Carissimi
clauni e amici, ecco a voi il report di pasticca, il suo primo report del suo
primo turno, un report bello bello, una persona bella bella e un clauno bravo
bravo, è stato un piacere ed un onore fare un turno con una persona che fa il clown da diversi anni e
che ha deciso di mettersi in gioco venendo con noi, lui dice che è qua ad
imparare ma onestamente mi par più bravo lui di me , in questo turno ho
imparato diverse cose e sono lieto e onorato che arrivino nel gruppo anche
persone con già esperienze alle spalle e che si trovino bene con noi, grazie
pasticca di essere nel gruppo, siamo onorati di averti, un abbraccio a tutti
voi
Nuvola
“Eccomi
qua sono venuto a vedere lo strano effetto che fa …”
Lo
so, noi non siamo attori, anzi, proprio il contrario, lavoriamo sull’emozione e
la verità data dal dolore e dal sorriso, dall’entrare in relazione con l’altro,
ma mi piaceva come incipit e così sono voluto partire…. Tanto se a Nuvola non
va bene lo taglia e si parte in altro modo…..
Oltretutto De Gregori parlava di una valigia ed io invece mi sono
intestardito per volere una borsa di stoffa “mia”, unica, comoda per portare
qualche oggetto in ospedale (lo sapete che sono fissato per portarmi dietro di
tutto?...) che rappresentasse in qualche modo Pasticca. Ho aspettato un po’ di
amici che mi aiutassero e nelle vacanze di Natale mi sono fatto prestare una
macchina da cucire: dopo una serata disastrosa
a buttar via pezzi di stoffa e di filo, me la sono preparata, cucita,
assemblata, con gli avanzi di un campionario di divano, colorata, leggera, con tanto di asola per
bottone fatta a mano!.... insomma se non si fosse capito ci tenevo a questo primo
turno e questo era un modo per dirlo anche a me stesso…
In
realtà tutto sarebbe dovuto partire il 4 gennaio, ma una Nuvola dispettosa si è
ammalata all’ultimo momento e ha iniziato a smoccicare gocce e stranuti rendendo inutile la mia sveglia
all’alba…. Avete presente i bambini che si svegliano ancora prima dei genitori
per il primo giorni di scuola?... Ebbene sì, fuori era ancora buio e Pasticca
si preparava una ricca colazione per essere in forma e in tempo
all’appuntamento…. ;-) Vabbé, tutto rimandato al 18 gennaio, più o meno con la
stessa emozione e le medesime aspettative, ma questa volta la Nuvoletta non ha
starnutito e tossito e quindi … Viaaaaaaaaa, si parte!!!....
Non
nego che fossi un po’ preoccupato del capire i meccanismi, l’ambiente, il
rapporto con realtà nuove … forse più degli aspetti organizzativi sui quali non
avevo molte idee precise.
Ci
troviamo con la Nuvoletta
e andiamo a cambiarci venendo a conoscenza della gestione armadietti, chiavi,
deposito libri… in realtà odiando arrivare e fare tardi mi ero mezzo preparato.
Un po’ di trucco, le scarpe, il camice e mi metto accanto alla Nuvoletta con il
primo intento di “ascoltare”, in tutti i sensi, le sue indicazioni, le
spiegazioni, l’ambiente e quello che incontravo…
Sala
prelievi… Nuvola entra con la naturalezza con cui si entra in uno spogliatoio
di calcio, io ascolto, guardo, scambio qualche sorriso con chi lo cerca o lo
ascolta…. Cercavo di capire come ci si può comportare e relazionare in un posto
in cui si viene con un po’ di fretta, per un problema di per se limitato, stufi
delle code etc…. situazione nuova per me…. Dopo pochi minuti, capisco che
Federico non lo ferma nessuno, ne per volume che per parole… e fo i primi
tentativi di relazione…. Ho anche la fortuna di incontrare Niccolò, un bambino
che era venuto a fare dei controlli per l’epilessia e, fra virgolette, gioco un
po’ “in casa”…. Quindi qualche palloncino, una spada “della pace”, una cintura,
un cappello … inizia un po’ di gioco e relazione anche con il babbo, ma capisco
che il bambino tendeva a eccitarsi, era un po’ irruento, allora “rallento” un
po’, temendo di fare il contrario di quello di cui aveva bisogno, distolgo
verso qualche magia e mi prendo il primo bacio dopo le prime escandescenze… mi
fermo a parlare con la madre, la quale mi spiega che era un bambino adottato, …
poi il bambino mi ricerca…. Lo lascio per un po’ e mi fermo a parlare con un
signore anziano in pensione. Sembrava assorto, chiuso, invece in pochi minuti
inizia a parlarmi dei lavori fatti, del figlio perso, non gli dispiaceva
affatto parlare…. Mi metto basso di fronte a lui perché era piuttosto sordo….
Ogni tanto ritorno a seguire il lavoro e le parole di Nuvola. Il suo gruppo è
molto più acceso, si parla di scuola e di una mamma, a fronte dell’entusiasmo
della figlia per gli studi, scontenta
del lavoro di maestra, mentre noi ed altri dicevamo che è un lavoro molto
impegnativo ma anche molto bello. Io in questo momento farei a cambio…. Qualche
scambio di parole con una signora, un saluto al signore anziano e un altro
bacio da Niccolò.
Pasticca
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