa da apprendere. Ho fatto stamani il mio primo turno. Il mio contributo è stato modesto, ho cominciato a prendere confidenza con i reparti e le persone (a parte quando ho piagnucolato commossa davanti a dei neonati,che belli!). Quello che vorrei qui comunicare è ciò che ho imparato, per poter bene ricordare i miei primi passi in questa bella esperienza.
Dunque, da dove cominciare? Dall’inizio, direi.Ho imparato che il 32 ci mette un sacco per arrivare all’ospedale; Ho imparato che il naso da clown legato stretto fa venire il mal di testa; Ho imparato che non sono l’unica fanatica di libri sui vampiri; Ho imparato che forse non è particolarmente salutare per me continuare a mangiare la bistecca con il fruttolo alla fragola; Ho imparato che il linguaggio dei sordo muti non è internazionale; Ho imparato che in sala prelievi c’è molta confusione; Ho imparato che tutto sarebbe più semplice se a certe persone non costasse tanto dire “mi dispiace, ho sbagliato”; Ho imparato che anche semplicemente stringere la mano fa la differenza; Ho imparato che dal passato si può imparare e che da cose brutte possono nascere cose belle, anche il dolore può gettare le fondamenta per qualcosa di buono; Ho imparato che ognuno ha il proprio bagaglio di vita ed esperienza, ma che questo non è necessariamente un peso perché a volte, in fondo al proprio bagaglio, dove non si guardava da tanto tempo, ci potrebbe essere qualcosa di prezioso per noi o per qualcun altro; Ho imparato che il modo migliore di mantenere viva nel cuore la memoria di qualcuno è condividerla, tramandarla, aprirla, mettere in pratica ciò che questa persona ci ha insegnato e non tenerla chiusa in noi. Solo così continuerà ad esistere ed a risplendere per sempre; Ho imparato che quando ci togliamo le etichette e non siamo più “medico”, “paziente”, “clown”, o qualsiasi cosa, siamo tutti persone con le stesse paure ed ansie; la preoccupazione di non essere all’altezza della situazione, la sofferenza di stare lontano dai propri cari, la rabbia verso un mondo ingiusto. Ed è proprio quando ci accorgiamo di tutto ciò che possiamo ascoltare davvero le persone e star loro accanto nel modo in cui avremmo voluto o vorremmo che gli altri stessero accanto a noi.
Certamente non è tutto, questo è solo un riassunto, ma credo di aver riportato i punti principali e direi che, per essere solo il primo turno, è davvero tanto quello che mi è stato dato.
Un bacio a tutti.

