Carissimi clauni e amici, farò un report di due turni con
una sola mail, ossia quello del turno del 14 settembre con Salakura e quello
del 22 con Dora ma non starò ad entrare in descrizioni particolari o a
raccontare chi abbiamo incontrato, farò un report solo emozionale descrivendo
la sensazione di ritorno dalle ferie. Per la prima volta dopo anni mi sono
concesso ben tre settimane di ferie e sono stato lontano dai turni per quasi un
mese, tornare in ospedale dopo un mese è stata un’ esperienza particolare. Devo
ammettere che mi sono mancati i turni e il rientro è stato piacevole, quello
che mi sento di dirvi è che stando lontano un mese mi sono potuto accorgere di
quanto le persone ripongono fiducia in noi, appena rientrato ho incontrato
diverse persone che mi hanno chiesto di
aiutarle per problemi parecchio seri e molto diversi fra di loro, ho notato che
molti hanno piacere di aprirsi con noi e trovano in noi una consolazione a
quello che la vita gli mette davanti come difficoltà quotidiane. Ho però
sentito anche la responsabilità di essere in grado di poter continuare a farlo,
trovare sempre i fondi che ci permettono di portare avanti questo progetto così
intenso, creare sempre più una rete di aiuto solidale fra tutte le persone e mi
rendo conto che probabilmente questo è l’unico modo che abbia trovato efficace
per cambiare davvero le cose che non vanno, per poter migliorare questo mondo
che spesso va al contrario di come vorremmo, sento un profondo senso di
responsabilità verso tutti i pazienti sia presenti che futuri, verso ognuno di
voi e verso chi frequenta a vario titolo l’ospedale, spero vivamente di poter
arrivare in fondo alla mia vita e sentire profondamente di aver inciso in
questo mondo con una iniezione di cose
buone, di lasciare davvero piante, animali e persone felici dietro di me. Sento
inoltre sempre più forte che il nostro progetto è l’unico in Italia che si pone
con questo atteggiamento nei confronti del mondo clauno in generale e anche
questa è una ulteriore responsabilità, ricevo spesso mail di persone che ci
contattano perché non trovano nelle loro città progetti simili e sono costretti
a rinunciare a questa esperienza e provo il dolore di non aver ancora raggiunto
il livello di poter allargare questa cosa in altri luoghi, in altri reparti e
in altri ospedali, a questo per adesso la mia vita non arriva, devo aspettare ancora
un poco, non ho al momento le forze per accogliere chi vive lontano da noi ma dall’anno
prossimo dovremo impegnarci in questo
senso, dovremo cercare di rendere il progetto fruibile da chiunque per davvero e
per chiunque intendo davvero chiunque, se ci penso mi prende male a pensare allo
sforzo che dovremo fare ma ho la certezza di avere con me tutti voi e so che riusciremo
in qualche maniera a realizzare anche questa cosa in qualche maniera, per adesso
vi abbraccio
Con affetto e stima
Nuvola
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