Sole

08 ottobre 2008

Ciao a tutti, clauni e non!!! Questo è stato il mio secondo turno e di sicuro ho capito che ogni turno è diverso dagli altri. La mattinata comincia con me vestita da Dott.ssa Schiettina che guardo la porta di casa mia e non riesco a decidermi a uscire. Pensavo fosse davvero troppo imbarazzante trovarmi nel centro di Firenze vestita da clown ad aspettare un autobus e invece ho avuto già la prima sorpresa nel notare che mi è piaciuto. C’è stato qualche sguardo curioso ma ero pienamente a mio agio, dopo 5 minuti mi sembrava di essere sempre andata in giro vestita così e mi veniva voglia di mettermi a parlare con le persone in autobus o magari fargli qualche bolla di sapone!!!Insomma arrivo in ospedale con le solite mille paure ma piena di una strana allegria mista a voglia di buttarmi a capofitto nella mattinata. Formaggino è stato subito bravissimo ad instaurare un dialogo, darmi tutti i consigli adatti e farmi sentire a mio agio e Giraffina è stata un’ottima compagna, nonché guida, soprattutto in dialisi dove sono ancora molto timorosa di non saper trovare le parole adatte e spesso mi perdo negli sguardi di persone come Margherita da cui traspare tutta una vita e davanti ai quali non puoi che sentirti piccolo piccolo. In pediatria è stato un po’ come ballare, ci siamo lasciati trasportare dalla musica e dai sorrisi di alcuni splendidi bambini.Sono tornata a casa con la voglia di sorridere, di fermare la gente per strada e dirgli che la vita è bella e soprattutto che è bello viverla insieme agli altri, contornarla di sorrisi e abbracci. Questa esperienza mi sta dando l’opportunità di capire tante cose, riguardo a me stessa e al medico che voglio essere ma soprattutto mi sta dando l’opportunità di sentirmi viva e parte di qualcosa.
Grazie a tutti.
Schiettina
Cari clauni, è stato con sorpresa che ho visto, appena arrivata, che eravamo in 3! è stata un'esperienza nuova che mi ha dato tanto ! in Pediatria abbiamo rocambolato con Forma, che ci ha dato la via e poi fatto continuare da sole mentre lui era alle prove allergiche; all'inizio mi sono sentita un po' impacciata, poi con Schiettina ci siamo appoggiate l'una all'altra e ci siamo divertite inventando una vera e propria visita con lo stetoscopio! da soli è più difficile,e soprattutto all'inizio, senza Mirko (Formaggino) non vengono le parole! Formaggino ha il dono della parola che non permette l'imbarazzo! In Pediatria ci hanno restituito i questionari con vera gentilezza... era da un po' che non vedevo l'ambiente così disteso..
In dialisi è stata un'avventura, Formaggino ci aveva avvertite, si sarebbe concentrato molto nel dialogo con alcuni e noi avremmo fatto un giro, anche perché gli altri, come ha detto, si annoiavano a vedere solo lui! Chissà come mai, però, tutti ci chiedevano di lui e anche di Nuvola...:-). Capisco Schiettina, ci siamo trovate in 2 alcuni momenti, a cercare le parole, i sorrisi giusti.. personalmente la ringrazio perché averla avuta accanto mi ha aiutato molto; a volte abbiamo solo ascoltato, ma è più facile anche ascoltare, con 4 orecchie... ho visto la differenza anche del mio comportamento con chi conoscevo di più.. ero me stessa,come si era detto alla riunione.. soprattutto con chi conoscevo da più tempo, per esempio con Francesco.. mi sono sentita in un ambiente ancora di più vicino a me.. Forma si è concentrato con gli infermieri e sono curiosa di sapere che cos'è venuto fuori; il lavoro che fanno deve mettere davvero alla prova il loro spirito, non è facile sentirsi dire "sto male" o addirittura "voglio morire" tutti i giorni.. e i bambini di dialisi avrebbero bisogno di tanto tanto e tanto ascolto...
Vi voglio bene,
Giraffa.
p.s.: a chi capitasse di andare il mercoledì consiglio di farsi raccontare un po' di cose da Pietro (paziente di dialisi), io e Schiettina siamo rimaste affascinate da lui e la sua vita gonfia di cose nel vero senso della parola.. ci ha dato il suo sito dove ci sono i libri scritti da lui, a chi interessasse glielo mando!

mercoledì 8 ottobre 2008

04 Ottobre 2008

Un CUORE può contenere tante sensazioni e trasmettere tante emozioni............ può contenere rabbia, delusione, angoscia, dolore... può trasmettere gioia, felicità, spensieratezza, amore... con il cuore puoi arrabbiarti, puoi agitarti, puoi ferire, puoi uccidere.......... oppure più semplicemente puoi regalare un sorriso, una stretta di mano, un attimo di gioia, di spensieratezza o di leggerezza............. La scelta è tua....................

Io ho scelto di vivere e vivere al massimo con l'accelleratore a 1000 sui pedali della Vita, del Servizio, e dell'Amore................ Le esperienze che ogni giorno facciamo ci aiutano ad essere un po' migliori con noi stessi e perchè no con gli altri e con il mondo.......... Oggi ho imparato ad essere un orecchio per l'altro senza giudicare, semplicemente un orecchio teso all'ascolto verso l'altro; è stato faticoso ma ne è valsa veramente la pena...........


Gomitolo

giovedì 2 ottobre 2008

29 settembre 2008

Questo è il mio secondo turno, nonché primo con Formaggino. Insomma avevo tutte le motivazioni per sentirmi come "la prima volta". In quanto Briciola o Briciolina mi sentivo piccola, sperduta....ma tutto si è subito risolto non appena Formaggino con il suo mezzo tutto giallo mi ha sorriso. Sono salita e subito abbiamo cominciato a parlare. E' stato un turno fatto d'un fiato, leggero, soave... frammenti di persone mi hanno accompagnato, ho raccolto ricchezze preziose e pezzettini di storie che sanno di dolore, realtà e speranza. Siamo partiti con degno accompagnamento musicale (che veniva dal didietro sonoro di Formaggino). Era strano osservare le diverse reazioni dei passanti (con Formaggino abbiamo intrapreso anche una mezza discussione filosofica a riguardo). Davanti, ad aspettarci, “Cappuccetto rosso", volontaria dell'A.n.t., sorridente e giustamente infreddolita. Siamo saliti in pediatria e abbiamo trovato Rami, un bellissimo bambino di 13 anni (quindi un mio coetaneo ;-P) che aspettava di essere visitato. Formaggino lo ha intrattenuto illustrando l'utilità dei suoi aggeggi, lo abbiamo visitato con cura e siamo passati agli altri pazienti. In realtà c'era solo un ragazzo di 17 anni che aveva fatto un incidente in motorino (e Formaggino giustamente gli ha regalato un palloncino a forma di moto!!!) e Anas (un ragazzo che farà strada;-P) che continuava a sorridere in modo dolcissimo ma che non capiva praticamente nulla di italiano. Dopo aver salutato mamme e babbi, cercato una mamma nonché moglie persa da un marito ci siamo avventurati in maternità. Lì Formaggino sentiva la propria pancia nel posto giusto.... La dialisi è stata come la volta precedente un momento di forte intensità. Abbiamo parlato tanto e tanto sorriso. Ho ascoltato pezzetti di storie e ne ho fatto tesoro... mi hanno regalato tante briciole delle loro vite. C'era anche Francesco in ottima forma che mi ha raccontato dei suoi studi passati e del successone della riunione scorsa!
La mattina è volata via, tanto che quando sono uscita non credevo che fosse già finito il turno. Ho realizzato come sia vitale sorridere. E appena mi sono tolta il mio camice da clown con il quale sto iniziando a prendere confidenza, non ho smesso di avere gli occhi di stamani e di fare attenzione alle persone. Spero che questo possa continuare, che io possa riuscire a casa, con i miei nonni, con chi incontro, a non perdere la delicatezza che Formaggino mi ha mostrato...
Faccio l'augurio a tutti voi di fare tesoro di questi momenti...di accoglierli e viverli nella loro freschezza e vitale importanza.
Vi abbraccio.
Questo è il report, mi dispiace che sia scritto un po' così... sono a un internet point e volevo buttarlo subito giù.
Grazie ancora per stamani!


Briciola

27 settembre 2008

Una settimana dopo il turno con Nuvola, avevo un altro turno, con Formaggino... ci siamo incontrati a Prato e siamo partiti subito verso l'Antella, parlando per strada di diverse esperienze che dette proprio da Formaggino uno riflette e capisce tante cose.
Siamo arrivati al parcheggio dell'ospedale, ci siamo incamiciati, abbiamo messo i nostri nasini rossi e siamo entrati in sala prelievi tutti e due camminando lentamente e silenziosissimi... la gente ci vedeva e rideva. Abbiamo salutato tutti, abbiamo scambiato qualche parola, detto qualche battuta e poi siamo andati tutti tranquilli in pediatria dove c'era un bambino che si chiamava proprio come Formaggino, però non Formaggino ma Mirko, un bambino tutto simpatico con gli occhi azzurri e i cappelli ricci, Formaggino gli mostrava i disegni fantastici che la Donatella (infermiera/pittrice del reparto di pediatria) ha fatto sui muri della pediatria dicendogli ogni tanto qualcosa che la faceva ridere e lo distraeva.
Ha fatto il prelievo piangendo però l’importante è che subito dopo ha smesso come se gli avessero fatto una magia. Poi ha cominciato a giocare con le bolle di sapone che facevamo noi (anch'io sono riuscita a fare delle grosse bolle dopo che Formaggino mi ha rivelato il 'trucco') e il piccolo Mirko rideva mentre noi scoppiavamo delle bolle con il naso rosso. Alla fine Formaggino gli ha regalato un bel motorino ed una tartaruga, fatti con i palloncini. Abbiamo incontrato la Rosa (OSS in pediatria) che carina come sempre ci ha parlato un po’ della sua figliola (sempre facendo la voce di una bambina!). C'era una giovane mamma che aveva appena partorito il suo primo bimbo tutto bellino e piccino, accompagnata da suo marito, tutti e due felicissimi e pieni d'emozioni. Poi c'era un bambino di 8 anni ricoverato per problemi respiratori, del quale non ricordo il nome perché per tutto il tempo che ci siamo fermati li lo chiamavamo 'professore' e non potete immaginare quanto gli andasse bene quel titolo. Era un bambino, come dire, un po’ chiuso oppure silenzioso e rubargli dei sorrisi era proprio soddisfacente! Abbiamo fatto un bella chiacchierata anche con i nonni del "professore" e con il bambino stesso, che ogni tanto ci chiedeva di tradurre qualche parola in inglese. Dopo questo, ci siamo diretti in dialisi ma abbiamo incontrato in ascensore un infermiere che andava nel laboratorio analisi e tutti incuriositi siamo andati dietro a lui per vedere tutte quelle apparecchiature: l'elettroforesi, la stanza dove si facevano delle analisi con tutte quelle provette di sangue... Dopo di queste siamo andati in dialisi ed abbiamo parlato un po’ con tutti i pazienti, ovviamente con quelli che non dormivano. C'era il sig. Franco; il signore accanto a lui che mi ha parlato delle sue figliole, della famiglia e un po’ del tempo della sua gioventù, l'ho trovato molto ottimista e mi ha fatto tanto piacere parlarne con lui come anche con tutti loro, parlare di alcune delle esperienze del loro passato. La signora Eleonora, con la quale avevo parlato anche la settimana prima e mi sono emozionata tanto quando m'ha detto che ricordava il mio nome e anche di ciò che avevamo parlato l'altra volta. Parli un po’ con tutti e via via vengono su dei discorsi che nemmeno immagini!
E come ho stradetto ormai, ogni turno è speciale, un’esperienza unica e insostituibile che ti fa capire sempre di più e ti fa crescere ogni volta di più. Devo ringraziare Formaggino per la sua tranquillità, per tutti i consigli e per la fiducia che ha in noi.

Farfallina (Ola)

mercoledì 1 ottobre 2008

20 Settembre 2008

Come sempre la mattinata di un turno è veramente speciale, ti svegli e lo capisci da subito che sarà una giornata totalmente diversa, piena di cose nuove che ti fanno crescere ogni volta di più. Sono arrivata al parcheggio dell'ospedale alle 8.20 ed ho visto subito Nuvola che mi sorrideva e mi salutava con la mano. Siamo entrati chiacchierando nella sala prelievi che è tutta piena di gente che non vede l'ora che arrivi il proprio turno ed è stupendo come in un attimo i nostri nasi rossi,il casino con i numeri,il motorino fatto con i palloncini...riescano a rompere quel silenzio che ti mette paura. C'era Maria, una bambina di 4 anni accompagnata dal fratello di 12 e dalla mamma, che non voleva fare il prelievo,tutta impaurita dall’ago e tutti cercavano di convincerla che non era niente di cosi tremendo. Nuvola diceva che ormai era grande e poteva capire,che doveva decidere se vedere o non vedere l'infermiera mentre gli prendeva il sangue,però lo doveva decidere lei...ma niente la bambina aveva davvero tanta paura e non pensava a nient'altro che a quello. Abbiamo parlato quasi con tutti ed era davvero bellissimo vedere le persone che ridevano mentre Nuvola faceva il motorino coi palloncini per un ragazzo di 21 anni,alto quasi 2m ,che risate!Mi è rimasta in mente quella poesia stupenda della gioia e del dolore che Nuvola ha letto a quel ragazzo e che ha regalato ad una ragazza tutta seria e un poco triste.
Poi siamo saliti in dialisi dove abbiamo incontrato i pazienti dei giorni pari: la sig.ra Eleonora che come sempre è tranquilla e ottimista,m'ha raccontato un pezzo della sua vita,m'ha parlato della sua famiglia e dei lavori della campagna:dell'uva,del grano...L'altro sig. davanti a lei anche con lui ho sempre parlato e mi ha sempre raccontato qualcosa della sua vita (purtroppo il nome non lo ricordo), come tutti noi che a volte stiamo bene e a volte siamo presi dalla tristezza,lui alla fine diceva "Ma voi siete giovani e io che vi parlo sempre di cose tristi" ho cercato di dirgli che non era affatto cosi ,anche se ci farebbe piacere che loro fossero ottimisti e parlassero di cose belle però lo sappiamo benissimo che questo mondo che ci circonda non è affatto cosi pieno di cose belle e che la vita ha riservato per tutti i suoi momenti belli ma anche quelli tristi(proprio come in quella poesia che ha letto Nuvola),,speriamo e preghiamo soltanto che questi momenti tristi siano il meno possibile di quelli felici e che uno trovi sempre la forza per affrontarli e lottare nonostante siano così difficili. Abbiamo parlato poi con Matteo per il suo lavoro e si capiva in ogni istante la sua voglia e la sua forza di andar avanti,mi è sembrato un ragazzo con molto carattere e merita davvero dei complimenti per la forza e l'ottimismo. Abbiamo parlato con la sig.ra con "i capelli verdi"(sarebbe la cuffietta in testa) che è veramente molto carina e ci aspetta sempre sorridendo e parlandoci liberamente come se ci conoscessimo da una vita...ti senti veramente bene e spesso anche sorpreso della loro spontaneità, dal fatto che si aprono con noi sfogandosi...mi sento benissimo tra di loro perché so bene come sia importante sentirsi compresi oppure semplicemente avere qualcuno che ti ascolti.
Poi siamo andati in pediatria dove c'erano delle mamme con i loro piccoli angioletti appena nati ,tutti piccini e carini capaci di riempirti di emozioni appena li vedi! Abbiamo chiacchierato a lungo con una mamma che aveva partorito il suo terzo bambino,lei aveva le giostre e ci ha raccontato di come era difficile, essendo pur sempre un esperienza insostituibile,la vita da giostraio.
Ogni turno che ho fatto è stato un esperienza indimenticabile,mi ha fatto capire sempre e più cose,m'ha fatto crescere ogni volta di più.

Un abbraccio:
Ola .